Molte donne italiane famose nella storia hanno dato un contributo alla società sfidando pregiudizi e abbattendo i tetti di cristallo di un mondo costruito a misura di uomini.

Nella politica, nella letteratura, nella matematica e in ogni altro ambito, le donne hanno combattuto per i propri diritti e continuano a farlo per affermare un principio basilare: le pari opportunità.

Abbiamo deciso di raccontare la vita di quattro donne italiane famose in altrettanti ambiti che hanno contribuito con professionalità e passione al loro campo specifico.

In ambito educazione e istruzione, ci occuperemo di Maria Montessori il cui metodo rivoluzionario si è diffuso in tutto il mondo. Per la scienza, abbiamo scelto Margherita Hack, un'astronoma che ha fatto luce sull'evoluzione delle stelle.

In ambito artistico, tra le attrici italiane contemporanee, racconteremo la storia di Monica Vitti, l'antidiva con una caratteristica voce e una spiccata vena comica. Naturalmente, non dimenticheremo lo sport, con le stelle del momento nello sci alpino: Federica Brignone e Sofia Goggia.

Ognuna di queste storie ci insegna che ogni donna può essere libera di esprimere il proprio potenziale, a modo proprio.

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Maria Montessori: donne italiane che hanno combattuto per i loro diritti

L'educazione è l'arma della pace e la pace è la condizione della buona educazione,

Maria Montessori

Iniziamo il nostro corso di storia con Maria Montessori, una delle donne italiane più importanti nella storia. Nata a Chiaravalle in provincia di Ancona, il 31 agosto 1870, Montessori è stata un'educatrice e neuropsichiatra infantile ed è famosa in tutto il mondo per aver ideato il metodo Montessori, un metodo pedagogico incentrato sul bambino.

In una società patriarcale, dove al bambino, e alla donna, veniva imposto di obbedire, il metodo di Maria Montessori introduceva delle pratiche di educazione, a casa e a scuola, non più basate sulla costrizione ma sull'osservazione e sulla libertà.

Maria Montessori è stata una delle prime donne a prendere la laurea in medicina e a rivoluzionare l'educazione dei bambini.

Prima di approdare a questo metodo rivoluzionario per i tempi, Maria Montessori sfidò qualche pregiudizio sull'istruzione delle donne. Trasferitasi prima a Firenze e poi a Roma con la famiglia, fu una delle prime allieve a ottenere un diploma di istituto tecnico e tra le prime 3 donne a laurearsi in medicina. Nel 1936 sarà la volta del futuro premio Nobel per la medicina, Rita Levi Montalcini. Da subito Maria Montessori si appassionò per le condizioni dei bambini dei quartieri poveri, curandone prima l'igiene, poi la salute mentale, poi l'istruzione.

Maria Montessori si occupò di malaria, si specializzò in neuropsichiatria infantile e iniziò a partecipare a una serie di convegni di pedagogia in giro per l'Europa. Portò sempre con sé anche la causa delle donne per cui chiedeva parità di stipendio, una delle componenti delle pari opportunità un principio di uguaglianza politica, economica e sociale di tutte le persone.

Uno degli eventi personali che hanno segnato la vita di Maria Montessori è stata la nascita del figlio Mario, avuto dal collega di laboratorio Giuseppe Montesano. Poiché non era sposata, Montessori dovette dare il figlio in affidamento, per poi riprenderlo con sé quando aveva 14 anni. Fino alla lettura del testamento di Maria Montessori, morta il 6 maggio 1952, il mondo credette che Mario fosse il nipote, non il figlio della celebre pedagoga.

Con il finanziamento di amici aristocratici, nel 1909 pubblicò "Il metodo della pedagogia scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini". Nasceva così il metodo Montessori e iniziavano a moltiplicarsi le Case dei Bambini, scuole private dove veniva adottata questa nuova metodologia di insegnamento.

Le lezioni di storia dovrebbero sempre dare spazio alle figure delle donne che hanno avuto un impatto importante sulla società; per questo parliamo di Maria Montessori. Il metodo Montessori consiste nell'educare i bambini alla libertà secondo questi principi:

  • Educare all'indipendenza
  • Avere fiducia nei bambini
  • Insegnare la precisione
  • Osservare i bambini
  • Non forzare i bambini
  • Essere in contatto con la natura
  • Prendersi cura di altri esseri viventi
  • Non parlare male del bambino
  • Creare un ambiente adatto ai bambini

Dopo un inziale appoggio da parte del fascismo, il metodo Montessori fu osteggiato dal regime e Maria con il figlio Mario furono costretti a spostarsi in India grazie al sostegno della Società teosofica, di cui faceva parte la scienziata.

Tornata in Italia alla fine della seconda guerra mondiale, Maria Montessori si trasferì in Olanda, dove morì nel 1952.

La sua eredità è un metodo educativo intramontabile, incentrato sul benessere del bambino e applicato in oltre 60.000 scuole in tutto il mondo. Ogni anno viene assegnato il premio Maria Montessori e Alfredo Marghret a insegnanti che si distinguono per l'innovazione didattica.

Margherita Hack: donne italiane famose nella scienza

Sportiva, vegetariana, atea e soprattutto una grande scienziata appassionata delle stelle: questa era Margherita Hack.

Nata a Firenze nel 1922, Margherita Hack fu educata senza stereotipi di genere e incoraggiata dalla famiglia a scegliere in libertà le proprie passioni. Nacquero così l'amore per la pallacanestro, l'atletica e infine la fisica, in particolare l'astronomia, anche se al liceo ancora non la giovane Margherita Hack ancora non aveva le idee chiare.

Dopo la laurea in fisica all'Università di Firenze con una tesi sulle Cefeidi, grandi stelle particolarmente brillanti, e un breve periodo come ottica presso la Ducati nel 1947, Margherita Hack intraprese la carriera universitaria interessandosi alla spettroscopia.

La spettroscopia stellare è lo studio delle stelle che ne analizza le proprietà della luce e la lunghezza d'onda. Aiuta a capire l'evoluzione delle stelle e a stimarne la distanza, riuscendo ad avere quindi una stima più precisa anche della grandezza di una galassia.

Il libro Stellar spectroscopy scritto durante un periodo di ricerca a Berkeley nel 1959 oggi è uno dei testi fondamentali dell'astronomia.

Dopo anni di ricerca tra le migliori università a livello internazionale, Margherita Hack divenne docente universitario di astronomia a Trieste dopo un percorso di gran successo:

  • Dal 1964 al 1992 insegnò astronomia all'Università di Trieste.
  • Dal 1964 al 1987 fu impegnata come Direttrice dell'Osservatorio astronomico di Trieste.
  • Nel 1980 creò l'Istituto di astronomia presso l'Università di Trieste, poi trasformato in Dipartimento di astronomia nel 1985.
  • Creò due riviste scientifiche insieme all'astrofisico Corrado Lamberti, "Astronomia" (1978 - 2002) e "Le Stelle" (2002 - 2008).
  • Collaborò con l'ESA, Agenzia spaziale europea, e la NASA, l'agenzia spaziale degli Stati Uniti.

Tutti noi abbiamo un'origine comune, siamo tutti figli dell'evoluzione dell'universo, dell'evoluzione delle stelle, e quindi siamo davvero tutti fratelli - Margherita Hack

Il suo maggior contributo alla scienza fu lo studio sulle Cefeidi: le loro variazioni luminose regolari, la spettroscopia, la divulgazione scientifica su tutti i mezzi di comunicazione, inclusa la televisione. Margherita Hack ha dato un contributo anche alla società civile con le campagne per l'uguaglianza, i diritti delle donne e i diritti degli animali.

Margherita Hack rappresenta un esempio di successo al femminile senza stereotipi di genere e dovrebbe essere presente in tutte le lezioni di storia!

Monica Vitti: donne importanti nella storia del cinema

Tra le lezioni di storia del cinema imperdibili, ecco quella di Monica Vitti.

Monica Vitti, nata come Maria Luisa Ceciarelli a Roma, nel 1931, è stata una delle più grandi attrici italiane. Nonostante il successo internazionale, fu sempre legata alla sua città, dove è morta nel febbraio 2022, a 90 anni dopo anni di malattia.

La vita artistica di Monica Vitti è stata caratterizzata da grandi interpretazioni drammatiche che l'hanno resa famosa in tutto il mondo e brillanti commedie che ancora oggi raccontano vizi e virtù italiani.

Agli esordi, dopo essersi diplomata all'Accademia di arti drammatiche nel 1953, ci fu il teatro con la compagnia di Sergio Tofano. Di questo periodo, Monica Vitti ha raccontato due fatti:

  • La nascita del suo nome d'arte - seduta in un caffè a Roma, scrisse su un foglio mezzo cognome della madre, che si chiamava Vittiglia, e ci accostò Monica.
  • Il certificato medico - lo ottenne minacciando il dottore che era riluttante a firmarlo perché considerava la voce dell'attrice troppo debole per le scene.

Il particolare timbro di voce, che le regalava anche delle doti canore, fu invece il tratto distintivo di Monica Vitti, insieme alla sua eterea fisicità, in contrapposizione alla bellezza mediterranea di Gina Lollobrigida, Sofia Loren e Anna Magnani, star di successo internazionale.

Nel 1955 arrivò il primo film e nel 1957 l'incontro con il regista Michelangelo Antonioni con cui sarebbe nata una storia d'amore durata 10 anni. Con il loro amore nacquero anche i film che li avrebbero resi famosi in Italia e all'estero:

  • L'avventura, 1959
  • La notte, 1961
  • L'eclisse, 1962
  • Deserto rosso, 1964

Fu in questo periodo che l'attrice interpretò ruoli di donna complessi che i giornalisti descrivevano con alcune "parolacce", come diceva Monica Vitti: alienazione, incomunicabilità, microrealismo...

Al termine dell'amore con Antonioni nel 1965, la carriera di Monica Vitti iniziava a prendere un'altra svolta. Iniziò a recitare in film dove tirava fuori la sua vena comica al femminile.

A partire dal 1965 i ruoli drammatici iniziarono a lasciare il posto a quelli tragi-comici:

  • Alta infedeltà di Luciano Salce (1963)
  • Le bambole di Dino Risi (1965)
  • La ragazza con la pistola di Mario Monicelli (1968)

Tra i film più amati dai fan ci sono quelli con Alberto Sordi, in particolare Polvere di stelle.

Negli anni '80 Monica Vitti divenne anche regista e conobbe Roberto Russo, fotografo e regista che diventerà suo marito e le rimarrà accanto fino alla scomparsa. Negli anni '90 arrivarono anche i libri autobiografici, Sette sottane e Il letto è una rosa.

Le donne mi hanno sempre sorpresa: sono forti, hanno ancora la speranza nel cuore e nell'avvenire - Monica Vitti

Nel 1995 Monica Vitti vinse il Leone d'oro alla carriera, premio che si aggiunse ad altri 15 riconoscimenti cinematografici.

L'eredità lasciata da Monica Vitti è la magistrale interpretazione di un mondo femminile fuori dagli schemi.

Goggia e Brigone: donne italiane famose nel mondo dello sport

Dal 2021 ad oggi, il mondo dello sci ha visto la consacrazione di due agguerrite sciatrici alpine: Federica Brignone e Sofia Goggia.

Federica Brignone e Sofia Goggia si stanno affermando come le sciatrici più forti di sempre sia nella classifica femminile che in quella maschile.

Tra impegno per l'ambiente, i social e una presunta rivalità, le due atlete conquistano giorno dopo giorno nuovi successi sportivi, avvicinandosi progressivamente e superando quelli raggiunti non solo dalle colleghe di sci femminile Deborah Compagnoni e Isolde Kostner, ma anche in ambito maschile, dal re delle nevi, Alberto Tomba.

Federica Brignone, nata nel 1990 a Milano, ha iniziato a praticare sci alpino appena è stata in grado di camminare, sostenuta dai genitori, istruttori di sci trasferitisi in Valle d'Aosta.

Ha iniziato a partecipare a competizioni sciistiche a 15 anni, ottenendo subito ottimi risultati. Per la fine dei Giochi olimpici invernali di Pechino nel 2021, Federica Brignone aveva già collezionato 19 vittorie e 47 podi. Attualmente, è la sciatrice italiana più vittoriosa di sempre, seconda solo ad Alberto Tomba.

Il suo segreto, oltre al talento, è un durissimo allenamento fisico, una sana alimentazione, passione e carattere. Nel tempo libero Federica Brignone si occupa di tutela dell'ambiente.

Combinata alpina e slalom gigante sono le discipline dove ha vinto le ultime medaglie.

Sofia Goggia, nata a Bergamo nel 1992, ha dalla sua una grande determinazione e versatilità. Non solo alla sua prima lezione di sci aveva scritto che sognava di vincere le Olimpiadi, ma è anche la prima sciatrice italiana della storia a essere salita sul podio in quattro diverse specialità: gigante, superG, discesa, combinata.

La sua vita sportiva è stata caratterizzata da tante medaglie, ma anche da alcuni infortuni da cui si è ripresa con grande forza. Ai Giochi olimpici di Pechino si è presentata dopo una stagione eccezionale e un infortunio, superato alla grande, come evidenzia la conquista dell'argento. La sciatrice continua a regalare soddisfazioni alla nazionale femminile e per numero di vittorie, segue da vicino la collega Federica Brignone che talvolta supera.

Oltre allo sci, l'altra grande passione di Sofia Goggia sembrano essere i social media. Sofia Goggia racconta la propria quotidianità con i post di Instagram e non si risparmia qualche critica da parte dell'opinione pubblica.

La reale o presunta rivalità tra Goggia e Brignone sembra in realtà uno stimolo a raccogliere l'eredità delle grandi sciatrici degli anni '90, Deborah Compagnoni e Isolde Kostner.

Le donne italiane che hanno fatto la storia non potrebbero essere racchiuse in un semplice articolo dedicato all'8 marzo, la festa della donna. Oggi, le donne continuano a dare il proprio contributo alla società in ambiti diversi, dalla politica all'ingegneria, dalla medicina all'impresa, dalla scuola alla moda.

La percentuale di donne CEO (amministratore delegato) all'interno di un'azienda è ancora troppo esigua (circa il 24% dei CEO e il 32% dei manager, secondo il Sole 24 Ore), ma il fatto che la politica si sia finalmente aperta alla guida femminile, affidando alle donne il ruolo di presidente del consiglio e segretaria di partito, fa ben sperare.

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue