Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione.
Piero Calamandrei
La Resistenza è un’eredità viva, pulsante, fatta di scelte coraggiose, di lotta per la libertà e di voci che si sono unite per raccontarla. Se oggi sappiamo cos'è questo periodo, è perché abbiamo potuto farne parte anche noi attraverso le pagine dei libri di storia e attraverso gli occhi e le parole di chi l'ha vissuta in prima persona.
Le lezioni di storia non smettono di ripetercelo: la Resistenza definisce in qualche modo chi siamo, fa parte del presente del nostro Paese grazie ai documenti storici e alle celebrazioni istituzionali, ma anche grazie ai libri e ai film.
Romanzi, testimonianze, film d’autore e opere popolari, hanno tratteggiato questa vicenda storica in diversi modi: con crudezza, con introspezione, con passione. Queste opere non solo hanno aiutato intere generazioni a comprendere la tragedia e la speranza della Seconda Guerra Mondiale in Italia, ma hanno anche contribuito a costruire una memoria collettiva.
Per celebrare il 25 aprile, in questo articolo vogliamo esplorare alcuni dei titoli più significativi che hanno saputo raccontare la Resistenza, mantenendo viva la fiamma anche a decenni di distanza.
Migliori libri sulla Resistenza italiana
25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita
Enzo Biagi
La letteratura ha il potere di rendere vive le emozioni, portare vicino cose che possono essere lontane nel tempo o emozioni che a volte trascuriamo, trasformare la storia in memoria viva e accessibile. La letteratura (e le lezioni di storia) ha avuto un ruolo fondamentale nel raccontare la Resistenza, contribuendo a costruire l’immagine collettiva del partigiano, della guerra civile e dei valori che hanno animato quel periodo.
| Titolo | Autore | Casa Editrice | Anno |
|---|---|---|---|
| Il sentiero dei nidi di ragno | Italo Calvino | Garzanti (poi Einaudi) | 1947 |
| Una questione privata | Beppe Fenoglio | Einaudi | 1963 |
| Il partigiano Johnny | Beppe Fenoglio | Einaudi | 1968 |
| L’Agnese va a morire | Renata Viganò | Einaudi | 1949 |
| Se questo è un uomo | Primo Levi | De Silva (poi Einaudi) | 1947 |
| La tregua | Primo Levi | Einaudi | 1963 |
| La casa in collina | Cesare Pavese | Einaudi | 1948 |
| La ragazza di Bube | Carlo Cassola | Einaudi | 1960 |
| I piccoli maestri | Luigi Meneghello | Feltrinelli | 1964 |
| La Resistenza taciuta | R. Bianchi, M. Verginella | Franco Angeli | 2003 |
| Dalla parte delle bambine | Elena Gianini Belotti | Feltrinelli | 1973 |
| Il tempo dei patrioti | Carlo Greppi | Laterza | 2020 |
| Storia della Resistenza in Italia | Roberto Battaglia | Einaudi | 1953 |
| Uomini e no | Elio Vittorini | Bompiani | 1945 |
| I ventitré giorni della città di Alba | Beppe Fenoglio | Einaudi | 1952 |
I romanzi e le testimonianze hanno saputo dare voce non solo ai protagonisti della lotta, ma anche alle ambiguità, ai dilemmi morali, alla fatica quotidiana del combattere per la libertà.

I libri sulla resistenza partigiana sono tantissimi, sia di scrittori del Novecento, ma anche di scrittori contemporanei.
Spesso affrontano i temi del coraggio e del sacrificio, ma tra le righe è viva anche la paura, la perdita dell’innocenza, la solidarietà, la tensione tra ideali e realtà.
Ogni romanzo, saggio o racconto, è come una tessera di un mosaico di esperienze, dubbi, entusiasmi e dolori. Scopriamo ora alcuni titoli dei libri sulla Resistenza.
Il sentiero dei nidi di ragno, uno dei classici libri sulla Resistenza per ragazzi (da rileggere da adulti)
Scritto da Italo Calvino nel 1947, è il suo primo romanzo e rappresenta una delle opere più significative della narrativa sulla Resistenza italiana: quasi come delle lezioni di storia! Lo scrittore prese parte alla Resistenza partigiana tra il 1944 e il 1945.
Considerato un romanzo di formazione, racconta la guerra partigiana attraverso lo sguardo ingenuo di Pin, un bambino cresciuto ai margini della società.
@eri_gibbi E continuano a camminare, l’omone e il bambino, nella notte, in mezzo alle lucciole, tenendosi per mano. 📕 Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino #recensionivelocidilibri #librodelgiorno #libriconsigliati #lettureconsigliate #booktokitalia📚
♬ suono originale - erigibbi
Pin è orfano di madre e vive con la sorella, una prostituta, mentre il padre (un marinaio) è irraggiungibile. Il suo bisogno di sentirsi parte del mondo adulto e di conquistare un ruolo all'interno della comunità lo spinge a compiere un gesto impulsivo: ruba la pistola di un marinaio tedesco, amante della sorella. Questo atto lo porta all’arresto da parte dei nazifascisti e al contatto con la dura realtà del carcere, dove incontra Lupo Rosso, un giovane partigiano.

Da quel momento, Pin entra nel mondo della Resistenza: un ambiente caotico, duro, a tratti disilluso, popolato da personaggi complessi. Attraverso questi incontri, tra le montagne liguri e i boschi, Pin si confronta con le contraddizioni degli adulti, con il senso della lotta e con la fatica di trovare un proprio posto nel mondo.
L'Agnese va a morire, di Renata Viganò
Un giorno, a un tratto, la libertà si fermò. Non aveva più voglia di camminare. Se ne infischiava di quelli che l’aspettavano, mancava all’appuntamento senza un motivo, come fanno gli innamorati già un po’ stanchi.
Renata Viganò
Come si può capire dal titolo, questa è la storia di Agnese, donna comune che si trasforma in combattente. Agnese è una lavandaia che vive nel delta del Po emiliano, nelle Valli di Comacchio, sposata con Palita, un uomo debilitato da una malattia infantile che lo costringe a una vita di limitazioni fisiche. La coppia accoglie con generosità un soldato, offrendo ospitalità durante il suo viaggio di ritorno a casa, questo gesto attira l'attenzione dei tedeschi, che irrompono nella casa e deportano il marito in un campo di concentramento. Da qui la vita di Agnese viene stravolta, determinata a vendicarsi e a contribuire alla causa della liberazione, inizia a collaborare con i partigiani come staffetta dimostrando tutto il suo coraggio. Si occupa di preparare pasti, organizzare rifornimenti e svolgere compiti logistici, diventando una figura centrale nella rete partigiana locale.
Da questo libro è stato anche tratto un film! Puoi fare una full immersion: leggere prima il libro e guardare il film successivamente!
La Tregua, di Primo Levi
La tregua è un libro-memoria di Primo Levi, che racconta il lungo ritorno a casa dello scrittore dopo la sua liberazione da Auschwitz, avvenuta nel gennaio del 1945. Il libro, scritto nel 1963, narra le difficoltà, le speranze e le disillusioni del suo lungo viaggio verso l'Italia (nello specifico verso Torino) in un complesso percorso attraverso l'Europa.
Quando c’è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l’inverso.
Primo Levi
I libri sulla resistenza sono davvero tanti, e come dicevamo prima ce ne sono anche di contemporanei. Ecco qui una tabella con alcuni di quelli più "classici". Ma se ti interessa l'argomento, ti consigliamo di fare un po' di ricerca online ancora... troverai tantissimi spunti!
Quale libro sulla Resistenza hai già letto? 📖
Film sulla Resistenza italiana
La letteratura non è stata l’unica forma d’arte a rendere omaggio ai partigiani e alla lotta antifascista. Oggi lo fanno anche le lezioni di storia online, ma, fin dai primi anni del dopoguerra, anche il cinema ha giocato un ruolo fondamentale nel raccontare e tramandare la memoria della Resistenza.
| Titolo | Regista | Anno |
|---|---|---|
| Roma città aperta | Roberto Rossellini | 1945 |
| Paisà | Roberto Rossellini | 1946 |
| Dieci italiani per un tedesco | Filippo Walter Ratti | 1962 |
| I sette fratelli Cervi | Gianni Puccini | 1968 |
| Allonsanfàn | Paolo e Vittorio Taviani | 1974 |
| C’eravamo tanto amati | Ettore Scola | 1974 |
| L’Agnese va a morire | Giuliano Montaldo | 1976 |
| Una giornata particolare | Ettore Scola | 1977 |
| La notte di San Lorenzo | Paolo e Vittorio Taviani | 1982 |
| Il partigiano Johnny | Guido Chiesa | 2000 |
| Sanguepazzo | Marco Tullio Giordana | 2008 |
| Una questione privata | Paolo e Vittorio Taviani | 2017 |
Registi e sceneggiatori italiani si sono confrontati con uno dei capitoli più drammatici e decisivi della storia nazionale, cercando di restituire, attraverso le immagini e le narrazioni, il coraggio, il dolore, la speranza e le profonde contraddizioni di quegli anni.

Le opere cinematografiche dedicate alla Resistenza non si limitano a una semplice celebrazione eroica: esplorano la complessità morale e politica della scelta partigiana, le tensioni tra ideali e realtà, il peso dei traumi e la difficile eredità lasciata dal conflitto.
Il cinema italiano ha saputo farsi strumento di memoria collettiva, offrendo ritratti intensi e spesso struggenti di uomini e donne coinvolte nella lotta contro l’occupazione nazifascista.
Attraverso generi diversi — dal neorealismo al dramma storico, dal racconto intimista al film politico — il grande schermo ha contribuito a costruire un immaginario condiviso sulla Resistenza, stimolando riflessione, confronto e consapevolezza storica in intere generazioni di spettatori.
