Lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto, da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci.

Papa Gregorio X, promotore del primo conclave regolamentato (1274)

Con la morte di Papa Francesco, guida spirituale della Chiesa cattolica per oltre un decennio, si apre una nuova fase cruciale per il mondo cattolico. Lo scorso 7 maggio ha avuto inizio il conclave, l'antichissimo rito attraverso cui la Chiesa elegge il nuovo Vescovo di Roma e successore di Pietro. Come da tradizione, gli occhi del mondo si sono rivolti alla Cappella Sistina, dove una semplice canna fumaria ha annunciato il giorno seguente — con la tradizionale fumata bianca — l’esito positivo delle votazioni cardinalizie e la nomina di Robert Francis Prevost, che ha accettato di assumere, con il nome di Leone XIV, il ruolo di papa.

Ma cosa accade davvero tra le mura vaticane quando si chiude un pontificato? Quali sono le regole che disciplinano il conclave e come si è trasformato questo momento nei secoli, da esigenza pratica a simbolo di continuità e discernimento?

Il conclave è molto più di un’elezione: è un momento di passaggio, di silenzio e di attesa, in cui spiritualità, tradizione e strategia si intrecciano in uno dei riti più solenni della cristianità. È l’epicentro della governance ecclesiastica, ma anche uno specchio del tempo presente. In questo approfondimento, analizzeremo le sue origini storiche, il funzionamento concreto, i significati simbolici e il ruolo che continua a svolgere in un mondo in rapida trasformazione.

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Il significato del conclave: un’elezione fuori dal tempo

I funerali del papa, con i loro commenti, hanno rappresentato per molti di noi, delle video lezioni storia! Il termine “conclave” deriva dal latino cum clave, “chiuso a chiave”, e indica proprio l’isolamento dei cardinali in un luogo inaccessibile durante l’elezione del Papa. È una clausura volontaria e solenne, pensata per allontanare influenze esterne, pressioni politiche e interessi mondani. L’obiettivo è creare uno spazio dove l’ascolto dello Spirito Santo possa guidare la scelta del successore di Pietro.

Una chiave su una carta antica come simbolo del rito del conclave.
Conclave significa "chiuso a chiave", poiché i cardinali vengono isolati dal mondo durante questo rituale.

Il conclave avviene durante la Sede Vacante, il periodo che intercorre tra la morte o le dimissioni del Papa e l’elezione del nuovo. Durante questo tempo, tutte le funzioni di governo ordinario sono sospese e la guida della Chiesa è affidata temporaneamente al Collegio dei Cardinali. Solo i cardinali elettori, ovvero quelli che non hanno compiuto 80 anni al momento della vacanza della sede, hanno diritto di voto. Il loro numero è limitato a 120, anche se eccezionalmente può superare tale soglia.

Il significato teologico dell’elezione papale è profondissimo: per i cattolici il Papa non è un semplice amministratore, ma il Vicario di Cristo sulla Terra, colui che esercita la pienezza del potere spirituale e guida la Chiesa universale. Ecco perché il conclave è avvolto da una liturgia precisa e una ritualità che va ben oltre la logica del suffragio: è un evento di comunione e discernimento.

Origine e storia del conclave: dalla crisi di Viterbo alla riforma di Gregorio X

La necessità di regolare le elezioni papali nacque da una delle crisi più imbarazzanti della storia della Chiesa. Alla morte di Papa Clemente IV nel 1268, i cardinali si riunirono a Viterbo per eleggere il suo successore. Ma le fazioni interne, i giochi politici tra re francesi e italiani, e l’assenza di una normativa precisa portarono a un’impasse che durò quasi tre anni. Alla fine, furono i cittadini di Viterbo a prendere l’iniziativa: murarono i cardinali nel palazzo papale, ridussero il vitto e — secondo alcune fonti — scoprirono il tetto per esporli alle intemperie.

Foto della Pergamena di Viterbo.
La pergamena del primo Conclave, tenutosi a Viterbo nel 1268.

Solo così si arrivò all’elezione di Tebaldo Visconti, che da lì a poco divenne Gregorio X. Il nuovo Papa, colpito dall’assurdità di quanto accaduto, convocò il Concilio di Lione II (1274) e promulgò la costituzione apostolica Ubi Periculum, che istituiva per la prima volta il conclave come procedura vincolante:

  • I cardinali dovevano riunirsi entro 10 giorni dalla morte del Papa.
  • Dovevano restare chiusi in clausura, senza comunicazioni esterne.
  • Il vitto veniva ridotto progressivamente dopo 3 e 8 giorni.
  • Era prevista una sola camera per due cardinali, in condizioni austere.

Nonostante diverse sospensioni e modifiche nel corso dei secoli, queste disposizioni hanno influenzato tutte le elezioni papali successive, fino a diventare la base dell’attuale procedura.

Nei secoli, il conclave ha attraversato trasformazioni importanti: da elezioni dominate dalle famiglie romane (come i Borgia o i Medici), si è passati a un meccanismo più istituzionalizzato, con il Codice di Diritto Canonico e le costituzioni papali che ne definiscono oggi ogni aspetto.

Il conclave oggi: regole, fasi e simboli dell’elezione papale

L’attuale disciplina del conclave è definita dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996 e aggiornata da Benedetto XVI nel 2013. Come ci spiegano i corsi storia della religione, il processo si articola in fasi ben precise, scandite da ritualità e formalità che ne rafforzano il significato simbolico e spirituale.

Prima del conclave

Dopo la morte o le dimissioni del Papa, i cardinali si riuniscono in congregazioni generali per gestire gli affari correnti e preparare l’elezione. Viene stabilita la data di inizio del conclave, che deve avvenire entro 15-20 giorni. Il giorno stabilito, si celebra nella Basilica di San Pietro la Messa Pro Eligendo Papa, alla quale partecipano anche i fedeli.

L'ingresso in clausura

I cardinali si trasferiscono nella residenza di Casa Santa Marta, all’interno delle mura vaticane, dove rimarranno per tutta la durata del conclave. Da lì, si dirigono in processione solenne verso la Cappella Sistina, cantando il Veni Creator Spiritus per invocare lo Spirito Santo.

All’interno della cappella si compie uno dei gesti più iconici e simbolici del rito: il Maestro delle Cerimonie pontificie pronuncia le parole “Extra omnes!” — “Fuori tutti!” — e le porte si chiudono. Da quel momento inizia la clausura più rigorosa dell’intero mondo cattolico.

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Lo sapevi?

Tutta l’area della Cappella Sistina viene sottoposta a controlli rigorosi per garantire la riservatezza assoluta del conclave. Prima dell’ingresso dei cardinali, tecnici specializzati eseguono una bonifica ambientale, ovvero un’ispezione elettronica dettagliata per rilevare ed eliminare eventuali microfoni, dispositivi di intercettazione o strumenti di trasmissione non autorizzati. Inoltre, la cappella viene schermata con appositi sistemi che bloccano ogni tipo di segnale radio, Wi-Fi o cellulare. Ai cardinali è vietato portare con sé telefoni, computer, registratori o appunti personali, per impedire qualsiasi forma di comunicazione con l’esterno durante l’intero svolgimento del conclave.

Le votazioni

Il sistema di voto è segreto e altamente ritualizzato. Ogni cardinale scrive il nome del candidato su una scheda, che viene piegata e inserita in un’urna d’argento. Al termine dello scrutinio, le schede vengono contate, lette a voce alta, verificate e infine bruciate.

Nei primi scrutini è richiesta una maggioranza dei due terzi per essere eletti Papa. Se dopo vari scrutini non si raggiunge un consenso, possono essere introdotte modifiche al quorum solo in situazioni particolari, come previsto dalla normativa vigente.

🎬 Lo sapevi? Appena qualche mese fa è uscito nelle sale Conclave, il film diretto da Edward Berger e tratto dal romanzo di Robert Harris. Ambientato tra le mura segrete della Cappella Sistina, il film segue le tensioni e i retroscena di un’elezione papale, tra intrighi, coscienza e spiritualità. Un’occasione unica per vedere raccontato sul grande schermo il momento più riservato e decisivo della Chiesa cattolica. Trova qui l'insegnante per le tue lezioni di storia firenze!

La fumata

Il risultato di ogni votazione viene comunicato al mondo attraverso la famosa fumata dalla ciminiera della Sistina:

⚫️ Nera, se non è stato eletto alcun Papa

⚪️ Bianca, se l’elezione è avvenuta

La celebre fumata bianca annuncia l'avvenuta elezione del nuovo Papa!

Per produrre il colore desiderato si utilizzano sostanze chimiche specifiche, un mix di tradizione e tecnologia.

Dall’“Habemus Papam” alla missione universale del nuovo pontefice

Una volta raggiunta la maggioranza necessaria, viene chiesto al cardinale eletto:

“Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”

Se il candidato accetta, si procede con la scelta del nome papale, secondo una tradizione che risale all’antichità (il primo a farlo fu Giovanni II nel 533). Il nome scelto non è mai casuale: esprime una linea spirituale, un riferimento storico, una visione di pontificato.

La cupola della Basilica di San Francesco.

Subito dopo, il Papa viene vestito con la tradizionale soutane bianca e accompagnato in preghiera nella cosiddetta Stanza delle Lacrime, una piccola sala dietro l’altare della Sistina dove il neoeletto può vivere in intimità il peso della chiamata.

A quel punto, il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia della Basilica di San Pietro e pronuncia la celebre formula:

“Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!”

Milioni di fedeli si raccolgono davanti agli schermi o in piazza, il nome viene annunciato, e il nuovo Pontefice appare, benedicendo il popolo con le parole della Urbi et Orbi.

Il nuovo Papa diventa capo della Chiesa cattolica, ma anche capo di Stato della Città del Vaticano, assumendo un ruolo che unisce autorità spirituale, potere morale e capacità diplomatica.

Come abbiamo visto, il conclave è molto più di una semplice elezione religiosa: è un rituale identitario, una transizione che tocca le corde della fede e quelle della storia. Ogni dettaglio, dal silenzio della Sistina alla solennità della fumata bianca, è parte di un linguaggio millenario che comunica ordine, continuità e spiritualità.

In un’epoca di algoritmi e intelligenza artificiale, il conclave continua a operare secondo regole umane e divine, resistendo all’istinto della semplificazione e alla logica del consenso immediato. Ed è forse proprio per questo che affascina ancora oggi: perché mette in scena l’enigma della scelta, il mistero della vocazione e la fragilità della leadership.

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Nicolò Superprof

Scrittore e traduttore laureato in letterature comparate. Vivo a Parigi, dove coltivo la mia passione per i libri, il cinema e la buona cucina.