Il buddismo (o buddhismo) è un’importantissima religione e tradizione filosofica nata nel subcontinente indiano basata sugli insegnamenti attribuiti al Buddha. Il buddhismo è la quarta religione praticata nel mondo, con oltre 520 milioni di seguaci.
Il canone buddista è vasto, con molte raccolte testuali diverse in diverse lingue (sanscrito, pali, tibetano, cinese). La scuola Theravada del buddhismo ha un largo seguito nello Sri Lanka e nel sud-est asiatico, mentre la scuola Mahayana, che comprende innumerevoli tradizioni, quali lo Zen, il Nichiren e il Tendai è praticato prevalentemente in Nepal, Cina, Vietnam, Taiwan, Corea e Giappone.
Il buddhismo tibetano, che tramanda gli insegnamenti della scuola Vajrayana dell'India, è praticato negli stati himalayani e in Mongolia.
In queste nostre lezioni di filosofia, scopriremo la storia del Buddha, i suoi insegnamenti e i precetti fondamentali della filosofia buddista, una delle principali tradizioni filosofiche orientali.
La vita e la predicazione del Buddha
Siddhartha Gautama, universalmente conosciuto con il nome di Buddha ("il risvegliato"), è stato un asceta errante e insegnante religioso che visse nell'Asia meridionale durante il VI-V secolo a.C. e fondò il buddismo.

Secondo le leggende agiografiche il Buddha nacque a Lumbini, nell'attuale Nepal, da genitori di casta regale appartenenti al clan degli Shakya, il quale rinunciò alla sua vita familiare per vivere come un asceta errante. Le leggende affermano che Siddharta, dopo aver condotto una vita da asceta ascetismo basata sulla rinuncia e sulla meditazione, raggiunse il nirvana a Bodhgaya.
In seguito a tale conseguimento il Buddha vagò quindi attraverso la pianura indo-gangetica, insegnando e creando un ordine monastico. La tradizione buddista sostiene che egli morì a Kushinagar, raggiungendo il parinirvana, l'estinzione finale.
Il Buddha insegnò una via mediana, la celebre “Via del Giusto Mezzo”, tra l'indulgenza sensuale e il severo ascetismo, la quale sarebbe capace di condurre alla libertà dall'ignoranza, dal desiderio, dalla sofferenza e dunque dalla rinascita.
I suoi insegnamenti fondamentali sono riassunti nelle quattro nobili verità e nel nobile ottuplice sentiero, un cammino basato su una disciplina che include la formazione etica e la pratica della gentilezza verso gli altri, e una serie di pratiche ascetiche come il controllo dei sensi, la consapevolezza mentale e la meditazione. Le trovi citate in tutte le lezioni filosofia online sulle religioni!
Circa due secoli dopo la sua morte, Siddharta Gautama iniziò a essere conosciuto con il titolo di Buddha, e i suoi insegnamenti furono raccolti dalla sua comunità nella raccolta intitolata Vinaya, una silloge di codici aventi come tema la vita monastica, e nel Sutta Pitaka, una raccolta di insegnamenti basati sui celebri discorsi tenuti dal Buddha durante la sua predicazione.
Questi discorsi furono tramandati oralmente nei vari dialetti indo-ariani parlati al tempo nel subcontinente indiano, e le generazioni di discepoli successive composero testi aggiuntivi, come i trattati sistematici conosciuti come Abhidharma, le biografie del Buddha, le raccolte di storie sulle sue vite passate conosciute con il nome di Jataka e i discorsi aggiuntivi.

Il buddhismo si diffuse anche fuori dai confini del subcontinente indiano, evolvendosi in una varietà di tradizioni e pratiche distinte tra loro. Il Buddha è una figura riconosciuta anche in altre tradizioni religiose, come nell’induismo, nel quale Buddha è considerato un avatara del dio Vishnu, reggitore del dharma.
L’eredità culturale del buddhismo non è custodita unicamente dalle istituzioni religiose, ma la ritroviamo anche nell’iconografia e nell'arte ispirate alla vita e agli insegnamenti del Buddha, i cui simboli e le cui rappresentazioni iconiche presenti nelle diverse tradizioni artistiche dell’Asia ne testimoniano l’incredibile e incessante influenza. Il buddismo ebbe un'influenza anche sulle tradizioni cinesi, come il taoismo, e interagì con il pensiero confuciano.
La dottrina buddhista
Il termine "buddhismo" è un neologismo occidentale comunemente impiegato per tradurre il complesso sostantivo sanscrito dharma. Questo termine designa un concetto chiave e dai molteplici significati nelle religioni indiane (induismo, buddhismo, giainismo e sikhismo) e che potremmo tradurre come termine è comunemente inteso come "ordine, "virtù","dovere religioso e morale".
Nel Buddismo, il dharma (o dhamma in lingua pali) si riferisce alla "legge e ordine cosmici" per come sono stati espressi dagli insegnamenti del Buddha.
Ma in cosa consiste dunque l’insegnamento del Buddha? Scopriamolo insieme partendo dalle quattro nobili verità!
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Le tre caratteristiche dell’esistenza
Nel buddhismo si afferma che l’esistenza presenti tre caratteristiche (trilakṣaṇa) essenziali:
- anicca (impermanenza),
- dukkha (sofferenza)
- anattā (privo di un'essenza reale ed eterna).
Il buddhismo sottolinea Il fatto che gli esseri umani siano soggetti all'illusione riguardo a queste tre caratteristiche, e che questa illusione si traduca in sofferenza e che la rimozione di quest'illusione si traduca nella cessazione di dukkha.
Questo tema è centrale nelle quattro nobili verità e nell’ ottuplice sentiero.
Le quattro nobili verità
Nel buddhismo le quattro nobili verità (caturāryasatyāni) sono "le quattro verità dei nobili", le verità o realtà per coloro "spiritualmente degni".
Le quattro verità appaiono variamente negli antichi testi buddhisti e sono tradizionalmente considerate come il primo insegnamento impartito dal Buddha nonché uno degli insegnamenti più importanti del buddhismo.
Simbolicamente le quattro verità rappresentano il risveglio e la liberazione del Buddha e la possibilità per i suoi seguaci di raggiungere la sua stessa realizzazione e libertà definitiva. Queste proposizioni forniscono un quadro concettuale per introdurre e spiegare il pensiero buddista, che deve essere compreso, o meglio "sperimentato" personalmente, similmente alle vie proposte dalle varie correnti religiose dell'induismo.

Le quattro nobili verità insegnate nel buddhismo sono:
- Dukkha ("disagio", "sofferenza") è una caratteristica innata del ciclo incessante dell’esistenza (samsara), nel quale l’individuo è spinto a sviluppare un forte attaccamento agli oggetti, alle idee e alle abitudini, provando “disagio”, “sofferenza” per via di tale attaccamento. La prima nobile verità si riferisce alla natura insoddisfacente degli stati e delle esperienze temporanee che caratterizzano l’esistenza, comprese le esperienze piacevoli, ma pur sempre temporanee e transeunti, passeggere.
- Samudaya ("causa"): dukkha, la sofferenza, è causata dal desiderio, dall’attaccamento. Il samsara, e il dolore a esso associato, sorgono e proseguono per via di tanha, "sete", “attaccamento”, “brama”, poiché l’individuo , nutrendo desiderio e aggrappandosi a stati e oggetti impermanenti, produce karma (lett. “azione”) mantenendosi intrappolato nell’incessante ciclo della rinascita e dell’eterna insoddisfazione.
- Nirodha (“fine”, “interruzione”): il dolore può essere interrotto o contenuto dal “confinamento” del desiderio. La cessazione del dolore avviene quando si rinuncia al desiderio e all'attaccamento, e solo in virtù di tale rinuncia sarà possibile conseguire il nirvana, “l’estinzione”.
- Marga (“percorso”)fa riferimento al percorso che conduce al confinamento e all’estinzione di sete e dolore, attaccamento e sofferenza. Il percorso in questione è (solitamente) rappresentato dal nobile ottuplice sentiero, di cui parleremo a breve. La verità di marga si riferisce al percorso verso la cessazione o la liberazione dal dolore. Seguendo l’ottuplice sentiero che conduce alla moksha (la liberazione dal ciclo delle rinascite), praticando la continenza, coltivando la disciplina e praticando la consapevolezza e la meditazione, è possibile liberarsi dal desiderio e dall'attaccamento a stati e oggetti impermanenti, e la rinascita e l'insoddisfazione hanno fine.
Il nobile ottuplice sentiero
Affrontiamo ora, infine, il tema centrale della filosofia buddhista, ossia il nobile ottuplice sentiero.
L’ottuplice sentiero è costituito da otto componenti: retta visione, retta risoluzione, retta parola, retta azione, retti mezzi di sussistenza, retto sforzo, retta consapevolezza, retta concentrazione.
- Retta Visione: le nostre azioni hanno conseguenze, la morte non è la fine e le nostre azioni e credenze hanno conseguenze dopo la morte. Il Buddha seguì in prima persona e insegnò un percorso finalizzato all’uscita dall’eterno ciclo di nascita e morte (samsara).
- Retta risoluzione: il praticante decide di impegnarsi ad agire in una modalità non violenta (ahimsa)] e si impegna ad abbandonare la propria casa e la vita mondana e seguire il sentiero buddhista.
- Retta parola: non mentire, non parlare in modo scortese, non dire a una persona ciò che un altro dice di lui per causare discordia o danneggiare la loro relazione, evitare le chiacchiere inutili.
- Retta azione: non uccidere o ferire, non prendere ciò che non viene dato, evitare cattive condotte sessuali, evitare i desideri per le cose materiali.
- Retti mezzi di sussistenza: evitare il commercio di armi, di esseri viventi, rinunciare al consumo di carne e alcolici.
- Retto sforzo: prevenire il sorgere di stati non salutari e generare stati salutari, i bojjhagā (i sette fattori di risveglio):
- Consapevolezza della realtà, in particolare degli insegnamenti del dharma
- Investigazione della natura della realtà
- Energia, determinazione, sforzo
- Gioia o estasi
- Rilassamento sia del corpo che della mente
- Concentrazione
- Equanimità, ossia accettare la realtà così com'è, senza brama o avversione.

- Retta consapevolezza: la qualità che custodisce la mente; quanto più forte tale qualità diventa, tanto più deboli diventano gli stati mentali non salutari, indebolendo il loro potere di prendere il sopravvento e dominare pensiero, parola e azione. Può anche essere interpretato come " attenzione", il non essere mai distratto, essendo cosciente di ciò che si sta facendo; questo incoraggia la consapevolezza dell'impermanenza del corpo, dei sentimenti e dei pensieri
- Retta concentrazione: praticare le quattro fasi di dhyana ("meditazione")
Seguire il nobile ottuplice sentiero conduce alla liberazione, ossia il nirvana l'estinzione delle passioni, che costituisce lo stato ultimo di liberazione soteriologica e la liberazione da duhkha e samsara, il ciclo di nascita e rinascita.










oggi a 73 anni ho scoperto una religione molto importante e che ci fa pensare a molte cose
Ciao Francesco,
Che bello scoprire qualcosa di così profondo a qualsiasi età! 😊 Il Buddismo è una filosofia e una religione che invita alla riflessione, alla consapevolezza e alla ricerca della pace interiore. È affascinante come possa offrire nuove prospettive sulla vita e sul nostro rapporto con il mondo. Buon percorso di scoperta! 🙏✨