Il pubblico vuole vedere sempre gli stessi film: bisogna deluderlo, sennò non si farebbe nulla di interessante nell'arte.
Woody Allen
Quando si pensa a Venezia, è impossibile non pensare al tappeto rosso e alle star internazionali che sfilano al Lido, attirando folle di fan in delirio davanti allo storico Palazzo del Cinema sul Lungomare Marconi.
Questa celebre rassegna, seguita in tutto il mondo, giunge quest’anno alla sua 82ª edizione: la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è infatti tra le manifestazioni cinematografiche più antiche al mondo, seconda solo alla notte degli Oscar. Ma, a differenza di quest’ultima che si svolge in un unica serata, quella di Venezia è a tutti gli effetti il primo festival cinematografico della storia.
anno della sua prima edizione
Da allora ha saputo conquistare un posto d’onore nel mondo del cinema. Il principale premio assegnato dalla giuria del festival, il celebre Leone d’oro, è ancora oggi, assieme alla Palma d’Oro di Cannes e all’Orso d’Oro di Berlino, uno dei premi cinematografici più ambiti in Europa e nel mondo intero.
Ma com’è nato il festival di Venezia? In questo articolo scopriamo tutte le informazioni pratiche da sapere e le tappe più importanti e i momenti salienti mostra del cinema nel corso della storia:
- Gli anni del fascismo e il dopoguerra
- Gli anni d'oro del concorso
- Dal '68 fino aglia anni '90
- I primi anni 2000
- L'81esima edizione
L'inizio dei momenti salienti Mostra del Cinema: gli anni del fascismo e il dopoguerra
La prima edizione della Mostra del Cinema di Venezia si svolse nell’agosto 1932, grazie a un'idea del conte Giuseppe Volpi, allora presidente della Biennale di Venezia, dello scultore Antonio Maraini e di Luciano de Feo, segretario generale dell’Istituto Internazionale per il Cinema Educativo.

L'Italia era governata allora dal regime fascista di Mussolini, che approvò il festival, convinto che questo potesse contribuire ad attirare i riflettori internazionali sulla penisola.
Si tenne all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, e la dimensione competitiva non era ancora presente. Si trattava infatti semplicemente di una rassegna di presentazione di nuovi lungometraggi al pubblico, che portò a sfilare sul lungomare del Lido star dell’epoca quali Greta Garbo, Vittorio De Sica e Joan Crawford.
Già dalla seconda edizione, svoltasi nel '34 (poiché pensata inizialmente con la stessa cadenza della Biennale) si introdusse la dimensione competitiva e vennero istituiti premi dal triste nome propagandistico come la Coppa Mussolini, assegnata al miglior film italiano o straniero, e le Grandi Medaglie d’Oro dell’Associazione Nazionale Fascista dello Spettacolo.
Dalla terza edizione la mostra diventò annuale, come conseguenza dell’enorme successo riscontrato, e furono poco a poco negli anni successivi introdotte novità come la giuria internazionale e la coppa Volpi per gli attori, che prese il nome dal fondatore del festival.
Nel 1937 fu costruito, per mano dell’architetto Luigi Quagliata, il nuovo Palazzo del Cinema che ancora oggi ospita la Mostra.
Sebbene vi siano stati presentati molti capolavori, questa fase storica della mostra va comunque contestualizzata: le pressioni politiche della dittatura fascista influenzarono e corruppero più volte i risultati del festival, tant’è che ancora oggi in molti considerano le edizioni del 1940, 41 e 42 come non avvenute.
Dal 1946, con la fine della guerra, la mostra cominciò a trovare la sua vera identità, gli artisti internazionali ritornarono a Venezia e, dal 1949, sotto la direzione di Antonio Petrucci, il festival tornò ad occupare il Palazzo del Cinema, requisito dagli alleati alla fine della guerra, per non lasciarlo più fino ai giorni nostri.
Ecco alcuni film imperdibili dell'epoca:
- Il Cammino Verso la Vita di Nikolaj Ekk
- La Grande Illusione di Jean Renoir
- Siréna di Karel Steklý
- Amleto di Laurence Olivier
- La Terra Trema di Luchino Visconti
Divi e capolavori: gli anni d'oro del concorso
Negli anni 50, la mostra di Venezia si affermò come una delle rassegne cinematografiche più importanti del mondo, nonostante la nascita di altri grandi festival cinematografici come quello di Cannes, fondato nel 1946.
La guerra iniziava ormai ad essere soltanto un brutto ricordo del passato, e la mostra si avviava a entrare nei suoi anni d’oro, affermandosi come una vetrina internazionale sia in campo artistico che sociale.

Grazie alla Mostra del Cinema di Venezia, l'occidente scoprì ad esempio il cinema giapponese, attraverso i capolavori di Kurosawa, Inagaki e Mizoguchi.
Negli anni 50 inoltre arrivarono sugli schermi del festival due registi che fecero la storia del cinema italiano:
Federico Fellini e Michelangelo Antonioni.
Il cinema europeo faceva da padrone, con figure di spicco che vengono scoperte dal pubblico italiano proprio grazie alle rassegna: grandi nomi quali Ingmar Bergman, Carl Theodor Dreyer e Louis Malle.
Venezia fu invasa dai nuovi divi, come Marlon Brando e Brigitte Bardot o, per quanto riguarda gli italiani, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi e Vittorio Gassmann.
Negli anni 60 il festival diventò promotore di un’opera di rinnovamento del cinema, e furono create diverse sezioni per promuovere tutti i rami della settima arte. Vennero promossi movimenti quali il Free Cinema inglese e la Nouvelle Vague francese, rappresentata in particolare da Godard e Resnais.
Per quanto riguarda il cinema nostrano, fecero la loro comparsa grandi registi, come Pasolini e Bertolucci.
Il cinema italiano conobbe una vera e propria epoca d’oro in questa fase, grazie anche ai nuovi divi emergenti quali Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni e Monica Vitti. Tra il '63 e il '65 i registi italiani portarono a casa 4 Leoni d’Oro consecutivi! Oggi puoi scorprire tutti i loro grandi successi grazie ai corsi di cinema online!
Film imperdibili dell'epoca:
- I Racconti della Luna Pallida D’agosto di Kenji Mizoguchi
- Il Volto di Ingmar Bergman
- Gli Amanti di Louis Malle
- La Grande Guerra di Mario Monicelli
- Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni
Evoluzione Mostra del Cinema Venezia: dalla rivolta del '68 alle novità degli anni '90
Le rivolte politiche e sociali del ’68 ebbero delle conseguenze importanti anche sul festival, che fu accusato di essere ancora retto dallo stato di epoca fascista. Come conseguenza, dal '69 al '79 il festival tornò ad essere una manifestazione non competitiva, e non vennero più assegnati premi. Le edizioni del 1973, 1977 e 1978 non si tennero nemmeno. Fu nel 1980 che tornò il celebre Leone d’Oro!

Tuttavia questa fase non fu priva di novità. Nel 1971 venne ad esempio introdotto il Leone d’Oro alla carriera, che fu assegnato a due figure di spicco quali John Ford e Charlie Chaplin.
La Mostra visse anni difficili di contestazione e di fatica a reinventarsi. I suoi oppositori crearono addirittura un festival alternativo, chiamato Giornate del cinema italiano, che però non riuscì a soppiantare la sorella maggiore.
Nel 1979, il nuovo direttore Carlo Lizzani decise di modernizzare la rassegna a cominciare dal nome: decise di non chiamarla più Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, ma semplicemente Mostra Internazionale del Cinema.
Grazie alla direzione di Lizzani, che lottò per includere intellettuali del calibro di Moravia nell’organizzazione del festival, la mostra trovò nuova vita e diventò un luogo di riflessione anche teorica sul cinema.
Nel 1980 la mostra tornò competitiva e, per festeggiare l'evento, il Leone d’Oro fu assegnato ex aequo a Louis Malle e a John Cassavetes.
Dall’83 la direzione passò in mano a Gian Luigi Rondi, che creò la giuria internazionale composta esclusivamente da autori, primo tra tutti Bertolucci, per trasformare il festival in una "mostra degli autori, per gli autori".
A partire dal 1988 la mostra si arricchì con due nuove importanti sezioni: "Orizzonti" e "Notte", la prima delle quali è ancora presente.
Negli anni '90, sotto la direzione di Biraghi prima, e di Gillo Pontecorvo poi, il festival ringiovanì: fu dato molto spazio a registi emergenti come Gus Van Sant, Spike Lee, Peter Jackson e, tra gli italiani, Mario Martone, Paolo Virzì, ecc…
Per tutto il decennio, la mostra del cinema di Venezia continuò ad essere una vetrina internazionale, un luogo di promozione della settima arte, capace di dare spazio anche a capolavori non-occidentali, difficilmente accessibili al di fuori della rassegna per il grande pubblico.
Film imperdibili dell'epoca:
- Novecento di Bernardo Bertolucci
- Arancia Meccanica di Stanley Kubric
- Una Notte D’Estate (Gloria) di John Cassavetes
- Vive L’Amour di Tsai Ming-Liang
- Fratelli di Abel Ferrara
Storia Mostra del Cinema di Venezia: i primi anni 2000
Continuiamo il nostro corso cinema con la storia della Mostra del Cinema di Venezia! Gli anni duemila iniziarono con una grande opera di rinnovo delle strutture dedicate alla mostra: furono costruite nuove sedi e altre furono ristrutturate.

Il comune rafforzò le connessioni tra la città e il Lido, in modo da facilitare gli spostamenti e attirare più visitatori.
Furono introdotti nuovi premi, come il Leone dell’Anno o il Leone del Futuro, anche se molti verranno cancellati in seguito poiché percepiti dal pubblico come una distrazione dai premi principali.
Uno degli eventi più importanti di questo periodo fu la proiezione postuma dell’ultimo film di Kubrick, Eyes Wide Shut che, grazie anche alla presenza dei due celeberrimi protagonisti Nicole Kidman e Tom Cruise, attirò a Venezia un massa enorme di curiosi.
In questi anni si succedettero presidenti di giuria di grande calibro: Monicelli, Gong Li, Catherine Deneuve, Wim Wenders, ecc…
Non furono anni rivoluzionari per quanto riguarda la struttura e la forma del festival, ma la Mostra del Cinema di Venezia continuò in quest'epoca ad affermarsi come uno dei più grandi organismi di promozione della settima arte nel mondo.
Film imperdibili dell'epoca e studiati anche ad ogni corso cinema roma sono:
- Boys Don’t Cry di Kimberly Peirce
- Non Uno di Meno di Zhang Yimou
- Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano di Omar Sharif
- Somewhere di Sofia Coppola
- The Favorite di Yorgos Lanthimos
Di questo regista si è sentito molto parlare ultimamente! Nel 2023 infatti il suo film Povere Creature! si è aggiudicato il Leone d'Oro, e quattro Oscar: miglior attrice protagonista Emma Stone, migliore scenografia, migliori costumi, miglior trucco.
La Mostra del Cinema di Venezia dal 2020 a oggi
Gli ultimi anni hanno rappresentato per la Mostra un periodo di grandi cambiamenti, che verrà studiato in ogni corso cinema milano, segnato da sfide globali e da una crescente centralità nel panorama cinematografico internazionale. Se dagli anni ’30 fino al 2019 Venezia era stata testimone della storia del cinema mondiale, dal 2020 in poi si è trasformata anche in un simbolo di resilienza e di rinascita culturale.
2020: il festival ai tempi della pandemia
La 77ª edizione della Mostra, svoltasi tra mille incertezze, è entrata di diritto nella storia. In un momento in cui la maggior parte dei festival internazionali veniva cancellata o spostata online, Venezia fu il primo grande evento cinematografico a tenersi in presenza durante la pandemia.
Il programma fu ridotto, con meno titoli e una selezione fortemente condizionata dalle restrizioni di viaggio, ma l’atmosfera al Lido rimase speciale. Mascherine, distanziamento e capienza limitata segnarono le proiezioni, ma al tempo stesso il festival divenne un messaggio di speranza per l’intera industria cinematografica.
Il Leone d’Oro andò a Nomadland di Chloé Zhao, che si rivelò poi un film simbolo del periodo: la storia di comunità nomadi negli Stati Uniti, in bilico tra precarietà e resistenza, rispecchiava perfettamente lo spirito di un’epoca segnata dall’incertezza. Il film conquistò anche gli Oscar come miglior film, regia e attrice protagonista (Frances McDormand).
2021: la ripresa e l’Italia protagonista
La 78ª edizione vide il ritorno di una Mostra più vicina alla normalità, con il pubblico internazionale che tornò ad affollare le sale e il red carpet. Venezia si confermò la piattaforma ideale per lanciare film in grado di dominare la stagione dei premi.
Il Leone d’Oro andò ad L’événement di Audrey Diwan, una storia potente e attualissima sull’aborto clandestino nella Francia degli anni ’60. Ma fu anche un anno memorabile per l’Italia: Paolo Sorrentino presentò È stata la mano di Dio, un’opera autobiografica che commosse pubblico e critica, conquistando il Gran Premio della Giuria e la candidatura all’Oscar come miglior film internazionale.
2022: il trampolino verso Hollywood
La 79ª edizione consolidò definitivamente il ruolo della Mostra come porta d’accesso privilegiata agli Oscar. Tra i titoli presentati figuravano The Whale di Darren Aronofsky, che regalò a Brendan Fraser il suo clamoroso ritorno e la vittoria dell’Oscar come miglior attore, e Tár di Todd Field, che valse a Cate Blanchett la Coppa Volpi e una nomination agli Oscar.
Il Leone d’Oro fu assegnato al documentario All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras, dedicato alla fotografa Nan Goldin e alla sua battaglia contro la famiglia Sackler. Una scelta che sottolineò ancora una volta l’attenzione della Mostra non solo per il cinema narrativo, ma anche per le forme documentarie più politiche e sperimentali.
2023: il trionfo di Povere creature!
La 80ª edizione passò alla storia come l’anno di Yorgos Lanthimos. Il regista greco presentò Povere creature! (Poor Things), un’opera visionaria che conquistò il Leone d’Oro. Il film si rivelò una vera e propria macchina da premi: oltre al successo a Venezia, ottenne quattro Oscar, tra cui quello per Emma Stone come miglior attrice protagonista.
Il 2023 dimostrò in modo definitivo quanto Venezia fosse diventata centrale per la stagione dei premi hollywoodiani. Sempre più spesso, infatti, il Leone d’Oro coincideva con il titolo che poi dominava i grandi riconoscimenti internazionali.
2024: Joker e gli autori internazionali
L’81ª edizione confermò questo trend. In concorso arrivarono alcuni dei nomi più amati e attesi: Luca Guadagnino con Queer, Pedro Almodóvar con The Room Next Door e Pablo Larraín con Maria, biopic dedicato a Maria Callas con Angelina Jolie protagonista.

Ma fu soprattutto Joker: Folie à Deux di Todd Phillips a catalizzare l’attenzione: sequel del Leone d’Oro 2019, il film con Joaquin Phoenix e Lady Gaga attirò critici e curiosi, trasformando il Lido in un palcoscenico di discussione globale. Il festival ribadì così la sua capacità di unire cinema d’autore e blockbuster, mantenendo un equilibrio unico nel panorama mondiale.
2025: l’82ª edizione e il futuro
L’edizione in corso, la 82ª, raccoglie questa eredità e la rilancia con un programma che vede protagonisti registi come Guillermo del Toro (Frankenstein), Yorgos Lanthimos (Bugonia), Kathryn Bigelow (A House of Dynamite), Noah Baumbach (Jay Kelly) e, naturalmente, Paolo Sorrentino con La grazia.
Accanto ai grandi nomi, non mancano opere più sperimentali e film provenienti da cinematografie meno note, a conferma del ruolo di Venezia come laboratorio globale di nuove voci.
La Mostra del Cinema si conferma quindi un luogo dove tradizione e innovazione convivono: il red carpet rimane simbolo di glamour e mondanità, ma le sale continuano a essere lo spazio dove si scrive la storia del cinema contemporaneo.









