È impossibile essere un matematico senza essere un poeta nell'anima.

Sonya Kovalevsky

Alcune donne che hanno fatto la storia della matematica nell’800 e nel '900 hanno dimostrato quanto la scienza dei numeri possa cambiare radicalmente le nostre vite.

La passione per la teoria matematica è stato il punto di partenza che ha permesso ad alcune donne straordinarie di fare passi da gigante in moltissimi ambiti, tra cui l'informatica, la medicina e l'astronomia.

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Donne e matematica

Il ruolo delle donne in matematica ha una storia ricca e spesso trascurata, ma è stato fondamentale per lo sviluppo di questa disciplina. Nonostante gli ostacoli sociali e culturali, molte scienziate contribuirono in modo significativo all'algebra, alla geometria, alla logica e all'informatica. Figure come Ipazia d'Alessandria nel mondo antico o Emmy Noether e Ada Lovelace in quello moderno, hanno aperto la strada alle numerose matematiche che oggi stanno ridefinendo il panorama accademico e professionale di questa fondamentale disciplina.

Grazie all'esempio e al prezioso contributo delle matematiche del passato oggi tantissime donne in tutto il mondo lavorano in posizioni di rilievo in università, laboratori di ricerca e aziende tecnologiche, contribuendo in modo significativo al progresso scientifico del nostro tempo in settori quali l'intelligenza artificiale, la crittografia, la finanza e l'analisi dei dati.

In questo articolo scopriremo la storia di quattro matematiche del XIX secolo - Ada Lovelace, Florence Nightingale, Sofia Kovalevskaya, Emmy Noether- che hanno compiuto alcune tra le scoperte più importanti del XX e XXI secolo, dai computer ai viaggi nello spazio, migliorando la nostra vita di tutti i giorni.

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Ada Lovelace e le origini dell'informatica

Non se ne parla molto durante le ore di ripetizioni matematica bologna, ma il suo caso è molto interessante. Augusta Ada Byron, nota come Ada Lovelace, è stata una matematica e scrittrice britannica, famosa per essere stata la prima a teorizzare il potenziale delle macchine per calcoli che andavano oltre l'aritmetica, gettando le basi dell'informatica moderna.

La storia dei programmi per computer risale alla matematica Ada Lovelace.
Ada Lovelace è stata la prima programmatrice della storia!

Nata il 10 dicembre 1815 a Londra, Ada era la figlia del poeta romantico Lord Byron e di Anne Isabella Milbanke, che aveva una formazione matematica e scientifica. Sebbene suo padre avesse abbandonato la famiglia quando Ada era bambina, sua madre si assicurò che ricevesse un'istruzione rigorosa in scienze e matematica, materie inusuali per le donne a quel tempo.

Fu così che Ada Lovelace prese lezioni private dalla madre e dal matematico Augustus De Morgan, professore all’Università di Londra. Ben presto, le grandi capacità logico-matematiche di Lovelace la portarono a interessarsi a uno dei più innovativi macchinari dell’epoca, la macchina differenziale di Charles Bobbage. Nel 1833, all'età di 17 anni, incontrò infatti Charles Babbage, matematico e inventore della "Macchina analitica", uno dei primi concetti di computer meccanico.

Affascinata dal progetto, Ada iniziò una collaborazione con Babbage, traducendo un articolo dell'ingegnere italiano Luigi Federico Menabrea sulla Macchina analitica. Ma il suo contributo non si limitò alla traduzione: nei suoi appunti, più lunghi dell'articolo originale, Ada sviluppò intuizioni fondamentali, descrivendo come la macchina potesse eseguire non solo calcoli numerici, ma anche manipolare simboli, anticipando l'idea del calcolo generale.

Nel 1835 si sposò William King acquisendo da lui il titolo nobiliare di contessa di Lovelace nel 1838. Da qui il suo nome Ada Lovelace.

Le ricerche di Ada Lovelace ci sono state tramandate sotto forma di annotazioni a un importante articolo del matematico e ingegnere italiano, Luigi Menabrea, scritto in occasione della presentazione a Torino della macchina analitica di Bobbage. Dal calcolatore, Bobbage aveva creato un prototipo di computer primordiale. Gli appunti lasciati da Ada alla sua tradizione dell’articolo introdussero dei concetti rivoluzionari: Ada Lovelace scrisse delle istruzioni che la macchina doveva seguire per risolvere un problema, quello dei numeri di Bernoulli. In sostanza, Ada Lovelace aveva scritto il primo algoritmo, un programma per il calcolatore o meglio computatore.

