Stai pensando anche tu di offrire ripetizioni ma non sai come fare senza l'apertura della partita Iva?

Tutti noi conosciamo un insegnante privato che, ormai da qualche tempo, impartisce lezioni a distanza o a domicilio, ma non abbiamo idea di quale sia il suo inquadramento contrattuale.

Di sicuro, sappiamo che con le lezioni private si riesce ad avere un discreto guadagno extra! Nella maggior parte dei casi si tratta di docenti della scuola pubblica che hanno già un contratto e arrotondano, studenti che si vogliono pagare le spese o le tasse universitarie con un lavoro occasionale e professionisti, magari che già usano la partita Iva e che condividono le proprie conoscenze.

Ti stai chiedendo quali sono le alternative per dare lezioni private senza un contratto da dipendente e senza partita Iva?

Potresti insegnare qualunque materia, inglese, italiano o anche disegno, o diventare esperto di yoga (i corsi privati interessano sempre più l'ambito sportivo). Tramite l'insegnamento privato puoi aiutare bambini, ragazzi e adulti offrendo loro il servizio di cui hanno bisogno:

  • Aiuto compiti
  • Ripetizioni scolastiche
  • Preparazione alle certificazioni linguistiche
  • Preparazione ai test di orientamento universitari
  • Preparazione agli esami (di maturità, universitari, di lingua...)
  • Allenamento fitness online

Insomma, ce n'è di materiale su cui lavorare per guadagnare qualcosa in più ogni mese, ma sotto quale status giuridico potresti farlo e, soprattutto, come dichiarare questi redditi?

L'insegnamento privato, che sia svolto con continuità o saltuariamente, è un'attività economica e, come tale, va dichiarata al fisco!

Migliaia di persone lavorano nel settore dei corsi a domicilio in tutta legalità, come i 330.000 insegnanti che sono su Superprof. Uno dei pochi studi in materia, quello pubblicato dalla Fondazione Einaudi nel 2015, afferma, però, che solo il 10% di tale attività lavorativa viene dichiarato al fisco.

In Italia, infatti, il solo mercato delle ripetizioni scolastiche vale quasi 1 miliardo di euro annuali!

Far parte degli insegnanti di Superprof conviene? Informati sulle tariffe dei corsi privati!

In quest'articolo vedremo insieme come dichiarare le tue entrate di insegnante a distanza e a domicilio in base alle leggi vigenti in Italia e, soprattutto, la forma giuridica più conveniente!

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Con o senza partita iva, quanto si guadagna con le lezioni private?

Come insegnante di Superprof dichiari i compensi percepiti in base al tuo regime fiscale.
Per essere in regola come insegnante privato devi dichiarare le tasse!

Prima di pensare all'apertura della Partita Iva e altri modi per mettersi in regola con le lezioni private, dovrai capire quanto guadagnerai per capire qual è lo status più conveniente.

La prima regola delle lezioni private è che sei tu a decidere la tua tariffa oraria.

Sei uno studente del liceo, un docente o ex-docente e vuoi guadagnare un po' di più insegnando a domicilio ma non sai come regolarti con la tariffa per la tua materia di insegnamento?

Considera che la domanda di lezioni private non smette di aumentare, in particolare in questi settori:

  • Scientifico: per matematica, fisica e chimica, biologia, ingegneria
  • Linguistico: per corsi d'inglese (sostegno in inglese), corsi di italiano come lingua straniera, corsi di spagnolo, di tedesco, cinese...
  • Musicale: corso di piano, canto, violino, chitarra...
  • Altri ambiti: corsi di informatica, corsi di economia, di filosofia...

Possiamo aiutarti a capire tutto sul costo delle lezioni e il relativo guadagno, ma il nostro consiglio è quello di iniziare facendo chiarezza sui motivi che ti spingono a lavorare in questo settore:

  • Hai già un lavoro e desideri arrotondare lo stipendio
  • Sei uno studente e cerchi un lavoro universitario
  • Intendi scoprire un nuovo mestiere da fare a tempo pieno
  • Vuoi diventare un docente e hai bisogno di acquisire esperienza nell'insegnamento
  • Ami condividere le conoscenze e cerchi solo qualche ora extra

Non dimentichiamo che il mestiere dell'insegnante richiede svariate competenze. Bisogna essere capaci di trasmettere la conoscenza, essere seri e adottare la metodologia giusta che porti i tuoi allievi a migliorare. 

Quando acquisisci nuovi allievi ti impegni a portarli al raggiungimento del proprio obiettivo, il che richiede metodo e tempo.

Indipendentemente dalle ore che dedichi all'insegnamento privato, il tuo compito è sempre lo stesso: preparare i tuoi studenti a raggiungere buoni risultati scolastici ed extra-scolastici!

Il numero di ore che lavori (e non solo quello dedicato alle lezioni, ma anche la fase di preparazione del materiale), però, incide sul tuo guadagno finale.

Come stabilire il prezzo? Devi tenere in considerazione diversi fattori: la materia insegnata, la tua esperienza, il luogo di residenza ecc.

Per avere un'idea di quanto guadagnerai, puoi dare un'occhiata alle tariffe orarie applicate su Superprof:

  • Lezioni di matematica: 16 euro
  • Aiuto compiti: 15 euro
  • Corsi di inglese: 16 euro
  • Corsi di italiano: 17 euro
  • Corsi di chitarra: 20 euro

Le medie includono i prezzi praticati dagli studenti che danno lezioni private a tariffe ridotte, intorno a 10-15 euro l'ora, e quelli dei professionisti e docenti di scuola, che sono intorno ai 25-30 euro l'ora.

Lezioni private le opzioni contrattuali e il Libretto famiglia

Per poter lavorare in regola come insegnante, dovresti adottare il contratto e il regime fiscale previsto dalla legge in base al tuo status di lavoratore dipendente, autonomo o imprenditore:

  1. Se sei un insegnante che lavora per un'ente di formazione dovresti avere un contratto con questo organismo e dichiarare le tasse come tutti i lavoratori dipendenti;
  2. Se sei un lavoratore autonomo che dà corsi a domicilio, dovrai includere le lezioni private nella dichiarazione dei redditi annuale come prestazione occasionale o farti pagare con il Libretto famiglia
  3. Se svolgi a tempo pieno l'insegnamento supplementare, superando i 5.000 euro lordi l'anno, dovrai aprire la partita Iva.
  4. Se sei un imprenditore che lavora come ditta privata o Srl semplificata per esempio, allora seguirai la tassazione prevista per il reddito d'impresa.

Il guadagno in questo campo dipende, quindi, dal proprio fatturato e da come viene svolto il lavoro (dipendente, autonomo o impresa).

Ecco alcune precisazioni sull'insegnante privato che già lavora come dipendente.

Se hai già un lavoro come dipendente, e nel tempo libero offri lezioni di informatica, per esempio, in maniera sporadica in risposta alla domanda di consulenza privata, dovrai comunque dichiarare questo secondo mestiere al fisco.

Basta che al momento della dichiarazione dei redditi tu inserisca nel quadro RL o quadro D del modello 730, i proventi della tua occupazione occasionale.

Se non sei un dipendente e vuoi impartire lezioni private senza ricorrere all'apertura della partita Iva, valuta la possibilità di usare il Libretto famiglia per essere in regola con le tasse.

