Insegnare è imparare due volte. Joseph Joubert, saggista francese
Se sei una persona curiosa, con una forte passione per lo studio e che ama aggiornarsi continuamente, la professione del Ricercatore o del Docente Universitario potrebbe fare per te. Inoltre ti aiuterà molto l'avere uno spirito critico e pensiero analitico, buone capacità comunicative (scritte e orali), capacità di lavorare in team e creatività.
Ci sono due strade per fare ricerca. Puoi diventare solo un ricercatore oppure un ricercatore universitario, perfetto se vuoi avere un doppio cappello: quello di trasmettere le tue conoscenze e quello di imparare attraverso la ricerca per tutta la vita.
In questo articolo, ti diamo tutti i dettagli per diventare un ricercatore universitario per fare la tua scelta avendo a disposizione tutte le informazioni.
Cosa fa un Ricercatore Universitario?

Per fare il Ricercatore, così come per diventare Docente, è fondamentale aver ottenuto una laurea specialistica nella disciplina che ci si impegna a analizzare, e aver già sviluppato teorie e studi su uno specifico argomento.
Quali sono le principali mansioni che si troverà a svolgere?
- sviluppare l'attività di ricerca (definire gli obiettivi di ricerca, raccogliere e elaborare i dati, per poi analizzarli e interpretarli),
- collaborare con un team di ricerca,
- partecipare a seminari e approfondire gli studi all'interno del proprio settore disciplinare.
Ma non c'è solo la parte di ricerca e studio, ecco anche quella più pratica:
- occuparsi della produzione pubblicazioni scientifiche,
- reperire fondi, soggetti finanziatori, e occuparsi degli aspetti gestionali delle proprie ricerche,
- svolgere attività didattiche all'interno dell'università per la quale lavora.
Come diventare un ricercatore universitario?

Per diventare ricercatori universitari, bisogna fare un bel po' di strada, pre e post laurea. Iniziamo dagli studi: come anticipato prima, il ricercatore universitario deve conseguire una laurea nell'ambito disciplinare di suo interesse e poi deve conseguire un Dottorato di ricerca che può avere una durata che varia dai 3 ai 5 anni.
La tesi si svolge generalmente in 3 anni ma può essere più lunga a seconda della disciplina in cui si studia. Insomma, puoi intraprendere il percorso per diventare ricercatore dopo esserti laureato in qualsiasi area disciplinare (archeologia, chimica, antropologia, farmacia, fisica, ecc...)
Il concorso per diventare ricercatore universitario
Al completamento del percorso degli studi, per diventare ricercatore universitario dovrai superare un concorso indetto dai singoli atenei e superare due prove scritte e una prova orale.
- La prima prova scritta consiste nello sviluppo di un tema inerente all’indirizzo di studi.
- La seconda prova scritta è incentrata su un argomento che riguarda la materia scelta.
- La prova orale verte sulle ricerche svolte fino a quel momento dall’aspirante ricercatore.
Per quanto riguarda le discipline, a te la scelta! Diritto, economia, management, discipline scientifiche, salute, lettere, scienze umanistiche... Puoi fare un dottorato in molti campi. La logica ovviamente impone che ci dovrebbe essere continuità con i tuoi studi di laurea e specializzazione.
Una volta superato il concorso, otterrai un contratto. La legge n. 240/10 ha istituito due categorie di ricercatori universitari:
- il ricercatore di tipo A(RTDA) ha un contratto triennale a tempo determinato che può essere prorogato per ulteriori due anni. Una volta scaduto il contratto, i ricercatori di tipo A che vogliono rimanere nel contesto universitario dovranno vincere un concorso come ricercatore di tipo B (oppure come professore associato se in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale)
- il ricercatore di tipo B (RTDB) ha un contratto triennale non prorogabile, con possibilità di passaggio di ruolo senza la necessità di vincere un concorso pubblico. In particolare, i ricercatori di tipo B possono diventare professori associati, a tempo indeterminato, se durante i tre anni hanno ottenuto l'Abilitazione Scientifica Nazionale a professore associato e se ricevono l'approvazione della struttura in cui lavorano.
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I pro e i contro di diventare professore universitario e fare ricerca
Come per ogni lavoro, prima di lanciarsi in questa carriera, è giusto valutare i pro e i contro per non essere supresi di ciò a cui si va incontro.

Primo vantaggio: hai una grande libertà.
All'inizio non sceglierai necessariamente i progetti e le tematiche su cui lavorerai in gruppo, ma dopo qualche anno sarai più libero.
Secondo vantaggio: imparerai per tutta la vita.
La vera ragione del tuo lavoro è cercare una soluzione a un problema. E per fare questo, dovrai continuare ad essere stimolato intellettualmente, ad apprendere nuovi concetti, a pensare fuori dagli schemi...
Terzo vantaggio: trasmetterai le tue conoscenze.
Tutto ciò che impari, potrai restituirlo alla nuova generazione attraverso le lezioni, i tutorial e il lavoro pratico.
Quarto vantaggio: benefici di una grande flessibilità nel lavoro.
Puoi dare la tua disponibilità in termini di orari delle lezioni. Puoi lavorare di sera e nei fine settimana, da casa e ovunque, anche all'esterno, in un parco, una biblioteca o un bar. Puoi anche richiedere alcuni mesi e fino a un anno di "congedo didattico". Durante questo periodo, sei esonerato dall'insegnamento e puoi dedicarti interamente alla tua ricerca.
Quest'ultimo vantaggio può anche essere uno svantaggio, dipende dal punto di vista.
Si farà costantemente affidamento su di te e sarà più difficile così staccare veramente in alcuni momenti oppure fare una vera vacanza senza pensare al tuo lavoro. Ti troverai infatti a svolgere molti compiti: preparazione dei corsi, correzione di copie, gestione della tesi, partecipazione a riunioni di ateneo, per non parlare delle ore di ricerca...
C'è anche molta concorrenza nella tua professione perché la domanda è maggiore dell'offerta. Ci sono poche posizioni da ricoprire. Quando un docente o un professore universitario trova una posizione, lo conserva di norma fino alla fine della sua carriera.
Questo problema porta a una bassa sicurezza del lavoro. Troverai molto spesso contratti che vanno da pochi mesi a pochi anni. Difficile in questa situazione fare un mutuo. Questa situazione può anche causare stress e una certa stanchezza poiché bisogna cercare costantemente una nuova posizione. Infine, anche se la retribuzione è più interessante di quella dei professori universitari, non è necessariamente all'altezza del lavoro richiesto e le evoluzioni sono lente.
Un ricercatore in Italia più o meno guadagna uno stipendio compreso in una fascia tra i 1.400 e i 1.900 euro al mese. I docenti universitari invece possono arrivare a guadagnare fino a 4.000 euro mensili. Lo stipendio viene stabilito da Ministero dell'Istruzione e ovviamente varia a seconda delle ore di lavoro. Per quanto riguarda le università private gli stipendi possono ovviamente variare.
Certo, per arrivare a delle cifre dignitose il percorso è lungo. Nel frattempo, puoi trovare un lavoro part-time, magari scoprendo come diventare personal trainer per abbinare l'attività fisica a quella intellettuale.
Qual è la differenza tra ricercatore e professore universitario?
Così come per il ricercatore, anche il docente universitario deve aver conseguito un diploma universitario e ottenere un dottorato di ricerca che varierà dai 3 ai 5 anni durante il quale dovrai condurre delle ricerche e sviluppare delle pubblicazioni.

Prima di diventare professore per insegnare in università dovrai diventare ricercatore universitario e in questo periodo potrai anche assistere i docenti nelle lezioni e diventare tutor. Trascorsi i 3 anni dopo aver superato il concorso come ricercatore, potrai sottoporti a una prova per diventare ricercatore confermato. A questo punto potrai partecipare a un concorso pubblico della tua università per diventare professore associato. Questo ruolo può essere ricoperto quindi solo dal professore universitario e non dal ricercatore. Da professore associato puoi ancora diventare professore ordinario passando un altro concorso. Altro aspetto da tenere a mente è che i professori hanno generalmente uno stipendio superiore dei ricercatori.
Ora hai un po' di strumenti per capire se questa professione fa per te! Che dire? Fai ancora un po' di ricerca ;) e poi mettiti al lavoro per pensare al tuo progetto di crescita, costruire il tuo futuro e intraprendere una carriera universitaria!














