"Non si dovrebbe mai mangiare troppo quando si ha l'anima sottosopra. Perché causa vertigini romantiche, slanci macabri, disperazioni liriche." — Amélie Nothomb
Il registro lirico è un registro letterario il cui scopo principale è quello di commuovere e meravigliare il lettore o lo spettatore.
Per riuscirci, fa leva sull’espressione di sentimenti ed emozioni personali e universali quali la gioia, il rimpianto e la nostalgia. Ma il soggetto principale della scrittura lirica è uno: l’amore e le sofferenze che possono derivarne.
Come avviene nel registro drammatico o nel registro realista, attraverso il lirico l’autore cerca di tramettere i propri sentimenti attraverso quelli dei protagonisti delle vicende narrate.
Lo scrittore utilizza così campi lessicali, processi di scrittura e sonorità specifiche al fine di dare una dimensione lirica al proprio testo.
Nei prossimi paragrafi ci addentreremo più nel dettaglio nel registro lirico, le sue caratteristiche principale e le opere più emblematiche che hanno permesso di identificarlo. Prepara i fazzoletti — si parte!
Il registro lirico in italiano: definizione

Il termine "lirico" deriva direttamente dalla parola "lira", che indica lo strumento musicale suonato da Apollo, dio della poesia nella mitologia greca. Nell'antichità, questo strumento era infatti utilizzato per accompagnare componimenti poetici letti ad altra voce.
Il lirismo è quindi di fatto uno dei registri letterari più antichi nella storia umana, legato in principio alla sfera religiosa, come ci ricordano ancora oggi le preghiere e i canti liturgici.
Il fulcro di questo registro è l’espressione di sentimenti personali che hanno una portata universale. Il lirico è IL registro delle emozioni pure.
Come avrai modo di vedere nei corsi di italiano a milano, nei testi lirici si parla spesso dell’amore, e più in particolare di amori impossibili e cuori infranti. In questo senso, il registro lirico può presentare alcune similitudini con quello drammatico, anche se il tono del discorso è generalmente molto diverso tra i due.
Culla della malinconia e del pathos, il lirismo ha trovato poi un nuovo vigore nell'Ottocento, quando i poeti romantici hanno iniziato a utilizzare i paesaggi e gli elementi che li circondavano per esporre e amplificare i propri sentimenti.
Il lirismo è infatti intrinsecamente legato alla natura, poiché nei testi lirici il paesaggio e le stagioni sono il riflesso delle emozioni dell’autore. Ad ognuna delle quattro stagioni sono attribuite caratteristiche specifiche:
- L’inverno o la metafora della fine, della morte,
- La primavera, l'innocenza e la rinascita,
- L’estate, calda, effimera, fonte di una felicità che scalda il cuore,
- L’autunno, il declino, la malinconia e la tristezza.
Così, le stagioni obbediscono a un’altra tematica molto rappresentata nel genere lirico: il tempo. O piuttosto la fuga inesorabile del tempo, che ci conduce fatalmente verso la morte.

Una delle forme più celebri ed emblematiche assunte dal registro lirico nel corso dei secoli è quella dell'elegia, un componimento poetico, inizialmente legato a una struttura detta "distico elegiaco" (ovvero una combinazione di esametro e pentametro dattilico).
L'elegia nacque nell'antica Grecia e conobbe un gran successo anche nell'Antica Roma grazie ad autori quali Cornelio Gallo, Albio Tibullo, Properzio e Ovidio, e nel Medioevo.
Venne poi recuperata durante il Rinascimento e sopravvisse fino in epoca moderna, come provano componimenti elegiaci quali il poema "In Morte di Amaritte" di Ugo Foscolo, di cui riportiamo di seguito gli ultimi versi:
Ma tu, dolce Poeta, a' tuoi lamenti
pon modo alfine, e fa che un lieto canto
s'unisca ai loro angelici concerti.Or che siedi sull'urna, e un serto intanto
di cipresso lor tessi, Elle dal Cielo
ti guardan coronate d'amaranto.Oh! se avvolta talora in niveo velo
la gentil Coppia a raddolcir discende
la piaga che a te fé' di morte il telo;deh! tu ravvisa alle virginee bende
al crin biondo alle cenile pupille
la mia Angioletta, e sospirando dille:odi che il tuo Fedel piange e t'attende.
Amore e morte sono dunque due elementi profondamente presenti nella poesia lirica, come insegna ogni corso di italiano che si rispetti. Sono infatti la polarizzazione tra Eros e Thanatos e tutte le sfumature che questa tensione è in grado di generare (malinconia, tristezza, euforia, ecc...) a nutrire il poeta lirico.
Questi stessi temi possono essere trovati spesso anche nel registro tragico e nel registro epico!
I processi di scrittura lirica in italiano

Come abbiamo visto nei precedenti paragrafi, il registro lirico pone l'accento sui sentimenti umani; non deve quindi stupire che al suo interno sia molto presente il campo lessicale legato alle emozioni più disparate, al punto che si potrebbe parlare a tutti gli effetti di un vero e proprio vocabolario affettivo.
Spesso e volentieri interviene anche lessico religioso, che sia per un ode diretta al creato o per la celebrazione di un amore tanto forte quanto quello che lega l’uomo a Dio.
Lo scrittore utilizza di frequente la prima persona del singolare (pronome ‘“io”) al fine di facilitare l'identificazione nel lettore, che dovrebbe così poter sentire a sua volta in prima persona le emozioni evocate dal testo, un po' come avviene nel registro fantastico.
Per rendere ancora più efficace il processo di identificazione, gli autori lirici ricorrono poi al pathos, e in particolare a un tono leggermente patetico che permetta di smuovere le passioni del lettore senza tuttavia cadere in un facile sentimentalismo.
Nel registro lirico sono inoltre molto comuni elementi stilistici quali:
- La metafora,
- Le similitudini e le amplificazioni come le iperboli,
- Le ripetizioni (anafore),
- I giochi sulle sonorità (assonanze e allitterazioni).
Per gli elementi talvolta un po' barocchi che lo caratterizzano, e per il ricorso al pathos, il registro lirico è stato spesso criticato e ritenuto inutilmente sentimentale e melodrammatico, ma si tratta ovviamente di una questione di gusti, ed è innegabile che alcune tra le opere letterarie più importanti di sempre abbiano fatto almeno in parte ricorso a questo registro letterario. Vediamone qualcuna insieme.
Registro lirico: le opere più importanti

Sebbene non sia prerogativa esclusiva dei componimenti poetici, il registro lirico è stato, fin dalle sue origini, profondamente legato alla poesia. In questo caso, per mettere in luce gli elementi che lo caratterizzano, ricorreremo quindi a due poesie considerate tra le più belle mai scritte in lingua italiana, studiate in qualsiasi corso di italiano online e non.
La prima poesia è stata scritta da colui che viene considerato probabilmente il più grande poeta lirico italiano di tutti i tempi: Giacomo Leopardi. La tragedia che ispira la poesia è la morte di Silvia, ovvero Teresa Fattorini, figlia del cocchiere della famiglia Leopardi, scomparsa adolescente a causa di una tisi polmonare.
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.[...]
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
Come abbiamo visto in precedenza, il legame tra Eros e Thanatos, e in questo caso tra bellezza, gioventù e candore da una parte, e una tragica morte dall'altra, sono elementi che contraddistinguono il registro lirico, insieme alla denuncia dello scorrere spietato del tempo e del continuo fuggire di un passato che non tornerà mai.
Sei in grado di distinguere il registro comico dal registro satirico?
Vediamo ora insieme i primi versi di un altro componimento poetico legato al registro lirico che di sicuro di sarà capitato di studiare a scuola: La Pioggia nel pineto di Gabriele d'Annunzio.
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
In questo testo emergono alcuni tra gli elementi più caratterizzanti del registro lirico: il ricorso alla natura come espressione di sentimenti umani, il perfetto allinearsi tra le emozioni del poeta e l'ambiente circostante, un sentimentalismo pieno di pathos.
Speriamo di aver chiarito i tuoi dubbi in merito al registro lirico e alle sue caratteristiche. Se hai ancora dubbi, consulta il nostro articolo su tutti i registri letterari della lingua italiana!