Il cioccolato è il conforto perfetto: dolce abbastanza per farci dimenticare i problemi, intenso abbastanza per farci ricordare chi siamo.

Muriel Barbery

Perugia è una città che conquista prima con le sue pietre antiche, poi con i suoi panorami, e infine con il profumo di cioccolato che sembra avvolgerla in ogni stagione. Capoluogo ricco di storia e tradizioni, è diventato negli ultimi decenni una vera e propria capitale del cacao, grazie a un insieme unico di maestria artigiana, eventi internazionali e aziende che hanno segnato la storia dolciaria italiana.

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Perugia e il suo legame unico con il cacao

Passeggiare per Perugia significa incontrare, a ogni angolo, l’eco di una tradizione dolciaria novecentesca che continua a evolversi ancora oggi. Il cioccolato non è solo un prodotto, ma una parte viva dell'identità cittadina: dalle aziende storiche alle botteghe artigianali, dai profumi che escono dai laboratori alle piazze che ogni anno si trasformano in un gigantesco villaggio del gusto durante l’Eurochocolate. È una cultura che si respira, si assaggia, si osserva nelle mani dei maestri che lavorano il cacao come fosse arte.

Tra questi elementi, l’Eurochocolate occupa un posto speciale: un festival capace di attirare ogni anno migliaia di visitatori e di trasformare il centro storico in una grande festa del gusto, tra sculture monumentali di cioccolato, degustazioni, laboratori e itinerari sensoriali.

Ma il legame tra Perugia e il cioccolato non nasce con il festival: è una storia che affonda le proprie radici nel passato, intrecciandosi con la cultura locale e capace di raccontare molto del carattere creativo, laborioso e accogliente degli umbri.

In questo articolo scopriremo come è nato questo legame, come il festival sia diventato un punto di riferimento internazionale, e cosa non perdere durante una visita golosa nella città che da sempre sa trasformare il cacao in magia!

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Perugia: cioccolato e identità

Perugia non è semplicemente un luogo dove il cioccolato si produce: è una città in cui il cacao è diventato linguaggio, memoria e perfino elemento architettonico, tanto è presente nella vita quotidiana e nei suoi eventi.

Camminando lungo Corso Vannucci o tra i vicoli che si arrampicano verso l’Acropoli, si incontrano botteghe, laboratori e profumi che richiamano una tradizione dolciaria radicata e sorprendentemente vivace.

Vista di un vicolo di Perugia dove si svolge l'Eurochocolate.

Il legame nasce nel Novecento, quando i primi stabilimenti dolciari della città iniziarono a produrre cioccolato con una sensibilità artigiana che coniugava alta pasticceria e creatività. Da quel momento, Perugia è andata affermandosi come uno dei poli italiani più importanti per la trasformazione del cacao, attirando maestri cioccolatieri, sperimentatori e figure che nel tempo contribuiscono a costruire quella che oggi è una vera “cultura perugina del cioccolato”.

Cestino di vimini con dei cioccolatini, prodotto tipico dell'Eurochocolate Perugia.

Non è un caso che molte delle novità che hanno segnato il panorama dolciario nazionale siano state ideate o perfezionate proprio qui.

L’impronta del territorio, il rispetto per la tradizione e la capacità di innovare hanno reso Perugia un punto di riferimento tanto per gli appassionati quanto per i professionisti del settore. Il risultato è una città che parla di cioccolato tutto l’anno, ma che punta i suoi riflettori soprattutto durante il festival che l’ha resa famosa nel mondo: l’Eurochocolate. Un evento che ha trasformato questa antica città umbra nella capitale italiana del cacao, capace di richiamare ogni anno migliaia di visitatori da tutta Europa e oltre.

Le origini del mito: storia del cioccolato a Perugia

Come abbiamo visto la storia del cioccolato a Perugia affonda le sue radici nel primo Novecento, quando la città, ancora legata a un tessuto artigianale e a produzioni locali, iniziò a intravedere nel cacao un potenziale creativo ed economico.

Si tratta di un’epoca in cui l’Italia sta scoprendo nuovi gusti, nuove abitudini alimentari e una voglia crescente di dolcezza, e Perugia diventa presto uno dei laboratori più fertili di questa trasformazione.

Inerno di café tipico novecentesco dove nacque la tradizione cioccolatiera di Perugia.

I primi laboratori dolciari sorgono nel cuore della città, spesso a conduzione familiare, dove artigiani curiosi sperimentano impasti, aromi e tecniche provenienti da tradizioni europee già consolidate. Lavorare il cacao, allora, era un’arte complessa: richiedeva macchinari specifici, una selezione di materie prime non sempre facili da reperire e una mano esperta nel dosare zucchero, latte e aromi naturali.

Ma proprio questa complessità contribuì alla nascita di una scuola perugina riconoscibile, fatta di cura meticolosa e ricette dal carattere forte e genuino.

Nel corso degli anni, la città vide crescere stabilimenti più strutturati, capaci di portare il cioccolato oltre i confini regionali. È in questo periodo che nascono alcune delle intuizioni dolciarie più fortunate, innovazioni che avrebbero presto conquistato tutta l’Italia.

Perugia diventa così un punto nevralgico: non solo produzione industriale, ma anche ricerca, sperimentazione, creazione di nuove forme e nuovi sapori destinati a diventare iconici.

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La storia della Perugina

La Perugina nasce nel 1907 grazie a un gruppo di imprenditori perugini, tra cui spicca la figura di Luisa Spagnoli, donna visionaria e creativa. In pochi anni l’azienda passa da piccola fabbrica locale a simbolo della dolciaria italiana, grazie a prodotti innovativi e a un’estetica elegante. Negli anni ’20 vede la luce il celebre Bacio Perugina, nato da una ricetta semplice e geniale: nocciole intere, granella, cioccolato e un velo di mistero romantico. Con il tempo, la Perugina diventa ambasciatrice del cioccolato italiano nel mondo, mantenendo un legame profondo con Perugia e contribuendo a definire l’identità dolciaria della città. Oggi è un marchio storico, riconosciuto per qualità, creatività e tradizione.

Parallelamente, cresce anche la percezione della città come luogo del “saper fare dolciario”. I maestri cioccolatieri umbri affinano infatti tecniche che combinano tradizione e modernità.

  • tostatura più lenta per esaltare gli aromi
  • nuovi metodi di raffinazione
  • lavorazioni capaci di mantenere intatta la personalità del cacao pur rendendolo accessibile a un pubblico sempre più vasto

Questa evoluzione ha contribuito a a creare un immaginario forte: Perugia non è soltanto la sede di grandi produzioni, ma un luogo in cui il cioccolato si intreccia con la vita sociale, con l’economia locale e con una creatività che continua ancora oggi. È su questo terreno fertile che, anni dopo, troverà spazio l’idea di un festival capace di raccontare il cacao in modo popolare e spettacolare: l’Eurochocolate.

Eurochocolate: com’è nato e come si è trasformato nel tempo

Eurochocolate nasce nel 1994 da un’idea dell’architetto Eugenio Guarducci, che immagina un festival capace di portare il cioccolato fuori dalle fabbriche e dentro le piazze, trasformandolo in un’esperienza urbana, culturale e popolare.

Vetrina di una cioccalateria di Perugia con una grande varietà di cioccolatini.

L’intuizione è semplice quanto rivoluzionaria: celebrare il cacao non solo come prodotto da gustare, ma come elemento creativo, narrativo e persino architettonico.

Il primo Eurochocolate è un evento più raccolto, quasi sperimentale, ma conquista subito visitatori e cittadini grazie a un linguaggio nuovo: installazioni giganti, degustazioni guidate, giochi di piazza, sculture monumentali di cioccolato e un’atmosfera capace di unire festa, arte e divulgazione gastronomica.

Il festival dimostra immediatamente che il cioccolato può essere una forma di spettacolo, un ponte tra tradizione e modernità e un potente motore turistico. Negli anni, Eurochocolate cresce fino a diventare uno dei più importanti festival del cioccolato d’Europa.

Le sue edizioni si ampliano con laboratori sensoriali, incontri con maître chocolatier, workshop dedicati ai bambini, showcooking e percorsi didattici che raccontano la filiera del cacao — dalle piantagioni equatoriali alle lavorazioni artigianali italiane.

Varietà di cioccolato diverse in esposizione durante l'eurochocolate Perugia.

Il format inizia a strutturarsi attorno a due anime: la festa popolare a cielo aperto, con gli stand che colorano il centro storico, e l’esplorazione più tecnica dedicata agli appassionati.

L’evoluzione non riguarda solo i contenuti, ma anche gli spazi. Dopo anni nel cuore medievale di Perugia, il festival ha avviato un modello “ibrido”, integrando sedi più ampie come il centro fieristico, in modo da offrire aree coperte, esperienze immersive e una gestione più fluida dei grandi flussi di pubblico.

Palazzo di Perugia, capitale del cioccolato e sede di Eurochocolate-

Questa trasformazione non ha però intaccato lo spirito originario: la volontà di creare un luogo in cui il cioccolato diventa un racconto collettivo. Oggi Eurochocolate è un evento maturo, internazionale, capace di richiamare visitatori da tutta Europa e contemporaneamente di valorizzare il tessuto produttivo umbro.

Accoglie brand emergenti, piccole botteghe artigianali, produttori sostenibili e innovatori del gusto, confermando il suo ruolo di piattaforma privilegiata per il mondo del cacao.

L'Eurochocolate è un festival che continua a reinventarsi: ogni anno propone un tema nuovo, nuove installazioni, nuovi linguaggi per raccontare un ingrediente antico ma sempre sorprendente.

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Mini-guida turistica: vivere Perugia durante l’Eurochocolate

Visitare Perugia durante l’Eurochocolate significa immergersi in una città che, per alcuni giorni, diventa un grande laboratorio del gusto. Le vie medievali si riempiono di profumi, installazioni e stand, mentre musei, piazze e scorci panoramici si offrono ai visitatori in una versione più festosa e vivace.

Varietà di cioccolatini in esposizione durante l'Eurochocolate di Perugia.
Quando il cioccolato accende le strade di Perugia!

Organizzarsi, però, è fondamentale: il festival richiama migliaia di persone e conoscere in anticipo come muoversi permette di godersi al meglio l’esperienza.

Quando andare

La maggior parte delle edizioni si svolge tra ottobre e novembre, con temperature fresche e piacevoli. I fine settimana sono più affollati: chi vuole godersi degustazioni, eventi e visite culturali con maggiore tranquillità dovrebbe preferire i giorni feriali o la mattina presto.

Dove dormire

Perugia offre un’ampia scelta di alloggi, dal centro storico ai borghi circostanti.

  • Centro storico: ideale per muoversi a piedi tra gli stand e raggiungere facilmente gli eventi principali.
  • Borgo XX Giugno- San Pietro: zone tranquille, vicine ai giardini e ben collegate.
  • Area di Corciano e Perugia Ovest: perfette per chi arriva in auto e vuole soluzioni più economiche.

Prenotare con largo anticipo è fondamentale: durante il festival le disponibilità si riducono rapidamente.

Come muoversi in città

Il centro storico è in gran parte pedonale. I minimetrò e le navette potenziate durante l’evento sono il modo più comodo per raggiungere la parte alta della città, evitando traffico e difficoltà di parcheggio. Le distanze sono brevi e Perugia è splendida da esplorare a piedi.

Cosa visitare nei dintorni

Se si vuole alternare dolcezza e cultura, vale la pena dedicare del tempo anche a ciò che circonda Perugia.

  • Assisi: a 25 minuti, perfetta per una pausa spirituale tra basiliche e panorami mozzafiato
  • Gubbio e Spello: borghi medievali incantevoli, ideali per una visita di mezza giornata
  • Lago Trasimeno: per una gita rilassante tra borghi lacustri e tramonti romantici.

Esperienze da non perdere

  • Degustazioni guidate con maestri cioccolatieri
  • Showcooking e laboratori per adulti e bambini
  • Le installazioni a tema e le maxi-sculture di cioccolato
  • I percorsi sensoriali dedicati al cacao “bean to bar”
Varietà di barrette di cioccolato, vere protagoniste dell'Eurochocolate Perugia.

Non dimenticare infine di visitare le botteghe artigiane del centro storico, che spesso si distinguono con delle proposte speciali per il festival!

Perugia durante Eurochocolate è una città che sa accogliere: vivace, profumata e sorprendentemente ricca di angoli da esplorare tra una pralina e una tazza di cioccolata calda.

Itinerario goloso di un giorno all'Eurochocolate

Abbiamo pensato di immaginare per te un itinerario di un giorno per vivere l'Eurochocolate in modo autentico e divertente, assaporando il più possibile l'atmosfera magica di questo dolce festival.

Vediamolo insieme!

Mattina

  • 9:00 – Arrivo al Pincetto con il Minimetrò: accesso diretto al centro e agli stand.
  • 9:15 – Passeggiata in Corso Vannucci: primi assaggi tra artigiani, tartufi al cacao e tavolette
  • 10:00 – Degustazione “Bean to Bar”: percorso guidato sulle origini del cacao e sulla filiera.
  • 11:00 – Piazza IV Novembre: vista sulla Fontana Maggiore, cioccolata calda e atmosfera storica.
  • 11:30 – Museo del Cioccolato (se previsto): spazi didattici e mostre temporanee.

Pranzo

  • 12:30 – Pranz nei vicoli: cucina umbra leggera, talvolta con dessert a tema festival.

Pomeriggio

  • 14:00 – Laboratorio o showcooking: pralineria, temperaggio semplice, abbinamenti con vino.
  • 15:30 – Shopping tra stand e botteghe: specialità cru, creme artigianali, cioccolati aromatizzati.
  • 16:30 – Merenda con torta al testo rivisitata: varianti al cacao e creme spalmabili.
  • 17:30 – Installazioni e maxi-sculture: opere di cioccolato e sculture dal vivo.
  • 18:00 – Tramonto ai Giardini Carducci: panorama e assaggio finale (pralina o mini-tavoletta).

Sera

  • 19:00 – Cena fuori dal centro: Borgo XX Giugno o San Pietro, atmosfera tranquilla e dessert al cioccolato.

Il futuro dell’Eurochocolate: sostenibilità, nuove idee e l’evoluzione del gusto

Il futuro dell’Eurochocolate si gioca su un equilibrio delicato: preservare lo spirito popolare che lo ha reso celebre, ampliando al tempo stesso la sua vocazione internazionale e sostenibile.

Batrrette di cioccolato con ingredienti misti (nocciole, cannellla).

Il mondo del cacao sta vivendo grandi trasformazioni -climatiche, sociali e di mercato- e il festival perugino si sta muovendo per raccontarle e affrontarle con una visione nuova.

Negli ultimi anni, una delle direzioni più nette è la sostenibilità della filiera. Sempre più stand presentano cacao proveniente da coltivazioni etiche, certificazioni fair trade e lavorazioni bean-to-bar che garantiscono tracciabilità e rispetto per i produttori. Il festival sta introducendo anche spazi dedicati alla sensibilizzazione sulle condizioni delle comunità agricole, sull’importanza della biodiversità e sulle sfide dell’agricoltura equatoriale. L’idea è chiara: celebrare il cioccolato significa anche proteggerne le radici.

Un’altra grande direzione riguarda l’innovazione aromatica e tecnologica. Eurochocolate si sta facendo vetrina per cioccolati “nuova generazione”: lavorazioni a bassa temperatura, fermentazioni controllate, varietà monorigine particolari, processi che riducono l’uso di zucchero o esaltano le note fruttate del cacao.

Maestro cioccolatiero di Perugia prepara il cioccolato artigianalmente nel suo laboratorio.

Molti espositori propongono anche prodotti con nuove ricette innovative, prodotti vegani, senza lattosio o ricavati da zuccheri alternativi, rispondendo a un pubblico sempre più attento.

Il festival sta investendo anche sulla dimensione esperienziale: ambienti immersivi, percorsi multisensoriali, aree bambini molto curate e momenti di approfondimento per appassionati e professionisti. L’obiettivo è trasformare il visitatore in un esploratore del cacao, non in un semplice acquirente.

Infine, cresce la volontà di rafforzare il legame tra Eurochocolate e Perugia, ampliando le collaborazioni con artigiani locali, artisti, musei e istituzioni. L’idea di un “festival diffuso”, capace di coinvolgere quartieri, edifici storici e itinerari tematici, è una prospettiva sempre più concreta.

Il futuro dell’Eurochocolate è quindi una miscela di tradizione e rinnovamento: una città che continua a celebrare ciò che ama da sempre, aprendosi a nuovi linguaggi e a una maggiore consapevolezza verso il mondo del cacao. Una dolcezza che evolve, senza perdere il suo cuore.

Fonti

Immagini Perugia:

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Sandra

Educatrice, insegnante di meditazione, appassionata di storia, filosofia e di discipline spirituali.