La violenza, nelle sue varie forme, è una realtà drammatica e spesso nascosta che interessa persone di tutte le età, generi e provenienze sociali.
Riconoscere i segnali di abuso e offrire il giusto supporto a chi ne è vittima è fondamentale per interrompere il ciclo della violenza. Tuttavia, molte persone non sanno come individuare questi segnali o come approcciare chi si trova in una situazione di difficoltà.
Questo articolo ha l’obiettivo di
- fornire strumenti concreti per riconoscere la violenza (perché prevenire la violenza di genere attraverso l'educazione è fondamentale),
- supportare le vittime e creare una rete di supporto,
- mostrare come figure professionali come gli insegnanti possano fare la loro parte nel riconoscere i segnali di disagio.
Intanto, tieni presente che esistono diverse forme di violenza:
| Tipo di violenza | Cos'è |
|---|---|
| Violenza fisica | La violenza fisica è la forma più evidente e lascia segni tangibili, come lividi, ferite, contusioni e fratture. |
| Violenza psicologica e verbale | La violenza psicologica è spesso meno visibile, ma altrettanto devastante. Le vittime possono sviluppare ansia, depressione, disturbi alimentari o insonnia. |
| Violenza sessuale | Include ogni atto imposto senza consenso, può essere difficilmente identificabile. |
| Violenza economica | Si esercita un controllo totale sulle risorse finanziarie della vittima, impedendole di avere indipendenza economica |
Continua a leggere e contribuisci anche tu alla lotta contro la violenza sulle donne!
Violenza di genere: segnali e campanelli di allarme per riconoscerla
Le forme di violenza possono essere fisiche, psicologiche, sessuali, economiche o verbali, e ognuna di esse lascia tracce più o meno visibili. Le vittime spesso non vogliono denunciare la loro situazione a causa della paura, del senso di vergogna o della dipendenza dal carnefice. Riconoscere i segnali di abuso è il primo passo per aiutarle.
Violenza fisica
La violenza fisica è la forma più evidente e lascia segni tangibili, come lividi, ferite, contusioni e fratture. Tuttavia, non tutte le vittime sono visibilmente ferite. Un segnale importante da monitorare è il cambiamento nel comportamento della persona: qualcuno che prima era socievole e dinamico potrebbe improvvisamente chiudersi e avere difficoltà a relazionarsi. La violenza fisica, inoltre, può manifestarsi anche in segni di stress, come dolori ricorrenti, mal di testa e difficoltà nel dormire.
Violenza psicologica e verbale
La violenza psicologica è spesso meno visibile, ma altrettanto devastante. E c'è un legame anche tra il linguaggio e la violenza di genere, che non si può ignorare. Le parole pesano e le vittime possono sviluppare ansia, depressione, disturbi alimentari o insonnia. Una persona che vive in un contesto violento può sentirsi costantemente inadeguata, isolata e priva di autostima. La manipolazione emotiva, che induce la persona a dubitare di se stessa, è un altro segnale da non sottovalutare.
Violenza sessuale
La violenza sessuale, che include ogni atto imposto senza consenso, può essere difficilmente identificabile. La vittima potrebbe mostrare un rifiuto del contatto fisico o uno stato di allerta costante.

Violenza economica
Anche la violenza economica è una forma di abuso meno evidente, ma estremamente dannosa. In questo caso, si esercita un controllo totale sulle risorse finanziarie della vittima, impedendole di avere indipendenza economica. Le vittime potrebbero trovarsi a dover giustificare ogni acquisto, non avere accesso al proprio denaro o subire minacce di privazione dei mezzi di sussistenza.
Stop alla violenza sulle donne: cosa puoi fare per offrire supporto?
Riconoscere che qualcuno potrebbe essere vittima di violenza è solo il primo passo; la cosa più delicata e importante è come approcciare quella persona. Molte vittime sono spaventate e diffidenti, per cui è necessario fare attenzione a come si interviene.
Ecco quello che puoi fare tu in prima persona se conosci qualcuno che è vittima di violenza:
- Ascoltare senza giudicare: il primo passo per aiutare una persona è ascoltare senza fare domande invasive o giudicanti. Spesso le vittime si sentono in colpa per la loro situazione e temono di essere giudicate. Evitare frasi come “Perché non te ne sei andata?” o “Perché non hai denunciato prima?” possono far sentire ancora più sole. È importante rassicurare la persona che si è disposti a ascoltarla e supportarla senza forzare alcuna scelta.

- Offrire supporto, non soluzioni: molte volte, le vittime di violenza si trovano in un circolo vizioso dal quale credono di non poter uscire. Piuttosto che cercare di risolvere la situazione in modo diretto (ad esempio, suggerendo di lasciare immediatamente l'abusante), è utile dare spazio alla vittima per esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni. Indirizzare la vittima verso centri specializzati o verso corsi psicologia è certamente meglio.
- Non forzare la denuncia: anche se la denuncia è uno degli strumenti più importanti per fermare il ciclo di violenza, non bisogna mai forzare la persona a sporgere denuncia. Il rischio di peggiorare la situazione o di causare una reazione violenta è concreto. È fondamentale rispettare i tempi e i modi con cui la vittima decide di affrontare la propria situazione, mettendo a disposizione le informazioni necessarie in modo discreto e comprensivo.
Non solo 25 novembre: risorse utili contro la violenza sulle donne
Dovrebbe essere la giornata internazionale contro la violenza sulle donne tutti i giorni, non solo il 25 novembre!
Per chi si trova in una situazione di violenza, è fondamentale sapere a chi rivolgersi per ricevere supporto. Esistono diverse risorse che offrono aiuto pratico e psicologico:
- Centri antiviolenza: strutture specializzate che offrono supporto alle vittime di violenza domestica e di genere. In questi centri è possibile ricevere consulenza legale, psicologica e sociale. Molti di questi centri offrono anche rifugi sicuri per le donne e i loro figli che sono fuggiti da una situazione pericolosa. La rete dei centri antiviolenza è capillare e garantisce supporto in modo anonimo e sicuro.
- Numeri di emergenza: in Italia, uno degli strumenti più importanti per chi vive una situazione di violenza è il numero 1522, attivo 24 ore su 24. Si tratta di un numero nazionale di emergenza per le donne vittime di violenza e stalking. È un servizio gratuito e confidenziale che offre supporto psicologico, informazioni su come uscire dalla violenza e orientamento verso le risorse locali. Il passo decisivo verso la creazione del numero 1522 è stato fatto nel 2001, con l’approvazione della legge 154/2001, che ha introdotto misure di protezione contro lo stalking e la violenza domestica. La legge, tra le altre cose, stabiliva la creazione di un numero telefonico nazionale gratuito e accessibile 24 ore su 24, destinato ad offrire supporto alle donne vittime di violenza. La legge prevedeva inoltre che il servizio fosse anonimo e gratuito, per garantire alle vittime un canale sicuro attraverso cui chiedere aiuto senza rischiare ulteriori violenze o persecuzioni da parte del partner abusante. Il numero 1522 è stato ufficialmente attivato il 9 dicembre 2006, grazie all’impegno del Ministero delle Pari Opportunità e con il supporto di diverse realtà del terzo settore.
- Servizi di assistenza psicologica e corsi online psicologia: la violenza ha un impatto devastante sulla salute mentale delle vittime. I servizi di assistenza psicologica offrono supporto emotivo per affrontare traumi e stress post-traumatico, aiutando le vittime a ricostruire la propria autostima e a elaborare l'esperienza vissuta. Molte associazioni e psicologi offrono consulenze gratuite o a basso costo per chi si trova in difficoltà economiche.
Violenza domestica: il ruolo di insegnanti e Superprof nel contrastarla
Gli insegnanti e i tutor sono figure chiave nella rete di supporto, soprattutto per i più giovani. Spesso i segnali di violenza, soprattutto quella psicologica e verbale, possono emergere in contesti educativi e gli insegnanti sono in una posizione privilegiata per notare cambiamenti nel comportamento degli studenti, come il calo delle performance scolastiche, l’isolamento sociale o l’ansia.
Visto il fenomeno della violenza digitale in grande espansione, è bene indagare anche su quel fronte e cercare di fare un po' di education sul tema.
I ragazzi e le ragazze che vivono in un ambiente violento possono manifestare segni di disagio attraverso il loro comportamento scolastico e sociale. Cambiamenti improvvisi come aggressività, difficoltà a concentrarsi, timore di parlare in pubblico o mancanza di fiducia in se stessi sono campanelli d'allarme da monitorare attentamente. Anche un calo del rendimento scolastico o un'apparente mancanza di motivazione possono essere segnali che qualcosa non va.

Piattaforme come Superprof, che mettono in contatto insegnanti e studenti per lezioni private, possono svolgere un ruolo importante nella rete di supporto. Gli insegnanti privati, in particolare quelli che seguono gli studenti in modo più intimo e continuo, sono in grado di riconoscere segnali di disagio che potrebbero sfuggire in un contesto scolastico più grande. Educatori preparati possono, ad esempio, indirizzare uno studente verso le risorse appropriate, come un centro antiviolenza o un supporto psicologico.
Se è vero che riconoscere la violenza e intervenire tempestivamente è fondamentale per fermare il ciclo di abusi, ogni persona può fare la differenza. L’importanza della rete di supporto, che include professionisti, familiari, amici e insegnanti, è cruciale per garantire che nessuno si senta solo nella lotta contro la violenza.
Fai la tua parte e contribuisci a fermare la violenza di genere!