Non solo, Ada Lovelace scrisse anche ciò che pensava delle capacità del calcolatore: non avrebbe interpretato solo i numeri ma anche le immagini, la poesia, la musica. In altre parole, oltre a scrivere il primo programma per computer, Ada Lovelace aveva già previsto ciò che i nostri moderni computer sono in grado di fare.

Scopri chi era Ipazia di Alessandria!

Florence Nightingale: gli albori della statistica

Florence Nightingale, nata nel 1820 e morta nel 1910, è considerata la fondatrice dell’infermieristica moderna. Ma cosa c’entra tutto questo con la matematica? Effettivamente Florence Nightingale non fu una matematica pura. La sua passione era quella per la cura dei malati, ma Florence impiegò la scienza dei numeri, in particolar modo un principio di analisi statistica, durante il suo lavoro di infermiera.

Florence Nightingale nacque nel 1820 a Firenze, da cui riprese il nome. I suoi genitori inglesi erano in viaggio in Italia in quel periodo, tanto che anche la sorella Parthenope era nata a Napoli. Ricevette un’istruzione a casa, come era consuetudine nelle famiglie di buona estrazione. Decise però che il latino e il greco o la filosofia non erano sufficienti e approfondì gli studi per diventare infermiera in Germania.

Allo scoppio della guerra in Crimea partì per il fronte con un gruppo di infermiere volontarie per supportare e curare i soldati britannici abbandonati in condizioni sanitarie ed igieniche disastrose a Scutari, in Turchia. Il numero dei soldati morti per gravi ferite negli ospedali da campo era superiore a quello dei militari che morivano sul campo di battaglia. Come aveva appreso durante i suoi studi di matematica, Florence Nightingale iniziò ad appuntarsi tutti i dati che riguardavano i soldati, calcolando dati importanti come il tasso di mortalità.

Usando la statistica, riuscì a riformare il sistema degli ospedali militari illustrando i dati con un grafico che anche oggi usiamo per mostrare la correlazione tra gli eventi: il diagramma polare o più comunemente “a torta”.

Cos'è il diagramma polare?
Nightingale ha contribuito in modo significativo alla statistica, una delle branche della matematica più utilizzate oggi.

Con l’evidenza scientifica dei numeri, Nightingale mostrò che agendo su alcuni fattori come l’illuminazione, il sovraffollamento, la suddivisione dei malati, la mortalità nei campi diminuiva dal 42% al 2% dei feriti.

Nightingale diede un contributo fondamentale alle scienze infermieristiche, ma per quanto riguarda la storia della matematica, rimangono la raccolta costante di dati, la loro analisi e il loro utilizzo per migliorare la vita delle persone.

La donna con la lanterna, come veniva chiamata Florence Nightingale, usò i numeri per rivoluzionare il sistema sanitario britannico.

La storia ricorderà Nightingale come “la signora con la lampada” perché la portava sempre con sé per andare a trovare i malati. Il suo lavoro rimase relativamente sconosciuto fino alla metà del XX secolo, quando gli studiosi iniziarono a riconoscerne l'importanza.

Oggi Ada Lovelace è celebrata come una figura pionieristica nell'informatica: la sua eredità viene onorata ogni anno con l'Ada Lovelace Day, che celebra i successi delle donne nella scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Ricordiamo inoltre che il linguaggio di programmazione ADA, sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, prende il nome da lei in onore dei suoi contributi pionieristici!

Se questa storia ti ha appassionato perchè non scopri la storia di Agnesi e Germain?

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Sofia Kovalevskaya: teoria matematica e determinazione

Sofia Vasilyevna Kovalevskaya (a volte chiamata Kovalevskj) è stata una matematica russa e la prima donna a ottenere una cattedra universitaria nel 1884.

Sofia nacque in Russia nel 1850 da una famiglia nobile. Si avvicinò alla matematica grazie alle conversazioni con uno zio, che le fece appezzare la teoria dei numeri più dell’aritmetica. Con sua sorella Anna, dovette sfidare i preconcetti del proprio padre per poter ricevere un’istruzione superiore. In casa ricevettero la prima istruzione, ma alle donne era vietato frequentare l’università ed era chiaro che il genio di Sofia Kovalevskaya non poteva fare a meno della matematica.

Una delle donne più famose della storia della matematica fu Sofia Kovalevskaya.

Per poter continuare gli studi in Germania, dovette ricorrere a un matrimonio di convenienza. Alex Kovalevskj accettò di sposarla e con il suo stato di coniugata poterono partire alla volta dell’Università di Heidelberg. Per seguire il corso di matematica e gli altri corsi all’università di Berlino, invece, dovette ricorrere alle lezioni private e alle ripetizioni di matematica, perché ufficialmente in quanto donna non poteva partecipare.

Non fu difficile convincere uno dei più grandi matematici dell’epoca, Karl Weienstrass, non proprio sensibile alla questione femminile ma sicuramente in grado di riconoscere un grande talento.

In questo periodo, Sofia Kovalevskaya scrisse tre tesi che le fruttarono il titolo di dottore all’Università di Gottinga. In una di queste tesi è contenuto il teorema Cachy- Kovalevskj, che porta il suo nome.

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Il teorema Cachy- Kovalevskj

Il teorema prende il nome da Augustin-Louis Cauchy e da Sofia Kovalevskaya, il cui lavoro di fu una pietra miliare nella teoria delle equazioni differenziali alle derivate parziali, cementando la connessione tra analisi teorica e applicazioni fisiche.

Dopo la laurea, nel 1874, tornò in Russia con il suo finto marito che in realtà divenne davvero il suo compagno. Nel 1878 ebbero una figlia e Sofia Kovalevskaya non potendo lavorare, aiutò il marito a gestire gli affari. Le cose tra loro non andavano bene e, sfruttando le conoscenze fatte a una conferenza di matematica, Sofia Kovalevskaya riallacciò i rapporti con il mondo accademico e continuò a occuparsi di teoria matematica e del moto dei solidi.

Nel 1881 partì con un incarico all’Università di Stoccolma, ma fu solo dopo la morte del marito e con lo stato di vedova che l’ateneo poté assegnarle senza imbarazzo la cattedra di matematica nel 1884. Grazie ai suoi studi sul moto dei solidi, usò la teoria matematica per risolvere problemi di fisica.

Sofia Kovalevskaya morì a 41 anni, a seguito di una malattia iniziata come una semplice influenza nel 1891.

Sofia Kovalevskaya ha incarnato la lotta per il riconoscimento delle donne nella scienza. I suoi successi hanno dimostrato che il talento e la dedizione possono superare i limiti imposti dalla società. È diventata una figura ispiratrice per generazioni di matematiche e scienziate, contribuendo a cambiare il panorama culturale e accademico.

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Emmy Noether: teoria matematica e fisica

Emmy Noether fu una delle matematiche più influenti della storia dei primi del ‘900 ed è ricordata per i suoi studi sulla connessione tra le simmetrie e la conservazione. Fornì la base matematica che contribuì alla teoria della relatività generale di Albert Einstein, il quale la definì “la madre della moderna algebra astratta” perché dimostrò al mondo che la pura teoria matematica riesce a dimostrare le leggi che governano l’universo.

La matematica pura di Emily Noether servì da base teorica alla teoria della relatività generale di Albert Einstein.
Emmy Noether fornì la base teorica della teoria della relatività generale.

Emmy Noether nacque in Germania nel 1882 nella città di Erlangen. Come molte colleghe, dimostrò fin dai primi anni le sue spiccate doti di matematica. Siamo agli inizi del ‘900 e in casa questa sua dote viene alimentata e appoggiata, anche perché il padre è un professore di geometria algebrica.

Al termine delle scuole superiori non può iscriversi subito all’università e deve aspettare fino al 1904 che quando anche le donne saranno ammesse ai corsi.

Noether recupera il tempo perduto e si laurea in 3 anni all’Università di Erlangen, per poi trasferirsi a Gottinga, il rinomato ateneo con una grande tradizione nella matematica.

Inizia un periodo di collaborazioni precarie con il padre e alcuni dei matematici più influenti del tempo tra cui David Hilbert, Felix Klein e Herman Weyl. Nel 1918 pubblica le sue teorie originali che contenevano il “teorema di Noether”.

Il teorema di Noether, pubblicato nel 1918, è uno dei risultati più importanti della fisica teorica. Collega profondamente le simmetrie alle leggi di conservazione, affermando che "per ogni simmetria continua di un sistema fisico esiste una corrispondente legge di conservazione."

Questo teorema è la base della fisica moderna, dalla teoria generale della relatività di Einstein alla meccanica quantistica e alle teorie di campo contemporanee.

Il maschilismo ancora imperante nella matematica non le permise di presentare i risultati dei suoi studi che furono introdotti da Felix Klein alla Reale Società delle Scienze di Gottinga.

Essendo di madre ebrea fu costretta a fuggire dalla Germania nazista nel 1933 partendo alla volta degli Stati Uniti dove morì nel 1935.

Emmy Noether è ancora oggi ricordata e celebrata per i suoi contributi rivoluzionari alla matematica pura e alla fisica teorica, per la sua capacità di superare le barriere di genere in un'epoca ostile alle donne e per l'influenza duratura delle sue idee su molti campi della scienza. La sua vita e il suo lavoro sono un modello di brillantezza, resilienza e dedizione alla conoscenza.

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue