La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda a Parigi è nell’aria, è nel modo in cui camminiamo, sogniamo, viviamo.

Coco Chanel

Oltre a essere una delle capitali storiche della moda, Parigi è il luogo in cui l’haute couture è nata e continua a reinventarsi.

La Fashion Week parigina rappresenta il vertice dell’eleganza sartoriale e dell’innovazione nell'ambito dell'alta moda, ed è a tutti gli effetti una celebrazione dell’identità culturale francese: è qui infatti che le grandi maison nazionali (come Chanel e Dior) e internazionali hanno l'occasione di presentare vere e proprie opere d’arte, frutto di centinaia di ore di lavoro meticoloso dei prestigiosi atelier.

L'a sua importanza'importanza della Fashion Week di Parigi non risiede unicamente nella spettacolarità delle sfilate, ma soprattutto nel suo valore simbolico e storico: Parigi è l’unica città al mondo a ospitare ufficialmente la Haute Couture.

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Cos'è davvero l’haute couture?

Spesso confusa con la moda in generale, l’haute couture (lett. "alta moda") è una denominazione legalmente protetta in Francia. Per fregiarsi di questo titolo, una maison deve infatti rispettare criteri rigidissimi stabiliti dalla Chambre Syndicale de la Haute Couture, tra cui la creazione di capi su misura per clienti privati, la presenza di un atelier a Parigi con almeno venti artigiani, e la presentazione di due collezioni all’anno. Non si tratta semplicemente di moda, ma di un'eccellenza artigianale caratterizzata da una visione capace di trascendere le tendenze e di preservare lo spirito degli atelier parigini.

Questa settimana della moda non detta semplicemente le tendenze del prêt-à-porter, bensì alza l’asticella della creatività e della tecnica, offrendo una visione innovativa di ciò che la moda può essere oggi, ma soprattutto domani!

In questo articolo scopriremo la storia, le caratteristiche e le tendenze più interessanti della più celebre e raffinata settimana della moda.

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Il legame tra Parigi e la moda

Parigi non è semplicemente una capitale della moda: è il luogo in cui la moda, così come la intendiamo oggi, è nata e si è strutturata come arte, industria e come linguaggio culturale riconosciuto. Il legame tra la città e l’alta moda affonda le radici nel XIX secolo, quando Charles Frederick Worth, un sarto inglese trasferitosi a Parigi, rivoluzionò il concetto di abbigliamento su misura.

Come è nata la Fashion Week parigina?

Considerato il “padre dell’haute couture”, Worth fu il primo a firmare i propri abiti e a presentare collezioni stagionali tramite sfilate private per clienti selezionati, segnando l’inizio della moda come espressione creativa e come status symbol per le classi emergenti.

A partire da quel momento, la moda a Parigi divenne un’istituzione., in anticipo su città pur all'avanguardia come Milano. Nel 1868 nacque la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, un organismo creato per proteggere il mestiere dell’haute couture e stabilire regole precise per definirne l’appartenenza.

Ancora oggi, la Chambre, che fa parte della Fédération de la Haute Couture et de la Mode, regola l’uso ufficiale dell'espressione “haute couture” in Francia.

Solo le case di moda che rispettano alcuni criteri rigorosi — come la creazione di capi su misura per clienti privati, l’impiego di un atelier con almeno 20 artigiani a tempo pieno a Parigi, e la presentazione di due collezioni all’anno) possono farne parte.

Il ruolo della Chambre Syndicale de la Couture Parisienne nella moda francese.

Questo sistema non solo tutela l’eccellenza artigianale, ma ribadisce anche il ruolo centrale di Parigi come custode e innovatrice della moda mondiale.

Tra storia e innovazione, la capitale francese continua a essere il punto di riferimento per una visione della moda capace di trascende il semplice "vestire", per trasformarsi in arte e cultura.

Haute Couture: origini e maison storiche

L’Haute Couture, nata a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, non è soltanto un’espressione di lusso estremo: è l’essenza dell’artigianalità sartoriale, della sperimentazione artistica e dell’innovazione culturale. Sin dalle sue origini, questa disciplina ha attirato le menti più visionarie della moda, dando vita a maison destinate a entrare nella leggenda.

La grande stilista Coco Chanel.

Tra queste, Coco Chanel è forse la figura più rivoluzionaria: con il suo stile sobrio ma elegante, liberò le donne dai corsetti e introdusse una nuova idea di femminilità, sofisticata ma funzionale.

La sua giacca in tweed e il tailleur sono diventati simboli intramontabili dell’eleganza parigina.

Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, Christian Dior riportò lo splendore a Parigi con il celebre New Look del 1947: vita stretta, gonne ampie e silhouette iperfemminile, in netta contrapposizione con le austerità del conflitto. Dior non solo rilanciò la couture, ma gettò le basi per una visione della moda come forma di sogno e opulenza.

Poco dopo, Hubert de Givenchy è stato uno dei maestri dell’eleganza francese, celebre per il suo stile raffinato, sobrio e senza tempo.

Fondatore della maison nel 1952, è noto soprattutto per la sua iconica collaborazione con Audrey Hepburn, che ha reso immortali abiti come quello del celebre film Colazione da Tiffany. Givenchy portò nel mondo della moda un'eleganza eterea e raffinata, con linee pulite e una sensibilità senza tempo.

La sua collaborazione con Hepburn diede vita a un’estetica che ancora oggi rappresenta il connubio perfetto tra moda e cinema, anticipando una tendenza made in USA che proseguirà a New York.

Il connubbio tra la moda parigina e il cinema.

Negli anni ’80 e ’90, il panorama della couture fu scosso dalla creatività irriverente di Jean Paul Gaultier, che seppe rompere gli schemi con ironia, sensualità e contaminazioni con lo streetwear. Gaultier trasformò l’haute couture in un laboratorio di idee, dove il corpo veniva reinterpretato e celebrato in tutte le sue forme. Provocatorio, teatrale, inclusivo, Gaultier ha collaborato con artiste del calibro di Madonna, Dita Von Teese, Lady Gaga, Björk

Jean Paul Gaultier ha rivoluzionato il concetto di haute couture.

Con i suoi corsetti iconici, come quello indossato da Madonna nel Blond Ambition Tour, ha trasformato la provocazione in forma d’arte.

Anche dopo il suo ritiro dalle passerelle nel 2020, la sua maison continua a essere un laboratorio creativo, affidato a designer ospiti, nel pieno spirito della sperimentazione che lo ha sempre guidato.

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I corsetti di Gaultier, tra scandalo e pop culture

Quando Jean Paul Gaultier fece sfilare i suoi celebri corsetti conici negli anni ’80, ispirati alla lingerie vintage, fu subito scandalo. Nel 1990, grazie a Madonna, quei corsetti divennero leggenda: la popstar li indossò durante il tour Blond Ambition, trasformandoli in simbolo di potere, sensualità e rottura degli stereotipi. Gaultier non li intese mai come strumenti di costrizione, bensì come una corazza, provocatoria e liberatoria.

Un altro nome che ha contribuito a riscrivere i codici estetici della couture è Elsa Schiaparelli, pioniera della moda surrealista e grande rivale di Chanel negli anni ’30.

Amica di artisti come Salvador Dalí e Jean Cocteau, Schiaparelli unì arte e moda attraverso creazioni audaci, visionarie e profondamente moderne. Schiaparelli e Dalí hanno dato vita a una delle collaborazioni più affascinanti tra moda e arte surrealista negli anni ’30. Uniti da una visione anticonvenzionale, hanno creato pezzi incredibili come l’abito-aragosta e il cappello-scarpa, trasformando l’haute couture in un mezzo di provocazione e immaginazione.

Schiapparelli, pioniera della moda surrealista.

Queste maison, pur con le loro grandi differenze stilistiche, condividono un’eredità comune: quella di aver trasformato l’haute couture in un linguaggio universale, nel quale la tecnica incontra l’ispirazione, dove ogni abito è una dichiarazione di identità, di coraggio e di una visione unica e irripetibile.

Tendenze e innovazione tra couture e prêt-à-porter

Negli ultimi anni, il confine tra haute couture e prêt-à-porter si è fatto sempre più poroso, aprendo la strada a una nuova stagione creativa in cui artigianalità e innovazione tecnologica si fondono armoniosamente. La moda parigina non è più soltanto il regno del lusso tradizionale: oggi si spinge verso sperimentazioni che riscrivono i codici della moda stessa.

 Iris van Herpen, stilista innovativa-

Emblematica è l’opera di Iris van Herpen, stilista olandese che ha ridefinito il concetto di abito con creazioni al confine tra moda, scultura e ingegneria. Le sue collezioni mescolano stampa 3D, taglio laser e materiali futuristici con una raffinatissima lavorazione manuale, dando vita a capi che sembrano sospesi tra sogno e realtà.

Questa tendenza riflette un cambiamento più ampio: la couture diventa sempre più uno spazio di storytelling visivo, dove ogni sfilata si trasforma in un’esperienza immersiva, teatrale e multidimensionale, come emerso nelle passerelle londinesi. Le maison, consapevoli del potere delle immagini nell’era digitale, investono in collezioni spettacolari che parlano al pubblico globale attraverso narrazioni forti, scenografie cinematografiche e costruzioni concettuali.

Anche il prêt-à-porter di fascia alta assorbe questi codici, adottando tecniche e dettagli propri della couture per offrire un lusso accessibile; il risultato è un paesaggio creativo dove l’arte della moda non solo veste, ma racconta, emoziona e anticipa il futuro.

Le nuove tendenze della Fashion Week di Parigi.

Ma quali sono le tendenze e innovazioni della Paris Fashion Week?

  • Tecnologia e artigianato: integrazione tra sartoria tradizionale e tecnologie avanzate (stampa 3D, taglio laser, tessuti intelligenti)
  • Sfilate come esperienza immersiva: passerelle rasformate in veri e propri eventi artistici e teatrali con l'utilizzo di location iconiche come il Grand Palais, il Louvre, Palais de Tokyo.
  • Sostenibilità e responsabilità: scenografie e allestimenti pensati per essere riutilizzati. Collezioni etiche, tessuti rigenerati, produzioni a basso impatto ecologico.
  • Digitalizzazione e innovazione: uso di realtà aumentata, sfilate in streaming, avatar 3D
  • Inclusività e diversità: maggiore rappresentanza di corpi, etnie, età e identità di genere sulle passerelle e superamento dei canoni estetici tradizionali
  • Contaminazione tra couture e prêt-à-porter: elementi dell’haute couture (ricami, tagli sartoriali, silhouette elaborate) nelle collezioni prêt-à-porter
  • Moda concettuale e provocatoria: collezioni ispirate a temi sociali, politici e culturali

Le sfilate parigine più iconiche

Nel mondo della moda, la sfilata non è solo un momento di presentazione: a Parigi, diventa un vero e proprio spettacolo culturale. La capitale francese ha fatto della teatralità un’arte, trasformando ogni sfilata in un evento memorabile, spesso ambientato in location storiche che esaltano il dialogo tra passato e presente.

Location innovative alla Fashion Week di Parigi.
La sfilata di Chanel

Il Grand Palais, con la sua imponenza in vetro e ferro, è da anni uno dei teatri preferiti dalle maison, in particolare da Dior, che lo a saputo trasformare in un vero e proprio spazio narrativo, reinventandolo a ogni stagione con scenografie immersive e concettuali.

Dalle installazioni floreali ispirate a giardini incantati, fino a suggestivi ambienti simbolici come i templi dedicati al femminile, pensati per valorizzare l’artigianato e il lavoro delle donne.

Il Musée du Louvre, simbolo della cultura francese, è stato invece scelto da Louis Vuitton per alcune sfilate, nelle quali moda, arte e architettura si fondano in un racconto visionario. Anche spazi più audaci come il Pont Alexandre III, con la sua eleganza fin de siècle, sono stati teatro di passerelle spettacolari, come nel caso delle sfilate Haute Couture di Chanel o Elie Saab.

Tra gli eventi memorabili degli ultimi anni, impossibile non citare il Balenciaga 3D show del 2021, un punto di svolta nella narrazione digitale della moda. In piena pandemia, Demna Gvasalia ha realizzato una sfilata interamente in CGI, popolata da avatar digitali con tratti realistici ma volutamente disturbanti, dimostrando come l’haute couture possa esistere anche oltre il corpo fisico.

Le innovazioni della Fashion Week di Parigi.

Allo stesso modo, le recenti sfilate couture di Dior firmate da Maria Grazia Chiuri hanno saputo amalgamare spettacolarità e messaggi politici attraverso installazioni monumentali, come l’Arazzo del Tarocchi o la cattedrale ricamata ispirata all’artigianato femminile.

In queste cornici iconiche la Fashion Week di Parigi conferma la sua vocazione teatrale e intellettuale: ogni sfilata è una dichiarazione di amore e di appartenenza all'antica e affascinante storia culturale della città.

In un equilibrio costante tra tradizione e avanguardia, la moda parigina continua infatti a influenzare il linguaggio estetico globale, dimostrando che la moda, quando portata all’estremo della sua espressione creativa, può diventare davvero una forma d'arte viva e in continua evoluzione.

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Sandra

Educatrice, insegnante di meditazione, appassionata di storia, filosofia e di discipline spirituali.