Il femminismo, conosciuto anche come movimento delle donne, si riferisce a una serie di movimenti sociali e di correnti ideologiche il cui scopo è quello di rettificare ed eliminare le condizioni di disuguaglianza tra donne e uomini.
Tra le grandi questioni sollevate dal movimento delle donne possiamo ricordare il suffragio universale, la tematica dei diritti riproduttivi, la lotta alla violenza domestica e alle molestie sessuali e il raggiungimento della parità salariale. Ovviamente il movimento femminista si è evoluto enormemente negli ultimi decenni, e le sue priorità si sono modificate e ampliate e variano anche sensibilmente in base al contesto nazionale e socio-economico.
Sebbene alcuni antecedenti del femminismo possano essere trovati già durante il tardo medioevo, i semi del movimento femminista moderno furono senza dubbio piantati al termine del XVIII secolo. Christine de Pizan, scrittrice del tardo medioevo, fu forse la prima femminista della tradizione occidentale: Christine, scrittrice e poetessa francese di origine italiana, fu infatti la prima donna a guadagnarsi da vivere scrivendo. Il pensiero femminista cominciò a prendere una forma più sostanziale durante l'Illuminismo con pensatrici quali Lady Mary Wortley Montagu, la quale promosse e sostenne la necessità dell'istruzione per le donne, tradizionalmente escluse da tale diritto.
In questo articolo scopriremo la storia, gli sviluppi, l'evoluzione e le principali caratteristiche del movimento femminista.
Le ondate del femminismo
La storia del femminismo negli Stati Uniti e in gran parte dei paesi dell'Europa occidentale è stata suddivisa dagli studiosi in tre ondate: femminismo della prima, della seconda e della terza ondata. A partire dal 2010 molti studiosi hanno iniziato a sostenere che attualmente sia in corso una quarta ondata del femminismo, caratterizzata in particolar modo dall’utilizzo dei social media e da nuove istanze intersezionali.
Storicamente l'agenda del movimento femminista prevede la necessità di porre in discussione le caratteristiche – giudicate ingiuste e obsolete- delle società patriarcali e della cultura maschile dominante.
Pur presentando una forte differenziazione nei linguaggi e nelle battaglie intraprese nel corso del tempo dalle diverse “ondate”di attiviste, il movimento femminista ha sempre cercato di sfidare la struttura politica, i detentori del potere, le credenze e le pratiche culturali delle nostre società.

Prendiamo brevemente in esame le caratteristiche delle quattro ondate del femminismo, così come potrebbero essere affrontate durante delle lezioni di filosofia e di storia:
- Il femminismo della prima ondata fu portato avanti principalmente da donne bianche di classe medio-alta e si pose come obiettivo il raggiungimento del suffragio universale (ossia il diritto al voto per tutte e tutti) e dell'uguaglianza tra uomini e donne in termini di istruzione, diritto alla proprietà e di libertà coniugale.
- Il femminismo della seconda ondata tentò di combattere ulteriormente le disuguaglianze sociali e culturali che continuavano a connotare negativamente le società occidentali. A differenza della prima ondata, la seconda ondata femminista vide la partecipazione di donne appartenenti a diverse classi sociali e di donne provenienti da tutte le aree del mondo, in cerca di solidarietà e supporto per le proprie lotte. Nel corso di questa seconda ondata (anni ’60-70 del XX secolo) le donne hanno ottenuto il diritto all’istruzione, il diritto al lavoro e il diritto alla contraccezione e all’aborto.
- Il femminismo della terza ondata ha continuato ad affrontare le disuguaglianze finanziarie, sociali e culturali delle donne negli affari e nella vita domestica, e ha condotto molte battaglie per consentire alle donne di avere una maggiore influenza nella politica e nei media. Le femministe di terza ondata hanno dovuto mantenere alta l'attenzione sui diritti riproduttivi delle donne, come il diritto all'aborto, messi costantemente a rischio dalle forze conservatrici della società.
- Il femminismo della quarta ondata è iniziato intorno al 2010 ed è caratterizzato da un'attenzione al processo di completa emancipazione delle donne, dall'uso dei social media e dall'intersezionalità. La quarta ondata mira a una sempre maggiore uguaglianza di genere concentrandosi sulla lotta agli stereotipi di genere, agli abusi sessuali, all’oggettivazione delle donne e al sessismo sul posto di lavoro. L'attivismo su Internet è una caratteristica chiave della quarta ondata.
Figure chiave del movimento femminista
Ma quali sono i nomi più significativi del movimento femminista studiati nei corsi di filosofia online? Scopriamoli insieme!
- Mary Wollstonecraft: scrittrice, filosofa e femminista, pubblicò A Vindication of Rights of Woman nel 1792. Ebbe una grande influenza sul movimento delle Suffragette, che portò alla dichiarazione del diritto di voto per le donne nel 1920.
- Alaide Gualberta Beccari: femminista, repubblicana, pacifista e riformatrice sociale italiana, pubblicò la rivista femminista Woman negli anni '70 e '80 dell'Ottocento.
- Simone de Beauvoir: scrittrice e filosofa nota per aver scritto Il secondo sesso, pubblicato nel 1949, un libro che ha aperto la strada al femminismo moderno. Le viene attribuito il merito di aver dato avvio al femminismo contemporaneo.

- Betty Friedan: celebre scrittrice e attivista di grande importanza per il movimento delle donne, ha scritto The Feminine Mystique (1963), partecipando a dar vita alla seconda ondata del femminismo. Ha contribuito inoltre a organizzare lo “sciopero delle donne per l’uguaglianza” nel 1970, che ha portato alla grande diffusione del movimento femminista negli Stati Uniti.
- Gloria Steinem: attivista in prima linea nei movimenti di liberazione delle donne negli anni '60 e '70, Gloria è anche conosciuta come "la madre del femminismo". È cofondatrice di Ms Magazine e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo al movimento. Viene considerata ancora oggi una pioniera del femminismo.
- Maya Angelou: scrittrice e oratrice di fama internazionale, è stata un'ispirazione per le donne e gli afroamericani per i suoi scritti sulla discriminazione razziale e di genere. La sua autobiografia, Il canto del silenzio (1969, titolo originale: I Know Why the Caged Bird Sings) è stato un successo globale.

- Malala Yousafzai: dopo aver subito un tentativo di omicidio per il suo attivismo, Malala si è ripresa da una condizione critica e ha continuato a le sue attività come attivista per il pieno riconoscimento del diritto all'istruzione per tutte le bambine del mondo. È diventata la più giovane vincitrice del premio Nobel all'età di 17 anni. Ha ispirato le donne di tutto il mondo con il suo spirito impavido e incrollabile per un diritto così prezioso.
- Chimamanda Ngozi Adichie: nota per il suo discorso TED, "Il pericolo di una singola storia", Adichie è diventata un'autrice chiave nel movimento femminista del XXI secolo. Molti dei suoi scritti hanno avuto un’influenza nel rappresentare la cultura africana e nel promuovere i diritti delle donne.
- Janet Mock: scrittrice e autrice televisiva, Janet è una pionieria dei diritti delle donne transgender nel contesto del movimento femminista. Janet ha utilizzato la sua piattaforma giornalistica per lottare per i diritti delle persone transgender, condividendo le loro storie su diversi mezzi.
- Tarana Burke: Iniziatrice del movimento #MeToo, molti considerano la sua iniziativa come il momento più importante della quarta ondata del femminismo. Il suo lavoro ha aiutato migliaia di donne in tutto il mondo a parlare delle loro esperienze di violenza sessuale, fornendo loro uno spazio sicuro per farlo.
Le battaglie storiche e le vittorie del femminismo
Una lezione filosofia non può trascendere dalla misura in cui il movimento femminista ha influenzato enormemente le società dei paesi occidentali. Nel corso di un secolo si sono ottenute infatti innumerevoli vittorie, sebbene il cammino verso la piena parità sia ancora lungo e tortuoso, e il tema dell'educazione femminista in questo dsenso sta diventando assolutamente centrale.

Se le prime ondate del femminismo giunsero al conseguimento di diritti fondamentali quali il diritto di voto, il diritto all’istruzione e il diritto alla proprietà, nel tempo si è finalmente giunti a raggiungere anche:
- Retribuzioni più eque, seppur non ancora pari a quelle degli uomini
- Diritto al divorzio
- Diritti riproduttivi, quali l’interruzione di gravidanza e l'accesso ai contraccettivi
Negli ultimi tre decenni del XX secolo le donne occidentali hanno conosciuto infatti una sempre maggior libertà individuale proprio in virtù del controllo delle nascite, che ha permesso loro di pianificare la propria vita adulta, spesso consentendo di coniugare le proprie aspirazioni lavorative con gli impegni personali e familiari.
Il Femminismo nel XXI Secolo
Sebbene la società contemporanea si sia avviata da tempo verso una dimensione di piena parità tra i generi, l’emergere del femminismo della quarta ondata ha coinciso con un aumento significativo della violenza maschile contro le donne e dei femminicidi, in gran parte considerati come una reazione negativa ai grandi progressi verificatisi negli ultimi decenni nell’ambito dei diritti individuali femminili.

A questo dato sconfortante, ma in parte prevedibile, si accompagna tuttavia una sempre crescente sensibilità verso il tema dell’intersezionalità: il femminismo intersezionale tiene infatti conto dei molti modi diversi in cui ogni donna sperimenta la discriminazione.
In questa prospettiva si cerca dunque di gettare luce sulle ulteriori “stratificazioni” della discriminazione subite dalle donne non bianche, dalle donne LGBTQ e dalle donne appartenenti a gruppi minoritari.
Il femminismo intersezionale è infatti un tipo di femminismo incentrato sulla presa di coscienza che i sistemi di oppressione abbiano un impatto diverso sulle persone in base alla loro razza, classe, abilità, sessualità e altre caratteristiche.
Mentre il “femminismo tradizionale” può concentrarsi solo (o principalmente) sul genere o sul sesso, il femminismo intersezionale ritiene invece che l’oppressione sia un sistema interconnesso.
Una ulteriore corrente del femminismo di quarta ondata è il cosidetto transfemminismo, focalizzato sui diritti delle donne transgender. Il transfemminismo si concentra sugli effetti della transfobia e del patriarcato sulle donne transgender ed è strettamente legato all’ambito della teoria queer. Il termine è stato reso popolare dall’attivista Emi Koyama.
Le attiviste transfemministe vedono la conformità di genere come un meccanismo di controllo del patriarcato, che viene mantenuto attraverso la violenza contro gli individui transgender e di genere non conforme.