Paisà, di Roberto Rossellini
Uscito nel 1946, è uno dei capisaldi del neorealismo italiano: il film si articola in sei episodi, ambientati lungo la penisola (dalla Sicilia al Nord Italia) durante l'avanzata degli Alleati. Dipinge con sguardo crudo e autentico il contesto della guerra, mostrando la sofferenza civile, la collaborazione tra italiani e americani, e il ruolo dei partigiani. La Resistenza viene raccontata nella sua dimensione umana, fatta di incertezze, eroismi quotidiani e tragedie.
Paisà è il secondo della trilogia di Rossellini sulla guerra antifascista, il primo è Roma città aperta (1945) mentre il terzo Germania anno zero (1948).
La notte di San Lorenzo, dei fratelli Taviani
Il film risale al 1982 ed è diretto da Paolo e Vittorio Taviani, fratelli nati a San Miniato e appassionati di cinema sin da giovani. È proprio nel loro paese natale, nel cuore delle colline toscane, che prende avvio La notte di San Lorenzo, ambientato nel 1944. Nel film, San Miniato viene rievocato con il nome simbolico di San Martino: qui ha inizio la storia di un gruppo di civili che la notte di San Lorenzo (il 10 agosto) per sfuggire alle rappresaglie tedesche, intraprendono il loro faticoso cammino verso la libertà.
I Taviani intrecciano con maestria realtà e leggenda, ricordi d’infanzia e tragedie storiche, creando un racconto corale e intenso. La loro forza visiva e poetica trasforma la Resistenza in una sorta di fiaba drammatica, in cui la speranza riesce a sopravvivere anche nei momenti più oscuri.
Il partigiano Johnny, di Guido Chiesa
Uscito nel 2000, questo film è tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio: racconta le esperienze di un giovane partigiano tra le montagne piemontesi, esplorando il conflitto interiore e la crescita personale. Il protagonista, interpretato da Stefano Dionisi, proviene da una famiglia borghese e, spinto da ideali di giustizia e libertà, sceglie di unirsi alla Resistenza e combattere al fianco dei partigiani.
C'eravamo tanto amati, di Ettore Scola
E cosa resta della Resistenza in chi l'ha vissuta? Attraverso C’eravamo tanto amati, il film diretto da Ettore Scola, uscito nel 1974, possiamo sbirciare nelle vite di chi quel periodo l’ha attraversata davvero.
Il film racconta la storia di tre amici – Gianni, Antonio e Nicola, interpretati rispettivamente da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores – uniti dall’esperienza comune della Resistenza. Dopo la guerra, le loro strade si dividono, seguendo percorsi diversi, animati da sogni e ideali che col tempo si scontrano con la realtà e le sue disillusioni.
Gianni sceglie la carriera di avvocato e riesce ad arricchirsi, abbandonando però i valori del passato e i legami più profondi. Antonio, rimasto fedele ai suoi principi, lavora come infermiere. Nicola, insegnante appassionato di cinema e politica, sogna di diventare un intellettuale impegnato, ma la sua vita sarà segnata da continui ostacoli e amarezze.
Libri e film Resistenza italiana: un patrimonio collettivo
Abbiamo nominato solo alcune opere di letteratura e cinematografia che raccontano la storia del fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e della liberazione, queste opere non sono semplici ricostruzioni storiche, ma atti di testimonianza culturale.

Conservano voci, emozioni, paure, speranze. Ed è proprio attraverso di esse, così come attraverso i canti partigiani, che la Resistenza continua a vivere come esempio di impegno civile e responsabilità collettiva.
Gli anni passano, è vero, e gli episodi storici continuano a susseguirsi, come mattoni che costruiscono il lungo muro del tempo. Eppure, il significato della Resistenza resta un punto fermo nella coscienza del Paese.
È proprio attraverso l’arte, il cinema e la letteratura che il suo senso più profondo viene custodito e tramandato, per far comprendere alle nuove generazioni che la libertà non è un dono scontato, ma una conquista preziosa.
Per ottenerla, gli italiani hanno dovuto lottare a un duro prezzo, rischiare la vita, mettere in gioco il loro coraggio per qualcosa di più grande. Oggi, più che mai, dobbiamo continuare a sentire l’urgenza e l’importanza di tutto questo. Perché ricordare non è solo un dovere, è un atto di responsabilità verso il futuro.
Chiudiamo con questo brano di Italo Calvino, contenuto nel suo "Il sentiero dei nidi di ragno":
“Forse non farò
cose importanti,
ma la storia
è fatta di piccoli gesti anonimi,
forse domani morirò,
magari prima
di quel tedesco,
ma tutte le cose che farò
prima di morire
e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia,
e tutti i pensieri
che sto facendo adesso
influiscono
sulla mia storia di domani,
sulla storia di domani
del genere umano”









