Concetti chiave

  • Chi era Maria Montessori: Nata il 31 agosto 1870 a Chiaravalle, Maria Montessori è stata una delle prime donne italiane a laurearsi in medicina. La sua carriera iniziò con studi in neuropsichiatria infantile, ma presto si dedicò alla pedagogia, sviluppando un metodo educativo innovativo centrato sui bisogni e sulle potenzialità dei bambini​​.
  • Le sue innovazioni pedagogiche: Montessori rivoluzionò la didattica proponendo un’educazione basata sulla libertà e sull’autonomia. Invece di imporre regole rigide e punizioni, incoraggiava i bambini a scegliere le proprie attività, esplorare, sperimentare e imparare attraverso l’esperienza diretta.
  • I principi fondamentali: Il suo metodo si fonda su alcuni capisaldi: educare all’indipendenza, avere fiducia nelle capacità innate del bambino, osservarlo senza interferire, favorire il contatto con la natura e predisporre un ambiente di apprendimento stimolante e a misura di bambino. Tutto questo per sostenere lo sviluppo armonico sul piano fisico, emotivo, sociale e culturale.
  • La diffusione nel mondo: Il metodo Montessori si è diffuso in tutto il mondo, con oltre 60.000 scuole in 145 paesi che applicano i suoi principi. L'Opera Nazionale Montessori e la Fondazione Chiaravalle Montessori continuano a promuovere il metodo attraverso corsi di formazione per insegnanti​​.
  • Eredità duratura: L'influenza di Maria Montessori si estende oltre il campo dell'educazione. Il suo volto è stato celebrato su francobolli e banconote italiane, e la sua vita è stata raccontata in diversi libri, film e serie TV. Le sue opere continuano a ispirare educatori e genitori in tutto il mondo, mantenendo viva la sua eredità pedagogica​​.

La storia di Maria Montessori è indissolubilmente legata ai bambini e a un approccio scientifico all’educazione, pensato per accompagnarli nella crescita sia a scuola che in famiglia.

Con il suo metodo educativo, Montessori è diventata una delle donne italiane che hanno lasciato un segno profondo nella storia, influenzando la scienza pedagogica a livello mondiale. Oggi il suo metodo è riconosciuto in tutto il mondo come una pietra miliare nell’educazione e nello sviluppo dei bambini.

Ma chi era Maria Montessori?

La sua vita personale e il suo percorso accademico non sono due realtà separate: al contrario, si intrecciano e si alimentano a vicenda, dando origine a una delle più grandi innovazioni nella pedagogia scientifica moderna, un metodo educativo capace di rivoluzionare il modo di guardare all’infanzia.

Ecco chi era Maria Montessori, quali sono i principi del metodo Montessori e perché è una delle donne italiane più famose in Italia e nel mondo.

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La storia di Maria Montessori

Per comprendere chi fosse Maria Montessori e perché sia considerata una delle più grandi pedagogiste, è fondamentale collocarla nel contesto storico in cui visse. Quando nacque, il 31 agosto 1870, Roma non era ancora la capitale del Regno d’Italia.

Nel 1873, dopo una breve parentesi a Firenze, si trasferì con la famiglia nella futura capitale. Nonostante ciò, il suo paese natale, Chiaravalle, un piccolo centro vicino ad Ancona, nelle Marche, continuò a occupare un posto speciale nel suo cuore.

Storia: Montessori e l'istruzione delle donne

A Roma, la giovane Maria trovò un terreno fertile per iniziare a sfidare i pregiudizi che limitavano l’istruzione femminile. Nel 1884 fu istituita nella capitale la Regia Scuola Tecnica “Michelangelo Buonarroti”, una delle prime a permettere anche alle ragazze di proseguire gli studi, un’opportunità ancora rara e rivoluzionaria per l’epoca.

Foto di Maria Montessori in bianco e nero.
Maria Montessori fu tra le prime laureate in medicina in Italia!

Maria Montessori riuscì a diventare una delle prime 10 alunne a diplomarsi in quell'istituto che ancora oggi esiste con il nome di Istituto Tecnico “Leonardo da Vinci”.

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Maria Montessori e la matematica

Alle superiori Maria Montessori scoprì l'amore per la matematica e le scienze in generale, ma non poté da subito coronare il suo sogno di iscriversi alla facoltà di Medicina perché serviva il diploma di liceo classico.

Dopo il diploma all’Istituto tecnico, poté iscriversi alla facoltà di Scienze e, dopo due anni, proseguì gli studi in Medicina.

Anche all’università Maria Montessori stabilì un primato: fu infatti la terza donna in Italia a laurearsi in Medicina, aprendo la strada a molte altre dopo di lei.

Maria Montessori: dalla medicina alla pedagogia

Le lezioni di storia non ne parlano mai abbastanza: durante i suoi studi in Medicina, Maria Montessori iniziò a interessarsi della condizione dei bambini poveri, alle prese con malaria e tubercolosi.

Capì subito che nei quartieri poveri alcune malattie potevano essere diminuite con due strumenti:

Educazione

Igiene

Gruppo di bambini in classe davanti ad una maestra.
I bambini sono al centro del Metodo Montessori!

Durante gli studi di Medicina, decise di specializzarsi in neuropsichiatria infantile, spinta dal desiderio di aiutare i bambini con disturbi psichici e dall’intento di sperimentare nuovi approcci alla loro cura e alla loro educazione.

Il suo primo vero lavoro sul campo risale al 1896, con una tesi di laurea sperimentale sulle allucinazioni nei bambini. Subito dopo la laurea fu assunta nella clinica psichiatrica dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove aveva condotto le sue ricerche.

Maria Montessori viaggiò spesso in tutta Europa, partecipando non solo a convegni di medicina e pedagogia, ma anche a incontri dedicati alla condizione femminile. Nel 1896, al Congresso femminile di Berlino, rivendicò con forza la parità di salario e di trattamento tra uomini e donne sul posto di lavoro. Nel 1899 prese parte anche al convegno femminile di Londra, continuando a sostenere con determinazione i diritti delle donne.

Il passo dalla neuropsichiatria infantile alla pedagogia arrivò con l'avvicinamento agli scritti di Jean Marc Gaspard Itard (1765 - 1835), medico e pedagogista francese che si interessò dell'educazione dei ragazzi sordi.

Per approfondire le conoscenze in ambito umanistico, Maria Montessori frequentò corsi di filosofia, ottenendo nel 1904 la libera docenza in antropologia, cioè la possibilità di insegnare questa materia all'università.

Due bambini giocano in classe con i lego.

Continuò il lavoro sul campo con i bambini internati nel manicomio di Santa Maria della Pietà a Roma e con i bambini disabili, mettendo a frutto la sua preparazione in medicina e riuscendo a elaborare un nuovo approccio educativo che metteva al centro i bambini e i loro bisogni.

Nel 1904, come direttrice della Scuola Ortofrenica di Roma, ebbe l’opportunità di riorganizzare gli asili infantili, applicando i principi educativi che stava elaborando.

Nel 1907 decise di condividere le pratiche che aveva adottato fino a quel momento e che sarebbero diventate il famoso metodo Montessori.

Nel 1908 aprì la prima Casa dei Bambini a Milano, dove potette usare i materiali di sviluppo pensati appositamente per i bambini. Oggi un insegnante che applica il metodo Montessori ha a disposizione diversi tipi di materiali montessoriani pensati per scoprire ed elaborare con tutti i sensi.

Roma sembra il punto di unione tra Maria Montessori e Monica Vitti.

Maria Montessori: la rinuncia al figlio

Nel 1898, due anni dopo la laurea e durante il suo lavoro di assistente alla clinica psichiatrica dell'Università La Sapienza, Maria Montessori divenne segretamente mamma. Il figlio Mario nacque dalla relazione con il collega Giuseppe Montesano che, però, finì per sposare un'altra donna.

Poiché non era una donna sposata, Maria fu costretta a tenere la sua gravidanza segreta e a separarsi dal figlio appena nato. Decise, infatti, di affidarlo a una coppia che abitava in una provincia del Lazio.

Solo 14 anni più tardi, quando ormai era una donna affermata nell'ambito della pedagogia, riprese Mario con sé, diventandone il tutore legale in qualità di zia. Al mondo disse sempre che quel ragazzo era suo nipote e fu solo alla sua morte, avvenuta il 6 maggio 1952, che divulgò la verità nel testamento.

