Capitoli
La conoscenza si acquisisce solo con l’esperienza, tutto il reso è pura informazione.
Albert Einstein
Se si guarda ai dati presentati dal Ministero del Lavoro, si legge come il numero degli stagisti in Italia stia crescendo di anno in anno: prendendo come riferimento solo gli stage extracurriculari del 2017, questi sono stati 368.000, un numero ancora più significativo se si pensa che solo 5 anni prima erano 185.000! La regione in cui in assoluto si fanno più stage è la Lombardia (dove fa uno stage un italiano su cinque), seguita dal Veneto, ma anche altrove si sono registrati picchi notevoli: Basilicata (+73%), Sardegna (+60%), Marche (+50%) e Sicilia (+47%) fra tutte le altre regioni. A questi numeri, vanno aggiunti tutti gli stage curriculari, ovvero quelli degli studenti che completano un percorso di studi con una forma di tirocinio.
Ma quali sono le procedure per ottenere uno stage? Quali sono le caratteristiche del contratto di stage?
Differenze tra stage curriculare e stage extracurriculare
Quando si parla di stage curriculare si fa riferimento ad un periodo, vissuto all’interno dei mesi scolastici, di formazione in azienda. Questo tipo di stage è rivolto agli studenti delle scuole superiori e dei corsi di laurea. Anche se non comporta alcuna retribuzione, garantisce allo studente che lo porta a conclusione il riconoscimento di crediti formativi che gli consentiranno di terminare il percorso didattico (conseguimento del diploma di Stato o del diploma di laurea).

Vi è, come si diceva, anche lo stage etra-curriculare, che, come dice il nome, non è direttamente collegato al percorso di studi (non bisogna, insomma, essere iscritti ad una scuola o presso un’università, per accedervi). In questo caso, la legislazione regionale prevede obbligatoriamente un compenso per lo stagista che varia tra 300€ e 800€ mensili. Lo stage extra curriculare può essere formativo e di orientamento oppure di inserimento o reinserimento lavorativo. La prima tipologia è rivolta agli studenti che non abbiano concluso il percorso di studi da oltre 12 mesi; la seconda è invece dedicata a chi si sia diplomato o laureato da oltre 12 mesi o a chi si trovi in situazione di disoccupazione.
Il contratto di stage
In un caso e nell’altro lo stage non si configura mai come rapporto di lavoro, ma come percorso formativo. Questo percorso vede muoversi due attori: l’azienda (il primo attore) ospita un tirocinante (il secondo attore), per mostrare a quest’ultimo il funzionamento del mondo del lavoro e consentirne l’ingresso in modo consapevole e informato.
Le due parti (cui, come vedremo, se ne aggiunge una terza) sono legate, per tutto il periodo, dal contratto di stage, ovvero da un documento costituito da una convenzione e da un progetto formativo. Proprio come un contratto di lavoro, anche quello di stage deve contenere i dati legali delle parti in concorso.
La tappa della ricerca dell'azienda è fondamentale per lo stage!
I dettagli della convenzione di stage
La convenzione di stage
Lo stagista può firmare, a seconda dell’offerta che trova a disposizione, dell’azienda e della Regione in cui effettuerà il tirocinio, una convenzione individuale o una convenzione collettiva. La prima riguarda un singolo progetto formativo, la seconda (con durate solitamente biennale) una molteplicità di progetti promossi dall’ente promotore, ovvero quella figura, necessariamente presente, che fa da intermediario tra l’azienda e lo studente – stagista.
Il progetto formativo dello stage

Ma cosa indica, invece, il progetto formativo? In esso, sono riportati tutti i dettagli relativi allo stage: a quale scuola o università è iscritto l’aspirante stagista; quali sono i tre soggetti firmatari della convenzione (il tirocinante o stagista; il soggetto ospitante, ovvero l’azienda; l’ente promotore); la durata dello stage, con data di inizio e data di fine del percorso; la sede dello stage e gli orari di presenza dello stagista; le mansioni e le attività che saranno affidate allo stagista; gli obiettivi da raggiungere; l’eventuale indennità prevista; … e così via.
Ecco qui come scrivere il rapporto finale di stage!
Età dello stagista e altri dettagli sul percorso formativo e professionalizzante
L’età dello stagista
Viene da chiedersi, soprattutto in merito allo stage extra curriculare, se vi sia un’età limite per presentare la propria candidatura ad uno stage: la risposta è no, non vi sono limiti di età!
Alcune Regioni, tuttavia, valutano il tempo trascorso dall’ultimo titolo di studio per definire il tipo di stage da attivare: sarà tirocinio formativo e di orientamento o tirocinio di inserimento o reinserimento lavorativo? Ma tutto ciò non preclude mai la possibilità di effettuare uno stage.
Il compenso previsto per lo stagista extra curriculare
Per quello che riguarda i compensi previsti per gli stage extra curriculari, come detto, le soglie minime sono comprese nella forchetta 300€ - 800€. La notizia cattiva è che queste cifre sono lorde; quella buona è che la singola azienda può decidere di retribuire con una somma più elevata lo stagista.
I compensi, proprio come il percorso formativo e gli orari di lavoro, devono essere indicati all’interno della convenzione. Per quello che concerne gli orari, si possono avere giornate full time, part time o a turni. L’univo vincolo è il rispetto del contratto collettivo nazionale (CCNL) di riferimento del settore.
Ecco la nostra guida completa su come ottenere uno stage!
La durata dello stage
Anche in questo caso, come per altri aspetti già valutati, molto dipende dalle normative regionali, che vanno a creare situazioni differenti a seconda di dove si scelga di fare lo stage. Ai limiti minimi e massimi previsti dagli organi legislativi locali, si aggiungono le esigenze delle aziende che prendono sotto la propria ala gli stagisti.
Fatta questa premessa, si può comunque dire che, in Italia, lo stage di qualsiasi tipo ha una durata minima di tre mesi e una massima di 12 mesi. Nel solo caso di stagisti diversamente abili, il limite massimo di durata del tirocinio viene protratta fino a 24 mesi.
Sai scrivere una lettera di motivazione per farti prendere in stage?
Diritti e doveri dello stagista in azienda
Esistono ferie e permessi durante uno stage?

Come ogni lavoratore, anche lo stagista ha dei doveri e dei diritti, anche se, ovviamente, non sono gli stessi per le due categorie. Per quel che riguarda i diritti dello stagista sono più limitati rispetto a quelli del lavoratore; ma lo stesso può dirsi per i doveri: insomma, lo stagista gode di maggiore flessibilità rispetto al dipendente della stessa azienda.
I contributi e la sospensione dello stage
Chi svolge uno stage presso una qualsiasi azienda, non versa contributi per la pensione e non matura né permessi, né ferie. Ciò nonostante, lo stagista può, se si accorda per tempo con il responsabile dell’azienda, prendere dei giorni di ferie.
Lo stage potrà essere sospeso, se l’azienda chiuderà per un periodo (ferie estive, ad esempio), per malattia prolungata per minimo un terzo della durata dello stage) o per maternità.
La tutela della sicurezza dello stagista
Ovviamente, per la tutela dello stagista e della sua sicurezza, sono previsti:
- Stipula di una polizza assicurativa obbligatoria presso l’INAIL, a carico dell’ente promotore o del soggetto ospitante;
- Stipula di una polizza RC a carico dell’ente promotore.
Per quello che concerne, infine, l’interruzione dello stage, questa situazione va analizzata sotto due punti di vista differenti. Nel primo caso, ente promotore e azienda possono interrompere lo stage solo nel caso di colpe gravi da parte dello stagista o nel caso di impossibilità reali a proseguire il processo formativo; nel secondo caso, lo stagista può invece abbandonare lo stage in qualsiasi momento e senza dover apportare alcuna giustificazione di sorta.
Quanti stagisti per ogni azienda?
Si è a lungo dibattuto, anzi ancora non si è arrivati ad una conclusione unica, sul ruolo dello stagista in azienda: di cosa si deve occupare? Può sostituire in toto il personale dipendente? Quali possono essere le sue mansioni? E i suoi diritti a rifiutarsi di fare qualcosa che gli venga chiesto?
Se, però, c’è un punto fermo, questo è proprio che il tirocinante, mai e poi mai, deve rappresentare una sostituzione del personale dell’azienda. Questo non significa che tale aspetto della normativa venga rispettato da tutti i titolari di aziende: costoro, anzi, spesso approfittano della presenza dello stagista per alleggerire il lavoro dei propri dipendenti o, peggio, per ridurre gli effettivi e quindi le spese dell’azienda stessa.

Un tentativo di freno a questo impiego irregolare dello stagista è stato trovato dalla legge nell’imposizione di un numero massimo di stagisti. Il limite massimo non è dato in assoluto, ma è strettamente correlato alle dimensioni dell’azienda o, meglio, al numero di dipendenti. Così, tutte le aziende che abbiano da uno a 5 dipendenti possono assumere un solo stagista alla volta. Per le aziende di dimensioni medio piccole, ovvero con un numero di dipendenti compreso tra 6 e 19 unità, il limite massimo è stabilito in due stagisti contemporaneamente. In tutti i casi in cui i dipendenti siano 20 o più di 20, allora gli stagisti non potranno essere più del 10% del totale del personale.
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