Il Premio Nobel per la letteratura è universalmente considerato come uno dei riconoscimenti più prestigiosi in campo artistico (e probabilmente il più prestigioso in campo letterario!). Capace di consacrare un autore e la sua opera al pantheon delle grandi penne che hanno segnato la storia dell'umanità, il Nobel fa parte di quei premi in grado di cambiare totalmente la carriera e la vita di un autore.

Sin dalla sua istituzione nel 1901, il premio è stato assegnato a scrittori di straordinario talento, le cui opere hanno lasciato un segno indelebile nella storia della letteratura. Tuttavia, come tutte le istituzioni, anche il premio Nobel non è esente da polemiche e controversie.

Alcune decisioni prese dall'Accademia Svedese hanno suscitato forti dibattiti, sia per le scelte fatte che per quelle non fatte. In questo articolo esploreremo alcune delle decisioni (e delle reazioni) più discusse nella storia del premio Nobel!

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Nobel Letteratura: una certa disparità

Prima di gettarci nel dettaglio delle scelte più discusse dell'Accademia Svedese, cerchiamo di guardare il grande quadro osservando alcuni dati e alcuni numeri sui vincitori delle edizioni passate. Ci renderemo subito conto che siamo ancora molto lontani da un premio egalitario.

Fino ad oggi il Nobel per la letteratura è stato assegnato a
120

scrittori e poeti

Indubbiamente, per decenni, il profilo tipico del vincitore era quello di un uomo occidentale borghese. Fin dalle prime edizioni ci furono sicuramente delle eccezioni, ma basta osservare i numeri per rendersi conto che nell'insieme queste eccezioni rappresentano davvero una piccola fetta dell'insieme.

Partiamo con la disparità di genere: sui 120 scrittori a cui è stato assegnato il premio, solo 17 sono donne. Possiamo consolarci in parte dicendoci che tra queste 17, una è italiana: si tratta della scrittrice Grazia Deledda! Ma si tratta sicuramente di una ben magra consolazione.

Grafico che mostra la disparità di genere nell'assegnazione del Nobel
Su 120 persone a cui è stato attribuito il premio Nobel per la letteratura, solo 17 sono scrittrici.

Il discorso della disuguaglianza non tocca però solo l'aspetto di genere, ma anche quello geo-politico: scrittori provenienti da Africa, Asia e America Latina, pur avendo prodotto opere di grande impatto, sono stati premiati molto più di rado rispetto ai loro colleghi provenienti da paesi europei o degli Stati Uniti.

Grafico che mostra i paesi che hanno ottenuto più Nobel per la letteratura.
Fino ad oggi, come ti verrà detto ad un qualsiasi corso italiano, il premio Nobel è stato un riconoscimento assegnato maggiormente a scrittori occidentali.

Negli ultimi decenni, però, il panorama sta lentamente cambiando. L'Accademia Svedese ha iniziato a riconoscere un numero maggiore di autori provenienti da diverse parti del mondo, ampliando così gli orizzonti del premio. Questo segna un'apertura verso culture e tradizioni letterarie spesso trascurate, dimostrando una maggiore sensibilità verso una visione più globale della letteratura. Parallelamente, anche il numero di donne premiate è cresciuto, con figure di spicco che hanno finalmente ottenuto il riconoscimento meritato, come ad esempio la scrittrice Annie Ernaux nel 2022.

Un grafico che mostra la distribuzione linguistica dei vincitori del premio Nobel per la letteratura.
Anche dal punto di vista linguistico, le lingue europee dominano le statistiche quando si parla di Nobel.

Nonostante questo progresso, rimane ancora molto lavoro da fare. La disparità di genere e l'influenza predominante della cultura occidentale sono questioni che continuano a sollevare critiche, ma la storia del Premio negli ultimi decenni lascia intravedere uno spiraglio di speranza per un futuro più inclusivo e diversificato.

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Le decisioni più discusse nella storia del Nobel

Nel corso degli anni, il Premio Nobel per la letteratura ha sorpreso il pubblico con alcune scelte prese dall'Accademia Svedese o, in alcuni casi, addirittura dai vincitori stessi del premio, che hanno diviso critici, lettori e intellettuali.

Ecco una lista di alcune tra le decisioni più discusse dell'Accademia di Svezia:

1938

Pearl S. Buck

La vittoria di Pearl S. Buck, autrice de "La buona terra", venne vista come controversa da molti critici, che consideravano la sua scrittura troppo semplice e popolare per meritare un premio così prestigioso. Sebbene fosse molto amata dal pubblico, alcuni ritenevano che il Nobel dovesse essere riservato a opere più sperimentali o complesse, e di sicuro giocava in questo giudizio il fatto che fosse una scrittrice.

1953

Winston Churchill

Churchill ricevette il Premio Nobel per la letteratura per "la sua padronanza nella descrizione storica e biografica, oltre che per la sua brillante oratoria". Tuttavia, la decisione fu criticata poiché molti ritenevano che il premio dovesse andare a scrittori di prosa o poesia, e non a un politico. Sebbene Churchill fosse un autore prolifico, la sua fama di leader politico e statista superava di gran lunga il suo lavoro letterario​, e ancora oggi molte persone considerano che assegnarli il Nobel per la letteratura fosse una scelta più politica che letteraria.

1964

Jean-Paul Sartre

Sartre rifiutò il premio, dichiarando che non voleva essere "trasformato in un'istituzione". Questo gesto sollevò polemiche, poiché fu la prima volta che un vincitore rifiutava il Nobel. Sartre era noto per le sue posizioni nette sull'autonomia e l'indipendenza dell'intellettuale, ma la sua decisione lasciò perplessi sia l'Accademia che il pubblico. Nonostante tutto, l'Accademia scelse comunque di tenerlo nella lista ufficiale dei vincitori​.

1970

Aleksandr Solženicyn

Solženicyn fu premiato per le sue opere che denunciavano gli orrori del regime sovietico. Tra queste, la più celebre è indubbiamente "Arcipelago Gulag". Il governo sovietico lo considerava un dissidente e la sua vittoria causò una forte reazione in patria. Solženicyn venne perseguitato politicamente e, infine, espulso dall'URSS nel 1974. La sua vittoria contribuì a far emergere le atrocità dei gulag sovietici a livello internazionale​.

1972

Heinrich Böll

La scelta di premiare Böll, noto per la sua critica sociale e politica, sollevò delle polemiche. Böll fu un oppositore del capitalismo e delle disuguaglianze nella società tedesca post-bellica, e il suo lavoro rifletteva un'analisi severa della società moderna. Alcuni critici, però, ritenevano che il Nobel non dovesse andare a un autore dalle posizioni politiche così marcate.

1997

Dario Fo

La vittoria di Dario Fo, drammaturgo italiano noto in particolare per il suo grande talento nel campo della satira, suscitò un acceso dibattito. Alcuni critici giudicarono la sua opera troppo leggera o irriverente per un premio così prestigioso, malgrado la sua evidente capacità di affrontare temi sociali e politici complessi attraverso l'umorismo e la parodia​.

1999

Günter Grass

La scelta di premiare Grass, autore di Il tamburo di latta, fu in seguito messa in discussione quando, nel 2006, Grass rivelò di aver fatto parte delle Waffen-SS durante la Seconda Guerra Mondiale. Sebbene la sua opera fosse riconosciuta per il valore letterario e per la denuncia dei crimini del nazismo, questa rivelazione tardiva sollevò interrogativi sulla sua integrità morale​.

2004

Elfriede Jelinek

L'opera di Jelinek, caratterizzata da un tono cupo e provocatorio, spesso trattava temi come il sesso e la violenza, causando reazioni contrastanti. Molti critici considerarono la sua scrittura troppo oscura e difficile da digerire per un pubblico più ampio, e quindi non adatta al riconoscimento massimo dell'Accademia​.

2016

Bob Dylan

La decisione di assegnare il Nobel a Bob Dylan, celebre cantautore americano, generò un forte dibattito su cosa possa e cosa non possa essere considerato "letteratura". Sebbene molti accolsero con entusiasmo l'inclusione della "poesia in musica" nel panorama letterario, altri criticarono l'Accademia per aver ignorato autori di prosa e poesia tradizionali​.

2017

Kazuo Ishiguro

Nonostante la sua popolarità, la vittoria di Ishiguro fu considerata prematura da alcuni critici, che ritenevano che scrittori più anziani e meritevoli per il premio fossero stati ingiustamente trascurati. La sua opera, tuttavia, ha ottenuto ampio consenso per il modo in cui esplora temi complessi come la memoria e l'identità​.

Sartre inoltre non fu l'unico a rifiutare il Nobel: un altro caso emblematico è infatti quello di Boris Pasternak, vincitore del Nobel nel 1958 per il suo romanzo Il dottor Živago.

Il libro, che racconta la vita in Russia durante la rivoluzione e la guerra civile, fu considerato dal governo sovietico come una non troppo velata critica al regime comunista. Sottoposto a forti pressioni da parte delle autorità sovietiche, Pasternak fu costretto a rifiutare il premio, dichiarando pubblicamente: "Considerate il mio rifiuto forzato". Nonostante ciò, Il dottor Živago continuò a essere diffuso clandestinamente e a ottenere riconoscimenti internazionali. Solo dopo la sua morte, nel 1989, la famiglia di Pasternak poté finalmente accettare il Nobel a suo nome.

Grandi autori esclusi dal Nobel per la letteratura

Se in alcuni casi a far discutere è stato il fatto che il premio fosse stato assegnato a un autore in particolare, in altri casi fu il fatto che certi autori non ricevettero mai il premio finché erano in vita, nonostante fosse evidente che l'avrebbero meritato e che le loro opere avrebbero influenzato molto la letteratura mondiale.

Un qualsiasi corso di italiano milano tratterà degli esempi celebri: Lev TolstojJames Joyce e Virginia Woolf. Nonostante il loro contributo fondamentale al patrimonio letterario umano, questi autori non hanno mai ricevuto il Nobel.

Lo scrittore Lev Tolstoj

Lev Tolstoj, autore di capolavori immortali come "Guerra e pace" e "Anna Karenina", non fu mai insignito del Nobel, probabilmente a causa delle sue posizioni politiche e religiose controverse. Tolstoj era un critico feroce delle istituzioni statali e religiose, e sosteneva una forma di anarchismo pacifista che non lo feceva vedere di buon occhio dalle istituzione dell'epoca, ivi inclusa l'Accademia svedese che, trovandolo divisivo, preferì non premiarlo.

James Joyce, pioniere della narrativa modernista e autore del celebre romanzo "Ulisse", una delle opere più complesse e rivoluzionarie del XX secolo (nonché, secondo alcuni sondaggi, il libro più iniziato e non finito della storia!) , non ricevette mai il Nobel. La sua scrittura sperimentale, ricca di simbolismo e tecniche narrative innovative, fu vista con sospetto dall'Accademia Svedese, che all'epoca tendeva a privilegiare stili più convenzionali per l'assegnazione del premio. La mancata assegnazione del premio a Joyce rimane una delle decisioni più inspiegabili nella storia del Nobel.

Impara a conoscere Virginia Woolf seguendo corsi online di italiano: è stata una delle figure di spicco della letteratura modernista e autrice di opere straordinarie come "Gita al faro" e "Orlando", non fu mai premiata — uno scandalo se pensiamo che Woolf è oggi riconosciuta come una delle scrittrici più influenti del XX secolo, non solo per il suo stile unico, capace di dilatare e restringere il tempo narrativo, ma anche per il suo contributo alla riflessione sull'identità di genere e sulla condizione femminile (il saggio "Una stanza tutta per sé" è una lettura che raccomandiamo.

La scrittrice Virginia Woolf

Tuttavia, il suo stile sperimentale e il suo acceso femminismo non furono apprezzati a sufficienza all'epoca, e come spesso avviene per i grandi geni precursori, Woolf ebbe in vita molto meno successo di quello che le avrebbero riservato i decenni successivi.

Se invece vogliamo navigare in tempi a noi più vicini, un esempio recente di un autore che secondo molti meriterebbe il Premio Nobel per la letteratura, ma che ancora non lo ha ancora ricevuto è Haruki Murakami. Autore giapponese conosciuto in tutto il mondo per opere come "Norwegian Wood", "Kafka sulla spiaggia" e "1Q84", Murakami è stato — per la sua capacità di mescolare realismo magico, cultura pop e riflessioni profonde sulla condizione umana — più volte considerato come uno dei nomi più papabili per il Nobel. Malgrado il grande successo di critica e pubblico, ad oggi il premio non gli è ancora stato assegnato. Chissà che quest'anno non sia l'anno buono?

L'evoluzione del Nobel Letteratura: scelte recenti e prospettive future

Nel corso degli ultimi decenni, l'Accademia Svedese ha dimostrato di essere permeabile alle critiche e soprattuto di sapersi evolvere e adattare ai tempi che corrono. Questa evoluzione consiste anche nel saper riconoscere forme letterarie diverse e l'opera di autori che non occidentali che affrontano con maestria temi di grande rilevanza sociale. L'assegnazione del premio a Svetlana Alexievich nel 2015 e a Bob Dylan nel 2016 rappresentano due esempi di questa evoluzione.

Svetlana Alexievich, giornalista e scrittrice bielorussa, fu premiata per le sue cronache narrative che danno voce alle vittime dei disastri storici del XX secolo, come la Seconda Guerra Mondiale e Chernobyl. La sua scelta segnò un punto di svolta, poiché Alexievich utilizza il giornalismo come strumento letterario, un approccio che raramente era stato premiato prima (anche se va ricordato che già Churchill ottenne il premio pur non essendo propriamente uno scrittore). Con le sue opere, Alexievich ha ampliato il concetto di letteratura, mostrando come anche le testimonianze di eventi storici possano avere una profondità emotiva e narrativa che le rende opere d’arte — o, nello specifico, letteratura — a tutti gli effetti.

Scale che si elevano verso le nuvole, metafora dell'immaginazione.
Chissà quali nuovi mondi offriranno ai nostri occhi i prossimi vincitori del Premio Nobel per la letteratura.

Anche il premio a Bob Dylan, come abbiamo già visto, ha segnato un punto di rottura e ampliato notevolmente la definizione di letteratura. A tuo avviso, chi vincerà il premio quest'anno e quali sono altre forme di scrittura oggi poco riconosciute che potrebbero, un giorno, valere a qualcuno un premio prestigioso come il Nobel?

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Nicolò Superprof

Scrittore e traduttore laureato in letterature comparate. Vivo a Bologna, dove coltivo la mia passione per i libri, il cinema e la buona cucina.