Una prospettiva educativa di stampo femminista ci consente di comprendere le ragioni storiche delle limitazioni genere imposte a donne e uomini e rivela il ruolo centrale del sistema educativo sulla formazione e sul rispetto delle diverse identità di genere.
In ambito educativo negli ultimi decenni si è fatta strada una pedagogia incentrata sui valori del movimento delle donne, la cosiddetta pedagogia femminista, il cui scopo consiste nel mettere in luce gli stereotipi e i vincoli di genere al fine di liberare gli studenti di ogni genere e il loro apprendimento da retaggi culturali desueti ma tuttora piuttosto pervasivi.
La pedagogia femminista può dunque creare nuovi modelli educativi e metodi di insegnamento, con l’obiettivo di formare generazioni di persone consapevoli e libere, capaci di creare una società più equa e giusta, priva di quelle disparità di genere che hanno caratterizzato le nostre società per millenni.
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In questo articolo scopriremo i fondamenti dell’educazione femminista e il suo impatto sulla nostra società.
Femminismo tra diritti ed educazione
Sebbene i progressi avvenuti nell’ambito dei diritti delle donne siano stati enormi e assolutamente rivoluzionari, con le grandi conquiste raggiunte dal movimento femminista in termini di parità di genere e di emancipazione delle donne, è innegabile che la piena uguaglianza tra donna e uomo sia ancora lontana.

Le donne purtroppo continuano a subire ancora oggi grandi limitazioni e discriminazioni, oltre a subire violenze in ambito domestico e non solo.
Le violenze contro le donne sono addirittura aumentate negli ultimi anni: pensiamo al tragico fenomeno dei femminicidi, i quali sono in costante aumento e rappresentano una delle ultime propaggini di un retaggio patriarcale davvero duro a morire.
La parità di genere e i diritti delle donne, capisaldi della lotta e dell’educazione femminista, rappresentano uno dei cardini sui quali imperniare il lavoro educativo che consentirà di creare le condizioni necessarie per trasformare il mondo in un luogo in cui tutte e tutti possano prosperare liberi e in pace.
I valori di un’educazione femminista
Ma quali sono i valori di base di un’educazione femminista, che si potrebbero affrontare anche durante un corso filosofia online? Proviamo a scoprirli insieme:
- Parità di genere
- Inclusione
- Comunicazione non violenta e rispettosa
- Superamento degli stereotipi di genere
- Spinta all’autonomia e all’autodeterminazione
- Rispetto di ciascun individuo indipendentemente da colore della pelle, provenienza, identità di genere, sesso, orientamento sessuale, religione, disabilità
- Educazione al rispetto di sé e degli altri ed educazione al consenso
- Educazione affettiva e una corretta educazione sessuale, inclusiva, plurale,libera
- Superamento dell’eteronormatività
La pedagogia femminista si è occupata storicamente di esaminare le oppressioni subite dalle donne e dalle persone marginalizzate nella nostra società, e si è impegnata per proporre iniziative finalizzate all’eliminazione di tali oppressioni e la loro perpetuazione all’interno dei contesti istituzionali, come la scuola, la sanità e il mondo del lavoro.

Le insegnanti femministe, soprattutto quelle che tengono lezioni di filosofia, lavorano dunque per cercare di sostituire i vecchi paradigmi educativi con un nuovo modello societario ed educativo, fondato sull'esperienza dell'individuo e sul riconoscimento e sulla valorizzazione del suo contesto sociale.
La pedagogia femminista affronta dunque la necessità di un cambiamento sociale indispensabile per rimuovere barriere e ostacoli che storicamente hanno impedito la piena realizzazione delle donne e delle categorie emarginate.
In questo senso l’educazione di stampo femminista e si concentra sulla formazione di tutte e tutti coloro che sono stati (e sono attualmente) emarginati per innumerevoli motivi, proponendo strategie di empowerment personale e di costruzione di comunità, spingendo, inoltre, le donne verso lo sviluppo di nuove modalità di leadership democratiche, inclusive e non oppressive.
In questo senso educare al femminismo significa restituire voce, strumenti e, in definitiva, potere, a tutte e tutti coloro che a causa del proprio genere o del proprio aspetto faticano a far sentire la propria voce.
Le principali peculiarità, caratteristiche e finalità di un’educazione esplicitamente femminista includono:
- sviluppo della riflessività e del pensiero critico
- sviluppo dell’empowerment personale e collettivo
- presa di consapevolezza della necessità della ridistribuzione del potere all'interno della società e dell'impegno attivo nei processi decisionali
- impiego di un quadro pedagogico femminista capace di incoraggiare il riconoscimento e la resistenza attiva alle oppressioni e agli sfruttamenti sociali.
Educare al femminismo attraverso la sua storia
Jessica Ringrose, professoressa di sociologia di genere presso il London’s Institute of Education, sostiene la necessità di portare le tematiche del femminismo in tutte le scuole, al fine di creare un ambiente capace di sviluppare nelle allieve un maggiore rispetto di se stesse e delle proprie potenzialità.
Emerge dunque, sempre di più, la necessità di far conoscere alle allieve e agli allieve delle scuole superiori le opere letterarie di autrici femministe quali Virginia Woolf, Emile Pankhurst, Margaret Atwood, Maya Angelou, Dacia Maraini, Elsa Morante, Michela Murgia e le tante importanti autrici di tutto il mondo che hanno contribuito a raccontare l’esperienza femminile in modo originale e al contempo universale.
Un ottimo strumento per conoscere le scrittrici femministe è il podcast transfemminista intersezionale Ti leggiamo una femminista: le voci narranti sono di Annalisa Sirignano e Alessandra Fraissinet, appassionate di libri e parole, che hanno deciso, attraverso questo podcast, di condividerli con il fine di avvicinare coloro che non hanno grandi conoscenze al mondo femminista.
Un altro spazio online dedicato alle scrittrici e a tematiche di genere è quello creato da Carolina Capria, L'ha scritto una femmina, con il quale la creator si è impegnata a valorizzare le donne nella letteratura e in generale a mostrare alcune dinamiche culturali legate alla rappresentazione delle donne nel mondo della musica e dei media.
Strumenti e progetti per le scuole
I progetti e le esperienze di educazione femminista nelle scuole italiane non sono, purtroppo molti, e la temperie culturale degli ultimi anni non ha certo favorito un dialogo equilibrato tra mondo scolastico, politica e associazionismo.
Le tenzoni ideologiche che caratterizzano il dibattito pubblico su temi quali identità di genere, femminismo e violenza di genere non stanno portando a interventi concreti per contrastare il dilagare del bullismo, dell’odio online e della violenza di genere, tematiche tuttavia molto sentite dalle generazioni più giovani, che, per fortuna, oggi più che mai, hanno la possibilità di accedere a risorse, contenuti e ricerche online attraverso i social e piattaforme di streaming.
Quali potrebbero essere, però, gli strumenti utili per educare al femminismo nel contesto della scuola?
Proviamo a elencarne alcuni:
- apprendimento cooperativo
- peer education
- diabattito intergenerazionale con il coinvolgimento dei docenti
- giochi di ruoli
- metodologie che prevedono momenti individuali di approfondimento e momenti di confronto di gruppo
- analisi di opere artistiche, letterarie, musicali e cinematografiche in una prospettiva di genere
Va detto che esistono alcune realtà preziose e virtuose capaci di infrangere il muro di vetro che impedisce l’associazionismo femminista di fare breccia nella scuola italiana.

Abbiamo quindi scelto di parlare di un ente che si è distinto per il proprio operato e che potrebbe fungere da esempio per altre associazioni e gruppi di studenti interessati alle tematiche del femminismo contemporaneo interiezionale.
L’esperienza di Scosse
SCOSSE è un’Associazione di Promozione Sociale, nata nel 2011 a Roma da una start-up dell’università Tor Vergata, la quale si propone di contribuire alla costruzione di uno spazio pubblico aperto, partecipato e solidale, contro ogni esclusione sociale.
Questa associazione realizza e sostiene attività e politiche per le pari opportunità e la valorizzazione delle differenze di genere e di orientamento sessuale, per l’accoglienza, per l’intercultura, per i diritti delle e dei cittadini stranieri, delle e dei disabili, per l’educazione sentimentale e sessuale.
SCOSSE è inoltre impegnata nella lotta alle mafie, alla violenza contro le donne, al bullismo, all’omofobia e alla transfobia, alla tratta di esseri umani e a ogni fenomeno che leda la dignità degli esseri umani.
In particolare – e per questa ragione abbiamo scelto di parlartene- l’associazione si propone di diffondere l’educazione al rispetto delle differenze e alla decostruzione degli stereotipi, già dalla primissima infanzia. L’associazione svolge infatti progetti di formazione e di aggiornamento professionale per docenti del Comune di Roma e altri enti locali o partner privati, laboratori per studenti e studentesse della Regione Lazio, attività di prevenzione al bullismo finanziati dall’Unione Europea.
In questo senso SCOSSE rappresenta un esempio virtuoso rispetto alla tipologia di attività che potrebbero essere fatte nei vari contesti educativi e sociali per promuovere l’eguaglianza di genere e il superamento degli stereotipi. In particolare l’associazione propone un progetto scolastico, La scuola fa differenza (sul loro sito è scaricabile un pdf gratuito che ne illustra i contenuti), particolarmente interessante per l’educazione al femminismo.
Leggiamo dal loro sito:
La scuola fa differenza nasce dalla valutazione che per incidere sul terreno dell’educazione alle differenze e al rispetto dei generi si debba intervenire fin dalla primissima infanzia, quando bambini e bambine vengono, o meno, messi in condizione di fare le medesime esperienze, sperimentare e acquisire le stesse abilità, imparare a esprimere, condividere e gestire le emozioni, formarsi attraverso le prime relazioni significative con gli adulti e tra coetanee/i, compiere scelte alla pari. Per fare questo, si impegna a fornire a educatrici e insegnanti strumenti utili per identificare, riconoscere dentro e fuori se stessi/e, preconcetti e luoghi comuni che possono (spesso) tradursi in disparità di trattamento/ opportunità o discriminazione.









