Il movimento femminista ha avuto un ruolo grandissimo nell’evoluzione delle democrazie in tutto il mondo. Nel corso degli ultimi due secoli le conquiste del femminismo sono state tantissime, sebbene il cammino verso la piena parità sia ancora lungo e irto di sfide.
Nel corso del XX secolo il movimento femminista ha portato al conseguimento di diritti fondamentali quali il diritto di voto, il diritto all’istruzione e il diritto alla proprietà, e si è finalmente giunti a raggiungere retribuzioni più eque, il diritto al divorzio e maggiori diritti riproduttivi, quali l’interruzione di gravidanza e l'accesso ai contraccettivi.
Grazie alle lotte proseguite negli ultimi decenni le donne occidentali hanno conosciuto infatti una sempre maggior libertà individuale proprio in virtù del controllo delle nascite, che ha permesso loro di pianificare la propria vita adulta, spesso consentendo di coniugare le proprie aspirazioni lavorative con gli impegni personali e familiari.
Oggi il femminismo è approdato sui nuovi media e ha abbracciato le istanze delle nuove generazioni, quali l’intersezionalità e i diritti lgbtqi+.
Ma quali sono le caratteristiche, le sfide e le difficoltà del femminismo contemporaneo? Scopriamolo insieme in questo articolo!
La storia del femminismo
Sebbene la storia del femminismo venga fatta risalire al tardo Medioevo o all’inizio del Rinascimento, possiamo affermare che a tutti gli effetti il femminismo per come lo conosciamo oggi si sia sviluppato verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo nel mondo occidentale.

Solitamente le studiose e gli studiosi del femminismo ne suddividono la storia in quattro ondate:
- Il femminismo della prima ondata è stato caratterizzato dall’attivismo delle donne bianche di classe medio-alta e aveva come obiettivo suffragio universale (l'uguaglianza tra uomini e donne in termini di istruzione, diritto alla proprietà e di libertà coniugale.
- Il femminismo della seconda ondata ha visto la partecipazione di donne appartenenti a diverse classi sociali e di donne provenienti da tutte le aree del mondo.Nel corso di questa seconda ondata (anni ’60-70 del XX secolo) le donne hanno ottenuto il diritto all’istruzione, il diritto al lavoro e il diritto alla contraccezione e all’aborto.
- Il femminismo della terza ondata ha proseguito le battaglie relative alle disuguaglianze finanziarie, sociali e culturali delle donne negli affari e nella vita domestica, e ha condotto molte battaglie per consentire alle donne di avere una maggiore influenza nella politica e nei media.
- Il femminismo della quarta ondata è iniziato intorno al 2010 ed è caratterizzato dall'uso dei social media e dall'intersezionalità. La quarta ondata lotta per il conseguimento di una maggiore uguaglianza di genere concentrandosi sulla lotta agli stereotipi di genere, agli abusi sessuali, all’oggettivazione delle donne e al sessismo sul posto di lavoro.
Il femminismo contemporaneo: intersezionalità
Il termine intersezionalità è stato introdotto dalla studiosa femminista nera Kimberlé Crenshaw, che ha utilizzato il termine in un alcuni suoi saggi pubblicati nel 1989 e nel 1991. L'intersezionalità mostra come colore della pelle, genere e molte altre componenti identitarie di ciascuna donna si "intreccino" per modellarne le esperienze di vita e spesso creando “strati” di oppressione peculiari e specifici.

Il femminismo intersezionale amplia le battaglie della prima e della seconda ondata del movimento delle donne, fondate principalmente sulle esperienze delle donne bianche, della classe media e cisgender, cercando di includere le diverse esperienze delle donne razzializzate, delle donne povere, delle donne immigrate, e delle donne appartenenti alle minoranze.
Femminismo e politica in Italia
Negli ultimi decenni il femminismo italiano ha conosciuto una grande rinascita, soprattutto durante i governi di Silvio Berlusconi, durante i quali il movimento si è concentrato sull'opposizione all'oggettivazione delle donne negli spettacoli televisivi nazionali e nella politica.
Ma qual è la situazione attuale del movimento femminista italiano? Come viene affrontata durante i corsi di filosofia online?
Attualmente le associazioni femministe presenti sul territorio italiano sono particolarmente impegnate nelle campagne di contrasto alla violenza di genere, motivate dal numero sempre crescente di femminicidi (nel 2023 sono stati 109, stando ai dati forniti dal Ministero dell'Interno).
Oltre al tema della violenza di genere e della parità uomo-donna, battaglie storiche del movimento femminista globale, in Italia circa un’associazione femminista su due mostra un approccio intersezionale, e include quindi la difesa dei diritti delle persone Lgbtqia+ e il contrasto al razzismo, sebbene il movimento nella sua totalità fatichi ancora ad abbracciare pienamente la difesa dei diritti delle persone con disabilità e delle donne migranti.
Donne, media e femminismo
I media generalisti in Italia e nel mondo hanno avuto un ruolo molto grande nella perpetuazione di stereotipi correlati al genere e all’aspetto fisico di donne e uomini. Nel caso della rappresentazione delle donne, purtroppo, è stata proposta storicamente un’immagine estremamente limitante, legata a un’ideale estetico standardizzato o connesse a una visione alquanto limitante della donna in quanto madre e moglie, e poco altro.

Sebbene il mondo della pubblicità abbia sicuramente fatto dei passi in avanti rispetto ai decenni passati in termini di ampliamento dell’immaginario relativo alla rappresentazione delle donne, il tema dell’oggettivazione e sessualizzazione del corpo femminile rimane ancora un tasto dolente, e la strada verso una maggiore neutralità dei corpi e di un ampliamento della gamma simbolica è ancora lunga.
Gli spot pubblicitari, i manifesti promozionali e in generale tutto il mondo pubblicitario tende a proporre un modello corporeo di donna (e anche di uomo, oggi) estremamente standardizzato: magro, slanciato, levigato e privo di cosiddette “imperfezioni”.
La lezione filosofia che possiamo trarre è che questo modello “ideale” finisce per contribuire ad alimentare l’idea che esista un corpo “giusto” e perfetto cui aspirare, escludendo l’infinità varietà di corpi reali, raramente rappresentati in pubblicità, salvo le rare eccezioni degli ultimi anni.
Femminismo contemporaneo e social media
Le femministe delle ultime generazioni hanno abbracciato l’utilizzo dei social media (Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok) e le piattaforme web (YouTube, Spotify) per portare avanti le proprie battaglie e per promuovere campagne di sensibilizzazione.
Le attiviste contemporanee si sono adattate ai tempi abbracciando nuove modalità di lotta per i diritti delle donne: in questo senso i social media hanno offerto alle donne una piattaforma per condividere le loro storie ed esperienze, si pensi al movimento MeToo, e per entrare in contatto con persone che la pensano allo stesso modo e organizzare proteste e dar vita a nuovi movimenti e organizzazioni.
Educare al femminismo
In ambito educativo negli ultimi decenni è nata una pedagogia incentrata sui valori del movimento delle donne, la pedagogia femminista, il cui scopo consiste nel mettere in luce gli stereotipi di genere al fine di liberare gli studenti e il loro apprendimento da retaggi culturali superati ma tuttora piuttosto pervasivi.

Quali sono dunque i valori di base di un'educazione femminista?
- Parità di genere
- Inclusione
- Comunicazione non violenta e rispettosa
- Superamento degli stereotipi di genere
- Spinta all’autonomia e all’autodeterminazione
- Rispetto di ciascun individuo indipendentemente da colore della pelle, provenienza, identità di genere, sesso, orientamento sessuale, religione, disabilità
- Educazione al rispetto di sé e degli altri ed educazione al consenso
- Educazione affettiva e una corretta educazione sessuale, inclusiva, plurale,libera
- Superamento dell’eteronormatività