La lontananza forzata dal figlio, durata molti anni, appare come un crudele paradosso per una donna che ha dedicato la sua vita al benessere dei bambini, e forse fu proprio quel dolore a spingerla a difenderli e a trasformare per sempre il modo di educarli.

Metodo Montessori: l'educazione a misura di bambino

Nei corsi di storia online se ne dovrebbe parlare: il 1907 segnò una svolta nella vita di Maria Montessori. In quell’anno fondò nel quartiere San Lorenzo di Roma la prima Casa dei Bambini, dove applicò per la prima volta, con bambini normodotati, i metodi che aveva sperimentato con i bambini disabili.
L’anno successivo, nel 1908, una nuova Casa dei Bambini aprì anche a Milano, avviando così la diffusione del suo innovativo approccio educativo.

Foto in bianco e nero di Maria Montessori circondata da bambini.
La Casa dei Bambini è una scuola che applica il metodo Montessori.

Nel 1909 pubblicò "Il metodo della pedagogia scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini" con il finanziamento dei Baroni Alice e Leopoldo Franchetti.

Il metodo, che comprendeva materiali e giochi progettati per stimolare ogni fase dello sviluppo infantile, conquistò inizialmente alcune influenti famiglie aristocratiche, che lo adottarono per l’educazione dei propri figli. In breve tempo, però, superò i salotti nobiliari e arrivò anche nelle piccole scuole rurali dell’Umbria. Proprio a Città di Castello, in provincia di Perugia, fu organizzato il primo corso di specializzazione, con attività pratiche e formative dedicate agli insegnanti: un passo decisivo per la diffusione del metodo Montessori.

Pochi anni dopo, nel 1913 si svolse il primo corso internazionale e il metodo Montessori arrivò anche negli Stati Uniti. Nel 1924 nacque a Roma l'Opera Nazionale Montessori, attiva ancora oggi, per formare sempre più insegnanti al suo metodo.

Dal 1934 al 1946 Maria Montessori lasciò l’Opera e l’Italia a causa dei profondi contrasti con il regime fascista. In un primo momento il fascismo aveva sostenuto e finanziato la diffusione delle Case dei Bambini, ma l’impegno di Maria per la pace e alcuni principi fondamentali del suo metodo entrarono in conflitto con l’ideologia del regime, spingendola a prendere le distanze dal suo Paese.

Negli anni dell'esilio, visse in India, nello stato di Adyr, in qualità di membro della società Teosofica che aveva abbracciato nel 1899. Anche i genitori di Margherita Hack facevano parte di questa società esoterica che si basava sugli ideali di fratellanza.

Durante la seconda guerra mondiale Maria e il figlio Mario furono tenuti prigionieri perché cittadini di uno stato nemico. Quando Maria Montessori rientrò in Europa, dopo una breve sosta in Italia, si trasferì in Olanda, dove morì nel 1952.

Nel frattempo, il metodo Montessori si diffondeva sempre di più in ogni parte del globo.

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Maria Montessori: perché è importante il metodo?

Perché il metodo Montessori fu tanto rivoluzionario?

Nel periodo in cui viveva Maria Montessori i bambini venivano educati a obbedire ai genitori e venivano puniti anche fisicamente se non lo facevano.

Secondo il pensiero di Maria Montessori il bambino non è un oggetto, è una persona con una propria volontà che va messa nelle condizioni di poter sviluppare con spontaneità le proprie potenzialità.

I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi.

Maria Montessori.

La sintesi del metodo Montessori può essere racchiusa in un principio semplice e rivoluzionario: educare i bambini alla libertà. Non si fonda sulla costrizione, ma sull’osservazione attenta e sull’ascolto dei loro bisogni. Secondo Montessori, ogni bambino possiede, in base alla propria età, le potenzialità per diventare autonomo, a patto che cresca in un ambiente pensato per favorire il suo sviluppo fisico, emotivo, sociale e culturale.

Bambina gioca con il pongo.
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Il metodo Montessori consiste nel lasciare i bambini liberi di esprimersi, perché solo in questo modo riescono a trovare se stessi e diventano autonomi.

L'intervento dell'adulto nel metodo Montessori deve servire ad aiutare i bambini a trovare l'autonomia puntando sull'autoeducazione e sull'autocontrollo.

Quali sono i principi chiave del metodo Montessori?

Oggi il metodo Montessori viene applicato in oltre
60000

scuole

in 145 paesi del mondo, seguendo i principi chiave ideati da Maria:

  1. Educare all'indipendenza - aiutare un bambino significa aiutarlo a fare da solo. L'obiettivo è insegnare al bambino a fare le cose da solo, come lavarsi o mangiare, e non sostituirsi a lui o a lei.
  2. Avere fiducia nei bambini e assegnare loro dei compiti fin dai primi anni di vita. Non bisogna vietare ai bambini di fare delle cose perché sono troppo piccoli, ma spingerli a fare del proprio meglio.
  3. Insegnare la precisione. Anche da piccolissimi, i bambini possono svolgere delle attività con cura, come apparecchiare.
  4. Osservare i bambini. Educare i bambini senza intervenire è la caratteristica degli insegnanti montessoriani.
  5. Non costringere i bambini a fare qualcosa. La libertà di scegliere è molto più efficace dell'imposizione.
  6. Essere in contatto con la natura. Non ostacolare i bambini nel loro rapporto con la natura, ma assecondare la scoperta e la curiosità.
  7. Prendersi cura di altri esseri viventi. Innaffiare le piante o curare un animale domestico insegna in modo naturale il senso di responsabilità.
  8. Non parlare male del bambino. Anche quando si pensa di non essere ascoltati, mai etichettare un bambino. E' importante invece sottolinearne i progressi.
  9. Creare un ambiente adatto ai bambini. Per la crescita e l'autonomia, tutto l'ambiente deve essere a portata dei bambini. Colori, creatività e manipolazione sono favoriti in un ambiente ordinato.
  10. Accompagnare i bambini nel viaggio della vita. Il ruolo dell'adulto è quello di accompagnare i bambini nel loro viaggio alla scoperta del mondo.

Se si potesse racchiudere con una frase l'eredità di Maria Montessori, sarebbe quella incisa sulla sua lapide a Noordwijk, in Olanda:

Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo.

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Montessori chi era e chi è oggi

Maria Montessori è stata una pedagoga italiana che ha influenzato l'educazione dei bambini e dei ragazzi in tutto il mondo elaborando un metodo educativo scientifico basato sulla libertà e non sulla coercizione. Il suo metodo si può applicare anche alle lezioni di storia.

La sua eredità vive ancora oggi nelle migliaia di scuole Montessori distribuite in tutto il mondo che usano il materiale di sviluppo e applicano il suo metodo educativo.

Gli enti di promozione che portano il suo nome, in particolare l'Opera Nazionale Montessori e la Fondazione Chiaravalle Montessori promuovono il metodo Montessori attraverso corsi di formazione rivolti a insegnanti della scuola primaria e d'infanzia.

Bambino gioca con dei cubi di gomma.

L’eredità di Maria Montessori vive anche grazie all’impegno del suo comune natale, Chiaravalle, che ha acquistato e restaurato la casa in cui nacque, trasformandola in un luogo aperto a studenti, insegnanti e a chiunque desideri conoscerne la storia.

Il volto di Maria Montessori è stato celebrato dallo Stato italiano con la pubblicazione di un francobollo nel 1970, per il centenario dalla nascita della pedagogista italiana. Tra il 1990 e il 1998 sono state anche stampate le mille lire (la moneta che c'era prima dell'euro) con il volto di Maria Montessori. Alla sua figura sono stati dedicati anche film e serie TV che ne hanno raccontato la vita e il pensiero, contribuendo a diffonderne l’eredità.

A mantenerne vivo il messaggio sono soprattutto i suoi scritti e i numerosi libri ispirati al suo metodo, pubblicati da case editrici come Garzanti e Montessori-Pearson Publishing Company. Opere come Educare alla libertà, Il segreto dell’infanzia e La mente del bambino continuano ancora oggi a trasmettere il cuore del suo pensiero pedagogico alle nuove generazioni di educatori e genitori.

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue