5,0 /5
Il voto medio dato ai e alle nostre insegnanti di scacchi a Torino è di 5,0 con più di 5 commenti.
15 €/ora
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A Torino, come nelle altre città, la tariffa di un corso di scacchi può variare a seconda:
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i/le maestri/e di scacchi di Torino hanno ricevuto un totale di 5 opinioni e il voto sulla media globale è di 5,0 /5. Non male, no?
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Ovviamente! La maggior parte dei/delle nostri/e insegnanti, oltre a dispensare lezioni presenziali, propongono corsi online.
Le lezioni via webcam sono meno care rispetto a quelle faccia a faccia perché non ci sono supplementi di trasporto e sono più flessibili con l'orario perché si risparmia il tempo del tragitto.
I corsi di scacchi a distanza sono un'ottima opportunità per coltivare il proprio talento. Ti basterà avere un computer, una connessione a internet e la tua scacchiera fisica o virtuale a portata di mano!
Puoi scegliere tra i/le 8 insegnanti di fotografia disponibili a Torino e dintorni.
Valuta i/le insegnanti di fotografia a Torino ed entra in contatto con quello/a che più si adatta a quello che cerchi.
Prima di fare la tua scelta puoi valutare il percorso dell'insegnante sul suo annuncio, la sua metodologia e le sue esperienze, i pareri degli/delle ex alunni/e e i dettagli riguardo il costo delle singole lezioni o gli eventuali pacchetti di ore.
Vedrai che trovare un/un'insegnante di scacchi sarà facilissimo!
Gli scacchi sono un gioco amato e apprezzato in tutto il mondo, e grazie all'avvento del digitale sono ormai alla portata di tutti/e.
Tante sono le persone che sottovalutano la difficoltà degli scacchi, convinte che basti conoscere qualche regola e avere un po' di fortuna per considerarsi dei giocatori esperti. Ovviamente le cose non stanno così: gli scacchi richiedono un buon numero di competenze tecniche e una grande capacità di ragionamento logico.
Seguire corsi privati di scacchi è una buona idea non solo per chi non riesce a battere i propri familiari e amici, ma anche per le persone che possiedono già una base di conoscenze e una certa dimestichezza con la scacchiera, ma che vorrebbero partecipare a tornei imparando a le migliori strategie per vincere senza correre rischi.
Che cosa aspetti a metterti in contatto con i/le nostri/e insegnanti di scacchi a Torino?
Potrai scegliere tra moltissimi insegnanti di Scacchi di talento!
La Società Scacchistica Torinese: tutte le opportunità in città
Conosci la Scacchistica Torinese?
Passeggiando per la splendida città di Torino, oltre ad imbatterti nella Mole Antonelliana, ti sarà capitato di percorrere la via Goito, dove, al civico 13, ha sede la Società Scacchistica Torinese, sostenuta dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.
Nata nel 1910 e rinvigorita dalla passione di diversi maestri di scacchi, soprattutto dopo la fine della Seconda Guerra, la SST è tutt’oggi all’origine di diversi eventi:
La società torinese ha dato vita nei decenni a grossi cambiamenti, rilevantissimi a livello locale, nazionale ed internazionale. Su sua spinta si sono costituite, ad esempio, la prima scuola di scacchi italiana, il comitato promotore e poi organizzatore delle prime olimpiadi di scacchi (2006), la seconda manifestazione CONI!
I soci della Scacchistica Torinese, oggi, sono circa 150; i corsi di scacchi a Torino vengono proposti a tutti i livelli; il settore Juniores è particolarmente fervido e foriero di risultati e orgoglio nazionale!
Del resto, basta dare un’occhiata al sito, facilmente reperibile anche digitando e cliccando “scacchi Torino”, per accorgersi della peculiarità dei corsi, dei bandi, dei test di ammissione…
Il Trofeo Barberis ed il Gran Sociale, probabilmente, spiccano maggiormente agli occhi di chi navighi, alla ricerca di informazioni inerenti il mondo degli scacchi e dei giocatori di scacchi a Torino.
E che dire, poi, dei corsi intensivi di scacchi a Torino città, giustamente inseriti sotto la rubrica Full Immersion?
Partire alla scoperta degli scacchi o perfezionarsi è davvero possibile per tutti, nella città dei gianduiotti:
Ecco solo alcuni tra i corsi di scacchi proposti a Torino.
Inoltre, dal momento che la città pullula di amanti degli scacchi e di esperti maestri in questa antica arte, è anche possibile contattare privatamente degli insegnanti di scacchi, cercare dei partner per giocare gratuitamente, conoscere ragazzi ed adulti con cui trascorrere del tempo utile alla mente.
Il gioco ha origini assai antiche. Se ne documenta l’esistenza, come dato di fatto ormai assodato, in almeno due opere di epoca medievale, in Occidente.
In realtà, l’origine del gioco è tutta orientale e l’approdo ad ovest può essere documentato solo a partire dall’anno mille.
In un tempo in cui ancora non si disegnava e raffigurava nulla con la prospettiva, già vennero creati quadri e rappresentazioni di giocatori intenti a manovrare i pezzi sulla scacchiera! Pare che in India, nel VI secolo a. C., già vi fossero dei giocatori di scacchi!
Non v’è da stupirsi, di conseguenza, della trasformazione subita non solo dalla realtà materiale dei pezzi, ma soprattutto da alcuni dettagli inerenti alle possibilità di muovere ed operare di ogni scacco, rispetto agli altri.
I pedoni, il Cavallo ed il Re, ad esempio, sono rimasti immutati, mentre sorte assai diversa spettò ad altri protagonisti del gioco: l’alfiere, ad esempio, oggi raffigurato come un umano, un soldato che porta il vessillo delle milizie, era in passato un elefante. E la cosa è facilmente verificabile acquistando una scacchiera in alcuni paesi diversi dal nostro, in cui la manifattura di legno e metalli è ancora tutta manuale.
In Africa, tutt’oggi, molte scacchiere sono percorse dai quattro elefanti. Del resto, il termine arabo al-fil, - l’elefante - pare ben poter essere all’origine della parola “alfiere” che noi adoperiamo oggi.
E che dire dell’altro pezzo assai potente che percorre la scacchiera in lungo e in largo? La torre era, in origine, anch’essa un animale: nientepopodimeno che un cammello!
Infine, la più evidente di tutte le trasformazioni subite, nel tempo, dal gioco degli scacchi riguarda la potentissima regina. Innanzitutto, va segnalato che questo pezzo non era di genere femminile, inizialmente! In secondo luogo, le sue potenzialità erano assai inferiori rispetto a quelle praticamente onnipervasive che oggi le conosciamo. Infine, è solo verso il 1500 che essa sostituì il visir (divenendo dapprima il fers degli arabi).
Tutti sappiamo che tenere allenata ed impegnata la mente è indispensabile, perché tutto l’individuo prosegua la sua vita nel più sano e funzionale dei modi.
V’è chi iscrive precocemente i piccoli ad un corso di scacchi, sperando di farli diventare più intelligenti… Ma, naturalmente, non bisogna degenerare, nel tentare di prendersi cura della prole e nell’immaginare magiche trasformazioni ed infusioni di potenziale intellettuale, in pargoli considerati come dei vasi vuoti da riempire facilmente con qualunque cosa.
Esistono le doti naturali, i doni genetici, esiste poi la predisposizione dall’apprendimento, che – essa sì! – può essere curata ed allenata.
Gli scacchi consentono di apprendere a concentrarsi, poiché richiedono concentrazione. Ciò significa che determinate aree del cervello vengono opportunamente e regolarmente irrorate, apprendendo a giocare a scacchi e giocando delle partite. Durante questo tempo di gioco, inoltre, pensieri nefasti ed attività nocive sono inevitabilmente sospesi, dato che tutto l’impegno è investito nella scacchiera. E questi sono dati di fatto.
I benefici cognitivi del gioco degli scacchi, ovviamente, sono comprovati dalla ricerca degli studi specialistici:
Naturalmente, come in ogni attività altamente intellettiva che si rispetti, non possiamo non trovare letteratura sterminata su effetti e condizioni dello svolgimento nelle diverse fasce di età.
Il rispetto delle regole, intese come norme di condotta (e non soltanto di logica), può essere considerato uno degli apprendimenti che il gioco degli scacchi assicura. La società è fatta di ruoli distinti, di classi, di poteri diversamente distribuiti… gerarchie, masse dotate di poca movimentazione (i pedoni). Dove trovare meglio rappresentato questo intrico di rapporti, obblighi e rischi, se non su una scacchiera?
Naturalmente, oltre all’analisi sociologica di una scacchiera, esiste anche la lettura attenta assicurata dalla psicologia, di questo terreno… minato! La “lotta” che si sublima con il gioco regolamentato degli sacchi è anche un’occasione di sfide legittime, condotte in modo socialmente accettabile, tra generazioni, generi, membri di una cerchia preferenziale ascritta o elettiva, da testare ogni giorno nei suoi limiti, nella sua effettiva preminenza (o meno). Stiamo facendo riferimento alle partite di scacchi tra nonni e nipoti, padri e figli, fratelli…amici e coniugi! Vivere simbolicamente il conflitto, invertire finalmente le distribuzioni di potere: ecco un miracolo che si opera sulla scacchiera! Un paradiso di osservazione per chi analizzi lo sviluppo cognitivo, i progressi relazionali, le similitudini tra gioco e terapia.
Tommaso
Insegnante di scacchi
Tommaso è un istruttore preciso, con un metodo di insegnamento articolato e ben organizzato, ma flessibile. Ottima capacità relazionale, incoraggiante ed equilibrato.
Anna, 8 mesi fa
Francesco
Insegnante di scacchi
Nonostante la giovane età, si sta dimostrando un ottimo insegnante, preparato preciso e flessibile sugli orari. Data la sua professionalità sto valutando di fare un ciclo di lezioni assieme per imparare meglio tattica e strategia.
Maurizio, 4 anni fa