Stai pensando anche tu di offrire ripetizioni ma non sai come fare senza l'apertura della partita Iva?
Tutti noi conosciamo un insegnante privato che, ormai da qualche tempo, impartisce lezioni a distanza o a domicilio, ma non abbiamo idea di quale sia il suo inquadramento contrattuale.
Di sicuro, sappiamo che con le lezioni private si riesce ad avere un discreto guadagno extra! Nella maggior parte dei casi si tratta di docenti della scuola pubblica che hanno già un contratto e arrotondano, studenti che si vogliono pagare le spese o le tasse universitarie con un lavoro occasionale e professionisti, magari che già usano la partita Iva e che condividono le proprie conoscenze.
Ti stai chiedendo quali sono le alternative per dare lezioni private senza un contratto da dipendente e senza partita Iva?
Potresti insegnare qualunque materia, inglese, italiano o anche disegno, o diventare esperto di yoga (i corsi privati interessano sempre più l'ambito sportivo). Tramite l'insegnamento privato puoi aiutare bambini, ragazzi e adulti offrendo loro il servizio di cui hanno bisogno:
- Aiuto compiti
- Ripetizioni scolastiche
- Preparazione alle certificazioni linguistiche
- Preparazione ai test di orientamento universitari
- Preparazione agli esami (di maturità, universitari, di lingua...)
- Allenamento fitness online
Insomma, ce n'è di materiale su cui lavorare per guadagnare qualcosa in più ogni mese, ma sotto quale status giuridico potresti farlo e, soprattutto, come dichiarare questi redditi?
L'insegnamento privato, che sia svolto con continuità o saltuariamente, è un'attività economica e, come tale, va dichiarata al fisco!
Migliaia di persone lavorano nel settore dei corsi a domicilio in tutta legalità, come i 330.000 insegnanti che sono su Superprof. Uno dei pochi studi in materia, quello pubblicato dalla Fondazione Einaudi nel 2015, afferma, però, che solo il 10% di tale attività lavorativa viene dichiarato al fisco.
In Italia, infatti, il solo mercato delle ripetizioni scolastiche vale quasi 1 miliardo di euro annuali!
Far parte degli insegnanti di Superprof conviene? Informati sulle tariffe dei corsi privati!
In quest'articolo vedremo insieme come dichiarare le tue entrate di insegnante a distanza e a domicilio in base alle leggi vigenti in Italia e, soprattutto, la forma giuridica più conveniente!
Con o senza partita iva, quanto si guadagna con le lezioni private?

Prima di pensare all'apertura della Partita Iva e altri modi per mettersi in regola con le lezioni private, dovrai capire quanto guadagnerai per capire qual è lo status più conveniente.
La prima regola delle lezioni private è che sei tu a decidere la tua tariffa oraria.
Sei uno studente del liceo, un docente o ex-docente e vuoi guadagnare un po' di più insegnando a domicilio ma non sai come regolarti con la tariffa per la tua materia di insegnamento?
Considera che la domanda di lezioni private non smette di aumentare, in particolare in questi settori:
- Scientifico: per matematica, fisica e chimica, biologia, ingegneria
- Linguistico: per corsi d'inglese (sostegno in inglese), corsi di italiano come lingua straniera, corsi di spagnolo, di tedesco, cinese...
- Musicale: corso di piano, canto, violino, chitarra...
- Altri ambiti: corsi di informatica, corsi di economia, di filosofia...
Possiamo aiutarti a capire tutto sul costo delle lezioni e il relativo guadagno, ma il nostro consiglio è quello di iniziare facendo chiarezza sui motivi che ti spingono a lavorare in questo settore:
- Hai già un lavoro e desideri arrotondare lo stipendio
- Sei uno studente e cerchi un lavoro universitario
- Intendi scoprire un nuovo mestiere da fare a tempo pieno
- Vuoi diventare un docente e hai bisogno di acquisire esperienza nell'insegnamento
- Ami condividere le conoscenze e cerchi solo qualche ora extra
Non dimentichiamo che il mestiere dell'insegnante richiede svariate competenze. Bisogna essere capaci di trasmettere la conoscenza, essere seri e adottare la metodologia giusta che porti i tuoi allievi a migliorare.
Quando acquisisci nuovi allievi ti impegni a portarli al raggiungimento del proprio obiettivo, il che richiede metodo e tempo.
Indipendentemente dalle ore che dedichi all'insegnamento privato, il tuo compito è sempre lo stesso: preparare i tuoi studenti a raggiungere buoni risultati scolastici ed extra-scolastici!
Il numero di ore che lavori (e non solo quello dedicato alle lezioni, ma anche la fase di preparazione del materiale), però, incide sul tuo guadagno finale.
Come stabilire il prezzo? Devi tenere in considerazione diversi fattori: la materia insegnata, la tua esperienza, il luogo di residenza ecc.
Per avere un'idea di quanto guadagnerai, puoi dare un'occhiata alle tariffe orarie applicate su Superprof:
- Lezioni di matematica: 16 euro
- Aiuto compiti: 15 euro
- Corsi di inglese: 16 euro
- Corsi di italiano: 17 euro
- Corsi di chitarra: 20 euro
Le medie includono i prezzi praticati dagli studenti che danno lezioni private a tariffe ridotte, intorno a 10-15 euro l'ora, e quelli dei professionisti e docenti di scuola, che sono intorno ai 25-30 euro l'ora.
Lezioni private le opzioni contrattuali e il Libretto famiglia
Per poter lavorare in regola come insegnante, dovresti adottare il contratto e il regime fiscale previsto dalla legge in base al tuo status di lavoratore dipendente, autonomo o imprenditore:
- Se sei un insegnante che lavora per un'ente di formazione dovresti avere un contratto con questo organismo e dichiarare le tasse come tutti i lavoratori dipendenti;
- Se sei un lavoratore autonomo che dà corsi a domicilio, dovrai includere le lezioni private nella dichiarazione dei redditi annuale come prestazione occasionale o farti pagare con il Libretto famiglia
- Se svolgi a tempo pieno l'insegnamento supplementare, superando i 5.000 euro lordi l'anno, dovrai aprire la partita Iva.
- Se sei un imprenditore che lavora come ditta privata o Srl semplificata per esempio, allora seguirai la tassazione prevista per il reddito d'impresa.
Il guadagno in questo campo dipende, quindi, dal proprio fatturato e da come viene svolto il lavoro (dipendente, autonomo o impresa).
Ecco alcune precisazioni sull'insegnante privato che già lavora come dipendente.
Se hai già un lavoro come dipendente, e nel tempo libero offri lezioni di informatica, per esempio, in maniera sporadica in risposta alla domanda di consulenza privata, dovrai comunque dichiarare questo secondo mestiere al fisco.
Basta che al momento della dichiarazione dei redditi tu inserisca nel quadro RL o quadro D del modello 730, i proventi della tua occupazione occasionale.
Se non sei un dipendente e vuoi impartire lezioni private senza ricorrere all'apertura della partita Iva, valuta la possibilità di usare il Libretto famiglia per essere in regola con le tasse.
Si tratta di una misura introdotta nel 2017 (e a volte interrotta, a seconda dei Governi in carica) che consente ai privati di pagare tramite una sorta di voucher, alcuni tipi di lavori:
- Piccolo aiuto domestico come le pulizie e il giardinaggio
- Supporto alla persona come quello offerto da badanti e baby sitter
- Insegnamento privato supplementare, quindi le ripetizioni e lezioni private
Le regole per il libretto famiglia sono piuttosto semplici:
- Chi offre il servizio, prestatore, non deve superare 5.000 euro di reddito in totale e 2.500 euro con una sola persona.
- Chi richiede il servizio all'Inps, utilizzatore, può spendere al massimo 10.000 euro.
