Il Tour non è solo una gara di ciclismo, nient'affatto. È una prova. Ti prova fisicamente, ti prova mentalmente e ti prova persino moralmente.
Lance Armstrong
Ci siamo! Manca poco all'edizione 112 di una delle competizione ciclistiche più importanti del mondo, che terminerà a Parigi con la celebre passerella sugli Champs-Élysées. Tu sei già pronto a seguire la diretta TV o in streaming o magari, addirittura, scendere in strada a Parigi per vedere passare i 176 corridori in gara?
Vuoi scoprire insieme a noi gli aneddoti e i fatti più curiosi sulla corsa? Magari sapere dove guardare, o quale sarà il miglior percorso di questa edizione, o cosa succederà in luglio, il mese clou della stagione? Continua a leggere questo articolo!
Fatti interessanti Tour de France: le origini
Potresti avere scritto tu la guida completa al Tour de France? Allora forse conosci bene le sue origini, che hanno un legame speciale con la città di Parigi.
L'idea della competizione risale al 1903 e a un certo Géo Lefèvre, professione giornalista.
Il giornale sportivo parigino per cui lavorava allora, L’Auto-Vélo, era sull'orlo della bancarotta e serviva una bella idea per assicurare tanta pubblicità sulle sue pagine e magari un aumento delle vendite.
Fu proprio in quel momento dove, nella città di Parigi nacque il concept di una gara a tappe, un percorso impegnativo che avrebbe attraversato la Francia.
Ecco allora che decise di proporre al suo capo l'idea di una gara di ciclismo - disciplina molto amata anche allora - a tappe, attraverso tutto il territorio francese.

E indovina di che colore erano le pagine su cui veniva stampato L'Auto-Vélo? Sì, proprio gialle! Ecco perché la maglia del ciclista in testa alla classifica ha lo stesso colore! A proposito, sai chi sono i favoriti del Tour de France di questa edizione che si terrà tra il 5 e il 27 luglio?
Da quell'anno, il Tour si è svolto ogni anno - fatta eccezione per quelli in cui infuriavano le guerre mondiali - arrivando alla veneranda età di 112.
Lefèvre ha fatto molto di più che salvare il suo giornale: ha offerto al mondo uno degli spettacoli sportivi più belli che si potessero immaginare per gli appassionati di ciclismo su strada!
I numeri del Tour de France 2025
Diamo i numeri, ma solo perché siamo appassionati di ciclismo!
Innanzitutto, lo abbiamo detto: sono 176 i ciclisti coinvolti nella competizione, per un totale di 22 team.
Ma forse ti interesserà anche sapere quanti sono i km totali che percorreranno nel corso delle 21 tappe, tra il 5 e il 27 luglio 2025, con il traguardo finale previsto a Parigi. Ebbene, i nostri pedaleranno per la bellezza di 3.320 km, un percorso davvero impegnativo che richiede forza e resistenza, tra salite, dislivelli e diverse condizioni meteo. Non proprio una passeggiata!
Le tappe, come abbiamo detto, sono 21 e si dividono in:
- 6 frazioni di montagna (3 nella decisiva terza settimana) 🚵♂️
- 6 collinari ⛰️
- 7 pianeggianti 🚴♂️
- 2 cronometro individuali ⏱️
- 2 giorni di riposo 🛌

Durante la sfida di tre settimane si possono consumare un totale di 792 pneumatici. Insomma, la gara può essere molto impegnativa anche per le biciclette! Un dettaglio importante dove molti spettatori non si soffermano a pensare.
Tour de France 2025: quanto guadagnano davvero i ciclisti?
Oltre alla gloria sportiva, i ciclisti hanno anche un’altra motivazione: la coppa e i premi in denaro. Il montepremi complessivo della corsa ammonta a circa 2,5 milioni di euro, distribuiti tra classifiche generali, vittorie di tappa, premi speciali e bonus giornalieri.
Il premio più ambito è quello destinato al vincitore finale della maglia gialla, che incassa ben 500.000 euro, mentre il secondo classificato riceve 200.000 euro e il terzo 100.000. Indossare la maglia gialla, però, è già di per sé una piccola rendita: 500 euro per ogni giorno in cui la si tiene sulle spalle, fino a un massimo di 10.000 euro. Anche chi vince una singola tappa viene ricompensato con 11.010 euro, un motivo in più per lottare in ogni frazione.
Non mancano i premi per le altre maglie simbolo della corsa:
| Maglia | Descrizione | Premio 1° posto (€) | Premio 2° posto (€) | Premio 3° posto (€) | Premio 4° posto (€) |
|---|---|---|---|---|---|
| 🟡 Gialla | Classifica generale | 500.000 | 200.000 | 100.000 | - |
| 🟢 Verde | Classifica a punti | 25.000 | - | - | - |
| 🔴 a Pois | Gran Premio della Montagna | 25.000 | - | - | - |
| ⚪ Bianca | Miglior giovane | 20.000 | 15.000 | 10.000 | 5.000 |
Anche il gioco di squadra viene premiato: la miglior formazione di ogni tappa incassa 2.800 euro, mentre quella che trionfa nella classifica finale guadagna 50.000 euro. Seconda e terza ricevono rispettivamente 30.000 e 20.000 euro. Infine, c’è un riconoscimento speciale per il ciclista più combattivo di ogni giornata: il cosiddetto “numero rosso” vale 2.000 euro a tappa, e il più coraggioso del Tour viene premiato con un bonus finale da 20.000 euro.
Curiosità sul Tour de France: le parole da conoscere
Il Tour de France non è solo una gara, ma un vero e proprio mondo fatto di tradizioni, storia e termini unici che rendono questa competizione ancora più affascinante. Scopriamo insieme alcune delle parole più celebri e i loro significati, per entrare nel cuore della Grande Boucle come veri appassionati e capire a pieno il percorso del Tour de France, con la sua epica conclusione a Parigi!
“La Grande Boucle” significa proprio “il grande anello” e indica il percorso circolare della corsa? E il “peloton”? È quel gruppo compatto di corridori che pedalano insieme, alle volte in testa, alle volte a inseguire.
Peloton
Il peloton è il grande gruppo di ciclisti che pedalano insieme durante la gara lungo il percorso. Restare nel peloton aiuta a risparmiare energia, perché si sfrutta la scia dei compagni di corsa, proprio come quando si segue una macchina.

Flamme Rouge

La "Flamme Rouge", letteralmente "fiamma rossa", è un dettaglio scenografico ma anche molto simbolico del Tour de France: si tratta della bandierina (o arco) rossa che indica l’inizio dell’ultimo chilometro di ogni tappa. È un segnale importantissimo per i corridori, perché rappresenta il momento dove si decide tutto.
Musette
Se all'inizio del '900, durante il Tour, i campioni in gara si fermavano a prendere un caffè al bar lungo il percorso (dove ne trovavano uno), oggi non è più così!
La musette è una piccola borsa che viene passata ai ciclisti durante la gara. Dentro ci sono snack, bevande energetiche e tutto ciò che serve per ricaricare le energie senza fermarsi.

Tutto è demandato alle musette che vengono afferrate al volo dai ciclisti, senza fermarsi, e che quindi possono essere consegnate unicamente nelle zone di rifornimento designate, in una parte ottimale della strada con buona visibilità e all'altezza giusta affinché il ciclista possa afferrarla senza danneggiare se stesso o gli altri.
Grimpeur
Se dovessi senti parlare di "grimpeur", sappi che ci si sta riferendo a nient'altro che lo "scalatore del gruppo", ovvero al ciclista che si differenzia nelle scalate e nelle salite più ripide. Il grimpeur è il ciclista specializzato nelle salite più dure. È abile a scalare montagne ripide, dove la fatica si fa sentire di più, e spesso fa la differenza nelle tappe di montagna.
Tra le cose che invece sai, sai anche dove vedere il Tour de France? Se vuoi seguirlo in TV o in streaming, dovrai organizzarti nel mese di luglio, dove ogni giorno sarà possibile vivere l’emozione di questo straordinario evento.
Aneddoti Tour de France: belli e meno belli
Tra gli aneddoti divertenti (per noi, ma forse anche per lui) c'è quello che ha visto protagonista Christopher Froome, ciclista britannico di origine keniana considerato uno dei corridori a tappe più forti al mondo.
L'edizione è quella del 2016, tappa 12, e il ciclista perse la sua bicicletta quando era a 500 metri dal traguardo per un incidente con una delle moto dell'organizzazione. Si vide quindi costretto a correre per un tratto sul Mont Ventoux. Chissà se questo ti verrà spiegato nel tuo prossimo corso bicicletta?
Eh no, non era triathlon!
Tra gli aneddoti meno belli, invece, dobbiamo mettere le morti sopraggiunte nel corso della gara. Sono 3 i ciclisti del Tour morti durante le tappe. Un quarto è annegato mentre non era impegnato a pedalare e si stava godendo un giorno di meritato riposo.
Tra di loro, l'italiano Fabio Casartelli, campione olimpico del 1992, che nel 1995 morì dopo essersi schiantato contro un pilone di cemento. Non era riuscito a curvare mentre scendeva dai Pirenei del sud della Francia e si schiantò a forte velocità. A quel tempo non era obbligatorio indossare il casco durante la gara, ma c'è chi è convinto che - in quello specifico caso - il casco non avrebbe purtroppo fatto alcuna differenza.
In tutti gli altri casi, è bene portarlo. Lo ribadiamo casomai ce ne fosse bisogno!
I ciclisti italiani che hanno vinto il Tour de France
L’Italia può vantare sette vincitori del Tour de France, ognuno con imprese memorabili. Il primo fu Ottavio Bottecchia, che dominò negli anni ’20 con due vittorie consecutive. Poi arrivò Gino Bartali, che vinse nel 1938 e fece una storica rimonta nel 1948 dopo una partenza difficile.
Fausto Coppi trionfò nel 1949 e nel 1952, diventando il primo a vincere Giro e Tour nello stesso anno. Negli anni ’60, Gastone Nencini e Felice Gimondi portarono ancora una volta il tricolore sul podio. Dopo un lungo digiuno, Marco Pantani tornò al successo nel 1998, mentre Vincenzo Nibali fu l’ultimo italiano a vincere, nel 2014, non con una tappa ma bensì quattro conquistate e una prestazione dominante.
È sempre una grande emozione vedere l’ultimo vincitore alzare la coppa dopo un percorso di fatica, sudore e passione, soprattutto in un mese intenso come luglio, dove tutto il mondo ciclistico si concentra.
Ora che conosci curiosità e aneddoti del Tour de France, sei ancora più pronto/a a godertelo? Bene perché manca davvero pochissimo al via e gli aneddoti da aggiungere saranno sicuramente moltissimi... quasi quanto le emozioni che vivremo insieme a chi vive il Tour da protagonista, dove ogni pedalata conta, e ogni tappa del percorso è una sfida da vincere, soprattutto in questo caldo luglio, dopo mesi di preparazione e allenamenti durissimi, in vista della gloria della coppa più ambita del ciclismo mondiale.










