Nel XIX secolo la figura della donna in Europa era ancora subordinata al genere maschile, la società patriarcale relegava il ruolo femminile alla sfera domestica, escludendo la donna dalla partecipazione alla vita sociale e politica.

Dopo la Rivoluzione Francese nel 1789 le donne iniziarono a lottare per avere il diritto di voto, l’accesso all’istruzione superiore e alle libere professioni e pari privilegi rispetto agli uomini.

Il movimento per i diritti delle donne nell'Ottocento gettò importanti basi per i progressi che si ottennero nel corso del XX secolo e oltre, contribuendo a cambiare radicalmente la posizione sociale, politica ed economica delle donne in molte parti del mondo.

Iniziò tutto con il movimento per il suffragio femminile in molti paesi occidentali e che vide il suo successo prima di tutto nel Regno Unito, dove il diritto di voto alle donne fu concesso nel 1928.

Vediamo ora alcune donne che hanno segnato la storia in questo tempo e che con il loro coraggio hanno lasciato un'impronta indelebile. Sei pronto a scoprirle in queste nostre lezioni di storia?

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Donne che hanno fatto la storia del femminismo: Emmeline Pankhurst

Preferisco essere una ribelle, piuttosto che una schiava

Emmeline Pankhurst

Tra le grandi donne della storia, non può mancare Emmeline Pankhurst. Questa donna fu una leader del movimento delle Suffragette in Inghilterra. Nacque il 15 luglio del 1858 a Manchester. Il suo spirito attivista probabilmente si accese anche grazie alla famiglia nella quale crebbe: il padre Robert Goulden, sosteneva il movimento per l'abolizione della schiavitù e sua madre, Sophia Crane, era una sostenitrice dei diritti delle donne.

Azioni, non fatti

Questo era il motto che guidò il movimento delle Suffragette, ma guardando alla vita di Emmeline possiamo affermare che queste parole animarono ogni sua scelta personale. La sua vita è scandita dalla determinazione per far in modo che le donne ottenessero pari diritti rispetto agli uomini.

A 14 anni partecipò a una riunione della suffragista Becker che risvegliò in lei le prime riflessioni sulle poche opportunità e diritti che avevano le donne a quel tempo. Emmeline si impegnò quindi per ottenere un'istruzione e a Parigi frequentò la scuola normale superiore.

Nel 1879 sposò Richard Pankhurst, un avvocato e magistrato sostenitore dei diritti delle donne, i due ebbero cinque figli. Anche una volta sposata, Emmeline continuò a portare avanti la sua missione e cercò sempre nuovi modi per entrare nel vivo del dibattito politico e per contribuire a creare cambiamenti significativi per le donne nella società.

A casa Pankhurst nel 1889 nacque la “Women’s Franchise League” (WFL) con il fine di combattere per il suffragio universale delle donne (anche per quelle non sposate) e per l’uguaglianza dei diritti tra i due sessi. Nel 1893 Emmeline aderì all'Independent Labour Party, un partito che affrontava diverse problematiche sociali e la posizione delle donne.

Nel 1903, insieme alla figlia Chirstabel e ad altre attiviste fondò la WSPU, l'Unione Sociale e Politica delle Donne (Women's Social and Political Union), un'organizzazione chiave nel movimento per il suffragio femminile, nota per le sue tattiche radicali e militantismo.

Emmeline credeva infatti che l'unico modo per far valere i diritti delle donne fosse attraverso azioni forti e radicali. Dopo secoli, era necessario far sentire la propria voce.

Lei e le sue compagne di lotta adottarono una serie di strategie per attirare l'attenzione sulle loro richieste: manifestazioni di massa, scioperi della fame, vandalismo e altre forme di protesta talvolta violente. Queste azioni portarono a volte all'arresto e alla detenzione di Pankhurst e delle sue compagne e delle sue figlie, ma il movimento per il suffragio femminile continuò a guadagnare terreno.

Nel 1918, il Regno Unito concesse il diritto di voto alle donne di età superiore ai 30 anni.

Emmeline Pankhurst morì il 14 giugno 1928, e nel luglio dello stesso anno fu concessa la parità di voto a tutte le donne. Il coraggio di questa donna ha lasciato un'eredità duratura, poiché ha ispirato generazioni successive a lottare contro l'ingiustizia di genere.

Grandi donne della storia: Rosa Parks, la donna che cambiò la storia con un no

Vorrei essere conosciuta come una persona che è preoccupata per la libertà e l’uguaglianza, la giustizia e la prosperità per tutti

Rosa Parks

Non sarebbero complete delle lezioni di storia sulle donne, se non parlassero di Rosa Parks!

Dal 1876 e fino al 1964 negli Stati Uniti, in particolare negli stati del sud, erano in vigore delle leggi mirate a mantenere la segregazione razziale: sui mezzi di trasporto neri e bianchi dovevano stare separati (spesso i posti riservati ai neri erano al fondo), i bagni nei ristoranti e nei luoghi pubblici erano divisi, neri e bianchi non potevano frequentare le stesse scuole o gli stessi hotel. La spesa la si faceva in supermercati e negozi diversi, si mangiava in ristoranti separati. Tutto era teso a sottolineare le differenze razziali e le persone afroamericane erano costrette a seguire determinate regole. A causa di queste discriminazioni nacquero i primi movimenti per ottenere i diritti civili e porre fine alla segregazione razziale.

Proprio in questi anni si dirama la storia di Rosa Parks. Questa donna è l'esempio concreto che le grandi rivoluzioni si possono fare con la forza dei no e prendendo posizione in modo deciso, senza necessariamente ricorrere alla violenza.

Rosa Louise McCauley nacque il 4 febbraio 1913 in Alabama, in una cittadina vicino a Montgomery. Afroamericana e di confessione metodista, sposò un attivista per i diritti civili, Raymond Parks.

Lei stessa aveva a cuore la causa e nel 1943 entrò a far parte della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP).

La data che segnò la sua vita e quella di molti afroamericani è il 1° dicembre 1955 quando, tornando da lavoro, si sedette sul bus nei posti "riservati" ai banchi e scelse di non cedere il suo posto a un passeggero bianco. Non si alzò neanche quando l'autista fermò l'autobus chiedendole di alzarsi e lasciare il suo posto. Le sue parole fanno capire bene il motivo della scelta:

“Le persone dicono sempre che non ho ceduto il mio posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente o non più di quanto non lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro. Non ero vecchia, anche se alcuni hanno un’immagine di me da vecchia allora. Avevo 42 anni. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire”

Rosa Parks

Rosa fu arrestata per "condotta impropria" e liberata dopo poche ore poiché un avvocato antirazzista pagò la sua cauzione. Questo accadimento diede vita ad un momento cruciale nella lotta per i diritti civili, mise in atto infatti il più grande boicotaggio dei mezzi pubblici: la comunità nera di Montgomery decise di non usarli come protesta (iniziando dal giorno dell'inizio del processo di Rosa) e continuò per 381 giorni.

Il 13 dicembre 1956 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò incostituzionale la segregazione sui mezzi pubblici. Una vittoria che segnò l'inizio di nuove difficoltà per Rosa Parks, perché subì le ritorsioni di questo evento e perse il lavoro. Si trasferì a Detroit dove trovò lavoro inizialmente come sarta.

Nel 1965 fu assunta come segretaria dal democratico John Conyers, membro del Congresso e nel 1903 fondò il "Rosa and Raymond Parks Institute for Self Development", nato per «educare e stimolare i giovani e gli adulti, in particolare gli afroamericani, per il miglioramento personale e dell'intera comunità».

Rosa Parks è diventata un simbolo della lotta per l'uguaglianza e i suoi contributi al movimento per i diritti civili restano un esempio di coraggio.

Donne importanti nella storia: Ada Lovelace, l'incantatrice di numeri

Questo mio cervello è qualcosa di più che semplicemente mortale, e il tempo lo dimostrerà.

Ada Lovelace

Fin dall'antichità, passando anche per il Medioevo, la storia è segnata da nomi di grandi donne. Ada Lovelace è una di queste. Conosciuta e diventata famosa con il suo cognome da sposata, Ada fu la figlia illegittima del noto poeta George Gordon Byron, meglio conosciuto come Lord Byron, una figura carismatica, eccentrica, edonista e protagonista di molte relazioni amorose.

Ada nacque il 10 dicembre del 1815 e, a parte il suo primo anno di vita, non ebbe più contatti con il padre. Sua madre, una donna severa e fredda, si preoccupò di fornirle un'istruzione che potesse distanziarla il più possibile dalla figura paterna.

Per proteggerla dai rischi degli studi umanistici decise infatti di farle studiare scienze e matematica. A 14 anni Ada si ammalò di morbillo e per 2 anni rimase praticamente costretta a letto, in questo periodo potè approfondire i propri studi. Inoltre la madre le fece dare lezioni da importanti matematici come dalla matematica e astronoma Mary Sommerville e Augustus De Morgan, matematico e logico britannico. Ada così trovò conforto ed equilibrio tra numeri, formule, calcoli e figure, e sviluppò una passione divorante per questo mondo.

Se per molti la matematica è un grande enigma, per chi la studia è invece un ottimo mezzo per interpretare e comprendere la realtà. La matematica aiuta a fare ragionamenti e a risolvere anche le piccole questione quotidiane. La matematica allarga la mente, apre nuove scenari e finestre su nuovi panorami e questo sicuramente accadde nella vita di Ada che era in grado sempre di vedere oltre e di immaginare il futuro.

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Dalla matematica ai voli della mente

Il primo progetto di ricerca che realizzò fu quando aveva soli 12 anni,
per mettere a frutto il suo sogno di volare.
Ada studiò in modo metodico come realizzare questo sogno e scrisse il libro Flyology per illustrare le sue scoperte.

L'incontro che cambiò la vita di Ada

Nel 1833 Ada fece un incontro che cambiò e segnò il corso della sua vita. Durante un ricevimento conobbe il matematico e filosofo Charles Babbage, che in quel momento aveva già inventato la macchina differenziale (una macchina che prevedeva Ia possibilità di eseguire operazioni aritmetiche).

Tra i due nacque un'amicizia e iniziarono a collaborare a distanza. Entrambi furono affascinati dalla figura dell'altro, fu infatti Babbage a soprannominare Ada l'incantatrice di numeri.

Nel 1835 Ada sposò William King-Noel, conte di Lovelace ed ebbero 3 figli. Anche durante la sua vita da sposata Ada continuò a studiare e a nutrire la sua passione per la matematica.

E poi un altro evento importante per la vita di Ada: nel 1842 fu incaricata di tradurre un articolo per la rivista Scientific Memoirs, scritto in francese dall’ingegnere militare italiano Luigi Menabrea, in cui era descritta la macchina analitica di Babbage.

Il lavoro di traduzione dell'articolo durò 9 mesi, Ada aggiunse delle sue note personali tra cui l’algoritmo che permetteva di calcolare i numeri di Bernoulli (fondamentale per la risoluzione di vari problemi) e grazie alle sue note le pagine dell'articolo passarono da 20 a 50.

La macchina analitica oggi è riconosciuta come un primo modello di computer e gli appunti di Ada come una descrizione di un computer dotato di software.

Proprio dalla traduzione di Ada infatti, il matematico Alan Turing prese ispirazione per costruire il primo computer. Queste sì che sono lezioni di storia interessanti, che ne dici?

Ada si spense a soli 36 anni, nel 1852, lasciando un'eredità nel campo dell'informatica visibile ancora oggi (anche se molti lo ignorano). Nel corso del tempo, il suo lavoro è stato sempre più riconosciuto, e oggi è celebrata come una figura pionieristica nel mondo della scienza e della tecnologia.

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Ada Lovelace Day

Dal 2019, il secondo martedì di ottobre si celebra l'Ada Lovelace Day, una giornata dedicata all'eccellenza femminile in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.

Donne che hanno cambiato la storia: Malala Yousafzai

Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti.

Malala Yousafzai

Malala è un'attivista pakistana nata il 12 luglio 1997 a Mingora, una cittadina del distretto di Swat della provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Fin dall'età di 11 anni con la forza della parola lotta per il diritto all'istruzione femminile. Tutte le lezioni di storia sulle donne ne dovrebbero parlare!

in che modo Malala Yousafzai ha cambiato la storia con il suo coraggio
la storia di Malala Yousafzai

Cresce in una famiglia in cui viene insegnata l'importanza dell'istruzione e dell'uguaglianza di genere. Ha iniziato infatti molto presto a frequentare la scuola fondata da suo padre Ziauddin Yousafzai.

Quasi
120milioni di ragazze

non ricevono istruzione

La storia di Malala è stata differente, e lo scopo della sua vita è cambiare la storia di molte altre donne.

A soli 11 anni Malala scrive un blog anonimo per la BBC Urdu sotto lo pseudonimo di Gul Makai “fiore di granturco”, per raccontare e documentare la sua vita sotto il regime dei Talebani nella regione di Swat: attraverso le sue parole dipinge la situazione spiegando in che modo i Talebani controllano la zona, come le donne vengono private di ogni diritto e come viene ostacolata l'istruzione dei bambini.

La voce di Malala però si fa sentire e viene identificata dagli estremisti come "simbolo di infedeltà e oscenità". A 15 anni, nel 2012, subisce un attentato durante il quale le spararono alla testa mentre tornava a casa da scuola. Questo evento scosse il mondo e portò un'attenzione globale sulla situazione delle ragazze e dell'istruzione in Pakistan. A causa della grave situazione, Malala fu portata all’ospedale di Birmingham in Gran Bretagna.

Da quel momento il suo impegno per i diritti dell'istruzione si consolida sempre di più e lei sceglie con ancora più forza di portare avanti la sua vocazione.

"Con l'assegnazione del premio Sakharov a Malala Yousafzai, il Parlamento europeo riconosce l'incredibile forza di questa giovane donna. Malala coraggiosamente sostiene il diritto di tutti i bambini a un'equa istruzione. Tale diritto è troppo spesso trascurato quando si tratta di ragazze. Domani, 11 ottobre, ricorre la Giornata internazionale del bambino e della ragazza e vorrei ricordare che circa 250 milioni di ragazze nel mondo non possono recarsi liberamente a scuola. L'esempio di Malala ci ricorda i nostri doveri e la responsabilità per il diritto all'istruzione dei bambini. Questo è il miglior investimento per il futuro"

Queste furono le parole del Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz quando nel 2013 annunciò che Malala era la vincitrice del Premio Sakharov per la libertà di pensiero (un premio istituito dal Parlamento europeo nel 1988 per premiare personalità od organizzazioni che hanno dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali).

A soli 17 anni, nel 2014, Malala è la più giovane vincitrice del Nobel per la pace, premio che ricevette insieme all'attivista indiano Kakilash Satyarthi.

Nel 2020 si laurea a Oxford e continua nella lotta che le sta più a cuore, quella per il diritto all'istruzione.

Malala e Ziauddin Yousafzai hanno fondato il Malala Fund nel 2013, che opera nelle regioni in cui la maggior parte delle ragazze non ha accesso all’istruzione secondaria, per difendere il diritto di ogni ragazza di ricevere un'istruzione gratuita, sicura e di qualità.

All'interno del Malala Fund è attivo un programma che offre alle ragazze gli strumenti di cui hanno bisogno per sostenere l'istruzione e l'uguaglianza nelle loro comunità ed è stata attivata una piattaforma affinché il mondo possa ascoltare le loro voci.

Concludiamo queste nostre lezioni di storia online sulle donne e sui loro successi con queste parole di Malala, con l'augurio che possano essere uno stimolo per tutti noi:

“Io mi dicevo che se vuoi conquistare un obiettivo devi andare avanti, anche se sul tuo cammino ci sono grandissime difficoltà.”

Malala Yousafzai

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Alice

Colleziono quaderni e penne da scrivere, amo i fogli bianchi ma ancora di più amo riempirli con le mie parole. Copywriter di professione, da sempre innamorata della lettura e della scrittura.