- Ogni ora deve avere un compenso minimo di 10 euro
- L'utilizzatore deve comunicare all'Inps data e ora dello svolgimento della prestazione
Nei 10 euro pagate dalle famiglie sono già incluse le tasse che dovresti al fisco. Infatti 8 euro sono di compenso, 1,65 per la gestione separata (la pensione), 0,25 per l'Inail 8infortuni sul lavoro) e 0,10 centesimi per costi di gestione.
Attenzione: dalla legge di bilancio 2023 non solo le famiglie ma anche le imprese con meno di 10 dipendenti potranno diventare utilizzatori del Libretto famiglia per un massimo di 10.000 euro lordi l'anno.
Cerca sempre informazioni aggiornate presso un commercialista o centro di consulenza fiscale. Purtroppo la legislazione italiana cambia troppo spesso idea sul lavoro occasionale per questioni politiche. A proposito, cosa si intende per lavoro occasionale?
Lo vedremo qui sotto.
Ripetizioni tasse: prestazioni autonome occasionali

Cerchiamo di chiarire alcuni punti sul lavoro occasionale.
Ripetizioni: in quali casi è lavoro occasionale?
Quando un'occupazione non è continuativa, ripetitiva, si parla di lavoro occasionale. Se ogni giorno lavori per una società che ti dice a chi dare lezione, a che ora, e con quali strumenti, molto probabilmente stai svolgendo un lavoro da dipendente e non lo sai.
Così, se aiuti uno studente per 2-3 ore a settimana per 1 anno, non è proprio un lavoro occasionale, ma non esiste un limite orario, quanto un tetto di guadagno massimo da non superare.
Attualmente, prestatore di lavoro occasionale non può superare un guadagno di 5.000 euro in totale e un massimo di 2.500 euro con la stessa persona.
Gestione separata INPS: qual è il tetto?
Se non superi il tetto dei 5.000 euro lordi l'anno, non hai l'obbligo di iscriverti alla gestione separata dell'INPS e pagare i contributi per la pensione. Ma sappiamo che se usi il Libretto famiglia, pensione e assicurazione sono incluse.
Il costo medio delle lezioni incide sui compensi da prestazione occasionale. Più è alta la tua tariffa, più lezioni hai, più è alto il tuo guadagno!
Se i tuoi compensi superano il tetto dei 5.000 euro l'anno, non potrai usare il Libretto famiglia e dovrai aprire la partita Iva.
Dovrai iscriverti alla sezione apposita della previdenza sociale e versare i contributi richiesti: il 25,72% dell'imponibile se sei solo autonomo, il 24% se hai un altro lavoro come dipendente.
Per informazioni dettagliate su quanto devi versare come docente o insegnante privato, chiedi più informazioni al tuo commercialista o a un centro di consulenza fiscale!
Insegnare online tasse da applicare con Contratto di prestazione occasionale
Se usi un contratto di prestazione occasionale devi fare una ricevuta alla persona fisica o giuridica a cui presti il servizio di insegnamento privato.
Ricordati che la ritenuta d'acconto va fatta solo ai sostituti d'imposta, non ai privati.
Se fai una ricevuta a una società devi togliere il 20% dal valore totale. La società funge da sostituto d'imposta, che vuol dire che prende le tue tasse (il 20%) e le versa direttamente allo Stato al posto tuo. Un privato, non lo può fare. Quindi quando fatturi ai tuoi allievi non scorporare il 20%!
Tra i vantaggi di lavori come autonomi ci sono le poche richieste burocratiche. C'è solo una marca da bollo da 2 euro per ricevute che superano il valore di 77,47 euro.
Lo svantaggio è che se hai molto lavoro, non puoi usare questa formula perché è riservata alle prestazioni occasionali che non superano i 5.000 euro l'anno.
Fare ripetizioni in regola con le tasse con partita Iva
Quando il tuo mestiere di insegnante a domicilio viene fatto in maniera sistematica, significa che offri questo servizio come un professionista (scopri ad esempio come diventare personal trainer). Per questo ti devi aprire la partita Iva.
Nota: se sei giornalista, avvocato, ingegnere ecc. e apri la partita Iva sei considerato libero professionista perché appartieni a un'associazione di categoria, come l'Ordine dei Giornalisti, a cui versi i contributi.
Se sei un traduttore o un insegnante privato, per fare un esempio calzante, non hai una cassa privata di riferimento e quando apri la partita Iva sei considerato un lavoratore autonomo.

Per l'apertura della partita Iva devi:
- Scegliere il modello adatto sul sito dell'Agenzia delle Entrate
- Selezionare il codice ATECO che indica il settore in cui operi (formazione, insegnamento...)
- Iscriverti alla gestione separata per versare i contributi previdenziali (pensione, malattia, maternità... ora anche i professionisti/autonomi non iscritti a casse professionali ne hanno diritto!)
- Scegliere il regime fiscale (ordinario o forfettario)
Il regime più conveniente per chi è agli inizi è quello forfettario. Se i tuoi compensi non superano i 65.000 Eur l'anno, puoi pagare solo il 5% di tasse, se sei una nuova partita Iva, oppure paghi un'imposta sostitutiva unica pari al 15%, dopo il quinto anno di attività.
Visto il grande numero di partite Iva che sono nate negli ultimi anni, soprattutto per rispondere alle crisi economiche, sanitarie e internazionali degli ultimi anni, le diverse riforme del lavoro hanno cercato di dare maggiori tutele ai tanti giovani e donne che lavorano come autonomi.
Tra le novità più interessanti:
- La possibilità di partecipare a bandi pubblici per la prestazione di servizi (per esempio un corso aziendale di inglese al Ministero dell'Economia!)
- Il diritto all'assegno di maternità (anche se si sceglie di continuare a lavorare durante la gestazione) e al congedo parentale per i primi tre anni di vita del bambino.
Dare lezioni private: diventare imprenditore o imprenditrice
Quando il passaparola e l'esperienza fanno aumentare il numero di studenti, tanto da non poter più rispondere a tutte le richieste di corsi privati, puoi pensare di diventare un imprenditore oppure diventare life coach, assumere altre persone e smistare così il lavoro.
In questo caso puoi creare:
- Una ditta individuale
- Una società (Sas, Srl...)
A differenza di un libero professionista e un lavoratore autonomo, l'imprenditore non solo trova lavoro per se stesso, ma anche per altre persone che possono collaborare alla sua attività come dipendenti, autonomi, liberi professionisti.
Il vantaggio dell'impresa è che ti dà la possibilità di far crescere il tuo business permettendoti di prendere persone che collaborano con te.
Gli svantaggi sono senz'altro gli adempimenti che includono regole precise per la tenuta del bilancio e tassazioni più complesse (e alte) che sono distinte per te, come persona, e per la tua impresa.
L'Agenzia delle Entrate e un consulente fiscale specializzato sono gli unici che possono darti informazioni aggiornate su Irpef, flat tax, bilancio ecc.
La flat tax per i docenti che danno ripetizioni

I docenti di ruolo della scuola pubblica, come ogni altro dipendente, hanno la possibilità di dare lezioni private o insegnare online senza partita Iva. E' sufficiente che al momento della dichiarazione dei redditi inseriscano nel quadro altri redditi del Mod. 730, i compensi percepiti per le ore private.
Questi compensi vengono conteggiati separatamente rispetto allo stipendio mensile da docente e sono soggetti a una tassazione fissa del 15%, la cosiddetta flat tax.
Se sei un docente che offre il proprio aiuto per le materie scolastiche o universitarie sei esonerato dall'Iva! Lo dice l'art. 10 del DPR n°633/72 che include tra gli esenti Iva, le scuole o gli istituti riconosciuti e le Onlus.
Questo vale anche per te, nel caso tu sia un docente con contratto a tempo indeterminato.
Ricordati di comunicare al tuo preside l'occupazione di sostegno a domicilio che svolgi e ricordati anche che gli studenti che segui non devono far parte del tuo istituto scolastico!
Multa per lezioni private: quali sanzioni se non si rispetta la legge?
Ogni anno l'istituto di ricerca Eurispes, rilascia un rapporto sull'economia sommersa in Italia delineando un paese in cui il lavoro nero è di circa 540 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti circa 200 miliardi di proventi di attività criminali. Si arriva a un totale del sommerso di circa 750 miliardi di euro, ossia la metà del Pil ufficiale che dal 2020 a oggi è salito da 1,6 a 1,9 miliardi di euro.
Secondo lo stesso rapporto, le categorie dove il lavoro in nero incide di più sono quella dei baby sitter (80%), degli insegnanti privati (78.7%) e dei collaboratori domestici (72.5%). Per queste categorie di solito è prevista la possibilità di usare voucher o libretto famiglia per pagare legalmente il lavoro occasionale, ma chiedi sempre info aggiornate a centri di consulenza fiscale.
Si sa che l'Italia è anche uno dei paesi dove la tassazione è percepita come molto alta dai contribuenti. Agli occhi della legge questo non giustifica il lavoro in nero che può essere punito anche con la prigione.
I datori di lavoro che non mettono in regola i propri dipendenti possono pagare multe fino a 36.000€!
Invece, per i professionisti e gli autonomi che si dimenticano di dichiarare una parte delle proprie entrate al fisco, la multa va dal 100% al 200% del valore dell'imponibile non dichiarato.
Tieni conto che chi lavora in nero non ha nessuna protezione in caso d'incidente. Per gli autonomi il rischio maggiore è quello di non essere pagati dai propri clienti.
A proposito, scopri come determinare il prezzo delle tue lezioni private!
Il modo più vantaggioso per dare lezioni private in sintesi

Se hai appena iniziato a dare lezioni private e hai già un contratto come dipendente, è senz'altro conveniente lavorare come autonomo o con libretto famiglia, dichiarando i redditi nell'apposita sezione del modello 730 ogni anno.
Se con questa attività di insegnamento a domicilio oppure online guadagni più di 5.000 euro lordi l'anno, allora devi aprire la partita Iva e usare il nuovo modello redditi per le persone fisiche.
Il regime fiscale forfettario ti permette di pagare tasse molto basse, anche se comunque devi pagare l'Inps. L'imposta sostitutiva unica è pari al 15% del reddito imponibile per autonomi e professionisti che non superano 65.000 euro lordi l'anno.
Quando questa occupazione assume una dimensione più grande, allora, fatti coraggio e metti su una squadra per rispondere alle richieste dei tuoi studenti, creando la tua impresa! Puoi iniziare anche non affittando un locale!






Salve, bell’articolo. Potreste inserire più dettagli su come rilasciare la ricevuta non fiscale per lezioni occasionali?
di fatti è una ricevuta fiscale, si chiama ricevuta di prestazione occasionale. cerca su google, è un documento semplice. oppure puoi comprare un plico di prest. occ. presso cancellerei tipo buffetti
Salve,
Mi chiamo Gianni De Lillo, e sono un insegnante di materie scientifiche su Superprof!
Ho cominciato a dare lezioni private online a partire da gennaio/febbraio 2021 servendomi dei contatti offerti dalla piattaforma, alla quale sono abbonato.
A distanza di 4/5 mesi da quando ho iniziato, sono ancora tormentato dal dubbio se le mie lezioni ricadano nell’ambito del lavoro autonomo occasionale o se non lo siano.
Tralasciando gli/le allievi/e che mi contattano in prossimità di una interrogazione a scuola oppure di un compito in classe, per cui è evidente l’occasionalità della prestazione, per quanto riguarda invece studenti e studentesse che, in vista di un esame universitario a distanza di massimo 3/4 mesi, mi chiedono un supporto alla loro preparazione, io non comprendo se la mia prestazione, che evidentemente si svolge in più incontri prima dell’appello, e quindi con un certo grado di organizzazione, possa essere ancora considerata occasionale, o se, al contrario, non lo sia più, e se di conseguenza, per via proprio di queste commissioni di più ampio respiro, sorga la necessità di aprire la partita IVA.
Vi sarei infinitamente grato se rispondeste, chiarificandomi una volta per tutte questo mio dubbio assillante.
Cordiali saluti,
Gianni De Lillo
Caro Gianni,
la ringraziamo innanzitutto per il suo commento. La situazione in cui lei i trova è comune a molti insegnanti, dal momento che lo Stato non definisce con precisione cosa si intenda per “continuità e abitualità” nel contesto delle lezioni private. Se le prestazioni da lei descritte presentano un certo grado di continuità (se ad esempio segue ogni anno diversi studenti per un periodo che superi i 30 giorni), le consigliamo di aprire la partita IVA (salvo nel caso in cui la sua attività professionale principale sia un’altra). A questo proposito, le ricordiamo comunque che le ripetizioni scolastiche e universitarie sono per legge esenti da IVA, che non andrà quindi inserita nelle fatture. Speriamo di esserle stati d’aiuto. Buona giornata, Il team Superprof
Salve. Nel caso si intenda dare lezioni private online per studenti o persone all’estero e si chiede di essere pagati con PayPal, come si devono dichiarare i proventi?
Caro Mario,
la natura del pagamento non influenza le modalità di dichiarazione. Per capire in che modo dichiarare i proventi delle lezioni private, dovrebbe innanzitutto stabilire se si tratti di prestazioni occasionali o se, data la frequenza e la continuità, le convenga aprire una partita IVA, nel qual caso dovrà rilasciare una fattura per le prestazioni fornite.
Speriamo di esserle stati d’aiuto,
Il team Superprof
Buonasera, se per esempio insegnassi su superprof, a chi dovrei fare fattura? Il contratto che stipulo è singolo con ogni studente o con superprof? Grazie
Buonasera Elena,
le fatture per le lezioni saranno da intestare ai singoli alunni e non a Superprof.
Spero di esserle stato d’aiuto :)
Buongiorno
Nel mese di novembre dovrei impartire lezioni di inglese ad una signora per un totale di 60 ore circa. Considerato che la distanza dalla mia abitazione alla casa della signora è di 40 km., Il mio compenso sarà di 30 euro h.
Posso rilasciare una ricevuta come prestazione occasionale per l’importo di 1800 euro? Grazie
Caro Antonio,
per quello che ne sappiamo, dovrebbe poterlo fare senza problemi. Per questo genere di questioni le consigliamo però di rivolgersi ad un commercialista, soprattutto se impartisce regolarmente lezioni di inglese.
Salve,
Volevo sapere se sulle ricevute che si rilasciano agli alunni va indicata la ritenuta d’acconto.grazie
Buongiorno Valeria,
se la ricevuta è intestata direttamente all’alunno è esente da Iva e ritenuta d’acconto.
Buongiorno, mi è sorto un dubbio: dato che non sono una docente premium, sono soggetta a commissione; in fattura devo mettere il totale meno le commissioni o vanno incluse? Per esempio: un’ora vale 15€, meno 1,5€ di commissione che tiene Superprof, incasso 13,5€. Fatturo 15€ o 13,50€? Grazie mille:)
Buongiorno Giulia,
in fattura dovrà inserire solo l’effettivo incasso, quindi i 13,5€, detraendo la commissione.
Le auguro una buona giornata.
Buongiorno,
Al momento risiedo a Parigi per studio e mi sono iscritta a superprof.fr (Francia) per impartire dei corsi di italiano.
A partire dalla prossima settimana inizierò a dare lezioni per 15 euro/h, e nutro delle perplessità su come dichiarare queste mie entrate, se in Italia o se in Francia, o se in entrambe. Essendo ancora legata fiscalmente ai miei genitori in Italia, penso di avere quindi una residenza fiscale in Italia. Dovrei cambiarla poiché inizio a dare queste lezioni?
Qualcuno (che magari si è trovato nella mia stessa situazione) potrebbe cortesemente aiutarmi?
