Cosa si festeggia il 6 gennaio? L’Epifania o la Befana? Non tutti sanno rispondere a questa domanda, anche se è chiaro che si tratta dell’ultimo giorno delle vacanze di Natale. Nelle case si iniziano a togliere gli addobbi di Natale, gli studenti si preparano a ultimare i compiti, gli adulti tornano riluttanti al lavoro.
Tutto questo, non senza aver celebrato l’Epifania o la Befana a tavola, in giro per le città, scartando gli ultimi regali e mangiando dolci a volontà!
Se studi l’italiano come lingua straniera e pensi di fare un viaggio in Italia nel periodo natalizio, e non sai davvero cosa sia la Befana e in che modo è collegata all’Epifania, te lo spiegheremo in questo articolo.
Cos’è l’Epifania e origine storica
Il 6 gennaio chiude il ciclo delle feste natalizie in Italia. La parola "Epifania" deriva dal greco ἐπιφάνεια (epipháneia), cioè manifestazione: nella tradizione cristiana è la prima manifestazione pubblica di Gesù al mondo rappresentato dai Magi. Nei Vangeli (soprattutto Matteo) la scena dei Magi mostra una luce-guida, la stella, e tre doni simbolici: oro (regalità), incenso (divinità), mirra (umanità e passione).

Dopo l’Editto di Costantino (313 d.C.) la celebrazione si diffonde, e nel medioevo si fissano i nomi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, associando i Re ai continenti allora conosciuti. L’Epifania segna tradizionalmente anche il momento in cui si iniziano a riporre i simboli del natale: un gesto pratico e simbolico di chiusura del tempo della nascita e apertura al nuovo anno.
Nel corso dei secoli la festa ha unito elementi liturgici e consuetudini domestiche: lo scambio di piccoli doni o dolci, processioni cittadine, luminarie che restano accese fino a questa data. La stella dei Magi diventa metafora della ricerca: un invito per credenti e non credenti a "leggere" il tempo che inizia. Nelle regioni dove il dono principale avveniva il 6 gennaio la giornata assumeva un valore affettivo forte; oggi rimane il senso di conclusione del periodo festivo e di riordino delle decorazioni.
Epifania: festa cristiana della manifestazione di Gesù ai Magi.
Befana: figura popolare femminile che porta dolci o carbone nella notte.
Calza: sacchetto/tubo di stoffa appeso (camino, finestra) riempito di dolci.
Il 6 gennaio, quindi, è la festa cristiana dell’Epifania, la manifestazione di Gesù al mondo rappresentato dai Re Magi che gli portano dei doni. Da qui deriva la pratica dei regali di Natale che in diverse regioni italiane venivano scambiati proprio il 6 gennaio. Tuttora nelle chiese ortodosse il Natale cade il 6 o 7 gennaio.
E la Befana?
La Befana: leggenda e tradizioni
La Befana è un’anziana signora che vola su una scopa nella notte tra il 5 e il 6 gennaio per portare i doni ai bambini che si sono comportati bene e il carbone a quelli che sono stati monelli. La festa della Befana è una tradizione natalizia italiana che si sovrappone alla festa cristiana dell’Epifania. In effetti, secondo alcune fonti, l’origine nel nome Befana deriva da bifania, Epifania, ma l’anziana signora vanta un collegamento quasi ancestrale con l’inverno.
Secondo quanto riportato anche nei corsi italiano per stranieri, ma non solo, l’origine della Befana risale ai riti invernali che seguivano il solstizio d’inverno e che erano legati ai cicli lunari.

In epoca Romana, intorno al solstizio d’inverno si celebravano i Saturnalia che cadevano tra il 17 e il 23 dicembre. La festa era dedicata al dio Saturno, che portava oro e abbondanza, ed era simile al carnevale, fatto di banchetti e danze dove sparivano le differenze sociali.
Anche prima dell’arrivo del dio greco, i contadini approfittavano dell’infertilità della terra ricoperta di neve per riposarsi dal lavoro dei campi e fare visita ai propri familiari portando loro dei regali. Il rito di passaggio al nuovo anno si faceva anche bruciando le cose vecchie in nome della dea Strenua, probabilmente una dea sabina protettrice delle campagne.
In epoca imperiale, fino all'editto di Costantino, si celebrava la festa del Sol Invictus, che cadeva proprio il 25 dicembre. Si pensava che nei 12 giorni successivi al Sol Invictus, ci fossero delle figure che volavano di notte, come la dea Diana (Demetra per i greci), protettrice di piante e animali. Poi questa figura femminile si trasformò, diventando Satia, la sazietà, e Abundia, l’abbondanza.
Se ci fai caso, ancora oggi tra Natale e l'Epifania passano 12 notti!
Anche secondo la tradizione germanica nelle dodici notti dopo il solstizio d’inverno, alcuni spiriti si aggiravano di notte per le case e per poterli spaventare bisognava fare molto rumore.
Pare che la Befana sia un’evoluzione di queste figure femminili che si aggirano intorno al solstizio d’inverno e che simboleggiano il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Che l’anziana signora sia malvestita, lo dicono anche i racconti natalizi e una delle più note filastrocche di Natale:
la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte...
Un grande naso, capelli lunghi e bianchi coperti da un fazzolettone, una scopa, una risata e una missione: portare dolci o carbone.
Sono queste le caratteristiche della Befana che via via si va affermando e che da credenza legata alla terra, sopravvive a dèi italici, greco-romani, alla cristianizzazione delle feste pagane e persino a Babbo Natale!
In effetti, si può dire che la Befana la credenza popolare che continua a resistere all’evolversi degli usi e costumi e tradizioni natalizie religiose e laiche. Il suo spazio è la notte tra il 5 e il 6 gennaio e si festeggia un po’ in tutta Italia, anche se in alcune zone è più sentita la festa di Santa Lucia.
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Usanze in Italia (calza, dolci, giorni festivi)
Nelle case la preparazione principale è la calza: può essere cucita, acquistata già piena, oppure riempita dai familiari con cioccolatini, torroncini, caramelle, mandarini, frutta secca, piccole sorprese scolastiche e immancabile carbone di zucchero per scherzo. Il 6 gennaio è giorno festivo nazionale: scuole chiuse, uffici pubblici fermi, ultima pausa prima del ritorno alla routine. Molte famiglie smontano albero e presepe in questa giornata, riponendo statuine e luci per il prossimo anno.

I dolci cambiano da regione a regione: cavallucci toscani (miele, anice, canditi), struffoli napoletani (palline fritte ricoperte di miele e confettini), pepatelli abruzzesi (miele, mandorle, cacao, pepe), fugassa della Befana piemontese, pizza Maratenga veneta con frutta secca e grappa. Accanto ai dolci compaiono falò e bruciatura di fantocci (la "vecia") come rito di rinnovamento.
Carbone: dolce nero di zucchero; simbolo bonario di rimprovero.
Smaltimento decorazioni: azione di riporre/addobbi e alberi; spesso si ricicla carta, vetro, legno e si riconsegna l’albero vero ai vivai comunali.
Prima di elencare gli eventi tipici conviene distinguere due categorie: processioni di carattere storico-religioso legate ai Magi e feste popolari centrate sulla Befana. Nel 2025 molte manifestazioni confermano il formato tradizionale (orari ufficiali da verificare presso i siti comunali) puntando su sostenibilità e accessibilità per famiglie.
- 1. Corteo dei Magi di Milano – Processione storica da Piazza Duomo a S. Eustorgio con figuranti in abiti medievali.
- 2. Cavalcata dei Magi di Firenze – Sfilata rinascimentale verso il presepe vivente (Piazza Pitti) con doni simbolici.
- 3. Corteo dei Magi di Bologna – Arrivo in Piazza Maggiore con rappresentazioni di soldati romani e pastori.
- 4. Festa Nazionale della Befana a Urbania (Marche) – Villaggio della Befana, calza gigante, animazioni per bambini.
- 5. Piazza Navona a Roma – Bancarelle di dolci, giocattoli e arrivo scenografico della Befana.
- 6. Brusa la Vecia a Verona – Falò pubblico con il fantoccio della “vecia” come rito di rinnovamento.
- 7. Regata delle Befane a Venezia – Competizione sul Canal Grande con vogatori travestiti da Befana.
- 8. Falò della Befana in borghi alpini – Bruciatura della vecchia e distribuzione di vin brulé e dolci (varia per località).
- 9. Distribuzione della calza solidale – In varie città (iniziative parrocchiali/associazioni) doni a bambini e anziani.
- 10. Mercatini conclusivi dell’Epifania – Ultimo giorno di stand natalizi (artigianato e dolci) prima dello smontaggio.
Chiedi conferma agli insegnanti dei corsi di italiano per stranieri: nelle piazze di molte città si possono trovare dolci di tutti i tipi, tra cui l’immancabile carbone. Anche questo simboleggia il rito di passaggio.
Simbolismo e significato cristiano e laico
Sul piano cristiano l’Epifania è la rivelazione universale: i Magi, stranieri e sapienti, rappresentano i popoli che riconoscono l’identità di Gesù. La luce della stella indica orientamento e speranza; i tre doni ricordano un’identità complessa (re, Dio, uomo).

Sul piano laico la Befana sintetizza cicli naturali, memoria agricola e pedagogia domestica: il vecchio che si consuma per lasciare spazio al nuovo, la selezione di ciò che si conserva (decorazioni riposte) e di ciò che si lascia andare (falò, carbone simbolico). La calza è un contenitore di dolcezza moderata: frutta secca e agrumi come energia invernale, zuccheri come festa.
Per chi osserva la cultura italiana, il 6 gennaio è un laboratorio di linguaggio concreto (oggetti della casa, dolci, rituali), di lessico religioso (Magi, stella, doni) e di espressioni augurali di chiusura (“Buona Epifania”, “Ultimi giorni di festa”).
Riflette l’equilibrio italiano tra radici storiche e reinterpretazione contemporanea: eventi pubblici curati, attenzione crescente a riciclo e smaltimento (decorazioni LED, raccolta alberi veri), iniziative solidali. Così la giornata funge da ponte tra l’atmosfera natalizia e l’avvio responsabile del nuovo anno.
Il 6 gennaio in Italia è doppio: Epifania religiosa e Befana popolare dialogano in una trama di processioni, calze appese, dolci regionali e falò che salutano il vecchio anno. Conoscere origine storica, leggenda, usanze domestiche e simbolismo aiuta a vivere la giornata non solo come “fine delle vacanze”, ma come passaggio narrativo: una manifestazione di luce e una piccola storia di rinnovamento che appartiene a credenti e non credenti.
Come vedi, ci sono ottimi motivi per fare un viaggio in Italia nel periodo natalizio e trascorrere la festa dell’Epifania in compagnia. Magari, dopo aver seguito dei corsi di italiano per stranieri.









