Il 27 gennaio è il giorno della commemorazione delle vittime dello sterminio compiuto dai nazisti nei campi di concentramento in cui morirono 6 milioni di membri della comunità ebraica in Europa e altre 11 milioni di persone tra oppositori politici, minoranze Rom e Sinti, afro-tedeschi, disabili, testimoni di Geova, omosessuali e chiunque non rientrasse nell'idea di razza e regime totalitario teorizzato Adolf Hitler.

Il tutto fu realizzato con un piano senza precedenti nella storia dell’umanità che si è servito della guerra di aggressione prima i popoli di lingua tedesca, poi a tutti i governi europei, per diffondere su larga scala il modello di sterminio degli Ebrei, iniziato con le leggi razziali e terminato con la negazione dell’umanità nelle camere a gas e nei forni crematori di oltre 6 milioni di persone.

Perché è stata scelta la data del 27 gennaio e che significato ha il Giorno della memoria? Ecco le nostre lezioni di storia contemporanea su questi eventi tragici.

I/Le migliori insegnanti di Storia disponibili
Michele
5
5 (27 Commenti)
Michele
24€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Lorenzo
5
5 (39 Commenti)
Lorenzo
33€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Francesco
5
5 (16 Commenti)
Francesco
30€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Alfredo
4,9
4,9 (21 Commenti)
Alfredo
16€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Jacopo e
4,9
4,9 (19 Commenti)
Jacopo e
30€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Giulia
5
5 (20 Commenti)
Giulia
20€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Stefano
5
5 (43 Commenti)
Stefano
24€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Jessica
4,9
4,9 (12 Commenti)
Jessica
20€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Michele
5
5 (27 Commenti)
Michele
24€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Lorenzo
5
5 (39 Commenti)
Lorenzo
33€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Francesco
5
5 (16 Commenti)
Francesco
30€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Alfredo
4,9
4,9 (21 Commenti)
Alfredo
16€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Jacopo e
4,9
4,9 (19 Commenti)
Jacopo e
30€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Giulia
5
5 (20 Commenti)
Giulia
20€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Stefano
5
5 (43 Commenti)
Stefano
24€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Jessica
4,9
4,9 (12 Commenti)
Jessica
20€
/ora
Gift icon
Prima lezione offerta!
Inizia subito

Giornata memoria significato

L'Onu ha istituito il Giorno della memoria per non dimenticare lo sterminio perpetrato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Le Nazioni Unite commemorano le vittime dell'olocausto nel Giorno della memoria.

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata rossa entrarono ad Auschwitz-Birkenau, il più grande campo di concentramento e sterminio costruito dai nazisti in Polonia nel 1940 e destinato alla realizzazione della soluzione finale, il piano per eliminare fisicamente tutti gli Ebrei dalla Germania e da tutti i paesi conquistati.

La seconda guerra mondiale era iniziata con l’annessione della Polonia da parte della Germania il 1 settembre 1939 e la dichiarazione di guerra da parte di Francia e Regno Unito contro la Germania e i suoi alleati Italia e Giappone.

Il 22 giugno 1941 la Germania attaccò l’Unione Sovietica che così fu costretta a intervenire nel conflitto, riuscendo a bloccare i tedeschi a Est. Il 7 dicembre 1941 entrarono anche gli Stati Uniti, attaccati dal Giappone, che liberarono insieme ai britannici l’Europa occidentale.

Quando i Russi arrivarono ad Aushwitz, le foto di archivio mostrarono la desolazione e della sofferenza umana inflitta a persone che sopravvissero solo perché impossibilitate a liberare i campi prima dell’arrivo dei sovietici, in quel tentativo di nascondere le prove dello sterminio riportando tutti gli Ebrei internati nei campi in Germania.

Auschwitz mostrava al mondo intero, gli orrori di un crimine indicibile che è stato definito genocidio. A 50 anni dall’anniversario di liberazione di Auschwitz nel 2005, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nata alla fine della guerra per garantire la pace e la sicurezza internazionale, dichiarò il 27 gennaio la giornata di commemorazione delle vittime dello sterminio nazista. Dopo la Shoah il mondo aveva visto altri massacri definiti genocidi, in Cambogia, nell’ex Jugoslavia, in Ruanda.

Per l’Onu, quello che era successo non doveva più ripetersi per questo decretò La giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’olocausto.

In Italia la Giornata della memoria è stata istituita nel 2000 a ricordo dello sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti, delle leggi razziali promulgate durante il fascismo di Benito Mussolini nel 1938, dei deportati militari e politici italiani e di tutte le persone che cercarono di proteggere gli Ebrei dalle persecuzioni.

Nello stato di Israele lo Yad Vashem fu creato nel 1953 con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di ognuna delle 6 milioni di vittime della Shoah.

Anche i bambini possono comprendere il significato della Giornata della memoria parlandone a scuola, in casa e facendo ascoltare loro le testimonianze dei sopravvissuti. Liliana Segre, senatrice e sopravvissuta ad Auschwitz a 13 anni, ha raccontato la Shoah nel suo libro Scolpitelo nel nostro cuore.

Un altro libro adatto ai bambini è La stella di Andra e Tati di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro dove si racconta quello che è accaduto a due sorelle Andra e Tati Bucci deportate ad Auschwitz quando avevano 4 e 6 anni.

Trova i tuoi corsi di storia a milano!

Olocausto e i nomi dello sterminio

Olocausto e Shoah intendono entrambi il crimine di sterminio di massa compiuto dai nazisti.
Olocausto è una delle parole usate per descrivere lo sterminio del popolo ebraico.

Un corso di storia contemporanea dovrebbe partire da questi termini: olocausto, genocidio, Shoah, Porajmos sono alcune delle parole usate per parlare dello sterminio. Qual è il significato di olocausto e delle altre parole e perché è importante parlarne nel Giorno della memoria?

Olocausto è una parola greca che significa sacrificio, dalla pratica degli antichi greci ma anche del popolo ebraico di sacrificare un animale a Dio. È stato usato soprattutto dalla stampa anglosassone per parlare dello sterminio fino a quando non è iniziato a circolare grazie a film e testimonianze, anche la parola Shoah.

Shoah significa distruzione nella lingua ebraica. Esprime il modo in cui il popolo ebraico ricorda gli orrori subiti durante la seconda guerra mondiale a causa dei nazisti e dei governi fascisti che li supportavano.

Yom Ha-Shoah è il giorno della Shoah dove la comunità legge ad alta voce i nomi delle vittime.

Genocidio è un neologismo creato nel 1944 da Rapahel Lemkin, un giurista polacco di origini ebraiche che definì così il crimine compiuto dai nazisti e dai Turchi prima ai danni degli Armeni: genocidio significa infatti uccisione di un intero popolo, dal greco genos e latino cidio. Se ne parlò già durante il processo di Norimberga contro 29 nazisti tra il 1945-1946. Nel 1948 è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come crimine specifico del diritto internazionale volto alla sistematica distruzione di un intero gruppo etnico, religioso, nazionale, politico.

Porajmos è il nome con cui i popoli  Rom i Sinti e altre popolazioni nomadi, furono sistematicamente discriminati, segregati, catturati e sterminati in alee apposite dei campi di sterminio.

In qualunque modo lo si chiami, il crimine commesso dai nazisti ha portato a una tragedia di proporzioni mai viste. Secondo l’Enciclopedia dell’Olocausto le vittime dello sterminio furono:

  • 6 milioni di Ebrei
  • 11.8 milioni di cittadini sovietici (specie polacchi e ucraini)
  • 250 mila Rom e Sinti
  • 250 mila persone disabili
  • 70 mila criminali (tra cui omosessuali)
  • 2 mila testimoni di Geova

La persecuzione del popolo ebraico affonda le sue radici nell’intolleranza religiosa praticato già durante l’Impero romano e più in generale nell’antisemitismo, un sentimento di odio profondo contro gli Ebrei dettato da motivi razziali, nazionalistici, economici.

Quando Hitler prese il potere nel 1933 mise subito in atto la sua politica razziale contro un popolo che considerava inferiore e colpevole della situazione che vive la Germania dopo la prima guerra mondiale. Il partito nazionalsocialista prima dichiarò gli Ebrei inferiori con le leggi sulla razza di Norimberga del 1935.

Poi ne vietò la partecipazione alla vita pubblica: gli Ebrei non potevano lavorare per lo stato, andare a scuola ecc. Poi li spogliò dei beni materiali, confiscandoli. Iniziarono presto i rastrellamenti, ricerca casa per casa, la deportazione in campi di concentramento per il lavoro forzato. Con l’espansione della guerra il modello antisemita tedesco veniva esportato nei paesi conquistati soprattutto in Polonia, dove si costruirono ghetti malsani, campi di concentramento e i primi campi di sterminio.

La soluzione finale fu decisa in una conferenza tra gerarchi nazisti nel 1942: da quel momento in poi le comunità ebraiche di tutti i territori occupati dalla Germania venivano mandati nei campi a morire. Non solo; le vittime delle vessazioni, delle fucilazioni, della tortura, degli esperimenti scientifici, dell’uccisione sistematica nelle camere a gas venivano fatte sparire nei forni crematori, l’apice dell’orrore per l’intera umanità.

L’intento era quello di nascondere l’entità del piano di sterminio. La Giornata della memoria diventa ancora più importante perché ci aiuta a non dimenticare e a fare in modo che non succeda mai più.

Shoah: 10 film per non dimenticare

La lista di Schindler ha riacceso, negli anni novanta, il tema del ricordo dello sterminio dei campi nazisti.
Schindler's List, la Lista di Schindler è uno dei migliori film sulla Shoah.

Il cinema è uno degli strumenti più immediati per ricordare la Shoah e invitare tutti alla riflessione e gli insegnanti dei corsi di storia a torino lo sanno: alcuni film sono ispirati alla vita reale di persone che hanno dato tutto per salvare i propri amici ebrei dallo sterminio. Alcuni di questi sono stati nominati Giusti tra le nazioni dallo Yad Vashem, l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme.

Questi sono dieci film sulla Shoah da vedere:

Schindler's List è il capolavoro di Steven Spielberg e premio Oscar nel 1994. Parla della vera storia di Oscar Schindler, tedesco di origini cecoslovacche, che salvò almeno mille ebrei dalla deportazione proteggendoli nelle sue fabbriche di Cracovia.

Il Pianista di Roman Polanski, è tratto dalla storia di Władysław Szpilman, un pianista che riesce a sopravvivere agli orrori del ghetto di Varsavia.

La Vita è Bella di Roberto Benigni è un film vincitore di Oscar del 1999 dove il regista e attore toscano racconta la Shoah con toccante ilarità. Il suo personaggio Guido è un ebreo toscano gioioso che protegge suo figlio dalla realtà della discriminazione e dei campi di sterminio con fantasia.

Shoah è un documentario lungo 9 ore frutto del lavoro decennale di ricerca del francese Claude Lanzmann che raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti allo sterminio nazista, di alcune SS, famigerate guardie naziste, e studiosi della Shoah.

La signora dello zoo di Varsavia è tratto dalla storia di Jan e Antonina Zabinski, direttori dello zoo che riusciranno a mettere in salvo oltre 200 Ebrei della città.

Train de Vie, film a tratti surreale del regista ebreo romeno Radu Mihaileanu girato nel 1998, narra dell'escamotage degli abitanti di un villaggio ebraico di travestirsi da nazisti e deportati per mettersi in salvo,

La scelta di Sophie, è tratto da un romanzo e vede Meryl Streep nei panni di una sopravvissuta ad Auschwitz con un segreto da nascondere.

Il Diario di Anna Frank del 1959 è stata la prima trasposizione cinematografica del celebre diario con cui Annelies Frank raccontò i due anni di nascondiglio prima della deportazione.

Il Figlio di Saul, del 2015 è uno dei film più intensi sulla storia di un padre ebreo scelto a far parte del sonderkommando, deportati costretti a condurre le persone alla camera a gas e mettere i corpi nei forni crematori. Quando vede tra i corpi, quello del figlio, Saul si ribella.

Alcuni sonderkommando, come quelli Auschwitz, nell’ottobre del 1945, tentarono di ribellarsi con una rivolta armata ma furono stroncati dai nazisti. Lo stesso successe nel ghetto di Varsavia nella primavera del 1943.

La Tregua è tratto dall’omonimo libro di Primo Levi e racconta le vicissitudini dell’autore per tornare in Italia dopo che il lager di Auschwitz è stato liberato dai sovietici. Il libro parla del seguito di Se questo è un uomo, testimonianza diretta dello sterminio visto dagli occhi del partigiano ebreo Primo Levi.

Diario di Anna Frank

Anna Frank fuggì dalla Germania nazista rifugiandosi ad Amsterdam, ma questo non la salvò dalla persecuzione.
La storia di Anna Frank è quella di tanti ragazzi e bambini che persero la vita nei campi di concentramento.

Il Diario di Anna Frank è una delle opere più conosciute sulla Shoah, raccontata dalle parole di Annelies Frank, una ragazzina di 13 anni costretta a vivere nascosta con la famiglia in un appartamento di Amsterdam, oggi diventato un museo in suo nome.

Nata da una famiglia tedesca ebrea a Francoforte il 12 giugno 1929, Anna si trasferisce in Olanda a circa 5 anni per decisione del padre, Otto Frank, che allontana la bambina, l’altra figlia Margot e la moglie Edith da una pericolosa Germania dove l’antisemitismo inizia a esasperarsi dalla vittoria in Baviera del partito nazista di Hitler.

Otto gestisce delle fabbriche e le figlie fanno una vita apparentemente normale fino a quando la Germania non occupa l’Olanda e impone rastrellamenti e deportazioni agli Ebrei. Non potendo fuggire, dal 5 luglio 1942 fino al 4 agosto 1944 nasconde la famiglia e altri 4 amici di famiglia in quello che Anna definirà l‘alloggio segreto.

Si tratta un appartamento posto dietro la fabbrica di Otto a cui si accede da una finta libreria. Anna, che aveva ricevuto in dono un diario per i suoi 13 anni, inizia a raccontare pensieri e fatti sulla sua vita clandestina, rinchiusa in un appartamento a più piani per oltre 2 anni.

Nonostante la protezione di amici e colleghi di Otto Frank che portavano cibo, abiti e notizie dall’esterno, la famiglia venne scoperta e deportata il 4 agosto 1944.

Otto Frank fu l’unico sopravvissuto e ricostruirà con testimonianze quello che è successo alla sua famiglia, una volta di ritorno ad Amsterdam dopo la liberazione di Auschwitz. Edith, la moglie morì ad Aushwitz nell’inverno del 1945, Anna e la sorella Margot morirono nel campo di Bergen-Belsen probabilmente per tifo, malattia portata da parassiti, nella primavera del 1945 a poche settimane dalla liberazione.

Otto Frank fece pubblicare il diario che Miep Gies, l'amica che aveva protetto la famiglia, aveva raccolto dopo che erano stati deportati. La portata del libro di Anna Frank sta nella semplicità con cui racconta le privazioni di una ragazza che sognava di fare la scrittrice.

Le sue parole sono una testimonianza della Shoah che non si può dimenticare.

Ti è piaciuto quest'articolo? Lascia un commento

5,00 (1 voto(i))
Loading...

Catia Dos Santos

Traduttrice e scrittrice con una passione per le lingue