La lingua greca antica ha una particolarità che la rende unica nel patrimonio delle lingue dell’Europa occidentale. Non è un mistero, che sia una lingua antica usata almeno dal periodo miceneo, oltre mille anni prima della nascita di Cristo, ed è l’antenato della lingua che si parla fino ai giorni nostri, nell’odierna Grecia.

Quando è nata la lingua greca e quanto diversa dal greco moderno? A quale altra lingua assomiglia il greco antico ed è davvero una lingua morta?

Scopriamo insieme qualche curiosità sul greco antico, per rendere più frizzante lo studio di questo idioma millenario.

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Curiosità greco antico: una delle lingue più vecchie del mondo

Del greco antico abbiamo conoscenza fin dal secondo millennio avanti Cristo.
Il greco antico è una lingua che ci ha lasciato una traccia scritta negli ultimi tre mila anni.

La prima curiosità sul corso di greco antico l’abbiamo già svelata: è tra le 10 lingue più antiche del mondo. Chiariamo subito che stiamo parlando delle lingue che hanno lasciate delle prove scritte della loro esistenza fin dall’antichità e che esistono ancora oggi, anche se mutate nel corso dei millenni.

In effetti, le prime tracce del greco antico ci sono arrivate tramite delle tavolette di argilla risalenti al II millennio a.c. e ritrovate nel 1952 dai linguisti inglesi Michael Ventris e John Chadwick. La lingua decifrata sembrava uno dei dialetti del greco arcaico o anche antecedente ed era tipica della civiltà micenea (1600 - 1100 a.c.), chiamata così dalla città di Micene, nel Peloponneso, dove aveva il suo centro, ma diffusa anche nell'Epiro e a Creta.

La lingua micenea riportata nelle tavolette riportava un sistema di scrittura definito lineare B: si tratta di una scrittura sillabica dove a ogni segno corrisponde una sillaba. La lingua lineare A trovata nell’isola di Creta è antecedente alla Lineare B che l’ha sostituita e appartiene alla civiltà minoica, ancora non decifrata.

Ma qual è l’origine del greco antico?

Dal punto di vista linguistico, il greco antico appartiene alla famiglia delle lingue indo-europee, cioè delle lingue parlate tra l’Europa e l’India e che includono le lingue latine, come l’italiano, il francese, il portoghese, le lingue germaniche (come il tedesco o il danese) le lingue slave (come il polacco o il serbo), l’albanese, l’armeno e le lingue indo-iraniane come l'hindi e il farsi (persiano).

I linguisti pensano che ci fosse un’unica lingua comune da cui poi sono nati i vari ceppi delle lingue indoeuropee. Il greco antico è uno di questi e quello parlato dai Micenei, era uno dei tanti dialetti di un ipotetica lingua proto-greca di cui i la civiltà micenea ci ha lasciato una delle prime forme di scrittura decifrate.

Come si è passati dal greco antico al greco moderno?

La lingua greca si è evoluta dal periodo di bronzo a oggi.

Il greco antico, erede del protogreco e del miceneo, si evolve di pari passo con la civiltà greca e la sua storia è stata suddivisa in diverse fasi:

  • Età arcaica – dall’VIII secolo a.c., quando l'Iliade e l'Odissea furono messe per iscritto, alle Guerre persiane del V sec. a.c. La lingua greca giunge anche alle colonie nell'Asia Minore e nel sud della penisola Italica.
  • Età classica – il periodo di massimo splendore della Grecia antica dei filosofi e degli scienziati dal IV al V sec. a.c.
  • Età ellenistica – dal 323 a.c., data della morte di Alessandro Magno al 30 a.c. con la caduta dei Tolomei, la dinastia greca in Egitto per via della conquista romana, è il periodo di massima espansione della lingua greca.
  • Età romana – dal protettorato romano del 103 a.c. la Grecia divenne una provincia dell’Impero romano nato nel 27 a.c.. Con Giustiniano, nel 529 d.c. affermò la supremazia del cristianesimo chiudendo le scuole filosofiche di Atene. La lingua greca viene eletta a lingua della cultura e del ceto aristocratico romano,
  • Età bizantina – Impero bizantino fino alla sua caduta per opera dei Turchi nel 1453. Il greco è la lingua ufficiale dell'Impero romano d'oriente.
  • Età moderna – dall’annessione della Grecia all’Impero ottomano fino alla caduta di questi nel 1919. Si marca la differenza tra il greco dotto e quello popolare che sopravviverà fino a oggi nel greco moderno.

Con la caduta della civiltà micenea alla fine del II millennio a.c., via via si formarono diversi dialetti e altrettanti alfabeti, nati su modello dell’alfabeto fenicio. I vari dialetti vengono definiti greco antico e in particolare a scuola si studia quello che divenne la lingua comune, Koiné, ad Atene nel 403 a.c. Ecco da dove viene l'alfabeto greco antico!

La grande produzione scritta della civiltà greca arcaica, classica, ellenistica ha trovato una cassa di risonanza nell’Impero romano e poi bizantino che hanno tramandato in tutto l'Occidente l'uso di molte parole di origine greca in diversi ambiti: dalla filosofia al diritto, dalla matematica alla medicina.

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Il greco antico come lingua franca

Il greco antico, come l'inglese oggi, era la lingua franca dell'antichità prima del latino.
In ogni epoca storica e regione si affermano delle lingue franche, come lo era il greco antico.

Come l’inglese viene utilizzato oggi come lingua internazionale, ai tempi di Alessandro Magno il greco antico fu la lingua della diplomazia, della cultura, della scienza e mantenne questo ruolo anche durante i primi tempi dell’Impero romano, per poi essere sostituita dal latino. Il corso greco antico rimase comunque parte fondamentale dell’educazione dei patrizi romani, sia dal punto linguistico che culturale.

Il greco antico fu usato per scrivere il nuovo testamento della Bibbia proprio perché era la lingua franca dell’Impero romano e quindi poteva raggiungere il maggior numero possibile di persona. In effetti anche la parola Bibbia viene dal greco byblos che significa il libro.

Nell’Impero bizantino, con capitale Bisanzio poi Costantinopoli, il greco antico rimase la lingua ufficiale fino alla caduta dell’Impero per mano dei Turchi ottomani. In questo periodo la lingua greca fu essenzialmente orale e si diffuse la forma popolare parlata nelle case.

Conosci le più importanti citazioni in greco antico?

Il greco antico è la stessa lingua del greco moderno

Il greco moderno è a tutti gli effetti un’evoluzione del greco antico che viene considerato dai madrelingua la stessa lingua.

Come tutte le lingue moderne, il greco ha subito delle modifiche nella scrittura e nella pronuncia, e si è arricchita nel vocabolario: non ci sono più spiriti e accenti e i dittonghi vengono pronunciati in modo diverso rispetto alla pronuncia erasmiana che siamo abituati a usare per il greco antico che si studia in Italia.

Di fatto è la stessa lingua, anche se bisogna ricordare il greco moderno si distingue in due tipi:

  • il greco ufficiale o khatarevousa che è molto simile al greco antico e rimane una lingua elitaria per le comunicazini ufficiali e nella Chiesa ortodossa
  • il greco popolare o dimothiki frutto della semplificazione e della naturale evoluzione del greco antico, è la lingua correntemente usata per la vita di tutti i giorni, a scuola e nella letteratura

Katharevousa significa lingua purificata e nasce dalla proposta dell’accademico Adamantios Korais (1748-1833) di adattare la lingua greca parlata alla grammatica del geco antico nel tentativo di standardizzare la lingua greca rimasta solo parlata dopo secoli di dominio ottomano.

Il dimothiki, la lingua del popolo, è diventato lingua ufficiale nel 1976 dopo un processo di standardizzazione. Per questo si definisce greco standard moderno.

Se calcoliamo le tavolette micenee e il greco moderno, possiamo dire che il greco è una delle lingue scritte più rappresentate nella storia.

Altre curiosità sul greco antico

La grammatica del greco antico, fatta di declinazioni è utile per studiare altre lingue flessive.
Una lingua flessiva, come quella greca usa le declinazioni.

Grammatica greco antico

La grammatica delle lezioni di greco antico ci è stata tramandata grazie alle conquiste territoriali di Alessadnro Magno. In Egitto, la città che porta il suo nome, Alessandria, fu per secoli un centro culturale in cui si studiava e si tramandava la lingua greca. Il grammatico era uno studioso che studiando le opere di Omero, Esiodo e dei filosofi ricavava le regole che determinavano le forme della lingua.

La caratteristica princiaple della gramamtica greca sono le declinazioni, ossia la flessione di un nome, aggettivo, pronome o pronome per genere, numero e caso. Ecco perché il greco antico è una lingua flessiva.

Per conoscere il significato delle parole hai bisogno di un buon dizionario di greco antico!

Insulti in greco antico

I greci erano molto coloriti nel loro linguaggio e usavano senza mezzi termini insulti per condannare alcuni comportamenti. Alcune di queste parole ci sono state tramandate (insieme a parole tecniche, scientifiche, giuridiche ecc.) e con un significato leggermente diverso le usiamo anche oggi.

βοιωτός (boiotòs)

Beota è usato come sinonimo di stupido in italiano. Per i Greci era un insulto legato alla Beozia, un territorio che secondo i Greci era abitato da persone stupide.

Idiota

Per Socrate, l’idiota, l’uomo privato, è chi non partecipa alla vita politica, che ad Atene si faceva nelle piazze. La base della democrazia, il potere del popolo, è la partecipazione alla vita pubblica e l’idiota invece si interessava solo delle cose private.

βάρβαρος, bárbaros, barbaro

Si usa correntemente per dire che qualcuno si comporta senza rispettare le regole. Per i Greci il barbaro è lo straniero che tartaglia perché non sa pronunciare il greco e parla una lingua diversa. Il barbaro infatti è il balbuziente.

Amore in greco antico

Le diverse sfumature dell’amore erano molto chiare ai Greci che avevano almeno 12 vocaboli per parlare di questo sentimento, personificato nel Dio dell’amore Eros.

  • Anteros (αντέρως) – amore corrisposto
  • Charis (χάρις) – amore fisico e spirituale
  • Eros (έρως) – amore carnale
  • Himeros (ἵμερος) – amore folle, irrefrenabile e fisico
  • Mania (μανία) – amore possessivo
  • Philautia (φιλαυτία) – amore per se stessi
  • Philia (φιλία) – amicizia
  • Pothos (Πόθος) – amore adolescenziale
  • Pragma (πρᾶγμα) – amore maturo mosso da responsabilità e impegno
  • Storge (στοργή) – amore per la famiglia
  • Thelema (θέλημα) - passione per quello che si fa

Teatro greco antico

Il teatro è un’istituzione nata nella greca classica dove il dominio culturale di Atene aiuta a diffondere questa forma di espressione e religiosità. Fisicamente il teatro è scavato nella roccia, con il pubblico a semicerchio, l'orchestra al centro.

I tre generi teatrali erano la tragedia, la commedia e il dramma satiresco, parole tutt’ora usate nelle rappresentazioni di oggi. La tragedia nasce nel V sec.a.c. e doveva insegnare la pietà e la paura agli spettatori raccontando storie mitologiche legate a uomini e divinità. Gli autori di tragedie sono Eschilo, Sofocle ed Euripide. La commedia nacque dopo la tragedia, probabilmente nella Magna Grecia, in Sicilia, ma il suo centro è Atene. La commedia era legata ai riti sulla fertilità e alle feste dionisiache. I principali autori sono Aristofane e Menandro.

Il dramma satiresco è una rappresentazione usata dopo le tragedie per tirare su il morale del pubblico. I protagonisti sono gli attori della tragedia e soprattutto i Satiri, prsonaggi caprini legati a Dioniso. A differenza della tragedia, il dramma satiresco è allegro e ha sempre un lieto fine.

Dal punto di vista linguistico, la parte recitata di una tragedia era espressa nel dialetto attico, mentre la parte cantata era in dialetto dorico.

La lingua greca in Italia

Ultima curiosità sul greco antico è che la colonizzazione dell'Italia meridionale ha lasciato in eredità la lingua greca tuttora parlata vicino Reggio Calabria a Bovesia e nel Salento, in Puglia. Vengono chimati dialetti greco-italiati e presentano parole del greco antico misto a italiano, nel caso del griko salentino, o sono un dialetto del greco bizantino o moderno, nel caso del dialetto grecanico parlato in Calabria e Sicilia.

L'ultima curiosità sul greco antico? Di certo non può essre definito una lingua morta visto che vive nel greco moderno e anche nelle minoranze linguistiche italiane.

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue