Se una foto è buona racconta molte storie diverse.

Josef Koudelka

Al giorno d’oggi, tutte e tutti abbiamo, almeno una volta nella vita (ma probabilmente diverse decine o centinaia di volte), premuto il pulsante di scatto di una macchina fotografica o del nostro smartphone per immortalare un momento importante da stampare e incorniciare o da conservare nella memoria del telefono. Mai come oggi in effetti la fotografia è diventata una pratica quotidiana per milioni di persone in tutto il mondo, e tu fai sicuramente parte di questo nutrito gruppo. Ma quando scatti una foto, sei sicuro di farlo nel modo più corretto?

Dietro a un gesto apparentemente semplice e banale, si celano in realtà secoli di storia e di esperimenti scientifici per riuscire a fissare un’immagine su un supporto fisico o digitale, nonché decenni di ricerca in campo artistico per definire le regole che rendono le immagini che scattiamo esteticamente piacevoli e cariche di significati.

Ma quali sono i fondamenti dell’arte fotografica? Quali sono le regole di una buona fotografia? In questa nuova Superguida targata Superprof, ci addentreremo nell’universo della fotografia per imparare tutti i segreti di quest’arte!

Prima di entrare nel vivo del soggetto e per stimolare un po' la tua curiosità, ti proponiamo di fare il nostro quiz per vedere quanto ne sai di fotografia e di leggere qualche chicca sull'arte fotografica che probabilmente non conoscevi 😉:

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01.

Per iniziare: che cos'è la fotografia?

Quando ci si interessa a un soggetto, è importante prima di tutto definirlo nella maniera più precisa possibile. Soffermiamoci dunque un attimo sulle tre uscite che il dizionario Treccani dedica alla parola "fotografia" (tralasceremo invece la quarta, che si riferisce al termine “fotografia” in ambito cinematografico, poiché ci interessa poco al momento):

  1. a. Procedimento che, mediante processi chimico-fisici, permette di ottenere, servendosi di un apposito apparecchio (macchina fotografica), l’immagine di persone, oggetti, strutture, situazioni: una lastra o una pellicola trasparente rivestite di un’emulsione sensibile alla luce [...] sono impressionate dalla luce riflessa dal soggetto attraverso l’obiettivo della macchina, e sono sviluppate ed eventualmente riprodotte su altro supporto di materiale fotosensibile per stampa a contatto o per ingrandimento in quante copie si vogliono, di identico o differente formato [...] b. F. digitale, quella in cui la pellicola è sostituita da una memoria magnetica.
  2. L’immagine positiva ottenuta con tale procedimento, nonché la sua riproduzione, realizzata con tecniche tipografiche, elettroniche, ecc. su libri, giornali, riviste, ecc.
  3. In senso più astratto (soltanto al sing.), la tecnica e l’arte di fotografare, di riprendere cioè con l’obiettivo figure statiche o mutevoli (persone, animali, piante, oggetti, paesaggi, opere d’arte, nel loro insieme o in particolari), fatti, avvenimenti, manifestazioni della realtà e della vita, non soltanto allo scopo di fissarne fedelmente l’immagine e il ricordo, come mezzo quindi di riproduzione e, insieme, d’informazione e comunicazione, ma cercando anche di cogliere, e talora sorprendere, nella loro immediatezza, gli aspetti più significativi e suggestivi della figura umana e della realtà in genere, interpretandoli e, spesso, trasfigurandoli.

Appare dunque chiaro come il termine possiede una triplice connotazione, indicando al contempo l'oggetto ottenuto, il procedimento per ottenerlo, e l'insieme di pratiche artistiche e tecniche che accompagnano questo procedimento.

Studia la storia della fotografia per imparare dai grandi maestri.
"Veduta dalla finestra a Le Gras" di Nicéphore Niépce segna la nascita della fotografia.

Da un punto di vista tecnico, la fotografia è un processo che si è sviluppato nel tempo. Convenzionalmente, si dice che la fotografia è nata nel 1826, anno in cui l'ingegnere francese Nicéphore Niépce ha scattato la prima foto della storia, “Veduta dalla finestra a Le Gras", anche se ovviamente secoli di ricerche e sperimentazioni hanno preceduto quel risultato.

Se vuoi saperne di più sul percorso che la fotografia ha fatto da questa prima immagine fino ai grandi capolavori del '900 e dei giorni nostri, puoi ascoltare il podcast "Sulla Fotografia" di Chiara Malaspina, fotografa e coordinatrice dei corsi di Arti Visive dello IED di Milano:

Ma, tornando a noi, cos'è una macchina fotografica e come funziona? Una fotocamera è sostanzialmente una scatola chiusa in cui la luce non può filtrare, se non da una piccola apertura che lascia entrare la luce per un certo tempo. Questa apertura è regolata da una componente chiamata otturatore, che aprendosi e chiudendosi regola la quantità di luce che raggiunge la pellicola o il sensore.

La luce riflessa da un oggetto o da un soggetto viene filtrata dalle lenti dell’obiettivo della fotocamera, che la direzionano verso la pellicola (che a sua volta reagisce chimicamente alla luce e registra l’immagine) o al sensore (che trasforma l’immagine in segnali elettrici). Ecco, in poche parole, come si ottiene una fotografia!

I principali tipi di macchine fotografiche in commercio

Non tutte le fotocamere funzionano però allo stesso modo. In questo articolo non ci occuperemo della fotografia analogica, ma ci concentreremo invece sulle fotocamere digitali.

Al giorno d'oggi, ne esistono principalmente quattro tipi:

Reflex o DSLR (Digital Single Lens Reflex):

macchinette a obiettivo intercambiabile il cui sistema è composto da uno specchio inclinato di 45° gradi verso l’alto che permette a chi lo usa di guardare dentro il mirino ottico per scattare. È il tipo di macchina fotografica più diffuso, anche se il distacco con le mirrorless si fa sempre più breve.

Prezzo: Dai 250€ a >5000€ (per una qualità accettabile, meglio non scendere al di sotto dei 500€).

Mirrorless:

categoria di fotocamere digitali a obiettivo intercambiabile che, contrariamente alle Reflex, sono prive di specchio tra ottica e sensore.

Prezzo: Dai 250€ a >5000€ (come per le reflex, difficile trovare una buona macchinetta Mirrorless nuova a meno di 500€).

Compatte:

fotocamere non modulari (o a obiettivo fisso) di dimensioni ridotte, ma che vengono spesso accompagnate da una dotazione accessoria più completa rispetto ai due modelli precedenti.

Prezzo: dai 100€ per i modelli più economici ai 1000€ per quelli più professionali.

Esiste anche una quarta tipologia, le cosiddette Brigde, che, come suggerisce il nome, nascono con l’obiettivo di fare da”ponte” tra le reflex e le compatte, ma non ce ne occuperemo in questo articolo, data la loro scarsa diffusione (dopo aver conosciuto un buon successo nei primi anni 2000, stanno piano piano scomparendo (oggi ne rimangono meno di 10 modelli sul mercato).

Conoscere i diversi tipi di macchine fotografiche è fondamentale per scegliere quello più adatto ai propri bisogni.
Quali sono le differenze tra i principali modelli di macchina fotografica?

Importante è poi la distinzione tra Reflex/Mirrorless, che sono modulari (il corpo della macchina è separabile dall’obiettivo, che può quindi essere sostituito) e le compatte che invece hanno un obiettivo fisso, ma sono più leggere e comode da trasportare.

Il tipo di fotocamera che fa al caso tuo dipende dalle tue necessità: se ambisci a fare fotografia a un livello semiprofessionale o professionale, avrai sicuramente bisogno della qualità e della precisione delle Reflex/Mirrorless. Se invece cerchi una macchinetta da portare con te durante i tuoi viaggi che ingombri poco e sia facile da utilizzare, dovresti optare per una compatta.

02.

Catturare la luce: le basi tecniche della fotografia

Entriamo ora nel vivo del soggetto e interessiamoci ai fondamenti tecnici della fotografia, prestando particolare attenzione a concetti chiave come il triangolo dell'esposizione e il bilanciamento dei bianchi.

Il triangolo dell’esposizione

Da un punto di vista puramente tecnico, volendo ridurre davvero all’osso l’arte fotografica, possiamo affermare che quando si scatta una foto sono tre gli aspetti fondamentali da tenere a mente: l’apertura del diaframma, i tempi di esposizione e i valori ISO. Questi tre elementi sono conosciuti con il nome di “triangolo dell’esposizione”, poiché determinano la quantità di luce catturata dal sistema ottico della fotocamera.

Il diaframma è un anello composto da lamette mobili che serve a regolare la luce che filtra nel sensore della tua fotocamera.
L'apertura del diaframma determina quanta luce filtrerà nel sensore della tua fotocamera quando scatti una foto.

La maggior parte delle fotocamere in commercio è in grado di impostare automaticamente questi tre valori in base alla luminosità dell’ambiente circostante, ma molti modelli permettono anche un settaggio semi-automatico, grazie al quale il fotografo può impostare un valore e la fotocamera regola gli altri due di conseguenza, o manuale, che dà al fotografo la libertà di impostare i tre valori a suo piacimento. Quest’ultima modalità è più rischiosa e richiede una certa pratica, ma consente una maggiore libertà e precisione, soprattutto quando si vogliono ottenere degli effetti particolari.

L'apertura del diaframma

Il diaframma è un anello formato da lamelle mobili che si trova all'interno degli obiettivi delle fotocamere. Più questo anello si apre, maggiore è la quantità di luce che attraversa l'obiettivo e viene catturata dal sensore, e vice versa.

Il valore di apertura del diaframma è comunemente indicato con la lettera f. Attenzione però: la cifra che accompagna questa lettera non si riferisce al diametro del foro nell'anello, bensì al rapporto tra la lunghezza focale e l'apertura.

camera
I valori di apertura del diaframma

Generalmente, i valori tipici che indicano l'apertura del diaframma sono:
f/1 - f/1.4 - f/2 - f/2.8 - f/4 - f/5.6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32, ecc...

Passando da un valore di apertura e quello successivo o precedente nella scala qui sopra riportata, l'intensità della luce che raggiunge il sensore raddoppia e si dimezza.

Senza complicare ulteriormente le cose, ti basterà sapere che, trattandosi di frazioni, i valori sono "inversi" a quello che si potrebbe pensare: nella scala appena citata, f/1 indica il massimo valore di apertura del diaframma, mentre f/32 indica il massimo valore di chiusura.

Infine, è importante ricordare che l'apertura del diaframma determina anche la profondità di campo, ovvero l'ampiezza della zona in cui gli oggetti appariranno nitidi e a fuoco. La profondità di campo è inversamente proporzionale all'apertura del diaframma: con un valore pari a f/1, la macchina fotografica "catturerà" molta luce, ma lo sfondo risulterà sfocato; viceversa, con un valore pari a f/32, avrai bisogno di una buona illuminazione esterna (questo valore viene principalmente impostato per foto scattate in pieno giorno), ma tutti gli elementi della fotografia saranno a fuoco.

I tempi di esposizione

Il secondo elemento che determina l'esposizione di una foto è il tempo di scatto, ovvero la quantità di tempo durante la quale l'otturatore della macchina fotografica rimane aperto lasciando filtrare la luce.

Più i tempi di esposizione sono lunghi, maggiore sarà la quantità di luce che raggiunge il sensore. Se però ad esempio vuoi fotografare un soggetto in movimento, dovrai impostare dei tempi brevi affinché la foto risulti nitida.

Nelle fotocamere, i tempi al di sotto del secondo vengono indicati in frazioni o semplicemente con il secondo valore della frazione (per esempio, un tempi pari a un duemillesimo di secondo verrà indicato con "1/2000" o semplicemente con "2000") mentre quelli pari o superiori al secondo verrano indicati col numero intero (ad esempio, un secondo sarà indicato con "1").

Il valore ISO: la sensibilità della fotocamera

Questo valore si riferiva inizialmente alla sensibilità della pellicola alla luce. Diversi rullini possedevano diverse sensibilità che venivano indicate con valori crescenti: ISO 100, ISO 200, ISO 400, e così via. Questi valori non potevano essere modificati: una volta inserito il rullino nella macchina fotografica, tutti gli scatti possedevano la stessa sensibilità ISO.

Il valore ISO indicava inizialmente la sensibilità dei rullini.

Con l'avvento della fotografia digitale, le cose sono cambiate: la maggior parte delle fotocamere in commercio permette di impostare il valore ISO a proprio piacimento, quando questo non viene impostato automaticamente dalla macchina fotografica stessa.

Come abbiamo detto, un maggiore valore ISO significa che la macchina fotografica sarà in grado di catturare più luce. Attenzione però: come ormai avrai capito, la fotografia è un'arte fatta di compromessi, e non si ottiene nulla senza sacrificare qualcosa in cambio.

Aumentare la sensibilità ISO aumenta infatti il cosiddetto "rumore", un effetto caratterizzato dalla presenza di macchioline sulla foto. Non sempre però questo effetto è indesiderato: se ad esempio scatti fotografie in bianco e nero, il "rumore" può aiutarti a ottenere un effetto più "vintage".

Luce, temperatura e bilanciamento dei bianchi

Come indica l’etimologia della parola, la luce è la materia prima dei fotografi, e, senza entrare in spiegazioni scientifiche troppo dettagliate, ti basterà sapere che è essenziale imparare a conoscerla e sfruttarla nella maniera più corretta possibile se vuoi ottenere scatti validi.

Da un punto di vista fotografico, possiamo distinguere due tipi di luce:

  • La luce naturale: la sua fonte è sempre una e una sola — il Sole! Ma l’intensità e le sfumature di questa luce cambiano a seconda della latitudine, dell’ora, delle condizioni meteorologiche, dei livelli di smog, ecc… Da fotografi, non abbiamo alcun controllo sulla luce naturale, possiamo solo studiarla e imparare a usarla a nostro vantaggio.
  • L’illuminazione artificiale: flash, luci led, insegne luminose, ecc… La luce artificiale può avere le fonti più disparate, alcune controllate dal fotografo stesso, come ad esempio un flash, altre invece indipendenti dalla sua volontà, come i lampioni stradali.

La luce del Sole, così come quella che proviene da fonti artificiali, varia di continuo: ha un colore e questo colore definisce la temperatura dello scatto. La luce del tramonto tenderà a tinte più arancioni, mentre quella dell’alba avrà delle tonalità più fredde.

Scattare foto significa prima di tutto saper giocare con la luce.
Per ottenere effetti di luce come quelli di questa foto, dovrai utilizzare tempi di esposizione lunghi.

Il bilanciamento del bianco di una fotocamera corregge l’immagine in modo che gli oggetti bianchi rimangano bianchi nella fotografia indipendentemente dalla temperatura della luce. Abitualmente, se fotografiamo in digitale, la fotocamera bilancerà automaticamente i bianchi, e se non si è soddisfatti del risultato sarà comunque possibile modificarlo in post-produzione.

Ad ogni modo, non esistono trucchi miracolo: l'unico modo per imparare a servirsi della luce, è imparare a conoscerla. Prova a fotografare a ogni ora del giorno e della notte e a focalizzarti su ogni singolo aspetto che caratterizza l'illuminazione, come la direzione, l’origine, l’intensità e la temperatura, ecc...

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03.

Come scattare una bella foto

Come ogni tipo di arte, anche la fotografia non può certo essere ridotta a un'insieme di regole. Tuttavia, conoscere i principi base che regolano l'estetica fotografica può darti una base solida su cui iniziare: conoscere le regole ti permetterà di infrangerle per costruire il tuo stile personale.

La regola dei terzi e la composizione

La regola dei terzi è un principio compositivo molto conosciuto e utilizzato in ambito fotografico, ma non solo: questo stesso principio è stato utilizzato per secoli dai pittori!

Questa regola è molto semplice e prevede che, nel comporre un'immagine, essa vada suddivisa in terzi sia orizzontalmente che verticalmente, ottenendo quattro punti di intersezione noti come "punti di forza". Posizionando il soggetto o i soggetti principali o gli elementi chiave lungo queste linee o punti di forza, si otterrà un'immagine visivamente più piacevole e bilanciata.

Spesso i principianti hanno tendenza a posizionare il soggetto della foto nel centro esatto dell'immagine, scattando così fotografie troppo piatte e statiche. La regola dei terzi permette invece di dare dinamicità all'immagine, che si tratti di una foto paesaggistica, di un ritratto, ecc...

Se stai fotografando un paesaggio, ad esempio, evita di posizionare la linea dell'orizzonte al centro della tua foto, ma allineala invece a uno o due terzi dell'altezza dell'inquadratura, privilegiando quindi la terra o il cielo, a seconda di quello che vuoi mettere più in risalto nella tua foto. Se invece stai fotografando una persona, cerca di far coincidere i punti di intersezione ottenuti applicando la regola dei terzi con un elemento importante del volto o del corpo della persona, come ad esempio il viso in un'immagine a corpo intero, o gli occhi in un primo piano.

La regola dei terzi può aiutarti a ottenere inquadrature migliori.

Applicare la regola dei terzi ti consentirà di dare più forza espressiva alle tue fotografia. Ma ricorda: le regole sono anche fatte per essere infrante, e alcune tra le fotografie più belle della storia non rispettano affatto questa regola compositiva. Come abbiamo già detto, imparare i principi base che regolano la composizione fotografica ti offre anche il privilegio di infrangerli con cognizione di causa quando ritieni che una determinata immagine, per trasmettere il significato che le attribuisci, richiede un'inquadratura inconsueta.

Raccontare una storia con le immagini

Le migliori fotografie della storia sono considerate tali non tanto perché rispettano le regole, quanto perché raccontano una storia, hanno qualcosa da dire su ciò che mostrano. Anche se comunemente la fotografia è ritenuta un'arte più "oggettiva" rispetto alla pittura e ad altra forme di arti visive, in realtà lo sguardo del fotografo non è mai neutrale: il fotografo prende sempre posizione rispetto a ciò che fotografa.

Molte fotografie ci affascinano ad esempio perché sollevano degli interrogativi, perché ci fanno chiedere come si sia arrivati a quel momento particolare, cosa stia realmente accadendo nell'immagine o cosa è accaduto poco dopo che la fotografia è stata scattata.

I migliori fotografi sanno raccontare storie con le immagini.
Le foto che più ci affascinano sono quelle che raccontano una storia: cos'è accaduto prima? Cosa accadrà dopo?

Quando scatti una foto, cerca non soltanto di catturare un momento, ma di chiederti anche perché quel momento in particolare è così importante, cosa rivela la tua foto di quel momento e cosa invece rimarrà un mistero per chi osserverà la tua foto senza conoscere il contesto in cui è stata scattata. Arricchire le tue fotografie con un pizzico di mistero e di astuzia narrativa le renderà molto più intriganti per chi le guarda.

Le regole per scattare una bella fotografia

Ricapitolando un po' quanto visto finora, ecco alcuni accorgimenti che potrai tenere a mente per migliorare la qualità delle foto che scatti:

  1. Impara a conoscere la tua fotocamera: studiare nel dettaglio le funzioni e le impostazioni della tua fotocamera e degli obiettivi che utilizzi è un requisito fondamentale per scattare foto migliori. Non esistono ricette magiche: l'unico modo per guadagnare familiarità con gli strumenti che utilizzi è fare moltissima pratica.
  2. Sperimenta con il triangolo dell'esposizione: non accontentarti sempre di scattare in modalità automatica, ma esplora anche la modalità semiautomatica o manuale della tua fotocamera. Durante un evento sportivo in cui i soggetti si muovono rapidamente, può ad esempio essere interessante impostare manualmente i tempi di scatto su durate molto brevi, e lasciare che la fotocamera adegui l'apertura del diaframma e i valori ISO di conseguenza.
  3. Non trascurare la composizione: quando ne hai l'occasione, studia un po' il luogo prima di scattare, e cerca di capire come comporre la tua foto per darle più forza. Tieni a mente la regola dei terzi per creare immagini più bilanciate e dinamiche.
  4. Gioca con la luce: come detto in precedenza, la luce è la materia prima della fotografia. Sperimenta con le variazioni della luce naturale, dalla luce solare calda delle giornate estive alla luce piatta e e diffusa delle giornate nuvolose. Prova anche a utilizzare fonti di luce artificiali, come lampade o flash, per creare effetti particolari.
  5. Racconta una storia: ricorda che l'obiettivo del fotografo è sempre quello di raccontare qualcosa attraverso le immagini. Cerca di cogliere l'essenza della scena o del soggetto che stai fotografando: espressioni, gesti, emozioni, azioni — prima di scattare, chiediti sempre cosa ti colpisce particolarmente di ciò che vedi.
  6. Lo sfondo ha la sua parte: assicurati che lo sfondo sia adatto al tipo di fotografia che vuoi scattare e che non distragga troppo l'attenzione dal soggetto principale dell'immagine. Cerca di eliminare dall'inquadratura elementi indesiderati o impara a rimuoverli in post-produzione.
  7. Non aver paura della post-produzione: dopo aver scattato una foto, puoi utilizzare programmi di editing come Adobe Lightroom o Photoshop per regolare l'esposizione, il contrasto, il bilanciamento dei bianchi e altri parametri. Tuttavia, cerca di non esagerare con l'editing, in quanto potresti rendere l'immagine poco naturale (parleremo più nel dettaglio di post-produzione ed editing alla fine di questo articolo).
  8. Esercizio, esercizio e ancora esercizio: è risaputo che la fotografia, come la maggior parte delle discipline artistiche, richiede una pratica costante. Scatta molte foto, esplora nuove tecniche e stili, impara dai tuoi errori e dai feedback dei tuoi amici e di altri fotografi. Più ti alleni a fotografare, più riuscirai a conoscere l'arte fotografica e te stesso, e a sviluppare uno stile sempre più unico e riconoscibile.

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04.

I principali tipi di fotografia

Finora, ci siamo occupati di regole e consigli generali applicabili a qualsiasi genere fotografico. Di seguito andremo invece a vedere più nel dettaglio i principali tipi di fotografia e alcuni accorgimenti da adottare se vuoi fare fotoritratti, fotografia paesaggistica, ecc...

Fotografare le persone: il fotoritratto

Maestri del genere: Julia Margaret Cameron, Steve McCurry, Annie Leibovitz, Richard Avedon, Yusuf Karsh, Arnold Newman, Pierre & Gilles, Lee Jeffries, Nirav Patel, Pamela Hanson.

La prima cosa da tenere a mente quando realizzi un ritratto, è che davanti all’obiettivo hai una persona in carne e ossa, e che dovrai quindi fare tutto il possibile per metterla a proprio agio e farla sentire bene. La comunicazione e il rispetto del soggetto deve essere la tua priorità assoluta.

Scopri le regole del fotoritratto.

Per quanto riguarda l’illuminazione, ti conviene stabilire a priori se vuoi fotografare servendoti della luce naturale o se invece vuoi realizzare dei ritratti “in studio” con luci apposite o flash. La luce naturale ha tendenza a creare un’illuminazione morbida e lusinghiera e a trasmettere un senso di intimità e di realismo, ma quella artificiale può essere utilizzata in modo più creativo e permette di ottenere fotografia più originali. Non esiste a priori una scelta giusta e una sbagliata, tutto dipende da cosa vuoi comunicare.

Per mettere in risalto il soggetto fotografato, ti consigliamo di impostare una grande apertura del diaframma (ad esempio f/1.4) e adattare i tempi e i valori ISO di conseguenza. In questo modo, otterrai una ridotta profondità di campo, e solo il soggetto della foto sarà nitido, mentre lo sfondo e gli altri elementi risulteranno sfocati.

Come potrai notare con una breve ricerca su Google immagini, le opere dei maestri ritrattisti citati sono completamente diverse tra loro. Prova a costruirti un buon bagaglio di riferimenti fotografici e inizia a sperimentare con amici e familiari, chiedendo loro di posare per te!

Fotografare oggetti e animali

Maestri del genere: David LaChapelle, Lindsay Adler, Sharad Haksar, Erwin Olaf, Francesc Guillamet, Frans Lanting, Carl Warner, Jackie Alpers, Thomas Sharan, Markus Reugels

Fotografare oggetti è per certi versi più semplice rispetto alla fotografia ritrattistica, perché non c’è bisogno di mettere a proprio agio il soggetto della foto e non è necessario ottenere un accordo per le immagini. D’altro canto però risulta molto più difficile comunicare emozioni o raccontare storie attraverso gli oggetti. Nel caso degli animali, la situazione è un po diversa, ma a seconda degli animali che fotografi, il mestiere può diventare alquanto pericoloso 🐍.

I migliori fotografi sono quelli che sanno assumersi dei rischi.
La fotografia naturalistica può riservare, a seconda dei casi, belle sorprese o incontri spiacevoli!

Possiamo suddividere questo tipo di fotografia in diversi sottogeneri, tra cui troviamo:

  • La Still life o natura morta: genere compositivo che nasce nella pittura canonizzandosi all’inizio del XVII secolo e passa poi alla fotografia. Ha per protagonisti oggetti inanimati come frutta, fiori, elementi domestici o altri elementi di scena. È un genere che permette di lavorare molto in dettaglio sulla composizione, la luce e le texture degli oggetti fotografati.
  • La fotografia naturalistica: il vero protagonista in questo sottogenere fotografico è il regno animale. Gli animali vengono solitamente fotografati nel proprio habitat e non in studio.
  • La fotografia commerciale: come suggerisce il nome, un tipo di fotografia che ha come scopo quella di mettere in risalto la bellezza e le caratteristiche di un determinato prodotto per promuoverne la vendita su cataloghi, cartelloni pubblicitari o sui social.
  • La fotografia culinaria: un sottoinsieme della fotografia commerciale in cui il cibo la fa a padrone. Questo tipo di fotografia è spesso richiesto per pubblicizzare ristoranti o per creare libri di ricette. L’obiettivo del fotografo è di pensare la composizione e sfruttare la luce in modo da rendere le pietanze fotografate il più appetitose possibile.
  • La macrofotografia: sottogenere fotografico che ci concentra su oggetti e soggetti molto piccoli, come fiori, insetti o piccoli dettagli. Per dedicarsi a questo genere di fotografia occorre acquistare del materiale adatto, come ad esempio gli obiettivi macro.
Possiedi già un obiettivo macro?
La macrofotografia rende visibile ciò che di norma non lo è.

Le opere che appartengono alle categorie sopracitate differiscono molto tra loro per intenti, tecniche, obiettivi e contenuti, ma osservarle e confrontarle ti permetterà di farti un'idea più precisa delle similitudini e delle differenze tra questi sottogeneri e capire se ce n'è uno che ti appassiona più degli altri.

La fotografia paesaggistica: catturare la natura o le atmosfere urbane

Maestri del genere: Luigi Ghirri, William Garnett, Guido Guidi, Hiroshi Sugimoto, Ansel Adams, Neil Folberg, Valda Bailey, Richard Misrach, Nadav Kander, Colin Prior.

Un altro grande genere fotografico molto amato da protagonisti e appassionati è quello della fotografia paesaggistica: questo tipo di fotografia si dà per obiettivo di catturare la bellezza e la maestosità della natura: montagne, oceani, foreste, deserti e altri tipi di panorami naturali sono il fulcro di questo tipo di fotografia.

Il genere che le fa da contrappeso, ma al contempo la completa, è la fotografia urbanistica o architettonica, che, come suggeriste il nome, si concentra invece sui paesaggi artificiali e sulla maestosità (o, talvolta, sulla mostruosità) dell’opera dell’uomo.

Sebbene si occupino di due soggetti diversi, questi due generi fotografici condividono molte carattestiche, soprattutto da un punto di vista tecnico. Entrambi richiedono infatti una certa pianificazione e una particolare attenzione alla composizione dell’immagine.

I fotografi paesaggisti o urbanisti studiano con molto anticipo i luoghi da fotografare e come la luce li trasforma durante le ore del giorno, al fine di trovare l’istante più adatto per mettere in risalto tutti gli elementi che compongono l’immagine.

I fotografi paesaggisti sanno cogliere la bellezza della natura.

In questo tipo di fotografia si ha tendenza a utilizzare una grande profondità di campo (e quindi una grande apertura del diaframma) per dare nitidezza a tutti i piani dell’immagine, anche se è comunque possibile giocare con gli effetti di sfocatura per far risaltare alcuni elementi.

Ma cosa succede invece quando a essere presi in considerazione non sono solo gli elementi architettonici di una città, ma anche i suoi abitanti?

La street photography e il fotoreportage

Maestri del genere: Alex Webb, Letizia Battaglia, Dando Moriyama, Henri Cartier-Bresson, Vivian Maier, Joel Meyerowitz, Diane Arbus, Elliott Erwitt, Fred Herzog, Gordon Parks.

La street photography (o fotografia di strada) è un genere fotografico che vuole catturare momenti e storia della vita reale e trasmettere un senso di autenticità a chi osserva le immagini.

Essa ritrae generalmente luoghi pubblici delle aree urbane come strade, piazze, parchi, mercati, ecc.

Per fare street photography bisogna essere acuti osservatori.

Più ancora che in altri sottogeneri fotografici, nella street photography il tempismo è fondamentale: lo street photographer è un attento osservatore, in grado di cogliere i dettagli e l’attimo decisivo per raccontare una storia.

Proprio per questa necessità di catturare un attimo preciso, per fare street photography può essere una buona idea affidarsi alla modalità manuale della propria fotocamera, o dare priorità ai tempi di scatto impostandoli manualmente e lasciando che la macchina fotografica si occupi dei restanti valori espositivi.

Quando si fa street photography bisogna inoltre prestare attenzione alla legislazione del paese in cui ci si trova, poiché non sempre è consentito fotografare persone per strada senza il loro consenso, e ci sono alcuni luoghi pubblici in cui scattare foto è addirittura vietato.

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È legale fotografare persone per strada?

In Italia non esiste una legislazione chiara e univoca in merito. In maniera generale, non è tanto il fatto di scattare la foto a generare problemi dal punto di vista legale, quanto ricondividerla pubblicamente sui social o per altre vie. Se ti è capitato di fotografare un persona per strada e la foto ti piace talmente tanto da volerla pubblicare su Instagram o esporre a una mostra, dovrai far firmare una liberatoria alla persona in questione (o ai suoi genitori in caso si tratti di un minorenne).

Diverso è invece il discorso per chi partecipa a manifestazioni ed eventi sportivi pubblici: in quel caso, il diritto di cronaca prevale sul diritto di privacy.

Al di là dell'aspetto regale, ricorda però che esiste anche un aspetto "umano": il fatto che tu possa fotografare una determinata persona in un determinato contesto, non significa che sia giusto farlo senza il suo consenso. Idealmente, sarebbe sempre meglio chiedere prima di scattare!

Se vuoi farti una cultura più completa sulla Street Photography, ti consigliamo anche due opere fondamentali:

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Bystander: A History of Street Photography
A cura di Colin Westerbeck e Joel Meyerowitz
Pubblicato per la prima volta nel 1994, questo libro, da molti considerato la "Bibbia" della street photography, è stato aggiornato nel 2007 e nel 2017. L'opera ripercorre tramite testi e immagini la storia e i protagonisti di questo genere fotografico.
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Magnum Streetwise
A cura di Stephen McLaren
Attraverso le opere, i saggi e gli aneddoti dei grandi fotografi della celebre agenzia Magnum, fondata nel 1947 da grandi maestri della fotografia quali Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, questo libro fornisce un quadro completo delle gioie e delle sfide a cui deve far fronte ogni aspirante street photographer.
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Presente e futuro della fotografia

Come tutte le discipline artistiche, la fotografia è fortemente influenzata dai cambiamenti storici, sociali e tecnologici che, in particolare negli ultimi decenni, stanno trasformando il nostro sguardo sul mondo.

La diffusione di massa di programmi di fotoritocco e, molto più recentemente, di intelligenze artificiali in grado di creare o modificare immagini, sta stravolgendo nel profondo le fondamenta di questa disciplina artistica.

Il fotoritocco e la post-produzione

Sebbene i puristi della fotografia vogliano legare la diffusione del fotoritocco a una specie di decadenza dell’arte fotografica, la verità è che la post-produzione è quasi vecchia quanto la fotografia stessa: basti pensare che già nel 1860 il fotografo Mathew B. Brady ritocca con processi chimici il suo fotoritratto dell’allora presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln, aumentandone contrasto e luminosità al fine di far apparire la figura del presidente più imponente ed equilibrata.

La rivoluzione digitale ha poi portato la post-produzione fotografica a un livello superiore: programmi come Adobe Photoshop, Lightroom e altre applicazioni simili, inizialmente utilizzate unicamente dai professionisti del settore, sono ormai diventate alla portata di tutti. Basti pensare che nel 2012 per assicurarsi Photoshop CS6 bisognava sborsare quasi 1.000€, mentre oggi si può avere accesso a Photoshop CC e Lightroom con un abbonamento da 12,19€ al mese!

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Questi programmi danno accesso a strumenti completi che permettono, tra le altre cose, di ritagliare immagini, renderle più nitide, sfocarne alcune parti, correggere la texture della pelle e addirittura modificare la figura del corpo.

Grazie ai programmi di fotoritocco, anche una fotografia mediocre può essere modificata a tal punto da diventare un’immagine equilibrata e interessante.

Se ti interessi alla fotografia, imparare a utilizzare i programmi di fotoritocco può aiutarti a dare una marcia in più alle tue immagini, ma attenzione: abusare della post-produzione può rendere le immagini innaturali e rendere più evidenti le tue lacune in campo fotografico

Fotografia e intelligenza artificiale

Negli ultimi anni e in particolar modo negli ultimi mesi, l’intelligenza artificiale ha fatto molto parlare di sé.

È impossibile prevedere oggi quale sarà il futuro della fotografia.
Cosa accadrà alla fotografia quando sarà impossibile distinguere un'immagine generata da un'IA da una foto reale?

Per capire l’impatto che questo ha sul mondo della fotografia possiamo citare ad esempio MidJorney, un algoritmo “text to image”, ovvero in grado di generare immagini a partire da istruzioni testuali.

Ti basterà dire al programma “crea un’immagine realistica di tale persona vestita da clown” per ottenere un’immagine credibile, e le istruzioni possono essere anche molto più specifiche.

Se è vero che queste immagini non sono propriamente delle fotografia, è anche vero che MidJourney attinge a un grande database di immagini in cui sono presenti anche miliardi di fotografie, e che siamo ormai molto vicini al momento in cui le immagini generate dal programma non saranno più distinguibili da quelle reali.

L’ultima grande novità poi in questo campo è la funzione “Generative Fill” o “Riempimento Generativo” presentata da Photoshop poche settimane fa.

Si tratta di uno strumento che consente agli utenti di aggiungere porzioni di immagini a una foto, inserendo sfondi, oggetti, persone e molto altro ancora, dando vita a un’immagine ancora più grande e del tutto credibile. I risultati sono davvero impressionanti: provare per credere!

Se l’idea che l’arte fotografica e quindi la figura dei fotografi possa essere totalmente sostituita dall’intelligenza artificiale è un po’ estrema e lontana dalle realtà, allo stesso modo in cui gli scrittori non saranno sostituiti da generatori di testo come ChatGPT, è altresì innegabile che il mondo della fotografia sta subendo una grande rivoluzione, e che per continuare a lavorare come fotografi sarà necessario quantomeno interessarsi ai cambiamenti in corso. Se non sarà di certo l'intelligenza artificiale a rubarti il lavoro come fotografo, lo saranno però i fotografi in grado di sfruttare questa risorsa.

I fotografi di domani sapranno utilizzare l'intelligenza artificiale a proprio vantaggio.

Il nostro consiglio è quindi quello di tenerti sempre aggiornato e di sperimentare di continuo con le ultime novità tecnologiche, indipendentemente dal campo artistico.

Eccoci arrivati alla fine della nostra guida per aspiranti fotografi. Speriamo che la lettura sia stata di tuo gradimento e che ti abbia fornito numerosi spunti e soprattutto la voglia di procurarti una fotocamera (se già non la possiedi) e di cominciare a scattare con cognizione di causa. Per tutto il resto, scrivici nei commenti👇!

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Nicolò Superprof

Scrittore e traduttore laureato in letterature comparate. Vivo a Parigi, dove coltivo la mia passione per i libri, il cinema e la buona cucina.