Capitoli
Gli storici non sono ancora riusciti a definire le origini del popolo azteco. La teoria più accreditata è che gli Aztechi provenissero dall'America Settentrionale.
Trovando delle popolazioni già insediate nei territori più fertili, si sono stabiliti in zone relativamente aride.
Ciò che è successo dopo, è una storia di lotta per il territorio con le popolazioni locali fatta di guerre e riti iniziatici e un'insaziabile sete di potere.
Scopri cosa ha reso gli Aztechi così potenti, come vivevano e come è terminata la loro civiltà che ha comunque lasciato un'eredità ai posteri, ancora da esplorare. Conosci altre antiche civiltà?
La Mesoamerica Pre-Azteca

Nel XIII secolo, alcune popolazioni provenienti dal Nord-America si sono insediate in piccoli gruppi, in quello che oggi conosciamo come Messico. Ne sono susseguite delle guerre per stabilire il predominio sul territorio, ma nessuna delle piccole tribù è riuscita a prevalere sull'altra.
I Mexica, un popolo che parlava la lingua Nahuati è arrivato abbastanza tardi.
Al loro arrivo, la maggior parte delle terre fertili era già stata occupata, allora convinsero il re di Culhuacan a consentire che si insediassero su territori più difficili da coltivare. In cambio, si offrirono come mercenari per il re.
Questo accordo rimase in piedi per un periodo di tempo. Mentre gli uomini mantenevano la promessa fatta al re, il resto della popolazione si occupava di rompere e spostare le rocce per costruire la propria città.
A richiesta del re, i Mexica combatterono una battaglia cruenta contro un popolo vicino. Mentre erano impegnati, non si accorsero che il re nel frattempo monitorava i loro progressi sia nella costruzione della città che nel lavoro sui campi.
Dopo che la battaglia fu vinta, il re inviò sua figlia a governare su Mexica, un atto che il popolo visse come un tradimento. In tutta risposta, gli Aztechi uccisero la giovane donna, apparentemente perché spinti dal proprio dio Xipe Totec.
Di questa storia esistono versioni contrastanti. Alcuni dicono che fu il re a inviare la propria figlia, altri invece affermano che furono i Mexica a richiedere la sua presenza appositamente per far scorrere il suo sangue.
Comunque siano andate le cose, il sacrificio della figlia fece infuriare il re che ordinò alle sue truppe di cacciare i Mexica dal territorio.
La fuga fu interrotta alla vista di un'aquila poggiata su un cactus, intenta a divorare un serpente. Questa visione fu interpretata come un segno divino che quella terra sarebbe stata la nuova casa dei Mexica.
Non aveva importanza se la terra in questione era un'isola nel mezzo del Lago Texcoco. Dal punto di vista militare quella posizione sarebbe stata difficile da attaccare e facile da difendere.
Qui, i Mexica iniziarono a costruire la loro più grande città, Tecnochtitlan.
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Le fondamenta della società azteca
Fino a quel momento, quelli che saranno conosciuti come Aztechi avevano vissuto come un popolo nomade, in grado di adattarsi velocemente alle nuove situazioni. Da quel momento in poi, iniziarono a stabilire le fondamenta di una società sedentaria.
Per prima cosa, appresero in quanto guerrieri ombra di un regno, come organizzare una monarchia, da bravi osservatori quali erano. Nel periodo di convivenza, i matrimoni con le donne Culhuacan insegnarono loro a costruire e mantenere le dimore e la terra.
Una volta stabilitisi e insediatisi, gli Aztechi scelsero il proprio re, ancora una volta attingendo alle tradizioni che avevano imparato dai popoli di Culhuacan.
"La convivenza tra i due regni non fu affatto pacifica!"
La lotta costante per il potere e il controllo delle ricchezze con i regni vicini, alimentò la sete di sangue e l'abilità degli Aztechi.
Dopo molte battaglie, i regni vicini di Texcoco e Tlacopan si unirono a Tenochtitlan per formare una triplice alleanza stabilendo un potere militare che dominò la Valle del Messico.
Una volta stabilite le alleanze, la civiltà azteca iniziò a prosperare.

L'educazione nella società azteca
L'organizzazione complessa della società azteca richiedeva una profonda conoscenza, non solo matematica per calcolare le tasse, ma anche giuridica per realizzare le leggi e amministrare. Per poter adempiere a questi compiti, ogni bambino e bambina riceveva un'istruzione formale.
La scuola era divisa in due sezioni: una era destinata ai figli dei nobili e l'altra al resto della società. Questa separazione non era immutabile. Per esempio, se un bambino del popolo dimostrava un'attitudine particolare in un determinato ambito, veniva mandato alla scuola "nobile".
I bambini piccoli venivano educati in casa: le bambine dalle madri e i bambini dai padri. Questo determinava anche il ruolo di genere che avrebbero avuto nella società: i bambini si occupavano di caccia, pesca e lotta; le bambine di tessitura, trasformazione del mais, cucina e cura della casa.
Dopo aver appreso queste conoscenze tradizionali fondate sul genere, gli Aztechi venivano mandati a scuola all'età di 15 anni. Qui apprendevano la matematica, la scrittura, la storia e le canzoni nazionali.
Durante i primi anni di istruzione i ragazzi, del popolo o nobili, erano tutti nella stessa classe. Successivamente, venivano divisi in base alla classe sociale e al genere.
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La struttura sociale degli Aztechi
Nel periodo di massimo splendore della civiltà azteca, intorno al XVI secolo, la capitale mexica era una megalopoli che ospitava 200 mila abitanti. Come l'attuale Città del Messico, Tenochtitlan era la città pre-colombiana più grande!
La società azteca era suddivisa in tre strati: schiavi, contadini e nobili.
Agli albori della società azteca, la posizione sociale non si tramandava per via ereditaria: doveva essere conquistata dando prova di coraggio sul campo di battaglia o tramite un contributo straordinario alla società.
In qualche modo, chi era già nobile era avvantaggiato, avendo tutti i mezzi per potersi permettere di "conquistare" la propria posizione, cosa che per il popolo era molto più complicata.
Per un giovane di una famiglia modesta, l'unico modo per provare il proprio valore era diventare un feroce e fiero soldato.
Anche l'accesso al rango militare non era poi così semplice: bisognava dimostrare di aver catturato 5 o più persone.
I prigionieri venivano usati nei rituali sacrificali, quindi era più conveniente catturarli vivi che ucciderli in battaglia.
Qualunque aspirante soldato non riuscisse a catturare un prigioniero entro tre giorni dall'ingaggio sarebbe stato relegato nella classe dei contadini, con grande umiliazione. Per questo motivo, le iniziative militari terminavano spesso con la cattura dei nemici, un modo anche per garantirsi l'accesso alla nobiltà.
C'erano delle condizioni precise anche per cadere in schiavitù.
Chi aveva commesso un crimine, poteva essere reso schiavo. Tuttavia, se aveva delle proprietà queste gli venivano restituite al termine della sentenza e l'ex schiavo poteva a sua volta avere degli schiavi.
La schiavitù era la punizione anche per comportamenti socialmente scorretti come il gioco, e considerati incorreggibili.
Gli schiavi potevano riconquistare la propria libertà dopo la morte del padrone se avevano ripagato il proprio debito, sposando o avendo figli con il padrone o comprando la propria libertà.
Se non veniva soddisfatta nessuna di queste condizioni, la condizione di schiavitù sarebbe passata alla generazione successiva.
La schiavitù poteva essere indotta dalla povertà: bambini o adulti poveri potevano essere venduti come schiavi o acconsentire alla schiavitù per un periodo della propria vita.
Se uno schiavo fuggiva e riusciva a raggiungere il palazzo reale senza essere catturato, gli veniva garantita la libertà.
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Le donne nella società Azteca
La posizione delle donne nella società azteca era molto simile a quella degli uomini.
Le nobildonne potevano lavorare come segretarie, contabili o amministratrici.
Per le donne del popolo le porte dell'amministrazione erano chiuse, ma potevano lavorare come mercanti, sarte e venditrici di frutta e ortaggi. Il ruolo delle donne era fondamentale in ambito medico. Le donne potevano diagnosticare le malattie e dispensare medicine.
Alle donne era anche possibile diventare sacerdotesse: ancora prima della nascita una madre negoziava i termini con cui la figlia avrebbe preso servizio al tempio a partire dai cinque anni di età.
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Gli dei aztechi
Come in altre civiltà antiche come le culture mesopotamiche, gli dei venivano invocati in particolari momenti.
Per esempio, gli dei della pioggia e dell'agricoltura venivano invocati nei momenti di siccità e raccolto, ma quando c'era una battaglia all'orizzonte, i favoriti erano gli dei della guerra.
A differenza di altre civiltà precolombiane, gli Aztechi avevano tre distinti ordini di dei: quelli celestiali, quelli della guerra e del sacrificio e un terzo gruppo riguardante la fertilità del popolo e della terra.
In totale, gli Aztechi veneravano oltre 200 dei. I più importanti erano:
- Huitzilopochtli, il padre degli Aztechi. E' stato lui a indicare il luogo in cui sarebbe nata la città simbolo di questo popolo.
- Tlaloc, dio della pioggia: preso in prestito dai Maya, è uno degli dei più antichi.
- Tezcatlipoca, dio della notte: in genere è associato all'oscurità, al male e alla morte.
- Quetzalcoatl: fratello del dio della notte, rappresenta l'apprendimento, la luce e la creazione. Questo serpente piumato era di origine Maya.
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Il significato del sacrificio umano
Per quanto ci possa sembrare terrificante, per gli Aztechi il sacrificio umano non era altro che un modo per compiacere gli dei e attirarsi i loro favori.
Anche se gli Aztechi sono stati particolarmente attivi con i sacrifici, questa pratica nell'America Meridionale è stata iniziata dagli Inca.
Un altro fattore che spiega il sacrificio umano è quello tattico. Gli Aztechi erano relativamente pochi e spargendo la voce sui sacrifici le popolazioni vicine sarebbero state abbastanza intimorite da non attaccare.
Le vittime sacrificali venivano prese dagli sconfitti che, a loro volta, facevano incursioni nei villaggi vicini per non dover pagare il tributo umano con il proprio popolo.
Neanche i bambini venivano risparmiati da questa pratica. Come venivano trattai i bambini nell'Antica Grecia?

La caduta dell'Impero Azteco
L'impero azteco durò appena 100 anni, dal 1428 al 1521 e probabilmente sarebbe durato per secoli, se non ci fosse stato Hernan Cortes.
Avevano elaborato una cultura avanzata, con splendidi luoghi di culto e dimore per la nobiltà. La terra veniva lavorata sapientemente, anche dove era arida, producendo abbastanza cibo per nutrire tutta la popolazione.
I giardini galleggianti, chinampa, sono una tecnica agricola ideata per praticare l'agricoltura in acqua, creando delle vasche galleggianti che si reggevano su pali piantiti sul fondo del lago e ricoperti di fango e sedimenti del lago.
Il calendario azteco è stato adottato in tutte le aree mesoamericane; la poesia e i codici aztechi erano espressione di una fiorente cultura.
All'arrivo degli Spagnoli, approdati da Cuba, per il popolo azteco guidato da Montezuma non ci fu scampo: guerra e malattie (a quanto pare un coronavirus) portate dai conquistatori di Cortes, e l'alleanza con alcuni rivali degli Aztechi furono fatali.
Il Messico non ha dimenticato l'eredità azteca o mexica, per essere più precisi, e il simbolo dell'aquila sul cactus che mangia il serpente è impresso nella bandiera nazionale.
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