Gaio Valerio Catullo è stato un poeta latino del tarda repubblica romana, il quale si distinse per il suo stile poetico incentrato sulla vita personale piuttosto che sulla narrazione delle gesta degli eroi classici. Le sue opere sono ancora estremamente popolari e hanno influenzato la poesia e innumerevoli forme d'arte occidentale.
Come nel caso di molti altri autori latini, anche le poesie di Catullo furono molto apprezzate dai suoi contemporanei: il suo stile e i suoi contenuti influenzarono in modo significativo anche Publio Ovidio Nasone e il poeta Virgilio.
Dopo la sua riscoperta nel corso del basso Medioevo, Catullo guadagnò nuovi estimatori, tra i quali possiamo ricordare Francesco Petrarca. Catullo è oggi ricordato soprattutto per il suo immaginario sessuale piuttosto esplicito, elemento di sorpresa e stupore per milioni di liceali in tutta Europa!
Scopriamo insieme, con questo nostro corso di latino, la vita e le opere di Catullo, uno dei più importanti poeti della cultura classica e della letteratura occidentale!
La vita di Catullo
Ogni corso di latino te lo dirà: nessuna biografia antica di Catullo è sopravvissuta, pertanto la sua vita deve essere ricostruita attraverso i riferimenti sparsi presenti nelle opere di altri autori antichi e dalle sue poesie. Non conosciamo con sicurezza le date di nascita e di morte di Catullo: San Girolamo sostenne che il poeta fosse morto nel suo trentesimo anno e che fosse nato nell'87 a.C.
Bisogna inoltre sottolineare che le poesie di Catullo includono riferimenti ad eventi accaduti tra il 55 e il 54 a.C.; oggi, quindi, molti studiosi accettano le date 84 a.C.-54 a.C., sostenendo che la stesura delle sue ultime poesie e la pubblicazione del suo libello siano avvenute nell'anno della sua morte.
Catullo nacque da una importante famiglia equestre di Verona, in quella che al tempo era conosciuta come Gallia Cisalpina. L'importanza sociale della famiglia Catullo permise al padre di intrattenere rapporti con Giulio Cesare quando era protoconsole delle province galliche.

In una poesia Catullo descrive il suo felice ritorno nella villa di famiglia a Sirmione, sul Lago di Garda, vicino a Verona, a testimonianza del benessere e dell’agio sperimentati dalla famiglia del poeta.
Sembra tuttavia che Catullo abbia trascorso la maggior parte dei suoi anni da giovane adulto a Roma; tra i suoi amici troviamo i poeti Licinio Calvo, Quinto Ortensio e il biografo Cornelio Nepote, al quale Catullo dedicò un libello di poesie.
Nella sua poesia compaiono inoltre numerosi contemporanei di spicco, tra cui Marco Tullio Cicerone, Cesare e Pompeo. Secondo un aneddoto raccontato da Svetonio, Cesare disse che i componimenti satirici di Catullo avevano lasciato una macchia indelebile sulla sua reputazione, ma quando Catullo si scusò, invitò il poeta a cena lo stesso giorno.
Fu probabilmente a Roma che Catullo si innamorò profondamente di una donna, la celebre "Lesbia" dei suoi componimenti, la quale viene solitamente identificata con Clodia Pulcra, appartenente ad una importante famiglia patrizia di Roma. La sua opera è stata profondamente influenzata da questo incontro.
Catullo ebbe poi modo di trascorrere un anno come comandante provinciale dall'estate 57 all'estate 56 a.C.in Bitinia. Mentre si trovava in Oriente, si recò nella Troade (attuale Turchia nord-occidentale) per compiere i riti funebri per suo fratello, evento raccontato in un commovente poema.
Il poeta morì , secondo una data accettata da molti studiosi, nel 54 a.C.
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La poesia di Catullo: tematiche e novità
Le poesie di Catullo sono conservate in un'antologia di 116 carmina, nota semplicemente come Liber; il numero effettivo di poesie può leggermente variare a seconda dell’edizione che si sceglie di consultare.
Questa antologia può essere suddivisa in tre sezioni basate sulla forma poetica utilizzata:
- [1-60]: sessanta brevi poemi di metri diversi (polymetra), detti nugae ("sciocchezze")
- [61-68]: otto poemi più lunghi, detti carmina docta (“componimenti eruditi”)
- [69-116]: quarantotto epigrammi (epigràmmata)
Non c'è purtroppo alcun consenso accademico sul fatto che sia stato Catullo a stabilire questo ordine delle proprie composizioni.
I poemi più lunghi differiscono dai polymetra e dagli epigrammi non solo per la lunghezza ma anche per i soggetti scelti: si tratta infatti di sette inni e un epillo, la forma più apprezzata dai "nuovi poeti", quei poetae novi, detti anche neoterici, quasi tutti provenienti dalla Gallia Cisalpina, che operarono a Roma nella prima metà del I secolo a.C., di cui Catullo fu il principale esponente.
I polymetra e gli epigrammi possono essere suddivisi in quattro grandi gruppi tematici (ignorando tuttavia un numero piuttosto elevato di poesie che sfuggono a tale categorizzazione):
- poesie per e sui suoi amici
- poesie erotiche: alcune di esse ( per esempio i componimenti 50, 9, 99) riguardano la sua attrazione verso altri uomini, mentre altre riguardano la sua attrazione per le donne, specialmente per una donna, nota come "Lesbia" (nome fittizio per Clodia, fonte e ispiratrice di molte sue poesie).
- invettive: poesie spesso sgarbate e talvolta addirittura oscene rivolte ad amici ritenuti traditori (ad esempio poesia 16), agli altri amanti di Lesbia, a noti poeti e politici (ad esempio Giulio Cesare, come detto sopra) e a celebri retori, incluso Cicerone.
- condoglianze: alcune poesie di Catullo sono di natura solenne e dolente. Nella poesia 96 Catullo conforta un amico per la morte di una persona cara; in molti altri componimenti, per esempio nel celebre carmen 101, il poeta esprime il dolore provocato dalla morte di suo fratello.
Tutte queste poesie descrivono lo stile di vita di Catullo e dei suoi amici, che, nonostante il temporaneo incarico politico ricoperto Catullo in Bitinia, vissero la loro vita ritirati dalla politica.

Catullo e la sua cerchia di amici erano interessati principalmente alla poesia e all'amore, e fra tutte le qualità da loro apprezzate, Catullo sembra aver apprezzato soprattutto il fascino e l’eleganza (venustas), caratteristica che il poeta ricercava in tutte le sue conoscenze.
Per Catullo l'antico concetto romano di virtus (la virtù che doveva essere espressa e incarnata soprattutto in una carriera politica o militare) non era affatto importante, anzi. Questa sua visione ovviamente lo mise in contrasto con Cicerone, che invece considerava la virtus come l’unica possibile soluzione ai problemi sociali della tarda Repubblica.
Tuttavia Catullo non rifiutò mai le nozioni tradizionali, ma piuttosto la loro particolare applicazione alla vita attiva espressa nella politica e nella guerra. Il poeta cercò infatti di reinventare queste nozioni da un punto di vista personale, e di introdurle nella dimensione delle relazioni umane.
Catullo applica, per esempio, al suo rapporto con l’amata Lesbia la parola fides, che tradizionalmente significava fedeltà verso i propri alleati politici, e la reinterpreta come fedeltà incondizionata nell'amore. Quindi, nonostante l'apparente frivolezza del suo stile di vita, Catullo si misurò con tematiche esistenziali profonde e basandosi su un metro di giudizio piuttosto ambizioso.
Catullo e l’amore
Nelle lezioni di latino su Catullo, il tema amoroso riveste un ruolo fondamentale nella poetica di Catullo, che nei suoi carmina descrive diverse fasi della sua intensa relazione con Lesbia:
- l'euforia iniziale
- i dubbi
- la separazione e i gli strazianti sentimenti di perdita

Clodia/Lesbia, oltre a essere sposata, pare avesse anche altri amanti oltre Catullo. Dai carmina si possono dedurre non meno di cinque amanti oltre a lui, ed esistono addirittura alcuni sospetti circa la misteriosa morte di suo marito nel 59 a. C., che secondo alcune fonti sarebbe addirittura stato avvelenato in casa.
Tuttavia, nonostante gravassero sulla sua amata alcuni sospetti e nonostante la sua evidente indifferenza al desiderio di una relazione profonda e duratura, il nostro appassionato Catullo non seppe mai rinunciare al suo profondo sentimento per Clodia.
Nelle sue poesie, Catullo oscilla tra un sentimento di dolce e devoto amore per l’amata a un sentimento di astio e di risentimento, espresso attraverso insulti amari e sprezzanti( si leggano le poesie 11 e 58).
La passione di Catullo per Lesbia è inesorabile, ma non è chiaro quando esattamente la coppia si sia separata definitivamente. Qualunque sia la verità, i carmina di Catullo rappresentano uno dei capolavori della poesia d’amore di tutti i tempi. Le poesie di Catullo sulla sua relazione con Lesbia mostrano una profondità e un'intuizione psicologica sorprendenti. La modernità delle sue riflessioni sulle relazioni, sull’amicizia e sull’amore stupisce e commuove.
Per questa ragione i componimenti di Catullo, così originali, vari e a tratti sorprendenti, sono ancora enormemente apprezzata dai lettori di tutto il mondo e costituiscono uno dei punti più alti della letteratura latina.









