Tra le donne che hanno lasciato un segno nella storia della matematica, due appartengono al periodo storico dell’Illuminismo. La prima è Maria Gaetana Agnesi, un punto di riferimento per ogni corso di matematica in Italia. La seconda è Marie-Sophie Germain, parigina e legata da una fitta corrispondenza epistolare ai più grandi studiosi del tempo.

Se Maria Gaetana Agnesi sembra intraprendere senza difficoltà (né quasi pregiudizi) i suoi studi di matematica, Sophie Germain è costretta a nascondere la propria identità e a ricorrere allo stratagemma dello scambio di lettera, una forma arcaica di insegnamento a distanza, per poter portare avanti i propri studi.

Tra formule, calcoli e teoremi, i destini delle due matematiche si invertono e sarà la Agnesi rinunciare alla sua carriera, mentre Sophie finalmente si vedrà riconosciuta in quanto studiosa, almeno fino alla morte. La storia tornerà presto a dimenticarla, ma noi siamo qui per ricordarla.

Vuoi saperne di più su due delle più influenti donne nella storia della matematica? Segui il nostro racconto.

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Cosa ha fatto Maria Gaetana Agnesi?

Maria Gaetana Agnesi è tra le dieci matematiche più influenti della storia.
Un Doodle celebra Maria Gaetana Agnesi!

Maria Gaetana Agnesi è celebre per l’omonima curva matematica, la “versiera di Agnesi”. Nata a Milano nel 1718 da padre ricco commerciante di seta e madre nobile, dimostra fin da piccola una spiccata intelligenza. A casa l’ammirano per la sua capacità di imparare le lingue straniere, tanto che ben presto ne parla correntemente 7.

Diventato professore di matematica all’Università di Bologna, il padre di Maria Gaetana Agnesi (e dopo di lei di altri 20 figli!) decide di investire sull’istruzione della bambina prodigio e di farla partecipare ai dibattiti che si tengono nel loro salotto tra i più grandi nomi degli illuministi dell’epoca.

Così cresce Maria Gaetana Agnesi, tra lezioni private di massimi esperti di filosofia e lezioni e ripetizioni matematica e i discorsi dei più grandi intellettuali invitati a casa, come Cesare Beccaria e Giuseppe Parini.

Il suo interesse per la matematica la spinge a scrivere il suo primo libro a 17 anni, commentando l’analisi delle sezioni coniche del matematico francese l’Hopital. Più avanti scriverà anche un saggio di filosofia e matematica in cui raccoglierà tutte le conoscenze multidisciplinari che ha imparato, ma sarà nel 1748 che pubblicherà il libro di matematica che la consacrerà sulla scena italiana ed europea come una massima studiosa di matematica.

Si tratta delle Istituzioni analitiche a uso della gioventù italiana, un vero e proprio trattato per lo studio della matematica in cui affronta elementi di algebra, geometria e calcolo differenziale e integrale. Il libro ottiene un grandissimo successo di pubblico, tra cui anche l’Imperatrice d’Austria, a cui è dedicato, e Papa Benedetto XIV.

L’Accademia di Francia lo elogia per la sua chiarezza, l’originalità del pensiero e la capacità di concentrare in due volumi tutte le conoscenze matematiche acquisite fino a quel momento. Non solo, il libro descrive per la prima volta una nuova figura curva che Maria Gaetana chiama versiera.

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L'eredità di Maria Gaetana Agnesi

Gli interessi di Maria Gaetana Agnesi furono la matematica e in seguito la teologia e le opere caritatevoli.
La versiera di Agnesi è l’eredità che la matematica italiana ha lasciato ai posteri, insieme alla beneficienza.

A differenza di Agnesi, chi ha tradotto il libro ha avuto qualche difficoltà linguistica e quindi in inglese e spagnolo la versiera di Agnesi viene conosciuta come la strega di Agnesi, witch of Agnesi. La parola versiera che è sinonimo di curva, è stata scambiata con avversiera che in qualche modo indicava una strega.

Piccolo intoppo linguistico a parte, il libro fu un successo e una ventata d’aria fresca per la capacità di spiegare con chiarezza degli argomenti complessi e dare un contributo alla matematica con una nuova curva e nuovi procedimenti per il calcolo differenziale.

Un’altra particolarità delle Istituzioni è che fu scritto in italiano e non in latino, probabilmente perché indirizzato ai giovani. Si pensa che Agnesi l’abbia scritto per aiutare i suoi numerosi fratelli nello studio.

Nel 1750 papa Benedetto XIV nomina Maria Gaetana Agnesi docente di filosofia e matematica all’Università di Bologna e le chiede concretamente di prendere la cattedra alla morte del padre nel 1752. Ad altre donne erano state proposte delle cattedre, ma di fatto nessuna era riuscita a insegnare davvero.

A questo punto della sua vita, Agnesi prende una strada totalmente inaspettata. Dice addio allo studio della matematica e si concentra sulla teologia, che era sempre stata presente nei suoi interessi e nei suoi studi. Non solo, vende i beni di famiglia per dedicarsi alle opere caritatevoli a favore dei malati.

Con l’aiuto economico del conte Trivulzio, apre il Pio Albergo Trivulzio di cui sarà la direttrice fino alla sua morte nel 1799.

Agnesi sarà un punto di riferimento per le donne nella matematica tra '800 e '900.

Marie-Sophie Germain

Pur di studiare matematica Sophie Germain si finse un uomo.
Lo studio dei metalli e la teoria dei numeri sono l'eredità di Sophie Germain.

Sophie Germain (1776-1831) è stata una matematica francese che dedicato la vita allo studio della teoria dei numeri risolvendo il teorema di Fermat con i numeri primi e dando vita al teorema di matematica applicata alla fisica senza il quale non si sarebbe mai potuta costruire la tour Eiffel.

Nata a Parigi, da una famiglia di ricchi mercanti, si innamora della matematica in piena rivoluzione francese. Mentre il padre viene eletto alla Costituente, Sophie Germain legge un libro sulla storia della matematica e rimane colpita da Archimede. Il geometra siracusano è talmente assorto nelle sue ricerche che non risponde a un soldato romano e viene ucciso.

La decisione è presa: anche Sophie darà la vita per la matematica. All’inizio lo fa la buio, di nascosto, perché i suoi genitori le vietano una pratica non femminile. Poi cedono alla caparbietà di Sophie, che però continua a studiare da autodidatta. Quando viene creata l’Ecole Polytechnique, la giovane vorrebbe iscriversi e frequentare i corsi, ma è espressamente vietato per le ragazze.

Inventa allora lo stratagemma di seguire le lezioni a distanza, usando il nome di un allievo che non frequenta più, Antoine Le Blanc. Nessuno si accorge dell’inganno, ma il professore Joseph-Louis Lagarde si accorge subito che quel ragazzo è geniale e vuole conoscerlo. Sophie Germain è costretta a rivelargli la propria identità e Lagarde incoraggia la matematica a continuare i suoi studi. In questo periodo Sophie Germain trovò i numeri primi, detti numeri primi di Germain che soddisfano il teorema di Fermat.

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L'eredità di Marie-Sophie Germain

Grazie allo studio delle vibrazioni delle superfici elastiche e metalliche di Sophie Germain si sono realizzate opere come la Tour Eiffel.
Lo studio delle vibrazioni delle superfici elastiche ha reso possibile costruire la Tour Eiffel!

Nel 1804 usa di nuovo la sua identità maschile per uno scambio epistolare sulla teoria dei numeri con il matematico più noto dell’epoca, Carl Friedrich Gauss. Anche in questo caso viene rivelata la sua identità e la reazione di Gauss è altrettanto sorprendente. È lui a definirla una persona geniale che oltre a occuparsi di una materia tanto difficile è in grado di sfidare i pregiudizi del tempo con risultati brillanti.

Nel 1808 il carteggio si interrompe perché Gauss passa all’insegnamento dell’astronomia all’Università di Gottinga. Sophie Germain, invece, vorrebbe dimostrare l’Ultimo teorema di Fermat. Allarga il suo campo di ricerca alla fisica, prendendo spunto da un concorso indetto dall’Accademia di Scienze sullo studio delle vibrazioni delle superfici elastiche.

In questa occasione Sophie Germain trova l’equazione differenziale che risolve il problema, ma questa passerà alla storia come differenziale di Lagarde. Il professore, diventato il suo mentore, l’aiuterà e incoraggerà sempre negli studi, riuscendo a farla uscire dal suo isolamento forzato dalla condizione di donna, pregiudizio che attraversa anche l’Accademia delle Scienze.

Solo al terzo tentativo Sophie riesce a vincere il premio dimostrando la legge matematica che è dietro alle vibrazioni delle superfici elastiche delle piastre. Senza questo studio sarebbe stato impossibile, pochi anni dopo, dare vita a un edificio completamente in metallo come la tour Eiffel.

Negli ultimi anni della sua vita, a Sophie viene finalmente permesso di partecipare agli incontri dell’Accademia di Scienze non in quanto moglie, ma in quanto matematica. Nel 1831, poco prima della sua morte a 55 anni per malattia, a Sophie viene concessa la laurea ad honorem dell’Università di Gottinga dietro la spinta di Gauss.

I contemporanei hanno celebrato le conquiste di Sophie, definendola l’Ipazia del XIX secolo, ma la storia della matematica e dell’umanità in generale, sembra essersi dimenticata di lei per molto tempo. Sulla tour Eiffel, simbolo di Parigi e della Francia, vengono scritti i nomi degli studiosi che hanno permesso di fare grandi passi avanti nelle scienze e che hanno contribuito con la loro ricerca alla costruzione della torre.

Manca però un pezzo fondamentale, Sophie Germain.

Secondo i dati dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il numero delle donne laureate in materie scientifiche è inferiore in tutti i paesi analizzati rispetto a quello degli uomini. Anche quando prendono la laurea nelle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), solo il 43% delle donne con una laurea scientifica lavora come professionista sul campo, contro il 71% degli uomini.

Tutto questo significa che c'è ancora molto da fare per promuovere l'uguaglianza di genere non solo promuovendo lo studio delle materie STEM da parte delle ragazze, ma anche garantendo uguale accesso alle professioni scientifiche dopo la laurea.

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue