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Insegnanti livello star con un punteggio medio di 5 stelle e più di 41 commenti positivi.
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✅ Tariffa media : | 27€/ora |
✅ Tempo di risposta : | 3h |
✅ Insegnanti disponibili : | 83 |
✅ Formato del corso : | In presenza o via Webcam |
In origine era il ragtime, ma ancora non era sufficiente: la musica si trovava tutta lì, segnata accuratamente, nota dopo nota, sugli spartiti; non c’era improvvisazione, insomma, e i brani ricordavano ancora molto da vicino i “classici” del piano, come Chopin, Listz e Brahms. Non è un segreto come i notturni di Chopin abbiano ispirato i compositori del ragtime: qui, come nei brani del compositore polacco dell’Ottocento, la mano sinistra passa da un registro grave a degli accordi suonati a centro tastiera.
Gli anni passano e chi si siede al pianoforte lo fa spesso in locali chiassosi, dove le grida e le chiacchiere del pubblico o gli strumenti a fiato sovrastano le note del piano. È necessario, allora, suonare “forte” per farsi sentire: nasce lo stride piano, dove la mano sinistra suona ottave e accordi interi e la destra passa da melodie in ottave ad arpeggi e altri abbellimenti.
L’arrivo dell’orchestra, nel capitolo successivo della storia del piano jazz, restringe il campo d’azione del pianoforte, costretto a suonare l’introduzione e la conclusione del brano, lasciando per il resto spazio agli altri strumenti, veri protagonisti della serata.
Il bebop segna la maturità e l’avvenuta autonomia del pianoforte jazz e rivoluziona tutto, a partire dai pianisti che sono, almeno agli inizi della storia del jazz, degli autodidatti (anche se va detto che alcuni pianisti avevano una solida formazione classica, come nel caso di Bud Powell). Non solo: il pianoforte imita gli altri strumenti, utilizzando la mano destra per suonare la melodia e la sinistra per gli accordi incompleti.
L’ultima tappa del piano jazz è quella di artisti come Bill Evans, Chick Corea, Herbie Hancock e Keith Jarret. Questi musicisti sono riusciti a compenetrare nelle loro composizioni e nelle loro esibizioni elementi della tradizione pianistica europea ad elementi del pianoforte jazz in senso stretto. Bill Evans, ad esempio, prende spunto da Debussy e Ravel!
Suonare con un pianoforte brani di musica jazz o brani classici, non importa quali siano le tue preferenze, ciò che rileva è comprendere che i due generi non sono incompatibili l’uno con l’altro: puoi studiare pianoforte classico e poi lanciarti nel jazz oppure, al contrario, partire con lezioni di un corso di pianoforte jazz, per fare un passo “indietro” al repertorio classico. Insomma, che sia Chopin o Thelonius Monk, l’importante è che le lezioni del corso che seguirai siano in grado di darti tutti gli strumenti di cui hai bisogno. Che sia l’uno o l’altro, puoi seguire il tuo corso in presenza o, molto più comodamente, in modalità online!
Il primo passo per qualsiasi corso di musica online è comunque quello della teoria musicale: anche per suonare jazz, devi prima seguire lezioni di lettura dello spartito e lezioni sugli accordi e sulla loro esecuzione. Solo questo ti darà autonomia nell’interpretazione di qualsiasi brano, qualsiasi livello di difficoltà presenti: lezioni sugli accordi di triade maggiore, lezioni sui rivolti degli accordi, lezioni sull’armonizzazione della scala, lezioni sulle cadenze, … un corso sull’armonia.
Il tuo insegnante online di jazz, poi, ti guiderà attraverso i segreti di questa tecnica pianistica: le lezioni del corso proseguiranno con le modulazioni, gli approcci improvvisativi, le sostituzioni, il turnaround, …
Le improvvisazioni sono ovviamente fondamentali in un corso di pianoforte jazz online; per questa ragione, le lezioni online con il tuo insegnante tratteranno dell’interpretazione ritmica, della reinterpretazione melodica, della riarmonizzazione del tema, della corrispondenza metrica, … Il lavoro con l’insegnante proseguirà, lezione dopo lezione, sull’utilizzo dei frammenti melodici, ritmici e armonici del brano, mentre un’altra parte del corso riguarderà la dinamica, la spazialità, la timbrica e l’orchestrabilità delle improvvisazioni.
Anche se il sogno di tanti aspiranti pianisti jazz è quello di suonare in una band assieme ad un sassofono, ad un contrabbasso e ad una batteria, è bene arrivare preparati all’incontro con il resto dell’orchestra. Per questo noi di Superprof suggeriamo di seguire un corso online di piano jazz e delle lezioni di approfondimento sulle improvvisazioni.
Sulla nostra piattaforma online puoi entrare in contatto con insegnanti di pianoforte jazz qualificati, preparati, competenti e con anni di esperienza sia nella didattica del piano jazz, sia nell’esecuzione ed interpretazione di brani live, davanti ad un pubblico. I nostri insegnanti online, quindi, sapranno consigliarti su come affrontare lo studio e l’approfondimento del piano.
Luca
Insegnante di piano jazz
Ottimo insegnante! Preparato, paziente e professionale. Sa adattare la lezione tenendo conto delle esigenze dell'allievo.
Antonio, 2 mesi fa
Alessandro
Insegnante di piano jazz
Insegnante molto preparato, gentile e disponibile. Sa mettere a proprio agio e riesce a trasmettere la passione per il pianoforte con professionalità e attenzione
Julia, 3 mesi fa
Mattia
Insegnante di piano jazz
Ho iniziato a studiare pianoforte da zero con Mattia, con l'obiettivo di suonare con curiosità e divertimento, come appassionato di musica. È una persona gentile, tranquilla e sempre disponibile, con una grande cultura musicale (con un focus...
Flavio, 4 mesi fa
Alessandro
Insegnante di piano jazz
Insegnante molto competente, amichevole e capace di mettere l'allievo a proprio agio. Estremamente disponibile e abile nell'organizzare le lezioni. Consigliatissimo
Niccolò, 4 mesi fa
Alessandro
Insegnante di piano jazz
Incredibile insegnante, super pronto e abile nella comunicazione!
Nevada, 5 mesi fa
Alessandro
Insegnante di piano jazz
Mi sembra una persona molto competente e con molta voglia di condividere i suoi strumenti
Alessandra, 6 mesi fa