Nei paesi germanofoni si inizia a respirare l’atmosfera del Natale fin dagli ultimi giorni di novembre, quando la tradizione cristiana si unisce alle antiche credenze dei popoli germanici danno vita a leggende di Natale ed eventi adatti a tutta la famiglia.

Non solo mercatini natalizi e canti di Natale, ma anche una serie di tradizioni locali accompagnano il periodo dell’Avvento, l’attesa per la nascita di Gesù.

Santi e demoni sempre meno spaventosi, ma comunque dispettosi, antiche divinità sono i protagonisti delle feste tradizionali che precedono il Natale nei paesi germanofoni.

In questo articolo ti racconteremo le maggiori leggende natalizie dei paesi di lingua tedesca e alcune usanze che si sono diffuse in tutto il mondo.

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San Nicola: e i doni prima di Natale

Nei paesi di lingua tedesca la festa di san Nicolau da inizio al periodo di Natale.
Dal santo protettore dei bambini, arrivano dolci e regali per chi si comporta bene.

Sankt Nikolaus è una delle figure più amate dai bambini nel periodo natalizio. In qualche modo è da qui che ha avuto origine il mito di Santa Claus. Il nome è molto simile, ma anche la folta barba bianca, la giacca rossa e la sacca piena di regali.

La festa di San Nicolò si celebra il 6 dicembre in Germania e Svizzera, il 5 dicembre in Austria, con delle piccole differenze regionali.

In alcune tradizioni, il santo arriva silenziosamente di notte insieme al suo asino per lasciare dolci e regali ai bambini che si sono comportati bene. Per questo le famiglie gli preparano un piattino con latte, biscotti, sale e carote per l’asino oppure appendono le calze in cui il santo lascerà i regali.

Anche questo aspetto di San Nicola avrà influenzato la figura di Babbo Natale, che arriva con le renne e a cui si lasciano carote e biscotti in cambio dei doni. Chissà se anche Babbo Natale ha seguito un corso di tedesco prima di portare i doni!??

In altri paesi come la Svizzera, l’arrivo di San Nicola non è affatto silenzioso: si presenta in pieno giorno per premiare i bambini bravi e si fa accompagnare da demoni dispettosi, i Krampus, che invece cercano di spaventare i più piccoli.

Se ti trovi in Germania, Austria, Svizzera o Trentino Alto Adige intorno al 6 dicembre non perderti uno degli eventi più divertenti della tradizione prenatalizia dei popoli di lingua tedesca, soprattutto quando arrivano i Krampus.

Ma chi era S. Nicola e perché si festeggia il 6 dicembre?

In Italia lo conosciamo meglio come San Nicola di Bari, una figura trasversale ai cristiani cattolici e ortodossi e, prima della riforma di Martin Lutero, anche ai protestanti. Nasce nel 270 Patara, dell’Anatolia (oggi Turchia) ed è conosciuto anche come San Nicola di Mira visto che divenne il vescovo di questa città dell’Impero Bizantino.

Fu perseguitato dall’imperatore Diocleziano, ma con l’editto di Costantino del 313 poté tornare in libertà. Si dice che durante la sua vita abbia salvato delle ragazze povere da unioni forzate regalando alle famiglie dell’oro. Secondo altri racconti proteggeva i bambini dai malvagi. Da qui arriva l’origine dei regali e della funzione di protezione. Morì il 6 dicembre e le sue spoglie sono nell’omonima basilica di Bari dal 1087. Parte dei resti sono anche a Venezia, dove viene chiamato San Nicolò.

Per i protestanti di Lutero, che non amavano i santi, fu difficile scardinare il mito di San Nicola festeggiato il 6 dicembre. Martin Lutero stabilì che i regali dovessero essere aperti il 24 dicembre e che venivano portati non da San Nicola, ma da Cristikindl. Ecco come si festeggia il Natale in Germania e altri luoghi germanofoni.

Chi sono i Krampus e cosa rappresentano

I diavoli del Natale, i Krampus rappresentano l’altra faccia di S. Nicola, protettore dei bambini nei paesi germanofoni.
Chi non si comporta bene nel periodo precedente il Natale, riceve la visita dei Krampus!

I Krampus sono dei mostri pelosi con testa e corna di capra che vanno in giro subito dopo San Nicola o dietro di lui, per spaventare i bambini con urla e campanacci. Se ti trovi di fronte dei Krampus vuol dire che non ti sei comportato molto bene e quindi non ricevi i doni. L’unico che può scacciare via i Krampus è San Nicola con la sua acqua santa e funzione protettiva.

Se S. Nicola ha una chiara origine religiosa, la leggenda dei Krampus è ancorata alle credenze rurali dei popoli germanici del XII secolo.

Il nome dovrebbe derivare dalle parole krampn, morto, o kramp, artiglio. Qualunque sia la sua etimologia, la parola Krampus indica dei diavoli che cercano di nuocere ai bambini. Secondo una leggenda, la loro origine si deve agli abitanti di un villaggio che travestiti da capre, andavano a fare razzia di bestiame nel villaggio vicino. Uno di loro, tornato a casa, non riuscì più a togliersi la maschera perché era stato colpito dal maligno. A quel punto si chiamò S. Nicola che lo esorcizzò e lo liberò. Secondo un’altra versione Krampus è il demonio sconfitto da S. Nicola e costretto a fargli da servitore. Secondo altri ancora, il Krampus è figlio del dio pagano degli inferi Norse ed è parte delle tradizionali festività invernali.

In Svizzera, Austria, Germania, ma anche Trentino Alto Adige, Friuli, Slovenia e Croazia la notte del 5 dicembre, Krampusnacht, si vedono sfilare Krampus per le vie delle città con il chiaro intento di spaventare (e divertire) i passanti.

Anche l'industria cinematografica ha celebrato i Krampus con un omonimo film comico-horror nel 2015. Segui un corso di tedesco per conoscere meglio i Krampus!

La leggenda delle Rauhnächte tra Natale e Capodanno

Le Rauhnächte sono notti in cui gli spiriti vanno a caccia nel mondo dei vivi.
Nelle notti tra Natale e Capodanno, Rauhnächte, tra rituali tradizionali.

Il Natale ha sempre rappresentato una festa di sintesi tra le tradizioni politeistiche preesistenti e il cristianesimo che questa religione non è mai riuscita a cancellare del tutto. Già la nascita del Natale, si deve all’importanza che avevano i culti contadini del solstizio d’inverno, il 21 dicembre, e alla festa della nascita del sole che i pagani romani celebravano il 25 dicembre.

Anche il periodo successivo tra Natale e Capodanno si anima di leggende che hanno origine nel mondo contadino e pagano. Nei paesi di lingua tedesca si crede le notti tra il 25 dicembre e il 6 gennaio siano un momento in cui il mondo dei vivi e quello dei morti si incontrano.

Si chiamano Rauhnachte e sono notti di terrore dove i wilde heer, gli spiriti selvaggi, vengono minacciosi a spaventare le persone e depredare il bestiame. Durante queste notti, gli abitanti di villaggi e città si preparano a difendersi bruciando l’incenso e usando campanacci. Probabilmente il nome Rauhnachte deriva proprio dal fumo dell’incenso prodotto bruciando un misto di piante odorose come l’artemisia, la lavanda, il vischio e l’abete.

Come puoi imparare ad un corso tedesco online, ancora oggi in Germania e altri paesi di lingua tedesca viene praticato il rituale dell’incenso come buon augurio per il nuovo anno. Altri rituali che servono ad allontanare gli spiriti maligni e portare fortuna nelle case sono per esempio, è tenere in ordine la propria casa, perché si sa che i demoni amano il caos, evitando anche di stendere i panni. Un altro rimedio, per allontanare gli spiriti è fare rumore con penole, campanacci e qualsiasi cosa rumorosa. Ancora oggi si trovano persone che vanno di casa in casa con grande frastuono.

A capo dell’esercito degli spiriti ci sono divinità germaniche come Wotan, che corrisponde a Odino nelle tradizioni scandinave, o Frau Holle un’anziana signora da cui dipende la neve, secondo una ricostruzione delle fiabe teutoniche dei fratelli Jacob e Wilhem Grimm nel 1835.

Le 12 notti che compongono le Rauhnachte sono un periodo mistico in cui si riesce anche a prevedere il futuro. Queste dodici notte nascono dalla differenza che c’è tra il calendario lunare di 354 giorni e quello solare, di 365 giorni. Ognuna di queste notti rappresenta un mese dell’anno e secondo la leggenda ciò che si sogna in queste notti si avvera nel mese corrispondente. Ecco perché un’altra tradizione di questo periodo consiste nell’appuntarsi i sogni, per vedere se davvero si avverano.

Quali sono le tradizioni natalizie della Germania (e di altri paesi di lingua tedesca)?

Da simbolo protestante, l’albero di Natale diventa l’emblema del Natale in tutto il mondo.
La tradizione dell’albero di Natale, Tannenbaum, nasce in Germania!

Le leggende del periodo che precede e segue il Natale sono ancora molto vive e sentite, sia nel centro storico delle grandi città che ospitano mercatini di Natale sia nei piccoli centri montani. Alcune di queste tradizioni si sono diffuse anche in altri paesi e sono diventati ormai un simbolo del Natale per tutti i paesi in qui è celebrato. Ecco alcuni simboli del Natale che si riconducono alla tradizione dei paesi di lingua tedesca:

Albero di Natale

L’Albero di Natale deriva dalla tradizione contadina di portare in casa dei rami profumati di abete da addobbare con candele. Con la riforma protestante di Martin Lutero l’albero diventa il simbolo del Natale per i fedeli protestanti, mentre il presepe (come ideato dal S. Francesco d’Assisi nel XIII secolo) rimane il simbolo del Natale per i cattolici. Tra le decorazioni di Natale più comuni ci sono gli angeli e gli schiaccianoci, che servono la casa dagli spiriti. Per tradizione l’Albero di Natale viene fatto tutti insieme il 24 dicembre.

Corona dell’Avvento (e calendario dell’Avvento)

La tradizione della corona dell’Avvento, una ghirlanda di abete con delle candele colorate che rappresentano l’attesa per la venuta di Gesù, la luce, viene ideata dal pastore protestante Johann Hinrich Wichern per spiegare il significato del Natale a bambini di un orfanotrofio. Si dice che esemplari della corona furono venduti da quel momento in poi per raccogliere fondi per i bambini bisognosi a Natale. Successivamente si diffonderà anche il calendario dell’Avvento.

Cristkindl

In Germania è il Bambino Gesù che porta i regali il 24 dicembre e a deciderlo è stato Martin Lutero. Per alcuni, in realtà, non si tratta proprio di Gesù bambino quanto di un angelo o di una figura simile a quella di S. Lucia, molto sentita nei paesi nordici, che il 24 dicembre lascia i regali sotto l’albero di Natale. Nella tradizione cattolica i doni venivano portati il 6 gennaio con l’arrivo dei Re Magi (o della Befana, per i secolari).

Babbo Natale o Der Weihnachtsmann

Partendo dalla figura di San Nicola, protettore dei bambini, in diverse regioni della Germania del Nord si diffonde il mito di Der Weihnachtsmann che porta regali. Anche qui, come nel caso di S. Nicola, o Nonno gelo dei paesi slavi, dovrebbe aver avuto origine la figura ripresa dal marchio Coca Cola per creare il celebre Babbo Natale. A differenza di Cristkindl, Weihnachtsmann è una figura laica.

Mercati di Natale

Si dice che il più antico mercatino di Natale sia nato in Germania nel 1435 e sia quello di Dresda. Da semplici mercati per la vendita di cibo e pezzi di artigianato, i mercatini di Natale sono diventati un elemento indispensabile del periodo natalizio. Luci, addobbi e decorazioni natalizie ogni anno accendono l’atmosfera del Natale.

Anche alcune delle più celebri canzoni di Natale in lingua tedesca sono state tradotte in altre lingue, come Silent Night.

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue