Cosa si festeggia il 6 gennaio? L’Epifania o la Befana? Non tutti sanno rispondere a questa domanda, anche se è chiaro che si tratta dell’ultimo giorno delle vacanze di Natale.
Nelle case si iniziano a togliere gli addobbi di Natale, gli studenti si preparano a ultimare i compiti, gli adulti tornano riluttanti al lavoro.
Tutto questo, non senza aver celebrato l’Epifania o la Befana a tavola, in giro per le città, scartando gli ultimi regali e mangiando dolci a volontà!
Se studi l’italiano come lingua straniera e pensi di fare un viaggio in Italia nel periodo natalizio, e non sai davvero cosa sia la Befana e in che modo è collegata all’Epifania, te lo spiegheremo in questo articolo.
Epifania: il significato religioso
Partiamo dal significato di Epifania, una parola greca ἐπιϕάνεια, epipháneia, che si può tradurre come manifestazione. Per la tradizione cristiana, il 6 gennaio rappresenta la prima manifestazione di Gesù quando viene raggiunto nella grotta di Betlemme dove era nato dai Re Magi.
Della natività ne parlano il vangelo di Matteo e il vangelo di Luca e combinando le due versioni si comprende che la famiglia di Gesù, o almeno il padre putativo Giuseppe, era originaria di Nazareth. Maria e Giuseppe, però, vanno a Betlemme durante il travaglio ed è proprio in una grotta, scaldato solo da un bue e un asinello, che nasce il bambino posto su una mangiatoia.
Questa scena verrà rappresentata nel XIII secolo da S. Francesco d'Assisi che diede così origine a uno dei simboli del Natale: il presepe.

Nel frattempo, dei Magi provenienti da lontano seguono la stella che li conduce a Betlemme. Siamo nella provincia romana della Giudea affidata dai romani al Re Erode. I Magi fanno tappa da Erode e gli dicono che seguono la stella che li porterà al Re dei Giudei. Questi, che poi farà una strage di bambini per evitare che qualcuno prenda il suo posto, dice ai Magi di indicargli il posto in cui trovano il futuro Re. Quando arrivano di fronte alla grotta, i Magi riconoscono l’origine divina di Gesù e gli offrono i doni che hanno portato con sé: incenso, oro e mirra. Naturalmente, non riveleranno dove si trovi Gesù a Re Erode.
La festa dell’Epifania, la manifestazione di Dio agli uomini, iniziò a essere celebrata dopo l’Editto di Costantino del 313 d.c. che mise fine alle persecuzioni contro i cristiani. I vangeli parlavano di alcuni Magi che avevano portato 3 regali a Gesù bambino.
Nel medioevo si fece l’associazione con il numero dei Magi che divennero tre Re Magi provenienti dai continenti allora conosciuti, quindi Asia, Europa e Africa per omaggiare il re. Si diedero anche i nomi ai Re Magi che erano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e li si raffigurò come sovrani sapienti. La parola Magi deriva dal fatto che conoscevano l’astronomia e l’astrologia.
Seguirono infatti la stella di Betlemme perché astrologi e perché conoscevano la profezia contenuta nella Torah ebraica secondo cui sarebbe nato in Giudea il Messia.
Il 6 gennaio, quindi, è la festa cristiana dell’Epifania, la manifestazione di Gesù al mondo rappresentato dai Re Magi che gli portano dei doni. Da qui deriva la pratica dei regali di Natale che in diverse regioni italiane venivano scambiati proprio il 6 gennaio. Tuttora nelle chiese ortodosse il Natale cade il 6 o 7 gennaio.
E la Befana?
Befana: origini ed evoluzione
La Befana è un’anziana signora che vola su una scopa nella notte tra il 5 e il 6 gennaio per portare i doni ai bambini che si sono comportati bene e il carbone a quelli che sono stati monelli. La festa della Befana è una tradizione natalizia italiana che si sovrappone alla festa cristiana dell’Epifania. In effetti, secondo alcune fonti, l’origine nel nome Befana deriva da bifania, Epifania, ma l’anziana signora vanta un collegamento quasi ancestrale con l’inverno.
Secondo quanto riportato anche nei corsi italiano per stranieri, ma non solo,, l’origine della Befana risale ai riti invernali che seguivano il solstizio d’inverno e che erano legati ai cicli lunari.

