"La satira è un'espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente." — Dario Fo 

Come ogni altra forma d'arte, la letteratura come veicola messaggi e idee che possono essere di ordine personale, sociale, politico, ecc...

Uno degli strumenti a disposizione della letteratura per trasmettere queste idee sono i registri letterari, che determinano la tonalità di un testo definendo se questo intende far ridere il lettore, far sorgere in lui un sentimento di ingiustizia o di rivolta, consolare la sua tristezza o farlo viaggiare con la fantasia nelle magiche terre dell'immaginazione.

I registri letterari vengono in genere trattati nelle lezioni di italiano e sono un ottimo aiuto quando si tratta di classificare i testi. Definendo se un determinato libro o racconto appartiene al registro comico, al registro tragico, al registro realista, al registro fantastico o qualche altro registro, sarà più facile interpretare le intenzioni dell'autore. Attenzione però: molti testi, soprattutto tra quelli contemporanei, tendono a contenere e mescolare più registri letterari.

Oggi ci occuperemo più nel dettaglio del registro satirico, per alcuni aspetti simile al registro comico, ma spesso molto più crudo e esplicito nelle proprie denunce.

La satira infatti è uno strumento di critica sociale che permette, attraverso la risata, di mettere a nudo le contraddizioni della nostra società. Proprio per questo è solitamente rivolta contro i potenti e gli "intoccabili", in modo da esporne il lato più umano e grottesco.

Vediamo insieme la definizione e le caratteristiche del registro satirico, per soffermarci in un secondo momento su qualche esempio.

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Definizione del registro satirico in italiano 

Il registro satirico è identificabile in tutti quei testi in cui si critica apertamente una persona in una posizione di potere o un contesto elitario tramite la derisione e la presa in giro.

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Già nel Medioevo e durante il Rinascimento la satira era utilizzata per prendersi gioco dei Signori e dei potenti.

Un'opera satirica potrebbe ad esempio denunciare in maniera comica, ma anche cruda e diretta, i difetti di un individuo, di una società o di un'opera artistica acclamata dalla critica.

Questo registro conferisce alla comicità un aspetto più argomentativo e engagée rispetto alla sua versione più "gentile" del registro comico. Ma la satira non è presente solo in testi prettamente satirici: essa può infatti comparire in diversi generi letterari come ad esempio la biografia, il romanzo storico, i saggi politici, ecc.

Un buon parallelo per capire come funziona il registro satirico è quello di prendere in considerazione il mondo del fumetto e dell'illustrazione, e più in particolare la caricatura. In una caricatura, l'illustratore esagera i tratti particolari del soggetto per renderli tratti distintivi comici e grotteschi. La stessa cosa avviene con la satira, che però non si concentra tanto su aspetti fisici quando sul carattere e il vissuto del/dei soggetto/i preso/i di mira.

Attraverso questa esagerazione, lo scrittore satirico cerca di far emergere una verità scomoda ma necessaria. Per dirla con le parole del grande romanziere russo Fëdor Dostojevski:

“La tragedia e la satira sono sorelle e vanno di pari passo; tutte e due prese insieme si chiamano verità.”

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La satira possiede spesso una forte dimensione politica.

È importante sottolineare che per essere tale, la satira va rivolta a chi si trova in una posizione di potere o di privilegio. In caso contrario, essa può diventare una pericolosa arma in mano a chi governa per discreditare le opposizioni, come spesso è avvenuto nei regimi dittatoriali.

I temi abbordati nel genere satirico sono molto eterogenei, come scoprirai con i nostri corsi di italiano roma, ma tra i più comuni possiamo trovare:

  • La denuncia di problemi di ordine morale o sociale,
  • La descrizione poco lodevole di un’epoca, dei suoi vizi e dei suoi tormenti,
  • L’approccio caricaturale a una persona e ai suoi difetti,
  • Gli scandali politici.

La satira impiega quindi l’ironia per denunciare gli abusi di potere e l'immoralità della società che le fa da sfondo, e in questo senso ha una funzione essenziale all'interno dei meccanismi sociali, poiché permette, in un contesto ludico, di tenere viva l'attenzione e lo spirito critico del pubblico e quindi, più in generale, dei cittadini.

I processi di scrittura satirici in italiano 

Il registro satirico, come tutti i registri letterari, si basa su processi di scrittura specifici, che dovrai conoscere se vuoi insegnare italiano online o in presenza. Vediamone qualcuno insieme.  

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Il registro satirico non è soltanto appannaggio della letteratura: in Italia e nel resto del mondo esistono numerosi giornali e riviste satirici.

Alcuni degli elementi stilistici che caratterizzano il registro satirico sono: 

  • Le figure di amplificazione e l'antifrasi, che aiuta a dare un tono ironico al testo,
  • L'utilizzo di registri linguistici colloquiali, il ricorso a termini dialettali, a imprecazioni e volgarità,
  • Una certa violenza verbale, 
  • La caricatura, l’esagerazione, l’ingrandimento (iperbole) dei tratti, 
  • L’utilizzo di tecniche che richiamano il teatro e la performance, come le esclamazioni, le pause, gli aparté, ecc...,
  • L'utilizzo di termini dispregiativi e di tecniche retoriche per sminuire il bersaglio della satira,
  • Il ricorso a tecniche di opposizione (ossimori, chiasmi, ecc...) per sottolineare i contrasti,
  • L'elogio di valori morali in opposizione alla condotta del bersaglio della satira.

Ovviamente, il tipo di processi di scrittura utilizzati nel registro satirico varia a seconda del media d'espressione scelto: a seconda che si tratti di una pièce di teatro, di un romanzo o di una rivista, alcuni elementi potranno essere più o meno sviluppati.

A teatro ad esempio si avrà tendenza a riprendere anche i tratti fisici o le espressioni facciali del bersaglio della satira. In Italia abbiamo una grande scuola di comici che fanno satira imitando le figure del potere, dai fratelli Guzzanti fino a Crozza. Le loro performance si basano sia sul prendere in giro le posizioni politiche del soggetto scelto, che sul fare una resa caricaturale della persona nella sua interezza.

Diverso è il discorso per la satira nei romanzi. Innanzitutto perché rari sono i romanzi il cui intento principale è quello satirico, e in secondo luogo perché ovviamente nel caso di forme letterarie "pure" viene meno il discorso della mimica e dell'imitazione, e la satira si esprime esclusivamente attraverso i processi stilistici che abbiamo visto in precedenza.

Vi è poi un terzo caso, ovvero quello delle riviste e dei giornali satirici. In questo caso, la satira si esprime sia a livello linguistico, che, nella maggior parte dei casi, a livello di fumetti, caricature e illustrazioni. È proprio nelle riviste che la satira tende a essere più cruda e diretta, risultando talvolta offensiva agli occhi di chi legge.

L'esempio più celebre di questo tipo di satira è probabilmente il giornale francese Charlie Hebdo, diventato tristemente noto a livello internazionale quando il 7 gennaio 2015 otto membri della redazione e altre 4 persone vengono assassinati durante un attentato terroristico di matrice islamica.

Sapresti dire quali elementi distinguono il registro drammatico dal registro epico?

Le grandi opere e i grandi scrittori satirici 

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La satira è uno strumento potente, che e proprio per questo è spesso temuta da chi detiene il potere.

Il registro satirico ha una storia antica: le prime tracce di satira ci giungono dall'Antica Grecia, e più in particolare dalle commedie di Aristofane. Ma a onor del vero, è in epoca latina che la satira viene canonizzata e diventa un vero e proprio genere letterario a parte. Secondo l'opinione più diffusa, il termine deriverebbe dall'espressione latina Satura Lanx, che indica il piatto misto di prodotti della terra destinati agli dei, proprio per il suo carattere "ibrido" tra i generi letterari.

Il padre della satira è considerato Ennio, ma delle sue opere sono giunti fino a noi soltanto pochi frammenti. Per questo molti riconoscono invece in Lucilio il padre della satira. Nella sua opera si delinea infatti quella scrittura abrasiva e quei colpi diretti che diventeranno appannaggio del registro satirico.

Anche se in epoca medievale e rinascimentale non mancò il ricorso alla satira (presente anche in alcuni racconti del Decameron di Boccaccio), è con l'Illuminismo nel '700 che la satira torna definitivamente in voga come strumento letterario, politico e filosofico per far riflettere la società. L'opera più celebre di questo periodo è indubbiamente il Candido di Voltaire, opera in cui il filosofo francese utilizza la satira per schernire le posizioni filosofiche ottimistiche di Leibniz:

“Il precettore Pangloss era l’oracolo di casa, e il piccolo Candido ascoltava i suoi insegnamenti con la fiducia propria dell’età e del suo temperamento. Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmologo-scempiologia. Egli dimostrava mirabilmente che non c’è effetto senza causa, e che in questo migliore dei mondi possibili… è provato, diceva, che le cose non potrebbero andare altrimenti: essendo tutto quanto creato in vista di un fine, tutto è necessariamente inteso al fine migliore. I nasi, notate, son fatti per reggere gli occhiali: e noi infatti abbiamo gli occhiali… Ne consegue che coloro i quali hanno affermato che tutto va bene, han detto una castroneria. Bisognava dire che meglio di così non potrebbe andare.”

L'Ottocento fu indubbiamente il secolo in cui la satira entrò nel mondo della stampa diventando uno strumento particolarmente utilizzato dai giornali per attaccare gli avversari politici, abitudine che rimase in voga per tutto il Novecento.

Al giorno d'oggi la satira sembra essere principalmente portata avanti dalle arti dello spettacolo, e in particolare dal teatro con la stand-up Comedy e dalle serie televisive, che utilizzano spesso una comicità pungente non lontana da quella che Lucilio utilizzava secoli or sono.

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Nicolò Superprof

Scrittore e traduttore laureato in letterature comparate. Vivo a Parigi, dove coltivo la mia passione per i libri, il cinema e la buona cucina.