Il mestiere del professore è oggi tristemente considerato uno fra i meno attraenti e meno pagati... eppure rimane prezioso e fondamentale! Se sogni di uscire dall'Italia e andare a praticare la professione oltre i confini nazionali, tieni in considerazione le molteplici possibilità in ambito scolastico a tua disposizione!
Puoi dare ripetizioni roma o milano, oppure ... oggi infatti esistono molti modi di avviare la propria carriera di professore presso degli istituti esteri, o addirittura di cambiare la propria strada e iniziare a studiare in un altro Stato. La possibilità di fare un'esperienza fuori dal contesto delle scuole italiane può essere un ottimo modo di espandere i propri orizzonti, ancora prima di entrare nelle graduatorie pubbliche italiane e intraprendere la carriera di docente in patria.
Al fine di raggiungere questo obiettivo puoi partecipare a un bando europeo, partecipare a un concorso o aderire a un programma specifico e accedere alla docenza presso uno o più istituti esteri, un anno o persino di più!
Scopri dunque in che modo si può diventare docenti oltre confine attraverso i consigli di Superprof!
Primo consiglio importante: consulta le pagine specifiche sul sito del MAECI (Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale) per docenti e personale ATA.
Volete scoprire come diventare insegnanti?
Insegnare all'estero... ma cosa? Ecco le materie più insegnate!
Diventare docenti all'interno del sistema pubblico è una vocazione dettata certamente da un'enorme passione. A volte qualcuno, per unire alla sua esperienza professionale un'esperienza di vita diversa, sente la necessità di trasferirsi in un altro stato. Ma puoi proporre la tua materia in un contesto diverso dal nostro?
Dipende da quale destinazione si sceglie! Va detto che l’Italia, a differenza di altri paesi europei, è priva di ex colonie pertanto qualunque stato straniero o territorio fuori dai confini nazionali è da considerare straniero.
Questo però non vuol dire che all'estero non venga insegnato anche l'italiano! A tal proposito, sappi che secondo un rapporto del Ministero degli Affari Esteri, la nostra lingua è insegnato da insegnanti madrelingua in molti Paesi, il che garantisce l’influenza dell'italiano nel mondo.
In generale, molti nostri connazionali lavorano all’estero e tra le materie più insegnate ci sono:
- Italiano L2 (ossia come straniera),
- Lingue straniere come l’inglese,
- Storia della geografia,
- Matematica,
- Materie scientifiche come Fisica, Chimica e Scienze della terra e tecnologiche,
- Marketing,
- Economia.
Materie come l’economia o il marketing sono più facili da proporre, sia in italiano che in un’altra lingua, perché utilizzano un vocabolario tecnico universale. Questa è una cosa importante da tenere a mente: se hai appena conseguito una laurea e sogni di tenere un corso scientifico in Francia, per esempio, potresti proporti e fare un esperienza di docenza di un anno o anche di più!
Al contrario, altre materie possono essere meno semplici da proporre fuori dal nostro stato.
Tuttavia, se deciderai di lavorare in una scuola straniera o in un centro di cultura o un istituto italiano, potrai utilizzare la tua lingua di origine senza alcuna difficoltà. Certamente ti verrà anche richiesto di padroneggiare almeno l'idioma della nazione ospitante, al fine di interagire correttamente con gli studenti.

Talvolta queste istituzioni offrono collaborazioni che durano più anni: perché lasciarsi sfuggire l'occasione di trascorrere gli anni successivi alla tua laurea in un istituto straniero, facendo esperienza? Prova a informarti circa eventuali bandi aperti!
Vuoi insegnare storia e geografia? Sei fortunato: sono materie che si basano sui fatti, quindi - una volta appreso il vocabolario tecnico o lo schema - non sarà impossibile preparare le lezioni e tenere un bel corso! Al contrario, tenere corsi di letteratura è molto complicato perché devi appropriarti degli elementi della cultura locale.
Insegnanti italiani all'estero: quali requisiti?
Per garantire la qualità, l’efficacia e la coerenza del sistema della nostra formazione nel mondo, il training per dirigente scolastico, docenti e del personale amministrativo da destinare fuori dai confini nazionali si articola in formazione propedeutica e in attività di formazione in servizio.

La formazione propedeutica precede e accompagna l’avvio delle attività all’estero ed è finalizzata specificamente alla conoscenza del sistema della formazione italiana nel mondo, con particolare riguardo alle scuole italiane all’estero.