In epoca Romana, intorno al solstizio d’inverno si celebravano i Saturnalia che cadevano tra il 17 e il 23 dicembre. La festa era dedicata al dio Saturno, che portava oro e abbondanza, ed era simile al carnevale, fatto di banchetti e danze dove sparivano le differenze sociali.
Anche prima dell’arrivo del dio greco, i contadini approfittavano dell’infertilità della terra ricoperta di neve per riposarsi dal lavoro dei campi e fare visita ai propri familiari portando loro dei regali. Il rito di passaggio al nuovo anno si faceva anche bruciando le cose vecchie in nome della dea Strenua, probabilmente una dea sabina protettrice delle campagne.
In epoca imperiale, fino all'editto di Costantino, si celebrava la festa del Sol Invictus, che cadeva proprio il 25 dicembre. Si pensava che nei 12 giorni successivi al Sol Invictus, ci fossero delle figure che volavano di notte, come la dea Diana (Demetra per i greci), protettrice di piante e animali. Poi questa figura femminile si trasformò, diventando Satia, la sazietà, e Abundia, l’abbondanza.
Se ci fai caso, ancora oggi tra Natale e l'Epifania passano 12 notti!
Anche secondo la tradizione germanica nelle dodici notti dopo il solstizio d’inverno, alcuni spiriti si aggiravano di notte per le case e per poterli spaventare bisognava fare molto rumore.
Pare che la Befana sia un’evoluzione di queste figure femminili che si aggirano intorno al solstizio d’inverno e che simboleggiano il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Che l’anziana signora sia malvestita, lo dicono anche i racconti natalizi e una delle più note filastrocche di Natale:
La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…
Un grande naso, capelli lunghi e bianchi coperti da un fazzolettone, una scopa, una risata e una missione: portare dolci o carbone.
Sono queste le caratteristiche della Befana che via via si va affermando e che da credenza legata alla terra, sopravvive a dèi italici, greco-romani, alla cristianizzazione delle feste pagane e persino a Babbo Natale!
In effetti, si può dire che la Befana la credenza popolare che continua a resistere all’evolversi degli usi e costumi e tradizioni natalizie religiose e laiche. Il suo spazio è la notte tra il 5 e il 6 gennaio e si festeggia un po’ in tutta Italia.
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Come si festeggia l’Epifania in Italia
Come festa cristiana, l’Epifania si festeggia il 6 gennaio andando a messa per ricordare la prima volta che Gesù si è manifestato al mondo, tramite i Re Magi. Il simbolo religioso di questa prosecuzione della festa della natività è la luce, come quella della stella cometa seguita dai Re Magi alla ricerca non del superfluo ma della semplicità dei valori universali: l'amore e la condivisione.

In alcune città italiane, come Bologna e Milano, si svolge il Corteo dei Magi, un evento dedicato proprio ai sapienti che fecero visita a Gesù. A Milano l’evento si ripete dal 1336 ed è stato iniziato dai Visconti. La processione di figuranti parte da Piazza Duomo e arriva alla basilica di S. Eustorgio, vescovo di Milano dal 344 al 350. La basilica ospiterebbe le vere spoglie dei Re Magi, portate da Gerusalemme nell’Impero Romano da Sant’Elena, la madre di Costantino.
A Bologna il tradizionale Corteo dei Magi culmina a Piazza Maggiore che si riempie di soldati romani, pecore, e naturalmente, i Magi.
Anche a Firenze si tiene la Cavalcata dei Magi, una festa tradizionale che risale al XV secolo, in epoca medicea. Settecento figuranti in abiti rinascimentali, sfilano in corteo per raggiungere il presepe vivente di Piazza Pitti e deporre i doni.
La parte laica della festività è tutta dedicata alla Befana e qui i bambini sono i protagonisti a casa e negli eventi pubblici.
Nelle case ogni bambino prepara una calza da appendere al cammino su cui la Befana metterà dei doni o dei dolci. È un po’ come un Babbo Natale al femminile, solo che vola sulla scopa e porta per lo più dolci, anche se nei tempi passati l’unico regalo di Natale si riceveva proprio alla Befana.
Fuori casa è un susseguirsi di riti di passaggio dal vecchio al nuovo in cui il fantoccio della Befana viene bruciato, proprio come simbolo di rinnovamento.
A Roma, Piazza Navona si riempie di stand con dolci, statuette del presepe, giostre. La sera del 5 gennaio si attende la mezzanotte, quando scende la Befana.
Nelle Marche, a Urbania da oltre venti anni si celebra la Festa nazionale della Befana ricostruendo il villaggio della Befana e facendo sfilare la calza più lunga del mondo.
Andando a Nord-est, nel Veneto, incontriamo l’evento “Brusa la Vecia” di Verona dove un pupazzo che simboleggia la Vecia, ossia la vecchia Befana, viene bruciato per iniziare bene il nuovo anno. A Venezia, invece, la Befana è marittima, e in suo onore si organizza la “Regata delle Befane” sul canal grande con i partecipanti vestiti da Befana o anche Babbo Natale.

Chiedi conferma agli insegnanti dei corsi di italiano per stranieri: nelle piazze di molte città si possono trovare dolci di tutti i tipi, tra cui l’immancabile carbone. Anche questo simboleggia il rito di passaggio.
Ecco altri dolci tipici dell’Epifania in Italia:
- Cavallucci, biscotti toscani a base di miele, anice, canditi e zenzero.
- Struffoli e pastiera sono i dolci tipici di Napoli da consumarsi per la prima volta con l'anno nuovo alla Befana.
- Pepatelli, dolci abruzzesi a base di cacao, miele e pepe.
- Pizza della Maratenga, focaccia veneta dolce con frutta secca e grappa.
- Fugassa della Befana, torta piemontese con all’interno una fava bianca e una nera. Chi trova la fava bianca paga la focaccia e chi trova la nera paga da bere per tutti.
Come vedi, ci sono ottimi motivi per fare un viaggio in Italia nel periodo natalizio e trascorrere la festa dell’Epifania in compagnia. Magari, dopo aver seguito dei corsi di italiano per stranieri.