Si tratta di una misura introdotta nel 2017 (e a volte interrotta, a seconda dei Governi in carica) che consente ai privati di pagare tramite una sorta di voucher, alcuni tipi di lavori:

  • Piccolo aiuto domestico come le pulizie e il giardinaggio
  • Supporto alla persona come quello offerto da badanti e baby sitter
  • Insegnamento privato supplementare, quindi le ripetizioni e lezioni private

Le regole per il libretto famiglia sono piuttosto semplici:

  • Chi offre il servizio, prestatore, non deve superare 5.000 euro di reddito in totale e 2.500 euro con una sola persona.
  • Chi richiede il servizio all'Inps, utilizzatore, può spendere al massimo 10.000 euro.
  • Ogni ora deve avere un compenso minimo di 10 euro
  • L'utilizzatore deve comunicare all'Inps data e ora dello svolgimento della prestazione

Nei 10 euro pagate dalle famiglie sono già incluse le tasse che dovresti al fisco. Infatti 8 euro sono di compenso, 1,65 per la gestione separata (la pensione), 0,25 per l'Inail 8infortuni sul lavoro) e 0,10 centesimi per costi di gestione.

Attenzione: dalla legge di bilancio 2023 non solo le famiglie ma anche le imprese con meno di 10 dipendenti potranno diventare utilizzatori del Libretto famiglia per un massimo di 10.000 euro lordi l'anno.

Cerca sempre informazioni aggiornate presso un commercialista o centro di consulenza fiscale. Purtroppo la legislazione italiana cambia troppo spesso idea sul lavoro occasionale per questioni politiche. A proposito, cosa si intende per lavoro occasionale?

Lo vedremo qui sotto.

Ripetizioni tasse: prestazioni autonome occasionali

Il calcolo ai fini Irpef dei tuoi compensi deve includere anche quelli da prestazioni occasionali.
Offri lezioni private in maniera stabile o occasionale?

Cerchiamo di chiarire alcuni punti sul lavoro occasionale.

Ripetizioni: in quali casi è lavoro occasionale?

Quando un'occupazione non è continuativa, ripetitiva, si parla di lavoro occasionale. Se ogni giorno lavori per una società che ti dice a chi dare lezione, a che ora, e con quali strumenti, molto probabilmente stai svolgendo un lavoro da dipendente e non lo sai.

Così, se aiuti uno studente per 2-3 ore a settimana per 1 anno, non è proprio un lavoro occasionale, ma non esiste un limite orario, quanto un tetto di guadagno massimo da non superare.

Attualmente, prestatore di lavoro occasionale non può superare un guadagno di 5.000 euro in totale e un massimo di 2.500 euro con la stessa persona.

Gestione separata INPS: qual è il tetto?

Se non superi il tetto dei 5.000 euro lordi l'anno, non hai l'obbligo di iscriverti alla gestione separata dell'INPS e pagare i contributi per la pensione. Ma sappiamo che se usi il Libretto famiglia, pensione e assicurazione sono incluse.

Il costo medio delle lezioni incide sui compensi da prestazione occasionale. Più è alta la tua tariffa, più lezioni hai, più è alto il tuo guadagno!

Se i tuoi compensi superano il tetto dei 5.000 euro l'anno, non potrai usare il Libretto famiglia e dovrai aprire la partita Iva.

Dovrai iscriverti alla sezione apposita della previdenza sociale e versare i contributi richiesti: il 25,72% dell'imponibile se sei solo autonomo, il 24% se hai un altro lavoro come dipendente.

Per informazioni dettagliate su quanto devi versare come docente o insegnante privato, chiedi più informazioni al tuo commercialista o a un centro di consulenza fiscale!

Insegnare online tasse da applicare con Contratto di prestazione occasionale

Se usi un contratto di prestazione occasionale devi fare una ricevuta alla persona fisica o giuridica a cui presti il servizio di insegnamento privato.

Ricordati che la ritenuta d'acconto va fatta solo ai sostituti d'imposta, non ai privati.

Se fai una ricevuta a una società devi togliere il 20% dal valore totale. La società funge da sostituto d'imposta, che vuol dire che prende le tue tasse (il 20%) e le versa direttamente allo Stato al posto tuo. Un privato, non lo può fare. Quindi quando fatturi ai tuoi allievi non scorporare il 20%!

Tra i vantaggi di lavori come autonomi ci sono le poche richieste burocratiche. C'è solo una marca da bollo da 2 euro per ricevute che superano il valore di 77,47 euro.

Lo svantaggio è che se hai molto lavoro, non puoi usare questa formula perché è riservata alle prestazioni occasionali che non superano i 5.000 euro l'anno.

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Fare ripetizioni in regola con le tasse con partita Iva

Quando il tuo mestiere di insegnante a domicilio viene fatto in maniera sistematica, significa che offri questo servizio come un professionista (scopri ad esempio come diventare personal trainer). Per questo ti devi aprire la partita Iva.

Nota: se sei giornalista, avvocato, ingegnere ecc. e apri la partita Iva sei considerato libero professionista perché appartieni a un'associazione di categoria, come l'Ordine dei Giornalisti, a cui versi i contributi.

Se sei un traduttore o un insegnante privato, per fare un esempio calzante, non hai una cassa privata di riferimento e quando apri la partita Iva sei considerato un lavoratore autonomo.

Nel 2017 i lavoratori autonomi e le partite IVA dichiarano i redditi con un nuovo modello!
Puoi dichiarare le tue lezioni private con i modelli reddito!

Per l'apertura della partita Iva devi:

  • Scegliere il modello adatto sul sito dell'Agenzia delle Entrate
  • Selezionare il codice ATECO che indica il settore in cui operi (formazione, insegnamento...)
  • Iscriverti alla gestione separata per versare i contributi previdenziali (pensione, malattia, maternità... ora anche i professionisti/autonomi non iscritti a casse professionali ne hanno diritto!)
  • Scegliere il regime fiscale (ordinario o forfettario)

Il regime più conveniente per chi è agli inizi è quello forfettario. Se i tuoi compensi non superano i 65.000 Eur l'anno, puoi pagare solo il 5% di tasse, se sei una nuova partita Iva, oppure paghi un'imposta sostitutiva unica pari al 15%, dopo il quinto anno di attività.

Visto il grande numero di partite Iva che sono nate negli ultimi anni, soprattutto per rispondere alle crisi economiche, sanitarie e internazionali degli ultimi anni, le diverse riforme del lavoro hanno cercato di dare maggiori tutele ai tanti giovani e donne che lavorano come autonomi.

Tra le novità più interessanti:

  • La possibilità di partecipare a bandi pubblici per la prestazione di servizi (per esempio un corso aziendale di inglese al Ministero dell'Economia!)
  • Il diritto all'assegno di maternità (anche se si sceglie di continuare a lavorare durante la gestazione) e al congedo parentale per i primi tre anni di vita del bambino.

Dare lezioni private: diventare imprenditore o imprenditrice

Quando il passaparola e l'esperienza fanno aumentare il numero di studenti, tanto da non poter più rispondere a tutte le richieste di corsi privati, puoi pensare di diventare un imprenditore oppure diventare life coach, assumere altre persone e smistare così il lavoro.

In questo caso puoi creare:

  • Una ditta individuale
  • Una società (Sas, Srl...)

A differenza di un libero professionista e un lavoratore autonomo, l'imprenditore non solo trova lavoro per se stesso, ma anche per altre persone che possono collaborare alla sua attività come dipendenti, autonomi, liberi professionisti.

Il vantaggio dell'impresa è che ti dà la possibilità di far crescere il tuo business permettendoti di prendere persone che collaborano con te.

Gli svantaggi sono senz'altro gli adempimenti che includono regole precise per la tenuta del bilancio e tassazioni più complesse (e alte) che sono distinte per te, come persona, e per la tua impresa.

L'Agenzia delle Entrate e un consulente fiscale specializzato sono gli unici che possono darti informazioni aggiornate su Irpef, flat tax, bilancio ecc.

La flat tax per i docenti che danno ripetizioni

Se non dichiari al fisco le entrate dal lavoro di insegnante privato, rischi di pagare una multa salata.
Bisogna dichiarare i propri redditi, altrimenti rischi delle sanzioni!

I docenti di ruolo della scuola pubblica, come ogni altro dipendente, hanno la possibilità di dare lezioni private o insegnare online senza partita Iva. E' sufficiente che al momento della dichiarazione dei redditi inseriscano nel quadro altri redditi del Mod. 730, i compensi percepiti per le ore private.

Questi compensi vengono conteggiati separatamente rispetto allo stipendio mensile da docente e sono soggetti a una tassazione fissa del 15%, la cosiddetta flat tax.

Se sei un docente che offre il proprio aiuto per le materie scolastiche o universitarie sei esonerato dall'Iva! Lo dice l'art. 10 del DPR n°633/72 che include tra gli esenti Iva, le scuole o gli istituti riconosciuti e le Onlus.

Questo vale anche per te, nel caso tu sia un docente con contratto a tempo indeterminato.

Ricordati di comunicare al tuo preside l'occupazione di sostegno a domicilio che svolgi e ricordati anche che gli studenti che segui non devono far parte del tuo istituto scolastico!

Multa per lezioni private: quali sanzioni se non si rispetta la legge?

Ogni anno l'istituto di ricerca Eurispes, rilascia un rapporto sull'economia sommersa in Italia delineando un paese in cui il lavoro nero è di circa 540 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti circa 200 miliardi di proventi di attività criminali. Si arriva a un totale del sommerso di circa 750 miliardi di euro, ossia la metà del Pil ufficiale che dal 2020 a oggi è salito da 1,6 a 1,9 miliardi di euro.

Secondo lo stesso rapporto, le categorie dove il lavoro in nero incide di più sono quella dei baby sitter (80%), degli insegnanti privati (78.7%) e dei collaboratori domestici (72.5%). Per queste categorie di solito è prevista la possibilità di usare voucher o libretto famiglia per pagare legalmente il lavoro occasionale, ma chiedi sempre info aggiornate a centri di consulenza fiscale.

Si sa che l'Italia è anche uno dei paesi dove la tassazione è percepita come molto alta dai contribuenti. Agli occhi della legge questo non giustifica il lavoro in nero che può essere punito anche con la prigione.

I datori di lavoro che non mettono in regola i propri dipendenti possono pagare multe fino a 36.000€!

Invece, per i professionisti e gli autonomi che si dimenticano di dichiarare una parte delle proprie entrate al fisco, la multa va dal 100% al 200% del valore dell'imponibile non dichiarato.

Tieni conto che chi lavora in nero non ha nessuna protezione in caso d'incidente. Per gli autonomi il rischio maggiore è quello di non essere pagati dai propri clienti.

A proposito, scopri come determinare il prezzo delle tue lezioni private!

Il modo più vantaggioso per dare lezioni private in sintesi

I corsi a domicilio possono essere dichiarati come lavoratore autonomo o libero professionista sotto il regime forfettario.
Qual è il regime fiscale più conveniente per gli insegnanti privati?

Se hai appena iniziato a dare lezioni private e hai già un contratto come dipendente, è senz'altro conveniente lavorare come autonomo o con libretto famiglia, dichiarando i redditi nell'apposita sezione del modello 730 ogni anno.

Se con questa attività di insegnamento a domicilio oppure online guadagni più di 5.000 euro lordi l'anno, allora devi aprire la partita Iva e usare il nuovo modello redditi per le persone fisiche.

Il regime fiscale forfettario ti permette di pagare tasse molto basse, anche se comunque devi pagare l'Inps. L'imposta sostitutiva unica è pari al 15% del reddito imponibile per autonomi e professionisti che non superano 65.000 euro lordi l'anno.

Quando questa occupazione assume una dimensione più grande, allora, fatti coraggio e metti su una squadra per rispondere alle richieste dei tuoi studenti, creando la tua impresa! Puoi iniziare anche non affittando un locale!

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Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue