Insegnare è imparare due volte.
Joseph Joubert
Imparare a guidare un’automobile è un passaggio inevitabile nella vita della maggior parte di noi. Tuttavia, non tutti abbiamo lo stesso approccio alla guida: c’è chi si trova subito a proprio agio al volante, e chi invece ha bisogno di maggiore tempo e supporto per acquisire sicurezza. È per questo che essere seguiti da un istruttore attento, paziente e preparato è essenziale per superare con successo l’esame della patente di guida.
Forse non tutti sanno, però, che la figura dell’istruttore di guida è altamente regolamentata in Italia: per svolgere questo mestiere, non è sufficiente avere una buona conoscenza del Codice della Strada o saper guidare bene e dare lezioni di guida. Serve una formazione specifica, un’abilitazione rilasciata da enti autorizzati e l'inquadramento presso una scuola guida certificata.
Contrariamente a quanto spesso si legge online o si sente dire, non è consentito impartire lezioni pratiche di guida privatamente e a pagamento, nemmeno se si possiede un’auto con doppi comandi: questa attività è riservata esclusivamente a chi ha ottenuto l’abilitazione ed esercita nell’ambito di un’autoscuola.
Secondo i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel 2024 risultano attive in Italia 6.660 autoscuole, in leggero calo rispetto al 2023 (6.663). Il trend, iniziato nel 2015 (quando le autoscuole erano 7.034), indica una progressiva riduzione degli esercizi attivi: –374 strutture in nove anni.
Nonostante ciò, le autoscuole restano il canale di formazione dominante per il conseguimento della patente: nel 2024, il 96,35% dei candidati ha scelto di affidarsi a un’autoscuola, mentre solo una minoranza ha optato per il percorso da privatista .
In questo articolo ti spieghiamo come diventare legalmente istruttore di scuola guida in Italia, quali sono i requisiti richiesti, in cosa consiste il percorso formativo e quali sono le reali prospettive economiche e professionali per chi sceglie questa carriera.
Perché diventare istruttore di guida
Diventare istruttore di scuola guida non è solo una scelta professionale, ma anche personale. È un lavoro che richiede pazienza, empatia e grande senso di responsabilità, ma che offre soddisfazioni quotidiane, contatto umano e un ruolo diretto nella formazione di automobilisti più cauti e consapevoli sulla strada.

Che si tratti di giovani alle prime armi o di adulti che vogliono riprendere fiducia al volante, l’istruttore ha l’opportunità di guidare ogni allievo in un momento delicato e significativo della propria vita. E lo fa attraverso una formazione strutturata, ma anche con empatia e supporto psicologico.
In un momento storico in cui molte professioni tendono a perdere il contatto umano, quella dell’istruttore conserva un valore relazionale autentico, unito alla solidità di un settore che non conosce crisi.
Una carriera stabile, con prospettive in crescita
Il settore delle scuole guida in Italia mantiene un andamento stabile, con una domanda costante di nuovi patentati ogni anno. Secondo l’Istat, oltre 600.000 patenti B vengono rilasciate annualmente in Italia, a cui si aggiungono migliaia di rinnovi, conversioni e patenti speciali. Questo fa sì che la figura dell’istruttore sia ancora oggi molto richiesta, sia nelle autoscuole tradizionali sia nelle realtà digitali emergenti1.
L’attività è adatta sia a chi cerca un impiego a tempo pieno, sia a chi desidera una collaborazione più flessibile, gestendo autonomamente orari e disponibilità (purché nel rispetto dei limiti contrattuali e normativi).
Inoltre, è possibile ampliare le proprie competenze diventando istruttore anche per patenti A, C o D, aumentando così il proprio valore professionale e le possibilità di impiego in più sedi o territori.
Un mestiere umano e gratificante
A rendere speciale questa professione è anche l’aspetto umano. Gli allievi arrivano spesso carichi di ansie, dubbi o esperienze negative, e sta all’istruttore trasmettere calma, fiducia e metodo. Superare una curva difficile, padroneggiare un parcheggio, affrontare l’esame: ogni passo in avanti dell’allievo è una piccola vittoria anche per chi lo ha accompagnato.
Molti istruttori raccontano di come il rapporto con gli studenti sia uno degli aspetti più appaganti del loro lavoro. È una professione che lascia un segno positivo nelle persone, e questo non ha prezzo.
Come iniziare a lavorare come istruttore di guida
Ecco i passaggi fondamentali per iniziare la tua attività come istruttore di scuola guida. A differenza di quanto avviene in altri Paesi, in Italia non è legale esercitare come “istruttore indipendente” in modo autonomo: la normativa prevede l’inquadramento esclusivo all’interno di autoscuole autorizzate.

Vediamo ora cosa serve per cominciare questa carriera e quali sono le condizioni per operare nel rispetto della legge2, sia per dare lezioni di guida che per tenere corsi di teoria.
Requisiti minimi per accedere alla professione
Per poter lavorare come istruttore, bisogna soddisfare diversi prerequisiti, stabiliti dal Decreto Ministeriale 317/2015. Si tratta di criteri che garantiscono l’idoneità psico-fisica, legale e professionale del candidato.
| Requisito | Dettaglio |
|---|---|
| Età minima | 21 anni |
| Titolo di studio | Diploma di scuola superiore |
| Patente posseduta | Categoria B da almeno 3 anni (più C/D/E per veicoli superiori) |
| Idoneità psicofisica | Certificato rilasciato da commissione medica locale |
| Requisiti morali e penali | Fedina penale pulita, assenza di condanne incompatibili con l’insegnamento |
| Residenza o domicilio in Italia | Obbligatorio |
Chi soddisfa questi requisiti può iscriversi a un corso di formazione riconosciuto e sostenere l’esame di abilitazione.
Formazione e abilitazione: il percorso completo
Il primo passo concreto è frequentare un corso per istruttori di guida, autorizzato dalla provincia o regione. Il corso dura almeno 145 ore, articolate tra teoria e pratica, e affronta argomenti come:
- Codice della Strada e segnaletica
- Meccanica e funzionamento del veicolo
- Didattica della guida e pedagogia
- Psicologia applicata alla formazione
- Normativa sulla sicurezza stradale
Al termine, è previsto un esame suddiviso in tre prove:
- Scritta teorica: quiz a risposta multipla
- Orale: colloquio con la commissione
- Pratica: guida su diversi tipi di veicoli (auto, moto, eventualmente mezzi pesanti)
Solo con il superamento dell’esame si ottiene l’abilitazione all’insegnamento, necessaria per lavorare presso un’autoscuola2 e dare lezioni scuola guida.
La retribuzione dell’istruttore di guida
Il lavoro dell’istruttore di scuola guida può offrire una buona stabilità economica, soprattutto nelle città con alta richiesta di formazione. Tuttavia, è importante considerare anche le eventuali spese (soprattutto per i collaboratori esterni o con P.IVA).
Dipendente di autoscuola
1.400 – 1.600/mese
Inquadramento regolare, ferie e contributi inclusi
Collaboratore (P. Iva)
1.800 – 2.400+/mese
Maggiore flessibilità ma costi autonomi
Senior con esperienza pluriennale
Fino a 2.600+
Richiede anni di tempo, impegno e sacrifici
Tra i fattori che influenzano il reddito troviamo inoltre:
- Area geografica (più alta nei grandi centri urbani)
- Esperienza e anzianità
- Capacità di gestione oraria e organizzativa
- Possibilità di collaborare con più autoscuole (quando ammesso)
Con una breve ricerca su internet puoi trovare informazioni più precise sulle tariffe e le condizioni di lavoro nella tua zona.
Cosa serve per esercitare legalmente come istruttore di guida
Dopo aver ottenuto l’abilitazione e trovato un incarico presso una scuola guida, è essenziale conoscere le condizioni operative richieste per esercitare legalmente. In Italia, l’insegnamento della guida è strettamente regolato e richiede una serie di dotazioni tecniche, coperture assicurative e aggiornamenti obbligatori.
Vediamo in dettaglio cosa è necessario per lavorare nel rispetto delle norme.
Il veicolo: caratteristiche e requisiti
Le lezioni pratiche di guida possono essere svolte solo su veicoli autorizzati e omologati per l’insegnamento. Non basta possedere un’auto personale: è la scuola guida ad avere l’obbligo di fornire mezzi idonei e coperti da assicurazione specifica per attività didattiche.
In caso di utilizzo di un veicolo dedicato da parte dell’istruttore, quest’ultimo deve:

- garantire la presenza dei doppi comandi (freno e frizione);
- esporre il cartello “Scuola Guida” in posizione visibile;
- assicurarsi che il mezzo sia immatricolato per uso didattico e soggetto a revisioni regolari;
- essere coperto da una polizza assicurativa specifica per insegnamento.
| Dotazione obbligatoria | Note operative |
|---|---|
| Veicolo con doppi comandi | Omologato e immatricolato per uso scuola guida |
| Contrassegno “Scuola Guida” | Magnetico o adesivo, obbligatorio durante la lezione |
| Kit sicurezza a bordo | Gilet riflettenti, triangolo, estintore, etilometro |
| Assicurazione RC professionale | Responsabilità civile per danni a terzi |
| Assicurazione auto didattica | Polizza dedicata ai veicoli usati per insegnare |
Inquadramento e aggiornamento professionale
Per operare in modo continuativo, l’istruttore deve essere:
- regolarmente assunto o collaboratore registrato presso un’autoscuola autorizzata;
- coperto da contratto (a tempo determinato, indeterminato o P.IVA, a seconda del caso);
- iscritto in un registro provinciale degli istruttori presso la Motorizzazione.
Inoltre, la normativa prevede che ogni istruttore debba aggiornarsi periodicamente:
- ogni due anni è obbligatorio frequentare un corso di aggiornamento di 8 ore;
- in caso di mancato aggiornamento, si perde il diritto all’esercizio dell’attività fino a nuovo accreditamento3.
Quali sono gli sbocchi lavorativi per un istruttore di scuola guida
Una volta ottenuta l’abilitazione e completati i passaggi burocratici, la domanda cruciale è: dove e come diventare istruttore di guida?

In Italia esistono diversi contesti occupazionali per questa figura professionale. La maggior parte degli istruttori lavora come dipendente o collaboratore all’interno di una scuola guida privata, ma non mancano opportunità anche in autoscuole associate a enti pubblici o aziende di trasporto, oltre che in ambienti digitali e formativi di nuova generazione.
Lavorare in una scuola guida: stabilità e continuità
Le autoscuole rappresentano ancora oggi il principale canale di impiego per gli istruttori, garantendo un ambiente strutturato e regolare. Qui si svolgono:
- lezioni teoriche in aula;
- esercitazioni pratiche su veicoli autorizzati;
- corsi per patenti speciali o professionali;
- lezioni di recupero punti patente.
Chi lavora in una scuola guida può essere assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato, oppure collaborare con partita IVA. In entrambi i casi, è necessario un accordo formale, la tracciabilità delle ore svolte e la registrazione delle attività presso gli enti competenti.
Le nuove opportunità: autoscuole online e formazione digitale
Negli ultimi anni sono nate piattaforme digitali che collaborano con istruttori abilitati per offrire:
- corsi di teoria online, accessibili ovunque;
- simulazioni di quiz interattive;
- supporto personalizzato per studenti che preparano l’esame da privatisti;
- promozione dell’istruttore presso scuole guida convenzionate in zone diverse.
Queste realtà rappresentano un’occasione per ampliare il proprio bacino di studenti e aumentare le opportunità lavorative, anche in modo flessibile, integrando attività in presenza con servizi online.
Attenzione però: la lezione pratica su strada può essere erogata esclusivamente in presenza, con mezzi omologati e inquadramento regolare. Le piattaforme digitali possono integrarsi, ma non sostituire le autoscuole autorizzate.
Avviare la propria attività di istruttore di guida significa entrare in una professione dove competenze tecniche e umane si incontrano. È un mestiere normato, serio, e proprio per questo stabile e riconosciuto, con un impatto concreto sulla sicurezza stradale e sulla vita delle persone.
Il percorso per abilitarsi è chiaro: servono i requisiti giusti, un corso di formazione, un esame articolato e un inquadramento presso una scuola guida. Una volta avviata l’attività, però, si apre un mondo di possibilità: lavoro a contatto con le persone, orari flessibili, varietà didattica e, sempre più spesso, integrazione con strumenti digitali.
Se ami la guida, la pedagogia e desideri una carriera utile e gratificante, questa potrebbe essere la strada giusta per te. E oggi più che mai, la buona formazione alla guida è un investimento sulla sicurezza di tutti.
Bibliografia
- ACI (2022). Come diventare insegnante e istruttore di scuola guida. Automobile Club d’Italia. Disponibile su: https://www.aci.it/i-servizi/guide-utili/patenti/istruttore-e-insegnante-di-scuola-guida.html
- MIT (2015). Decreto Ministeriale 17 dicembre 2015, n. 317 – Requisiti per l’abilitazione e la formazione periodica degli insegnanti e istruttori di guida. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Disponibile su: https://www.mit.gov.it/normativa/decreto-ministeriale-17-dicembre-2015-n-317
- MIMS (2021). Circolare esplicativa sulla formazione periodica degli istruttori di guida.
Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Disponibile su: https://www.mit.gov.it/normativa/circolare-n-24320-del-4-ottobre-2001










