Insegnante di canto, diplomata in canto jazz presso il Conservatorio "G.Martucci" di Salerno. Propongo lezioni private di canto rivolte a tutte le fasce d'età.

Saperne di più su Diana

• Quando hai cominciato ad appassionarti alla musica e quando hai iniziato a suonare il tuo strumento preferito?

  Mi sono appassionata alla musica da molto piccola. Mio padre suonava la chitarra, gli piacevano i cantautori italiani e Bob Dylan. Mio nonno cantava le canzoni classiche napoletane con una meravigliosa voce potente, da tenore. In casa la domenica si ascoltavano dischi di cantautori, e dischi di jazz. E così ad otto anni ho cominciato a suonare il pianoforte che è stato il mio primo strumento. Il canto è arrivato più tardi, durante l'adolescenza. Tormentai mia madre fino a che la convinsi a portarmi da un maestro di canto da cui cominciai a prendere lezioni intorno a 14 anni. Lui non voleva prendermi all'inizio, lavorava solo con adulti o ragazzi dai 16 anni in su che avessero già una certa maturità vocale, poi mi ascoltò e cambiò idea. Per me fu una gioia, per mia madre un grande sacrificio perché doveva accompagnarmi in un altro paese, una volta alla settimana, incastrando lavoro e altri casini familiari. Ma per me quelle lezioni erano davvero importanti e non volevo rinunciare a tutti i costi.

• Quale musica potresti ascoltare in loop senza stancarti mai?

  Quale musica potrei ascoltare senza stancarmi mai? Tanta musica. Ma sicuramente il jazz resta il mio grande amore ed il mio principale ascolto.

• Qual è la lezione più difficile o più sorprendente che ti ricordi?

  La lezione più sorprendente ed allo stesso tempo più difficile che ricordi, fu l'esame di ammissione in Conservatorio. Ricordo il cuore palpitante, le farfalle nello stomaco e le mani sudate. Riuscire a cantare ed a rispondere alle domande della commissione in questo stato d'animo di davvero una sfida. Per fortuna vinta alla fine.

• Qual è, secondo te, lo strumento più complicato da suonare e perché?

  Tutti gli strumenti sono complicati da suonare, se si vuole arrivare a certi livelli. I più complicati sono senz'altro per me la batteria, che richiede una coordinazione ed un'indipendenza degli arti (tutti e 4!!) che si acquisisce solo dopo tanto studio ed impegno. Al pari della batteria c'è la voce. Uno strumento nascosto, complesso, ma anche unico al mondo, che permette di distinguersi da chiunque altro. Attraverso la voce ci si mette a nudo davanti agli altri, non ci sono filtri o barriere fisiche come quando si suona uno strumento.

• Quali sono, secondo te, le chiavi per riuscire in campo musicale (oltre a quelle del Sol e del Fa :-P)?

  Una volta avrei risposto a questa domanda con talento e disciplina. Oggi invece i fattori per avere successo sono diventati tanti. La personalità, la capacità di sfruttare i social, l'originalità, ed anche avere un certo stile ed un certo gusto nella scelta di ciò che si vuole proporre al pubblico. Ovviamente anche una buona etichetta discografica ed un produttore alle spalle fanno la differenza per chi punta al mainstream.

• Quali sono i musicisti con i quali ti piacerebbe improvvisare una jam session o esibirti in concerto? Perché?

  Sono tanti gli artisti con cui sogno di esibirmi. Il mio mito in assoluto è Stevie Wonder. In Italia trovo siano straordinarie Serena Brancale e Carolina Bubbico.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o al tuo lavoro!

  Momenti divertenti accadono spesso quando si suona insieme agli altri. Una volta nel fare gli auguri agli sposi ho chiamato lui con il nome di lei (al maschile) e lei con il nome di lui (al femminile). Un momento imbarazzante finito fortunatamente tra le risate di tutti, compresi gli sposi!

• Cosa ti rende un vero Superprof adorato da tutti gli allievi?

  La passione che trasmetto durante le mie lezioni, la voglia di fare e la positività sono sicuramente cose che mi rendono una docente amata dai suoi allievi