Scegli di imparare per tutta la vita. Il tuo cervello e la tua conoscenza sono le tue risorse più preziose.

Albert Einstein

Per continuare a imparare per tutta la vita, bisogna prima sapere come apprendere, perché saper imparare è un'abilità a sé stante e si basa su diversi elementi:

  • sapere come funzioni
  • strutturare il ripasso
  • utilizzare strumenti appropriati
  • creare un ambiente favorevole all'apprendimento

In questo articolo ti forniremo metodi concreti e strumenti pratici per imparare meglio e in modo più sostenibile (perché siamo sicuri che anche voi abbiate dimenticato una lezione proprio durante l'esame!).

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01.

Metodo n. 1: Identifica il tuo tipo di memoria per imparare meglio

La prima cosa da fare è capire come funziona per facilitare l'apprendimento.

I diversi tipi di apprendimento secondo John Burville Biggs

John Burville Biggs, psicologo australiano specializzato nell'acquisizione della conoscenza, ha studiato e categorizzato i diversi tipi di apprendimento. Ha scritto un libro sull'argomento in collaborazione con Ross Telfer.

L'apprendimento superficiale, ovvero quello che mettiamo in pratica quando dobbiamo semplicemente memorizzare informazioni come date, nomi, vocaboli, ecc. Questo primo livello di apprendimento è una parte necessaria dello studio prima di degli esami scritti e orali.

L’apprendimento immersivo o a struttura approfondita, che riguarda la comprensione dei meccanismi sottogiacenti del soggetto. Nasce in genere da un interesse genuino per quello che stiamo studiando che, sembrandoci colmo di significato, stimola la nostra mente e la nostra curiosità. Con questo stile di apprendimento, non ci si accontenta di memorizzare informazioni, ma si cerca di trovare un pattern, una trama, e di creare connessioni tra le singole nozioni.

L’apprendimento performativo: è simile all’apprendimento immersivo, nel senso che si focalizza principalmente sulla ricerca di pattern e connessioni, e non sulla memorizzazione semplice di informazioni. Tuttavia, invece che nascere dall'interesse personale e dalla curiosità, l'apprendimento performativo nasce da uno stimolo esterno, come un compito assegnato in classe, ad esempio. Secondo la Dott.ssa Melissa Anderson, professoressa presso la Southern Oregon University, anche con questo stile di apprendimento è essenziale capire l'argomento, e non solo impararlo a memoria.

L'apprendimento profondo e l'apprendimento performativo sono quindi simili in quanto coinvolgono capacità di comprensione oltre a quelle di memorizzazione.

L'apprendimento profondo è generalmente più fondamentale, poiché lo studente dimostra un genuino interesse per la materia. La sua curiosità per la materia favorisce sia la motivazione che l'apprendimento.

Siamo tutti diversi e abbiamo stili e tecniche di apprendimento diversi.

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L’apprendimento intensivo rende più facile trovare la motivazione e memorizzare le informazioni utili.

Quando prendiamo in considerazione gli stili di apprendimento individuali, possiamo ottenere molto di più dallo studio. 

In una delle sue ricerche, Doris B. Matthews mostra che identificare il proprio stile di apprendimento è particolarmente importante per le matricole.

I 4 stili di apprendimento secondo il modello VARK

Il modello VARK è un metodo diffuso per comprendere gli stili di apprendimento individuali. Sviluppato da Neil Fleming negli anni '90, si basa sull'idea che ogni individuo apprenda in modo più efficace in base a determinate preferenze sensoriali.

VARK è un acronimo che sta per quattro stili di apprendimento:

V per Visual (Visivo)

Memorizzi meglio le informazioni quando vengono presentate graficamente o schematicamente:

  • Diagrammi
  • Mappe mentali
  • Tabelle, diagrammi
  • Colori e layout strutturati

Preferisci vedere le relazioni tra le idee piuttosto che leggere lunghi paragrafi.


R per Reading (Lettura/Scrittura)

Ti senti a tuo agio con la parola scritta:

  • Prendere appunti
  • Leggere manuali, articoli o documenti
  • Scrivere riassunti
  • Cercare in database o dizionari

Ti piace leggere e scrivere per integrare meglio le informazioni.

A per Auditory (Uditivo)

Preferisci ascoltare:

  • Spiegazioni orali
  • Discussioni
  • Podcast
  • Registrazioni audio
  • Lezioni in presenza o video esplicativi

Ricordi bene ciò che senti e impari attraverso conversazioni o storie.

K per Kinesthetic (Cinestetico)

Impari meglio facendo, manipolando o sperimentando:

  • Casi studio
  • Giochi di ruolo
  • Workshop pratici
  • Esperienze di vita reale
  • Simulazioni

Ricordi meglio quando sei attivo e fisicamente coinvolto.

Il modello VARK, stile Superprof

Le tre categorie maggiori sono quella visiva, quella uditiva e quella cinestestica o tattile. Per aiutarti a navigare tra gli strumenti che ti proponiamo in questo articolo, abbiamo deciso di associare a ognuna di queste categoria un personaggio e a un colore:

  • Il fotografo, associato al colore blu, rappresenta l’apprendimento visivo. 
  • Il musicista, associato al colore rosa, rappresenta l’apprendimento uditivo. 
  • L’esploratore, associato al colore verde, rappresenta l’apprendimento cinestetico o tattile. 

Lo psicologo Howard Gardner descrive gli stili di apprendimento come le diverse modalità con cui gli studenti si approcciano alle materie di studio e al lavoro scolastico e universitario. I diversi tipi di intelligenza determinano diversi stili di apprendimento, che a loro volta hanno un impatto sulla quantità di informazioni che il cervello riesce a memorizzare sul lungo termine.

Il Fotografo🦋

The photographer character sitting at a table and taking pictures

Per il fotografo, il tratto dominante nell’apprendimento è la percezione visiva. Chi appartiene a questo gruppo è particolarmente fortunato, poiché la maggior parte delle attività scolastiche e accademiche sono pensate proprio per questo tipo di intelligenza. I fotografi imparano bene leggendo testi e ripassando i propri appunti.

Possono utilizzare tecniche come carte illustrate, schemi e classificazioni per colori, e mappe mentali per ottenere il meglio dalle sessioni di studio.

I fotografi saranno in grado di sfruttare appieno diversi spunti visivi per evidenziare gli aspetti di un soggetto. Queste informazioni possono poi essere recuperate come un'immagine mentale a cui possono accedere ogni volta che ne hanno bisogno.

Ai fini di questo articolo, il fotografo è rappresentato dal colore blu e dall'emoji 🦋.

Gli strumenti che menzioniamo per aiutarti nel tuo percorso di apprendimento sono codificati a colori. I fotografi saranno in grado di identificare ciò che funziona meglio per loro cercando il colore blu.

Il musicista👩‍🎤

Per i musicisti, il senso dominante quando si tratta di assimilare informazioni è senza dubbio l'udito. Frequentare le lezioni e prestare attenzione in classe è il miglior modo di apprendere per chi appartiene a questa categoria. Se i fotografi prediligono la lettura per assimilare informazioni, i musicisti tendono a ricordare meglio quando ascoltando lezioni o chiacchierando coi compagni.

The musician character sitting at a table with headphones on

In genere tendono anche ad ascoltare musica mentre studiano per stimolare la concentrazione. Saranno quindi principalmente strumenti in formato audio a rivelarsi un asso nella manica per i musicisti, poiché questo tipo di risorse li aiuterà a selezionare e memorizzare le informazioni più in fretta.

In questo articolo, i musicisti sono rappresentati dal colore rosa e dall'emoji 👩‍🎤.

Se appartieni a questa categoria, cercalo per identificare gli strumenti per te più utili.

L’esploratore 🐍

The explorer character sitting at a table and looking at a map

Per l'esploratore, lo stile di apprendimento dominante è quello tattile o cinestetico. Per dirla in parole più semplici: chi appartiene a questa categoria impara facendo. Gli esploratori tendono a privilegiare la pratica alla teoria, e avranno quindi una spiccata preferenza per le attività di laboratorio e le visite "sul campo".