Al di là di questo, per diventare un professore individuiamo una serie di requisiti, che dividiamo tra requisiti culturali e requisiti professionali.
I requisiti culturali richiesti al personale docente da destinare all’estero sono:
- avere una conoscenza di almeno una lingua straniera di livello non inferiore a B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER), fra quelle relative alle aree linguistiche stabilite all'interno del bando di selezione, rilasciata da uno degli Enti Certificatori di cui al decreto del Direttore generale per gli affari internazionali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 12 luglio 2012, n. l 0899 e successive modificazioni;
- aver partecipato ad attività formative, organizzate da soggetti accreditati per conto del MIUR, su tematiche afferenti all’ intercultura o ali ‘internazionalizzazione.
I requisiti professionali richiesti al personale docente che intende lavorare in un altro stato sono:
- essere assunto con contratto a tempo indeterminato ed aver prestato, dopo il periodo di prova, almeno 3 anni di effettivo servizio in Italia secondo il ruolo di appartenenza;
- non avere esercitato in Italia dopo un precedente periodo fuori dalla propria nazione a causa di un'incompatibilità di permanenza nella sede (a volte a causa di ragioni imputabili all’interessato/a);
- non essere incorsi in provvedimenti disciplinari
- possedere un titolo di laurea.
Ma quali sono i requisiti richiesti a un docente in un'altra nazione? La selezione docenti (e personale ATA) viene illustrata sulle pagine del MAECI.
Al fine di diventare lettori universitari occorre avere i seguenti requisiti:
- In aggiunta ai requisiti culturali e professionali citati in precedenza, il personale da destinare all’estero come lettore deve essere insegnante di materie letterarie o di lingua straniera nella scuola secondaria di primo o di secondo grado.
- I docenti di lingua straniera devono aver superato, durante il loro percorso di laurea, almeno due esami di lingua e/o di letteratura italiana secondo la tabella di omogeneità del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, allegata ai bandi di concorso per titoli ed esami emanati con DD.DD.GG. 31.03.1999 e 01.04.1999, oppure aver conseguito 12 crediti all'interno del settore scientifico disciplinare “L FIL LET 10 Letteratura Italiana” (denominazione dell’esame di letteratura) e 12 crediti all'interno del settore scientifico disciplinare “L FIL LET 12 Linguistica Italiana” (denominazione dell’esame: didattica o grammatica o linguistica italiana o storia della lingua)
E poi puoi sempre diventare prof alle superiori all’estero…
Sei appassionato di sport e benessere? Scopri anche come diventare insegnante di yoga!
Insegnare italiano all'estero con il DITALS
Se vuoi tenere corsi per insegnare italiano all'estero per degli studenti che ignorano l'italiano, sarà bene avere un diploma che certifichi la tua conoscenza della didattica dell'italiano. La Certificazione DITALS è un titolo rilasciato dall’Università per Stranieri di Siena che certifica il possesso delle competenze teoriche e pratiche utili a lavorare come prof di italiano per stranieri.

La sua validità legale, in Italia e all’estero, è legata agli ordinamenti dei singoli Stati e delle singole istituzioni.
Nella maggior parte dei casi, però, questo titolo è tenuto in considerazione per attribuire un determinato punteggio durante il reclutamento degli insegnanti o per attribuire crediti nell’ambito di un percorso formativo di area glottodidattica.
Pertanto se il tuo obiettivo è quello di diventare insegnante di lingua italiana per stranieri o come L2 devi assolutamente valutare la possibilità di seguire un corso per ottenere il titolo.
Sapevi che esiste la possibilità di diventare insegnante di sostegno in inglese? Trova qui tutte le informazioni.
Esistono tre livelli di certificazione che puoi valutare di prendere:
- La Certificazione DITALS BASE: è un esame di certificazione che attesta una competenza di base in didattica dell’italiano a stranieri. Tale certificato è destinato in maniera particolare a docenti di madrelingua esteri ma che permette l’accesso ai candidati di madrelingua italiana ed in generale a tutti coloro che intendono lavorare come prof di italiano L2. La certificazione Ditals di base è l’unica certificazione che permette un accesso ai diplomati ed ai candidati di madrelingua estera.
- La Certificazione DITALS di I livello è un titolo che certifica buona competenza generale in didattica dell'italiano agli stranieri insieme a una competenza specifica in relazione ad un profilo di apprendenti. Fra i requisiti dobbiamo tenere in considerazione il fatto che per i candidati di madrelingua occorre il possesso di un livello minimo A2 del QCER in un idioma straniero certificato. In mancanza del titolo la competenza linguistica sarà verificata prima dello svolgimento della prova d’esame, tramite la traduzione di una breve frase dall’italiano all'idioma straniero indicata da parte del candidato. Per i candidati non madrelingua: certificazione internazionale di italiano di livello C1 del QCER
- La Certificazione DITALS di II livello è un titolo rilasciato da parte del Centro Ditals dell’Università per Stranieri di Siena che certifica una competenza avanzata in didattica rivolta agli stranieri indipendentemente dal contesto di insegnamento e dal tipo di apprendenti.
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Insegnanti italiani all'estero grazie ai programmi Erasmus dedicati
Erasmus+ è considerato spesso ed è in genere conosciuto come un programma rivolto agli studenti che decidono di andare a studiare oltre confine per un anno; in realtà, lo stesso programma può coprire anche gli insegnanti di ogni grado che decidono di fare un’esperienza fuori dai propri confini nazionali.

Il programma Erasmus+ è aperto a numerose organizzazioni e singoli individui, anche se l’ammissibilità varia da una nazione all’altra. Le singole persone possono prendere parte a numerose attività finanziate da parte del programma, sebbene nella maggior parte dei casi possano farlo attraverso un’organizzazione che partecipa al programma. L’ammissibilità delle persone e organizzazioni dipende dallo stato in cui risiedono, ma ovviamente viene richiesto un titolo di laurea adeguato al ruolo che si andrà a ricoprire.
Il programma Erasmus+ sostiene periodi di insegnamento in istituti di istruzione superiore. Chi ha un lavora da insegnante nell’istruzione superiore può lavorare un certo lasso di tempo presso un istituto sia di una nazione partecipante al programma sia di una nazione partner. Esistono possibilità di lavoro rivolte al personale che presta servizio presso organizzazioni delle nazioni partecipanti al programma. Tra queste possono figurare imprese, enti pubblici, partner sociali, istituti di ricerca, scuole e organizzazioni non governative.
Un periodo di insegnamento fra due paesi partecipanti al programma deve durare da un minimo di 2 giorni a un massimo di 2 mesi, esclusa la durata del viaggio. Un periodo di insegnamento fra uno stato partecipante al programma e una nazione partner deve durare da un minimo di 5 giorni a un massimo di 2 mesi, esclusa la durata del viaggio. Il soggiorno all’estero deve comprendere almeno 8 ore alla settimana (o per l’eventuale durata inferiore del soggiorno) di insegnamento effettivo all'interno di un corso presso una scuola ospitante.
Perciò scegli l'opportunità che meglio si adatta alle tue esigenze: tenere corsi in una o più scuole all'estero può essere una meravigliosa occasione di crescita personale e professionale!
Se hai una qualche esperienza di insegnamento nelle scuole italiane sicuramente sarai avvantaggiato. Il nostro consiglio è questo: se fai già parte di graduatorie nazionali per un posto di ruolo, potresti provare a fare un'esperienza altrove, nell'attesa. Un anno trascorso in una nazione europea a svolgere la propria professione può essere un ottimo modo per attendere una chiamata pubblica in patria!
Insegnare all'estero con un "trasferimento"
Il trasferimento è uno stato legale che può essere richiesto dagli insegnanti. Permette di insegnare o in un'altra struttura del Ministero della Pubblica Istruzione in Italia, o in una struttura all'estero. Quindi è un buon modo per andare in un Paese in cui si desidera essere in contatto con studenti stranieri o italofoni, senza dover padroneggiare una lingua straniera al 100%.
La cosa buona è che questo periodo di insegnamento all’estero, oltre a garantire un buono stipendio, permette di accumulare i punteggi sufficienti per inserirsi nelle graduatorie una volta rientrati in Italia.
I tuoi contatti per insegnare all'estero
Un corso di lingua nella scuola elementare o un seminario di cultura italiana per adolescenti non hanno gli stessi interessi o gli stessi obiettivi. Di conseguenza, il livello atteso della lingua potrebbe essere più o meno elevato, a seconda del paese di destinazione.
Prima di dare disponibilità per la mobilità internazionale, sappi che devi verificare i bandi promossi dal MIUR in collaborazione con il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale).
Solitamente esistono 2 bandi di riferimento, uno riservato ai dirigenti scolastici e l’altro ai docenti e al personale ATA.
In entrambi i casi occorre superare una selezione per titoli e un colloquio.
La selezione per titoli è finalizzata a individuare i candidati che possono accedere al colloquio.

Ecco alcuni dei requisiti richiesti generalmente dai bandi:
- Occorre essere assunti con contratto a tempo indeterminato;
- Occorre aver prestato dopo il periodo di prova almeno 3 anni di servizio in Italia nel ruolo di appartenenza;
- Bisogna avere la certificazione della lingua straniera per la quale si intende partecipare, di livello non inferiore a B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER);
- Bisogna aver partecipato a un’attività formativa di almeno 25 ore, organizzata da soggetti accreditati al MIUR ai sensi della direttiva 170 del 21 Marzo 2016, su tematiche afferenti a: intercultura, internazionalizzazione o management per dirigenti scolastici; intercultura, internazionalizzazione per docenti e ATA
Bisogna anche non aver già svolto nell'arco dell'intera carriera 2 periodi all'estero ciascuno dei quali di 6 anni scolastici consecutivi, inclusi gli anni in cui ha luogo l'effettiva assunzione in servizio, e i due periodi devono essere separati da almeno sei anni scolastici di effettivo servizio nel territorio nazionale.
Trasferirsi per lavorare all’estero è un’esperienza da fare almeno una volta nella propria vita! Anche se inizialmente potresti avere paura, non sentirti solo! Perché tanti prima di te hanno preso questa decisione, di cui non si sono assolutamente pentiti perché vivere all’estero significa venire a contatto con una cultura diversa dalla tua, ampliare il tuo bagaglio culturale oltre che la rete delle tue amicizie.
Come insegnare all'estero: strade alternative

In aggiunta ci teniamo a sottolineare che esistono diverse alternative ai canali tradizionali per cercare offerte per lavorare all’estero che includano vitto e alloggio, una modalità ottima per coloro che nutrono qualche timore all'idea di trovarsi da soli in un contesto completamente sconosciuto e che necessitano di punti di riferimento!
Si tratta di piattaforme online che raccolgono centinaia di annunci provenienti da tutte le parti del mondo, ai quali è sufficiente iscriversi, dietro pagamento di una piccola quota annuale, per consultare le offerte e proporre la propria candidatura! Ci sentiamo di suggerire questa soluzione ai meno avventurosi, che preferiscono avere la sicurezza di una casa, sin dal primissimo periodo di permanenza all'estero.
Questo è un aspetto che non va sottovalutato: arrivare in un paese straniero senza un punto di riferimento può essere difficile per alcuni, e conviene organizzare tutto prima di partire, prendendo contatto con coloro che ci ospiteranno o con il padrone di casa. In alcuni casi, quando i lavora per un ente, è però possibile che tutto sia già predisposto per il vostro arrivo, e che quindi non si debba fare alcuna fatica.
Lavorare all'estero può rappresentare un'occasione per reinventarsi, e non riguarda esclusivamente i più giovani! Al contrario, se hai 40 anni e ti sei stufato della tua situazione lavorativa, perché non prendere in considerazione l'ipotesi di andare a insegnare all'estero?
Reinventarsi non è mai semplice, richiede molto impegno e creatività, ma anche un pizzico di fortuna. Nonostante questo, trovare lavoro all’estero a 40 anni è sicuramente più facile che in Italia, perché le aziende straniere tendono a valorizzare in maniera diversa gli anni di esperienza e le competenze sviluppate nel tempo.
In conclusione, vivere e lavorare all'estero da soli per un periodo ti permetterà di imparare a stare da solo, e questa è senza dubbio una delle abilità più importanti nella vita; inoltre potreste anche realizzare che non è un problema non sapere a che punto della propria vita ci si trovi o cosa si stia facendo: ciò significa abbracciare l’incertezza e viversela fino in fondo, senza piani futuri, senza aspettative, vivendo sempre nel qui e ora.
Perciò, un po’ di coraggio e in bocca al lupo!
E allora ... buona partenza!














