Il dolore è il miglior insegnante, ma nessuno vuole andare a lezione da lui.
Choi Hong Hi, fondatore del Taekwondo.
Le arti marziali asiatiche affondano le proprie radici nelle antiche culture indiana, cinese, giapponese e coreana. In moltissimi casi le arti marziali oggi praticate in tutto il mondo derivano direttamente da pratiche e discipline piuttosto antiche, adattate e rielaborate nel corso dei secoli.
Le arti marziali comprendono numerose discipline praticate e conosciute in tutto il mondo. Tra queste troviamo il Judo, il Karate, il Ju-Jitsu, il Taekwondo, il Kung-Fu, l'Aikido, il Krav Maga, la Boxe, il Muay Thai e molte altre ancora.
A partire dal XIX secolo, in seguito al contatto con l'occidente e per via dell'incontro/scontro tra culture diverse prodotto dal colonialismo, le arti marziali asiatiche hanno iniziato a essere ridefinite e sistematizzate, dando vita alle forme contemporanee delle discipline che tutti conosciamo, come il judo, il karate, il kung fu e il taekwondo.
Nel corso del XX secolo, per via dei massicci fenomeni migratori dall'Asia ai paesi occidentali e con l'impatto del cinema e della pubblicistica sulla cultura popolare le arti marziali hanno conosciuto una diffusione globale.
In questo articolo scopriremo quindi lo sviluppo e l'evoluzione delle arti marziali asiatiche e la loro successiva diffusione in tutto il mondo!
Evoluzione ed espansione delle arti marziali dell'estremo oriente
Le antiche e complesse culture dell’estremo Oriente -cinese, giapponese e coreana- hanno sviluppato sin dall’antichità forme estremamente varie ed elaborate di arti marziali.
Nel corso dei secoli queste discipline si sono trasformate ed evolute, sino ad arrivare a un momento di svolta nel XIX secolo, periodo in cui la cultura dell’estremo oriente è entrata in contatto con gli europei. A tutti gli effetti questo incontro/scontro segna l'inizio del periodo moderno della storia dell'Asia orientale e secondo molti studiosi costituirebbe anche l’origine della maggior parte delle scuole di arti marziali orientali praticate oggi.
Proprio nel corso del XIX secolo sorsero e fiorirono nuove modalità e approcci nell’ambito delle arti marziali, in alcuni casi diversi dalla storia precedente dei corsi di arti marziali, soprattutto sotto l'influenza dei nascenti nazionalismi nelle diverse aree dell’Asia orientale. Fu proprio in questo periodo che le arti marziali tradizionali furono standardizzate e presentate in una forma definitiva e “pura” per poter essere presentate al mondo come parte del proprio patrimonio culturale distintivo e riconoscibile.
Le forme moderne delle arti marziali asiatiche
Forme di lotta tradizionale come il kenjutsu e il jujutsu in Giappone, il Te nell’isola di Okinawa, e il taekyon e il soobak in Corea subirono lì influenza di altre arti marziali, dando vita a discipline nuove, di stampo moderno, che diedero vita a forme di arte marziale che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo divennero estremamente note in tutto il mondo:
- Karate
- Aikido
- Kung fu
- Judo
- Taekwondo
In Giappone in particolare, ogni corso arti marziali tradizionali assunse una forma "moderna" (judo, jujutsu, karate, kendo) per via della rinascita delle vecchie scuole di arti marziali del periodo Edo che erano state soppresse durante la restaurazione dell'imperatore Meiji.
Nel 1882 Kano Jigoro fondò la scuola di judo Kodokan che diede inizio alla pratica del judo come disciplina sportiva. Jigoro aveva raccolto le antiche conoscenze del jujutsu prima di fondare la sua scuola di judo.
In Cina, invece, la storia delle arti marziali moderna inizia ufficialmente negli anni '30 del XX secolo in seguito alla fondazione dell'Istituto Centrale Guoshu nel 1928. Durante il governo del Kuomintang la Jing Wu Athletic Association (fondata nel 1910) insieme all'Istituto Centrale Guoshu giocarono un ruolo importante nella conservazione delle scuole tradizionali di arti marziali e la loro trasformazione nei vari stili moderni praticati oggi.
Nell'ottobre del 1928,l'Istituto Guoshu tenne un esame nazionale, una competizione a pieno contatto con piattaforma sollevata, che finì per essere considerata uno dei raduni storici più significativi di maestri di arti marziali cinesi.
Arti marziali e politica: una questione identitaria
Le arti marziali moderne di Cina e Giappone, per quanto avessero da sempre giocato un fondamentale ruolo politico e identitario (si pensi alla rivolta dei Boxer), sono per la maggior parte un prodotto dei governi nazionalisti al potere negli anni ’20 e ’30, mentre nel caso della Corea le moderne arti marziali sono state sviluppate sotto l’occupazione giapponese e presentate nei termini di un’arte nazionale coreana soltanto nel corso degli anni '50.
Le moderne arti marziali coreane si svilupparono infatti all'inizio del XX secolo, sotto l'influenza delle arti marziali giapponesi dell'epoca. Per esempio l'hapkido prese origine dal jujutsu durante l'occupazione giapponese della Corea, avvenuta tra il 1910 e il 1945.
La storia moderna delle arti marziali indocinesi, invece, è strettamente correlata alla rivoluzione siamese del 1932, in particolare la Muay Thai moderna, sviluppata proprio in quegli anni.
Il contatto delle arti marziali asiatiche con l'occidente
L'interesse occidentale per le arti marziali dell'Asia orientale risale alla fine del XIX secolo, a causa dell'aumento degli scambi tra l'Europa, la Cina e il Giappone.
Numerosi resoconti e approfondimenti relativi alle arti marziali cinesi e giapponesi iniziarono a comparire sia sulle riviste accademiche che sulla stampa popolare europea verso la fine del XIX secolo. Al tempo però erano poche le persone occidentali che praticavano queste discipline, ancora considerate come pure esibizioni artistiche.
Edward William Barton-Wright fu un ingegnere ferroviario britannico che aveva studiato Jujutsu mentre lavorava in Giappone tra il 1894 e il 1897 e divenne il primo insegnante di arti marziali asiatiche in Europa. Nel 1899 fondò anche uno stile tutto suo, chiamato Bartitsu, che combinava jujutsu, judo, boxe e combattimento con il bastone.
Nell'arco di un paio di decenni, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, iniziarono a proliferare i primi corsi arti marziali di jujutsu in molti paesi occidentali tra cui Inghilterra, Italia, Germania, Francia e poi negli Stati Uniti e in Australia.
Poco alla volta il grande pubblico entrò così in contatto con il jujutsu e con numerose altre discipline orientali, le quali iniziarono a influenzare l'immaginario popolare occidentale:.
Le arti marziali asiatiche divennero infatti le protagoniste di articoli di giornali e riviste, romanzi e manuali didattici per tutta la prima metà del XX secolo.
La diffusione delle arti marziali nel mondo: il caso kung fu
La diffusione del kung fu cinese iniziò alla fine del 1800, quando gli immigrati cinesi iniziarono a viaggiare in altri paesi in cerca di lavoro e opportunità. I migranti portarono con sé la propria cultura, le proprie tradizioni e la pratica delle arti marziali, compreso il kung fu.
Quando gli immigrati cinesi iniziarono a trasferirsi in diverse parti del mondo, iniziarono a fondare scuole di arti marziali nelle quali presero a insegnare e a diffondere il kung fu ai praticanti locali. In questo modo il kung fu cominciò a diffondersi oltre i confini della Cina e in altre parti dell’Asia.
Man mano che il kung fu iniziò a diffondersi in tutto il mondo la disciplina si è ampiamente evoluta, dando vita a stili regionali e locali unici, con tecniche e approcci diversi a questa antica pratica.
Il kung fu praticato nella Cina meridionale è noto per i suoi movimenti forti e potenti e per l'enfasi posta sul combattimento a distanza ravvicinata, mentre il kung fu praticato nella Cina settentrionale è noto per i suoi movimenti fluidi e aggraziati e per l'enfasi sul combattimento a lunga distanza.
Oltre agli innumerevoli benefici fisici, il kung fu è caratterizzato da un aspetto spirituale e filosofico. I principi del kung fu, come disciplina, rispetto e dedizione, sono applicabili. La pratica aiuti a ridurre lo stress, a migliorare la concentrazione mentale e a sviluppare un senso di calma.
Cinema e arti marziali: un amore a prima vista!
La notorietà globale del kung fu raggiunse l'apice negli anni '70 del XX secolo per via della diffusione e dell'incredibile successo dei film sulle arti marziali, i quali hanno avuto un impatto senza precedenti sulla cultura popolare mondiale.
Film come Dalla Cina con furore e I tre dell'Operazione Drago di Bruce Lee e Drunken Master di Jackie Chan hanno contribuito a rendere popolare il kung fu in tutto il mondo e hanno spinto milioni di giovani verso la pratica delle arti marziali, che proprio a cavallo tra gli anni '70 e '80 ha conosciuto un incremento davvero notevole, entrando a tutti gli effetti tra le discipline sportive più praticate in tutto il mondo.
Qual è il tuo film di arti marziali preferito?
Oggi il kung fu, il karate, il judo e le innumerevoli altre discipline orientali legate al combattimento vengono praticate in tutto il mondo, con scuole e palestre dedicate in quasi tutte le principali città.
Le arti marziali oggi: un mondo in espansione
Le arti marziali oggi sono entrate definitivamente nell'immaginario culturale globale.
Ogni anno migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze scelgono di iscriversi a corsi di karate, kung fu, aikido, taekwondo o MMA, a testimonianza di un'attrattiva sempre crescente di queste antiche (ma attuali!) discipline.
Inoltre l'interesse del cinema e in generale della cultura popolare verso queste discipline è sempre più forte, come testimoniato dall'onnipervasività di queste pratiche nei film, nei videoclip musicali e nei libri.
Dal punto di vista culturale è di primaria importanza, soprattutto per chi pratica una o più discipline orientali, conoscere e approfondire le origini storiche, filosofiche e culturali delle artti marziali, le quali sono il frutto di una millenaria elaborazione storica e culturale che non posdiamo e non dobbiamo dimentricare.
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