Possono risultare particolarmente portati per lo sport, per la musica e/o per le arti plastiche. Se ti riconosci in questa categoria, sappi che ci sono diversi modi di arricchire il tuo percorso universitario con attività tattili o cinestetiche.

Gardner ha introdotto l’idea che esistono diversi tipi di intelligenza, e che siamo tutti in grado di imparare in maniera diversa. Per quanto riguarda l'esploratore, ha definito la sua intelligenza "corporeo-cinestetica" e ne ha descritto i punti di forza7.

L’esploratore preferisce prendere appunti piuttosto che ripassarli, e più in generale predilige le esperienze e le informazioni di prima mano a quelle riportate. Se studia storia dell’arte, ad esempio, avrà tendenza a recarsi di frequente al museo per osservare le opere. Insomma, per gli esploratori è l'esperienza diretta la migliore fonte d'apprendimento.

In questo articolo, gli strumenti di apprendimento adatti agli esploratori sono rappresentati dal colore verde e dall'emoji 🐍.

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La combinazione di più stili di apprendimento

Gli studiosi Prithishkumar e Michael hanno affermato nel loro articolo
"Understanding Your Student: Using the VARK Model", pubblicato sul Journal of Postgraduate Medicine, che la maggior parte degli studenti adotta una strategia di apprendimento multimodale, poiché combinare diversi stili di apprendimento porta a risultati migliori. Ciò significa che è possibile avere uno stile di apprendimento primario che si abbina perfettamente a uno stile secondario.

Questo significa che è possibile avere uno stile principale di apprendimento che viene poi perfezionato con uno stile secondario. Scopri qual è il tuo stile di apprendimento e vediamo insieme come ottenere il meglio dallo studio!

Quali sono gli altri modelli di apprendimento?

Esistono stili di apprendimento diversi dal modello VARK.

Il modello di Kolb13 è una teoria dell'apprendimento esperienziale sviluppata da David Kolb negli anni '80. Si basa sull'idea che l'apprendimento avvenga attraverso l'esperienza, attraverso un ciclo in quattro fasi:

  • Esperienza concreta (vivere una situazione)
  • Osservazione riflessiva (analizzare ciò che è accaduto)
  • Concettualizzazione astratta (derivare principi o idee)
  • Sperimentazione attiva (testare queste idee in nuove situazioni)

Sulla base di questo ciclo, Kolb ha identificato quattro principali profili di apprendimento, basati sulle preferenze di ciascun allievo in questo processo.

Il Convergente

Un mix di sperimentazione attiva e concettualizzazione astratta

  • Caratteristiche: Pratico, orientato alla soluzione, logico, ama risolvere problemi tecnici o concreti.
  • Punti di forza: Applicale idee in modo concreto, arriva al nocciolo della questione, trova"la risposta giusta".
  • Stile di apprendimento: Preferisce situazioni in cui può testare una teoria o trovare una soluzione chiara. Molto a suo agio con scienza e tecnologia.

L'Assimilatore

Un mix di osservazione riflessiva e concettualizzazione astratta

  • Caratteristiche: Analitico, rigoroso, ama comprendere concetti e teorie
  • Punti di forza: Strutturare le informazioni, organizzare le idee, comprendere un argomento in modo approfondito
  • Stile di apprendimento: Predilige modelli logici, lettura e presentazioni. Impara meglio quando è in grado di analizzare, classificare e comprendere prima di agire.

Il Divergente

Un mix di esperienza concreta e osservazione attenta

  • Caratteristiche: Fantasioso, sensibile, aperto alle emozioni e a molteplici prospettive
  • Punti di forza: Vedere una situazione da più angolazioni, generare idee, stabilire connessioni tra le esperienze
  • Stile di apprendimento: Impara meglio attraverso l'osservazione, la narrazione e la discussione. Apprezzato in ambito artistico, sociale o nelle professioni di aiuto.