Questo articolo mi è piaciuto moltissimo perché spiega in modo chiaro Come svolgere lezioni private e pagare in modo semplice le tasse senza essere tartassati .
bravissima Catia e grazie del tuo suggerimento.
Donato
Grazie Donato da parte di tutto il team Superprof!
Buongiorno,
articolo molto utile. tuttavia ho qualche dubbio,
Ho iniziato a dare lezioni on line nel 2022. Ho studenti che seguo con regolarità e altri che invece seguo solo su richiesta, Lo scorso anno non ho superato i 5000 euro. Come posso mettermi in regola con questa attività?
Grazie
Buongiorno Rosy,
sotto i 5000€ l’attività non è considerata tassabile e quindi non ha bisogno di aprire partita IVA. Se la soluzione dovesse evolvere le consigliamo però di contattare un commercialista per avere maggiori dettagli!
Buongiorno avrei un dubbio sulle ricevute per prestazione occasionale, se è Superprof a pagarmi ogni fine mese e non i singoli alunni a chi devo fare la ricevuta?
Buongiorno Santina,
La ricevuta va comunque intestata agli alunni, poiché Superprof è solamente la piattaforma tramite qui avviene il pagamento.
Sono un libero professionista architetto, con partita iva. Qualora dovessi fare ripetizione potrei fatturare con la mia partita iva da architetto o ne serve una con codice ateco differente?
Gentile Annalisa,
In Italia, quando apri una partita IVA, devi indicare uno o più codici ATECO che descrivono l’attività o le attività che prevedi di svolgere. Se l’attività di ripetizioni rientra tra quelle descritte dai codici ATECO che hai già dichiarato per la tua attività da architetto, potresti fatturare le ripetizioni senza problemi.
Tuttavia, se l’attività di ripetizioni non rientra nei codici ATECO dichiarati, potresti dover aggiungere un codice ATECO appropriato alla tua partita IVA. Il codice ATECO più comune per le attività di ripetizioni è generalmente legato alle attività formative. Esistono però alcune eccezioni, poiché in alcuni casi le ripetizioni potrebbero rientrare nell’attività previste per la categoria degli architetti se i soggetti delle lezioni sono attinenti alla professione e se alcune condizioni vengono rispettate.
Ti suggerisco di consultare un commercialista o un centro assistenza fiscale per avere un’opinione professionale in merito e per assicurarti di rispettare tutte le normative fiscali pertinenti.
Ciao, trovo questo articolo molto utile, grazie. Avrei una domanda da fare. Insegno online e ho deciso di aprire la partita IVA in regime forfetario, ma a gennaio ho ricevuto un pagamento con paypal dal sito dove insegno. Domanda: se apro la partita iva ad ottobre dello stesso anno, devo calcolare i guadagni ricevuti a gennaio come lavoro autonomo o posso contarli nel regime forfetario. Grazie
Gentile Anna, da quello che ci risulta non possono rientrare nelle dichiarazioni della partita IVA guadagni anteriori alla data di apertura della partita stessa. Se però ha dubbi o altre questioni, le consigliamo di rivolgersi a un commercialista.
Se l’unica mia attività fosse dare ripetizioni online come prestazione occasionale cioè rimanendo sotto la soglia dei 5 mila euro, dovrei iniziare a fare il 730 e a pagare delle tasse?
Buongiorno Giulia,
Come affermato nell’articolo, sotto la soglia di 5000 euro come guadagno complessivo annuale non si viene tassati.
Buongiorno Nicolò,
articolo molto utile ma ho un dubbio: se sono lavoratore dipendente e dal mio lavoro guadagno più di 5000 EUR l’anno, mentre guadagno meno di 5000 EUR l’anno dalle ripetizioni, mi sembra di capire che:
devo comunque dichiarare il reddito da ripetizioni online nel quadro RL o quadro D del modello 730, ma questo reddito non sarà tassato essendo inferiore ai 5000 EUR; oppure si somma al mio reddito da lavoratore dipendente e viene tassato come quello?
grazie mille !
Ciao! Grazie per il tuo messaggio. Il reddito che guadagni dalle ripetizioni online, anche se inferiore ai 5000 euro annui, deve comunque essere dichiarato, come hai giustamente indicato. Tuttavia, il trattamento fiscale dipende dal tipo di reddito.
Se le tue ripetizioni sono considerate prestazioni occasionali, i primi 5000 euro non sono soggetti a contribuzione previdenziale (INPS), ma il reddito si somma comunque al tuo reddito da lavoratore dipendente e verrà tassato in base alla tua aliquota IRPEF. Dovrai dichiararlo nel quadro RL o quadro D del modello 730, a seconda della natura del reddito.
Ti consiglio di consultare un commercialista o un CAF per assicurarti di seguire correttamente le procedure in base alla tua situazione specifica.
Se non si hanno redditi da lavoro dipendente e si rimane sotto la soglia di 5000 euro lordi annui chi da ripetizioni tramite super prof deve pagare le tasse?
Oppure c’è una trattenuta alla fonte? Grazie
Ciao Marco,
Ottima domanda! 😊 Se dai ripetizioni tramite Superprof e rimani sotto la soglia dei 5.000 euro lordi annui, non è necessario aprire una partita IVA. Tuttavia, ti consigliamo di verificare con un commercialista o un esperto fiscale per capire esattamente cosa fare in base alla tua situazione. 📊
Buongiorno,
sono diplomata e vorrei iscrivermi a superprof. Attualmente sono in disoccupazione e vorrei capire cosa fare o dichiarare e come funziona in caso di ripetizioni occasionali.
Se lo posso fare!
Grazie
Ciao!
Grazie per il tuo messaggio, Letizia! 😊
È possibile iscriversi a Superprof anche se si è in disoccupazione e si desidera dare ripetizioni occasionalmente. Tuttavia, per essere sicura di rimanere in regola, ti consigliamo di verificare le norme relative alla disoccupazione e capire come gestire eventuali entrate da attività occasionali. Un consulente del lavoro, una CAF o un commercialista potrebbe aiutarti a chiarire cosa dichiarare e come procedere al meglio.
Speriamo di averti aiutato e in bocca al lupo per la tua nuova avventura su Superprof! 🎓
Salve, io vivo all’estero, ho un regolare contratto di lavoro in Spagna, iscritta all AIRE. Quindi pago le tasse in Spagna. Vorrei iscrivermi nella piattaforma italiana perchè le mié lezioni saranno destinate a studenti italiani. Cosa mi consigliate? Grazie
Ciao! Grazie per il tuo messaggio. Dal momento che vivi e lavori all’estero, puoi tranquillamente iscriverti alla piattaforma italiana di Superprof per offrire lezioni a studenti italiani. La nostra piattaforma permette agli insegnanti di insegnare online, quindi non ci sono problemi se risiedi in un altro paese. Ti consiglio di specificare nella tua descrizione che vivi in Spagna ma che le tue lezioni sono rivolte a un pubblico italiano, così da essere trasparente con i tuoi futuri studenti. In bocca al lupo! 😊
Se volessi dare lezioni private online restando entro il limite dei 5000 euro l’anno per prestazione occasionale dovrei fare delle ricevute e fare il modello 730 anche se non ho altre entrate? Grazie
Ciao Giulia,
Sì, se vuoi dare lezioni private online rimanendo entro il limite dei 5.000 euro annui come prestazione occasionale, devi rilasciare una ricevuta per ogni pagamento ricevuto. Non è necessario aprire partita IVA, ma è comunque importante rispettare alcuni obblighi fiscali.
Anche se non hai altre entrate, dovrai dichiarare questi compensi nel Modello 730 (o nel Modello Redditi PF, se necessario). Se resti sotto la soglia dei 5.000 euro, non dovrai versare contributi INPS, ma sopra tale limite sarà obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata INPS. Per sicurezza, ti consiglio di consultare un commercialista o il CAF per una gestione corretta della fiscalità.