L'Accomodatore

Un mix di esperienza concreta e sperimentazione attiva

  • Caratteristiche: Intuitivo, spontaneo, ama agire rapidamente e imparare per tentativi ed errori
  • Punti di forza: Reagisce efficacemente all'azione, si adatta e prende l'iniziativa
  • Stile di apprendimento: Preferisce sperimentare, fare e scoprire attraverso la pratica. Impara meglio in ambienti dinamici e pratici.

Per conoscerti meglio, puoi anche fare un test della personalità come il test Jung o il MBTI. Potresti rimanere sorpreso dai risultati!

Conoscere bene te stesso ti permette di determinare quali metodi di apprendimento sono più adatti a te.

02.

Metodo n. 2: Prendi appunti per strutturare e memorizzare

Indipendentemente dal tuo stile di apprendimento, prendere appunti avrà un effetto benefico su di te.

  • Se apprendi visivamente 🦋, imparerai più facilmente con testi strutturati e organizzati e con idee evidenziate con colori.
  • Se apprendi più uditivamente 👩‍🎤, scrivere o disegnare durante la lezione ti aiuterà a rimanere concentrato su ciò che dice l'insegnante.
    Se apprendi in modo cinestetico 🐍, disegnare o scrivere ti aiuterà a fissare nella memoria ciò che hai imparato.
Close-up on longhand note-taking
Sceneggiatura in tre atti.

Se un professore ti fornisce uno schema o una struttura in grado di sottolineare le informazioni importanti di un corso, assicurati di non riposare sugli allori considerando il lavoro come già svolto, ma di prenderlo per quello che è: un aiuto supplementare che ti consentirà di organizzarti meglio nello studio, ma che non ti esonera in alcun modo dal ripassare e dal riassumere i tuoi appunti.

Sarà questo a fare la differenza e a permetterti di assimilare realmente il contenuto del corso.

Rielaborare le informazioni ti permetterà di concentrarti sui punti più importanti, di sviluppare una maggiore precisione, imparando anche ad assegnare le giuste priorità al materiale di studio, e di ordinare meglio i tuoi pensieri.

Questo esercizio ti permetterà di prendere una parte più attiva nel processo di apprendimento rispetto alla semplice lettura o all'ascolto delle lezioni. Prendere appunti e ripassarli è il miglior modo per assimilare informazioni in maniera organica, anche se questa attività non dovesse risultare tra le migliori per il tuo stile di apprendimento.

Per prendere appunti puoi usare la carta oppure app per prendere appunti e organizzare i tuoi appunti come Obsidian, SimpleNote o Notability.

03.

Metodo n. 3: adottare le tecniche di apprendimento giuste

Per contrastare efficacemente questa "curva dell'oblio", ti consigliamo di leggere gli appunti presi lo stesso giorno, poi il secondo e il terzo giorno.

Chun e Heo, 2018

Secondo lo studio di Finkenbinder, il momento migliore per studiare è la mattina, verso le 8.

access_time
La mattina verso le 8.

è il momento migliore per studiare.

Queste tecniche ti aiuteranno a memorizzare meglio le informazioni, evitando così notti insonni la notte prima degli esami. A tutti è capitato di passare una notte insonne a studiare, e probabilmente capita anche a te di tanto in tanto. Ma ora sai come evitarlo.

Ripetizione dilazionata 🦋 👩‍🎤 🐍

L'utilità della ripetizione dilazionata fu teorizzata alla fine del XIX secolo dallo psicologo tedesco Hermann Ebbinghaus. È famoso per aver studiato sperimentalmente la memoria e l'oblio, e per aver definito la cosiddetta curva dell'oblio. Ebbinghaus dimostrò che senza ripasso, dimentichiamo gran parte delle informazioni apprese nel giro di ore o giorni. La memoria diminuisce esponenzialmente… a meno che non riattiviamo regolarmente le informazioni.

La ripetizione dilazionata si basa sul fatto che il nostro cervello memorizza meglio quando deve sforzarsi di richiamarle dopo un certo ritardo, piuttosto che ripassare intensamente le informazioni in un'unica sessione (addio ripasso notturno). Ripassando a intervalli strategici (appena prima di dimenticare), stimoliamo attivamente il consolidamento delle informazioni nella memoria a lungo termine.

Strumenti come Anki e Quizlet integrano automaticamente questo principio: regolano la frequenza di ripasso in base alla facilità con cui l'utente richiama le informazioni. Il risultato: un apprendimento più efficace, duraturo e personalizzato, ideale per studenti, professionisti o chiunque desideri memorizzare informazioni a lungo termine.

È possibile farlo anche senza un'app. Sebbene non esista un limite di tempo universale, la ricerca in psicologia cognitiva e negli algoritmi di ripetizione dilazionata generalmente raccomanda il seguente programma, adattato in base alle prestazioni di richiamo:

RIPASSOCADENZA CONSIGLIATA
Primo ripassoIl giorno stesso
Secondo ripassoIl giorno dopo
Terzo ripassoTre giorni dopo
Quarto ripassoSette giorni dopo
Quinto ripassoQuindici giorni dopo
Sesto ripassoUn mese dopo
Settimo ripassoOgni 2 o 3 mesi

Mappe mentali 🦋 🐍

Le mappe mentali sono strumenti visivi per organizzare le idee secondo una struttura ad albero.

Si inizia con una parola o un concetto centrale posizionato al centro della pagina, per poi sviluppare ramificazioni attorno ad esso, ciascuna delle quali rappresenta un'idea o un tema correlato. Queste ramificazioni possono a loro volta essere suddivise in sotto-rami, consentendo di strutturare le informazioni in modo logico, gerarchico e visivamente chiaro.

L'uso di colori, pittogrammi o parole chiave migliora ulteriormente la memorizzazione. Le mappe mentali sono particolarmente utili per prendere appunti, pianificare un progetto, rivedere un corso o stimolare la creatività promuovendo una visione globale e intuitiva di un argomento.

Le mappe mentali si basano su diverse teorie cognitive che ne spiegano l'efficacia, in particolare nelle aree dell'apprendimento, della memoria e della creatività:

Teoria della doppia codifica (Paivio, 1971)

Secondo Allan Paivio, il nostro cervello elabora le informazioni attraverso due canali complementari:

  • Il canale verbale (testi, parole)
  • Il canale visivo (immagini, diagrammi)

Le mappe mentali sfruttano questi due sistemi combinando parole chiave ed elementi grafici, favorendo una migliore memorizzazione.

Apprendimento significativo (Ausubel, 1963)

David Ausubel sostiene che l'apprendimento è più efficace quando è organizzato attorno a concetti preesistenti nella mente dell'allievo.

Le mappe mentali facilitano questa strutturazione collegando le nuove informazioni a idee centrali o già note.

Carico cognitivo (Sweller, 1988)

John Sweller spiega che la nostra memoria di lavoro è limitata e che un eccesso di informazioni mal strutturate ostacola l'apprendimento.

Le mappe mentali aiutano a ridurre il carico cognitivo organizzando visivamente le informazioni in modo chiaro e gerarchico.

Pensiero "radiante" (Tony Buzan)

Tony Buzan, ideatore del concetto di mappa mentale, descrive le mappe mentali come espressione del pensiero radiante, ovvero la nostra naturale capacità di associare liberamente idee attorno a un tema centrale, proprio come le connessioni neurali.

Le migliori tecniche di apprendimento.
Utilizza le mappe mentali per fissare i contenuti nella tua memoria.

Flashcard 🦋 👩‍🎤 🐍

Le flashcard sono schede divise in due parti utilizzate per l'apprendimento. Da un lato c'è una domanda, una parola chiave o una definizione da completare, e dall'altro la risposta. La loro efficacia si basa su un meccanismo semplice ma potente: l'auto-interrogazione attiva.

Invece di rileggere passivamente gli appunti, ci si mette alla prova ponendosi domande, il che stimola la pratica del recupero, una leva fondamentale per la memorizzazione a lungo termine (e non c'è bisogno di nessuno che ci aiuti).

Le flashcard possono essere create a mano o tramite app come Anki, Quizlet o Brainscape, spesso abbinate al principio della ripetizione dilazionata per massimizzare la memorizzazione.

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04.

Metodo n. 4: Pianifica e organizza le tue sessioni di studio

Apprendimento efficace non significa solo accumulare ore di lavoro: è necessario anche sapere come strutturare il tempo, gestire le priorità e rimanere concentrati.

Tra i metodi più utilizzati, la Tecnica del Pomodoro consiste nell'alternanza di sessioni di lavoro di 25 minuti con brevi pause per mantenere un buon livello di attenzione.

La pianificazione settimanale come metodo di studio.

25 minuti perché diverse teorie hanno stabilito che questo è l'intervallo di concentrazione ideale per un apprendimento ottimale.

L'effetto plateau dell'attenzione è una teoria che dimostra che la nostra attenzione sostenuta tende a diminuire dopo 20-30 minuti, riducendo le nostre prestazioni.

Il cervello può elaborare solo una quantità limitata di informazioni alla volta. Sessioni eccessivamente lunghe generano un sovraccarico cognitivo, che ostacola l'apprendimento. Periodi di 25 minuti ci permettono di rimanere in una zona ottimale tra sforzo e assimilazione, senza saturazione mentale.18

La legge di Parkinson afferma che "il lavoro si espande fino a riempire tutto il tempo disponibile per il suo completamento". Fissando una scadenza breve (25 minuti), creiamo una sana pressione temporale che incoraggia la concentrazione ed evita la procrastinazione. Infine, alternare brevi periodi di sforzo a brevi pause crea un ritmo motivante, con un sistema di ricompensa immediata (la pausa). Questo rafforza l'impegno nel compito e il senso di realizzazione. Questo ciclo sforzo-ricompensa si basa sui meccanismi dopaminergici del cervello legati alla motivazione estrinseca.

Altre strategie come le liste di cose da fare (che danno priorità alle attività in base alla loro importanza o all'energia richiesta) o il blocco delle distrazioni digitali contribuiscono a creare un ambiente favorevole all'apprendimento profondo.

Diverse app possono aiutarti a implementare queste tecniche: Itsycal per visualizzare la tua agenda a colpo d'occhio, Forest per rimanere concentrato gamificando il tuo tempo, o Touchbartimer per cronometrare le tue sessioni di lavoro. Questi strumenti sono descritti in dettaglio nel nostro articolo sull'organizzazione.

05.

Metodo n. 5: Dormire bene per consolidare l'apprendimento

Un buon apprendimento non avviene solo davanti a schede o a uno schermo: continua anche mentre si dorme. È durante il sonno profondo che il cervello consolida le informazioni apprese durante il giorno, trasferendole dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Al contrario, notti insonni o periodi di sonno frammentato interrompono questo processo, riducono la capacità di concentrazione e compromettono la memorizzazione delle conoscenze.

L'importanza del sonno.
Non bisogna assolutamente trascurare la qualità del proprio sonno!

Per favorire un sonno di qualità, è essenziale preparare la mente al riposo stabilendo un rituale rilassante di fine giornata.

App come Balance, Calm o Headspace possono supportarti durante questa fase di rilassamento mentale, con esercizi di respirazione, meditazione o storie rilassanti. Un sonno di qualità, regolare e ristoratore è uno dei migliori alleati per una memoria forte.

Ecco la nostra breve lista di consigli per dormire bene:

  • Siate costanti: andate a letto (più o meno) alla stessa ora e svegliatevi alla stessa ora, anche nei fine settimana. Il vostro cervello lo adorerà!
  • Abbassate le luci circa un'ora prima di andare a letto per preparare il corpo e il cervello al sonno.
  • Non guardate gli schermi per almeno un'ora prima di andare a letto.
  • Non rimanete a letto per lunghi periodi di tempo da svegli, in modo da non associare il letto allo stress perché non riuscite a dormire.
06.

Metodo n. 6: Mantenere motivazione e concentrazione

La nostra memoria di lavoro è un sistema potente ma limitato: secondo la legge di Miller, può contenere solo da 5 a 9 elementi alla volta, e solo per pochi secondi.

L'intervallo di memoria immediata sembra essere di circa sette per i numeri, sei per le lettere e cinque per le parole.

George A. Miller, 1956

Questa teoria è stata ampiamente confermata e successivamente avvalorata, in particolare dalla ricerca sulla memoria di lavoro (Baddeley & Hitch).

Quando sovraccarichiamo questa memoria con troppe informazioni contemporaneamente, entriamo in uno stato di sovraccarico cognitivo: il cervello non riesce più a codificare correttamente i dati nella memoria a lungo termine. L'attenzione diventa quindi dispersiva, la concentrazione sui concetti chiave diminuisce e la ritenzione delle conoscenze si riduce significativamente. Questo accumulo mentale può persino portare al disimpegno, perché se ci si sente sopraffatti, spesso si finisce per demotivarsi.

Tuttavia, nell'istruzione, la motivazione gioca un ruolo centrale nell'apprendimento. Esistono due tipi principali:

  • Motivazione intrinseca, che nasce dall'interno: si agisce spinti dall'interesse, dal piacere o dalla curiosità per l'argomento. Questa è la forma più sostenibile e coinvolgente.
  • Motivazione estrinseca, che si basa su fattori esterni: ottenere un voto, conseguire un diploma, evitare un fallimento o ricevere una ricompensa.

Per rimanere motivati ​​e concentrati nel tempo, alcuni semplici consigli possono fare la differenza:

  • Fissare obiettivi concreti e raggiungibili (ad esempio: "ripassare questo capitolo in 45 minuti")
  • Utilizzare la tecnica del Pomodoro per suddividere il lavoro in sessioni brevi
  • Disattivare le notifiche sul telefono o sul computer per evitare interruzioni
  • Fare pause attive: camminare, fare stretching, respirare profondamente

Imparare in modo efficace significa anche saper rispettare i propri limiti cognitivi, coltivando al contempo la propria motivazione personale.

07.

Conclusione

Einstein aveva ragione: la tua mente è la risorsa più importante di cui disponi. Ora, mentre muovi i primi passi nel mondo universitario e, di conseguenza, nella tua vita adulta, capire come funziona e imparare a coltivarla acquisendo le migliori abitudini è essenziale. Testando diverse strategie di organizzazione e trovando gli strumenti più adatti a te, riuscirai a ottenere il meglio dalla tua mente e a portare a casa ottimi risultati accademici.

08.

Fonti‌

  1. Lally, P., van Jaarsveld, C., Potts, H. and Wardle, J., 2009. How are habits formed: Modelling habit formation in the real world. European Journal of Social Psychology , [online] 40(6), pp.998-1009: <http://repositorio.ispa.pt/bitstream/10400.12/3364/1/IJSP_998-1009.pdf>
  2. Chun, B. and Heo, H., 2018. The effect of flipped learning on academic performance as an innovative method for overcoming Ebbinghaus' forgetting curve. Proceedings of the 6th International Conference on Information and Education Technology, [online]: <https://dl.acm.org/doi/pdf/10.1145/3178158.3178206>
  3. Walker, M., 2008. Sleep-Dependent Memory Processing. Harvard Review of Psychiatry , [online] 16(5), pp.287-298: <https://journals.lww.com/hrpjournal/Abstract/2008/09000/Sleep_Dependent_Memory_Processing.3.aspx>
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  5. Biggs, John B. & Telfer, Ross. 1987, The process of learning / John B. Biggs, Ross Telfer Prentice-Hall of Australia Sydney
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Nicolò Superprof

Scrittore e traduttore laureato in letterature comparate. Vivo a Parigi, dove coltivo la mia passione per i libri, il cinema e la buona cucina.