Concetti chiave
- Stipendi medi annuali: gli stipendi degli insegnanti in Italia variano in base al grado di istruzione. Per esempio, gli insegnanti delle scuole elementari guadagnano tra circa € 21.000 e € 30.500, mentre quelli delle scuole superiori tra circa € 22.000 e € 35.000 annui.
- Fattori di variabilità: la retribuzione degli insegnanti dipende dall'anzianità di servizio e dal livello educativo. Ad esempio, i professori delle scuole superiori con diversi anni di esperienza possono guadagnare fino a € 2.743 lordi al mese.
- Percorso formativo e abilitazione: diventare insegnante di matematica richiede una laurea magistrale, l'ottenimento di 60 crediti formativi universitari in ambito pedagogico, un tirocinio pratico e il superamento di un concorso pubblico. Successivamente, è necessario superare un anno di prova.
- Disparità salariali e precariato: esistono differenze di stipendio tra insegnanti di ruolo e supplenti. I supplenti, spesso, devono affrontare la precarietà e retribuzioni più basse. Inoltre, le disparità di retribuzione sono presenti anche tra diversi cicli scolastici e tra insegnanti con diverse qualifiche.
- Il confronto con gli altri paesi: gli stipendi degli insegnanti italiani sono inferiori rispetto alla media OCSE e ad altri paesi europei come Germania e Francia.
- Opportunità nel privato: nonostante gli stipendi della scuola pubblica possano sembrare modesti, i laureati in matematica hanno diverse opportunità di carriera nel settore privato, dove possono ottenere salari più elevati.
L'insegnamento è una passione condivisa da molti neo laureati che sognano di insegnare a scuola. A giudicare da un certo malcontento che si avverte da parte dei docenti, però, chi sceglie questo percorso deve andare incontro a diverse difficoltà: regole per l'accesso all'insegnamento che cambiano di continuo, precariato, mancanza di formazione sulle nuove tecnologie didattiche e uno stipendio piuttosto basso, per citare i problemi più sentiti.
Visto che la passione non basta e che bisogna anche vivere del proprio mestiere, cerchiamo di scoprire quanto guadagna un insegnante della pubblica istruzione prendendo ad esempio lo stipendio di un professore di lezioni di mate. La prima domanda che ci viene in mente è: lo stipendio degli insegnanti delle superiori è davvero così basso?
Stipendio insegnanti: le tabelle del CCNL
La risposta alla domanda su quanto guadagna un professore delle superiori, così come i colleghi degli altri gradi di istruzione, si può trovare in un documento preciso: il Contratto collettivo nazionale di lavoro istruzione e ricerca.
Come tutti i CCNL è il frutto di una contrattazione tra i rappresentanti dei lavoratori e il Ministero e stabilisce le condizioni di lavoro e la retribuzione.

Secondo gli ultimi accordi tra sindacati e Ministero in vigore dal 2024, gli stipendi medi annuali lordi degli insegnanti sono stati aumentati per le diverse fasce di istruzione.
Di seguito indichiamo lo stipendio iniziale degli insegnanti appena assunti e quello finale che ottiene un docente dopo 35 anni di insegnamento e fino a fine carriera.
Scuola elementare
Da € 20.897,20 a € 30.536,92
Scuola media (diplomati)
Da € 20.897,20 a € 31.492,42
Scuola superiore (e laureati)
Da € 22.678,52 a € 35.505,47
Il salario degli insegnanti delle scuole superiori in Italia è una questione di grande interesse per molti. In media, gli insegnanti di scuola secondaria guadagnano tra 22 mila e 35 mila euro lordi all'anno, il che equivale a una stipendio lordo mensile che va da circa 1.750 € lordi al mese per i neoassunti fino a circa 2.800 € per chi ha più anni di esperienza alle spalle.
Ma come cambia la retribuzione di un professore delle medie e delle superiori rispetto a quella di un docente universitario? Che differenza c’è tra un insegnante di ruolo e un supplente? Esistono delle differenze a livello salariale per chi vuole dare lezioni di matematica? Continua a leggere per avere una panoramica completa sullo stipendio degli insegnanti delle scuole superiori in Italia e sui fattori che influenzano il loro reddito.
Come si diventa insegnanti di matematica
Per capire qual è lo stipendio di un insegnante di matematica è bene cominciare dai requisiti per accedere dalla cattedra nella scuola pubblica.
Le regole sono cambiate più volte con la Riforma Gelmini e la riforma della Buona Scuola, per citare quelle più recenti. Di governo in governo, poi, cambiano le regole per l'abilitazione all'insegnamento che attualmente deve essere conseguita prima del concorso.
Requisiti essenziali per insegnare a scuola
Se vuoi capire cosa devi fare per accedere all'insegnamento oggi, comincia con l'andare sul sito del Ministero dell'Istruzioni e parti dagli unici tre requisiti fondamentali:
Ottenere un titolo di studio
Avere l'abilitazione all'insegnamento
Superare il concorso per la scuola

E queste sono le uniche informazioni certe e aggiornate che puoi trarre dal sito del Ministero dell'Istruzione.
In alcune pagine puoi trovare ancora dei riferimenti al TFA, tirocinio formativo attivo, in vigore dal 2010 al 2017, un tentativo di far fare esperienza agli aspiranti insegnanti prima del concorso.
Questo è stato poi sostituito dal FIT, formazione iniziale tirocinio, un triennio di abilitazione abbandonato poco dopo l'attivazione.
Le regole in vigore dal 2024 e contenute nel PNRR 2 dicono che il primo passo è la laurea magistrale, per insegnanti di medie e superiori, e diploma di scuola superiore per insegnanti del percorso ITP, insegnamenti tecnico-pratici alle medie (titolo accettato solo fino al 31 dicembre 2024 dopodiché si richiede loro la laurea triennale).
L'abilitazione si ottiene con 60 crediti formativi universitari tra cui devono essere inclusi almeno 10 CFU in ambito pedagogico e 20 CFU di tirocinio pratico, corrispondente a un minimo di 12 ore di insegnamento.
Per ottenere i 60 CFU per l'abilitazione all'insegnamento devi seguire un corso apposito che può essere svolto in aula oppure online e ha un costo di 2.500 euro. Al termine del corso, si svolge una prova scritta su un problema pratico incontrato durante il tirocinio e si prepara una lezione didattica di 45 minuti.
Chi ha già i 24 e 30 CFU della precedente riforma deve ottenere i restanti 36 CFU, nel primo caso, e nel secondo caso può essere ammesso al concorso solo con 30 CFU.
Dopo aver passato il concorso scuola è necessario superare un anno di prova nell'insegnamento che termina con una valutazione e un esame finale.
Chissà quante volte ancora cambieranno le regole per l'accesso all'insegnamento!
Tramite i siti dei sindacati della scuola, puoi avere un'idea più chiara del percorso da fare per insegnare nella scuola pubblica e che possiamo sintetizzare in questo modo:
- Se vuoi insegnare matematica devi, per prima cosa, iscriverti all’università e riuscire a laurearti in matematica, classe A26, A27 o in una classe di laurea affine a matematica come fisica e scienze.
- Durante ottenere l'abilitazione con 60 crediti formativi, di cui 30 durante gli studi e i restanti con un corso a pagamento.
- Poi, dovrai sostenere e superare un concorso pubblico nella classe di concorso che ti appartiene e diventare insegnante di ruolo.
- Durante l'anno di prova per docenti neoassunti bisogna totalizzare 180 giornate lavorative di cui almeno 120 in aula.
- Se non c'è il concorso, puoi iscriverti alle Graduatorie per le supplenze per entrare a far parte del magnifico mondo dei precari!

Graduatorie per le supplenze e di istituto
Per il momento, finché i vari governi che si susseguono non smettono di cambiare le regole per l'accesso all'insegnamento, coesistono aspiranti docenti che hanno ottenuto l'abilitazione all'insegnamento in diversi modi: ai 3 anni di graduatorie d'istituto e provinciali, TFA, FIT si aggiungono docenti con 60 CFU, il concorso e una prova di un anno.
Se nonostante tutto ancora non hai una cattedra e vuoi insegnare, oppure se sei uno studente di Scienze della formazione dal terzo anno in poi con i crediti necessari, puoi sempre iniziare a insegnare seguendo questo iter:

- Aspetta che si apra il biennio delle graduatorie GPS e invia la tua domanda online tramite il sito del Miur. In base ai tuoi titoli, verrai inserito all’interno delle Graduatorie provinciali per le supplenze, GPS, per poter fare supplenze annuali.
- In alternativa, con lettera scritta, puoi richiedere di entrare nelle Graduatorie interne di istituto, per poter fare supplenze brevi.
Chi ha il titolo e ha superato i percorsi (e le scuole di specializzazione e vari tirocini a periodi istituiti in Italia, poi aboliti) per la cosiddetta abilitazione, può accedere alle GPS, Graduatorie provinciali di supplenza.
Le Graduatorie provinciali per le supplenze sono graduatorie biennali a cui si possono iscrivere due tipologie di aspiranti supplenti: quelli di prima fascia, che hanno l'abilitazione per l'insegnamento o sono specializzati nel sostegno e quelli di seconda fascia per gli aspiranti supplenti non abilitati e non specializzati.
L’inserimento nelle graduatorie interne di istituto riguarda tutti quelli che posseggono titoli quali la laurea, il dottorato, dei master, ma non hanno mai sostenuto, o comunque superato, il concorso per insegnante.
Si tratta di liste che contengono i nomi di tutti coloro che si rendono disponibili per effettuare delle supplenze in caso di assenze improvvise dei docenti di ruolo.
Attualmente, la domanda di supplenza in entrambi i casi va fatta online sul sito indicato dal Ministero per l'istruzione e i punti vengono assegnati in base all'anzianità e ai titoli di studio.
In questo modo, puoi insegnare senza concorso, ma non hai niente di sicuro in mano. In effetti, sono anni che si cerca di smaltire le graduatorie e che si proclama che non dovrebbe più essere possibile accedere all’insegnamento – seppur occasionale – in questo modo!
In realtà, esiste anche un altro modo per insegnare senza titoli né concorso: la MAD, messa a disposizione.
Gli aspiranti docenti e il personale ATA possono mettersi a disposizione di un istituto scolastico per coprire la mancanza di personale per pochi giorni o più mesi. Insomma, è un sistema ancora più precario con contratti a tempo determinato di durata imprevedibile.
Il rischio di tutti questi sistemi alternativi di accesso all'insegnamento è quello di rimanere intrappolato nel circuito infinito delle supplenze, senza mai avere una cattedra, né un contratto a tempo indeterminato. Nessuna certezza, insomma.
Certo rimane, qualche piccolo vantaggio, per esempio se sei un precario con tre anni di supplenza e hai superato il concorso per la scuola, potrai abilitarti con soli 30 CFU invece di 60. Inoltre, se devi ancora superare il concorso puoi vederti riconosciuti fino a 12 punti per le supplenze fatte.
La domanda è se ne vale davvero la pena.
Chi offre ripetizioni matematica firenze?
Dal TFA al percorso FIT al periodo di prova per docenti neoassunti
Il TFA, che prevedeva un triennio di studio/lavoro prima di poter ottenere l'abilitazione all'insegnamento è stato sostituito dal FIT, Formazione iniziale tirocinio, nel 2017. La legge di bilancio del 2019 ha abolito anche il FIT e ha istituito un periodo di prova per docenti neoassunti di un anno dopo aver superato il concorso.
Quindi c'è sempre la possibilità che dopo anni di studio, crediti e il concorso, ti venga anche negata la cattedra? In realtà chi non supera l'anno di prova in servizio ha la possibilità di ripetere l'anno prima di essere "bocciato".
Se vuoi un consiglio, cerca sempre delle informazioni aggiornate su come si accede all'insegnamento e, soprattutto, cerca di capire fino a quando puoi ancora iscriverti alle graduatorie per le supplenze.
Gli unici requisiti immutabili per insegnare nelle scuole statali sono il titolo di studio, ossia la laurea e il concorso pubblico!
Attenzione anche ai 24 crediti formativi degli anni passati che sono ormai diventati 60. Infatti, durante il percorso di studi universitari, devi superare esami psico-pedagogici e a carattere didattico. Se hai già i 24 CFU delle precedenti regole ti verranno riconosciuti nei 60 CFU, ma dovrai integrarli con altri 36 CFU. Durante il periodo universitario dovrai fare un tirocinio non retribuito di almeno 20 CFU che entreranno a far parte dei famosi 60 CFU.
Non è finita con i requisiti per l'insegnamento: dovrai dimostrare il possesso di conoscenze linguistiche in una lingua europea di livello minimo B2; dovrai avere conoscenze informatiche.
Ricapitolando, a partire dal 2024 per diventare insegnanti è necessario seguire questo iter:
Laurea magistrale +
60 CFU di abilitazione +
Concorso scuola +
Prova di un anno.
Puoi insegnare senza concorso, con o senza crediti aggiuntivi nella didattica rispettivamente come supplente annuale nelle GPS e supplente occasionale nelle graduatorie interne di istituto. Potresti anche offrire lezioni a richiesta, con la messa a disposizione. Sappi però che questi posti sono precari e destinati a scomparire.
Dopo tutta questa fatica per capire come si diventa insegnanti (e supplenti) veniamo al punto centrale: qual è lo stipendio di un insegnante delle superiori?
Stipendio professore liceo matematica: quanto si guadagna nella scuola pubblica?
Il guadagno di un insegnante non dipende solo dall'anzianità e quindi dagli anni di servizio, ma anche dal grado in cui insegna. Per via delle continue riforme della scuola coesistono docenti con diversi profili.

- L’insegnante della scuola d’infanzia e della primaria può essere laureato in scienze della formazione oppure possedere il vecchio diploma magistrale ottenuto prima del 2002;
- L’insegnante delle scuole medie, ha la laurea magistrale, ma si trovano ancora docenti con laurea triennale in materie tecnico-professionali e alcuni prossimi ala pensione con diploma in queste discipline pratiche;
- L’insegnante delle scuole superiori è un laureato con una magistrale che potrebbe accedere anche alle cattedre universitarie.
E' bene ricordare che dalle ultime riforme della scuola, gli insegnanti devono avere tutti la laurea magistrale. Le eccezioni, riguardano solo chi ha conseguito un titolo di studio prima del 2002 per la scuola d'infanzia e primaria e chi insegna materie tecnico-pratiche alle medie a cui si richiede la laurea triennale e il diploma di maturità tecnica o professionale solo fino al 31 dicembre 2024!
Oggi siamo ancora in una fase di coesistenza di insegnanti laureati e solo diplomati. In base al CCNL per la scuola statale gli insegnanti laureati sono pagati più degli altri, così come gli insegnanti della scuola secondaria hanno uno stipendio più alto di quelli della scuola primaria.

Detto questo, ricordati che gli stipendi aggiornati dei professori si trovano sull'ultimo contratto collettivo nazionale del lavoro, CCNL, stipulato tra i sindacati della scuola e il Ministero dell'Istruzione.
| Insegnante di... | Inizio carriera (0-8 anni) | Fine carriera (dopo 35 anni di servizio) |
|---|---|---|
| Scuola d'infanzia e primaria | 20,9 mila euro | 30,5 mila euro |
| Scuola secondaria di I grado diplomato | 20,9 mila euro | 31,4 mila euro |
| Educazione fisica scuole medie | 22,6 mila euro | 33,8 |
| Scuola secondaria laureato | 22,6 mila euro | 35,5 mila euro |
Stipendio insegnante della scuola d'infanzia e primaria
I docenti della scuola primaria devono essere laureati in scienze della formazione oppure avere conseguito un diploma del liceo psico-pedagogico prima del 2002. Nella classifica dei docenti, sono i meno pagati visto che il loro stipendio lordo parte da poco meno di 21 mila euro lordi l’anno, a inizio carriera, e termina con 30,5 mila euro, dopo “appena” 35 anni di esperienza!
In termini di stipendio mensile netto stiamo parlando di circa 1.450 euro netti a inizio carriera e 1.900 euro netti a fine carriera.
Lo stipendio netto di un insegnante dipende dalla residenza (l'aliquota comunale cambia) e dalla propria situazione personale (con o senza figli, altri familiari a carico, disabilità).
Stipendio professore medie: quale laurea per insegnare matematica?
La maggior parte degli insegnanti di matematica nelle scuole medie non è laureato in questa disciplina. Infatti, molti insegnanti hanno un background in biologia e chimica o ingegneria. I matematici puri preferiscono insegnare al liceo dove i programmi sono più elaborati.
Un docente di matematica delle medie, come tutti gli altri colleghi laureati, comincia la sua carriera con circa 22,6 mila euro annui, e va in pensione con 35,5 mila euro (sempre lordi). Lo stipendio netto dei docenti diplomati ITP è intorno ai 1.500 euro per un neoassunto e 2.000 euro dopo 35 anni di insegnamento.
Stipendio insegnante superiori
Gli insegnanti di matematica del liceo sono laureati e per loro è previsto uno stipendio che parte da quasi 22,6 mila euro e, dopo 35 anni di servizio, possono raggiungere 35,5 mila euro lordi. Tradotto in uno stipendio mensile in media sono poco meno di 1.600 euro netti agli inizi e intorno a 2.100 euro netti a fine carriera.
Professore di matematica: stipendio dei docenti universitari
Un discorso a parte meritano i professori universitari. Innanzitutto, un professore universitario ha una maggiore libertà nel decidere il programma di matematica da seguire.
Gli orari delle lezioni di matematica sono ridotti, affinché il professore possa dedicarsi anche alla ricerca, pubblicare articoli e seguire gli studenti che preparano la tesi.

Anche all'università ci sono molte differenze di trattamento:
- un ricercatore prende uno stipendio lordo che parte da 24 mila euro
- un professore associato comincia con 31 mila euro
- un professore ordinario agli esordi ha, invece, circa 60 mila euro
Una gran bella differenza di trattamento che indica non solo una differenza di ruolo ma anche quella generazionale tra un giovane ricercatore e un anziano professore confermato!
Stipendio professore di matematica e altre materie: premi e salario accessorio
Gli stipendi degli insegnanti di matematica, come di ogni altro docente della scuola pubblica, possono aumentare leggermente grazie alla componente accessoria. Si tratta di una remunerazione in più per motivi professionali, eventuali altri compiti svolti dal docente a livello amministrativo o per le ore di lavoro straordinario, al di fuori del proprio orario di lezione.
La polemica maggiore su questo punto dipende dal fatto che, rispetto a quello di altri dipendenti statali, il salario accessorio degli insegnanti rimane molto basso.
Infatti, nonostante tutte le competenze e i concorsi richiesti, un insegnante, che in media guadagna 25 mila euro lordi all’anno, ha un salario accessorio di 3.200 euro lordi. Totalizza, quindi, poco più di 28 mila euro. Invece, un impiegato ministeriale che parte da 23 mila euro ha uno stipendio finale di 29,7 mila euro, grazie alla componente aggiuntiva.
A riscaldare ancora di più gli animi è poi il premio per gli insegnanti più meritevoli, che varie riforme avrebbero voluto introdurre. Il punto, dicono i rappresentanti sindacali dei docenti, è che non si sa come e a chi dare questi premi.
Come si fa a valutare se un insegnante sia stato più produttivo degli altri? Dal numero delle assenze? Dalle prove dei suoi studenti?
Il braccio di ferro tra sindacati e Ministero dell’istruzione ancora non ha trovato una soluzione. Intanto chi aspira a insegnare matematica, e ogni altra materia, ha le idee ancora più confuse su quanto prenderà effettivamente a fine mese.
Se nel frattempo vuoi fare pratica, scopri come trovare allievi per le tue lezioni private! Digita subito "matematica online" per scoprire tutto quello che il web può offrirti!
Lo stipendio dei supplenti
Quando un insegnante di ruolo si assenta per motivi di salute o altro, si aprono una serie di procedure per chiamare un supplente. È meglio non entrare nel merito di questa materia perché le casistiche sono davvero troppe. Prendiamo l'esempio dei supplenti che lavorano per brevi periodi, per un massimo di 18 ore a settimana.
Ecco quanto vengono pagate le supplenze brevi:
2 ore settimanali - 175 euro
10 ore settimanali - 956 euro
18 ore settimanali - 1.460 euro

Il che non è proprio malvagio per un paio d'ore di lavoro. Infatti, il problema vero dei supplenti non è tanto la remunerazione, quanto la precarietà della propria posizione.
Innanzitutto, raramente i supplenti, rimangono in carica per tutto l’anno scolastico: la maggior parte di loro è fatta di giovani alle prime armi, che dovranno accontentarsi di qualche ora di supplenza di tanto in tanto. E’ chiaro, allora, che a fine mese lo stipendio di un supplente non è sufficiente.
Un'altra problematica, che qui teniamo a segnalare, è che, purtroppo, la prassi attuale prevede ancora che la retribuzione dei supplenti possa avvenire con ritardi di anche due o tre mesi rispetto alla fine del servizio prestato.
Eppure, per alcuni la passione per l’insegnamento è talmente grande che non rinunciano certo alle poche ore di supplenza proposte loro, con la speranza, è certo, di poter un giorno entrare di ruolo nella scuola pubblica, grazie al punteggio accumulato.
Esiste sempre la possibilità di sviluppare un'attività autonoma in qualità di insegnante privato. Digita subito, ad esempio, matematica milano per ottenere un'idea dei prezzi e delle tariffe medie. In questo caso sarai un libero professionista, e rispondi direttamente al cliente.
Potrai sempre insegnare matematica e geometria per bambini!
Esistono disparità salariali nella scuola pubblica?
La retribuzione dei docenti della pubblica istruzione dipende dal ciclo scolastico in cui si insegna, dall'esperienza dell'insegnante e dal titolo di studio. Per la stessa mansione di insegnante delle scuole medie, per esempio, un docente laureato ha uno stipendio più alto di uno diplomato. Un'altra particolarità riguarda gli insegnanti di educazione fisica.
Gli insegnanti di educazione fisica hanno un trattamento a sé stante: prendono uno stipendio in linea con quello degli insegnanti laureati a inizio carriera, ossia 22,6 mila euro, e leggermente più basso a fine carriera, 33, 8 mila euro contro 35 mila euro dei laureati.
Se andiamo all’università, non solo gli stipendi sono i più alti della categoria, ma tra un ricercatore e un professore ordinario a inizio carriera esiste un abisso di oltre 30 mila euro l'anno.
Sempre nella scuola, molte differenze sussistono tra supplenti e insegnanti di ruolo. I primi sono precari per definizione e se fanno solo brevi supplenze, non riescono a portare uno stipendio a casa ogni mese. Inoltre, esistono ancora delle disparità di trattamento sul conteggio degli scatti di anzianità dei supplenti e dei docenti di sostegno rispetto ai colleghi a tempo indeterminato.

La scuola è principalmente donna, ma gli uomini occupano sempre i posti meglio pagati, soprattutto all’università.
In generale, gli insegnanti di ogni ordine prendono uno stipendio leggermente più alto del salario medio in Italia, ma se facciamo un confronto con il resto d’Europa vediamo che i salari di partenza e arrivo sono tra i più bassi.
Secondo i dati dell'OCSE espressi in dollari, in Germania lo stipendio iniziale alla scuola primaria è più alto, 60,5 mila dollari contro i 30,4 mila dollari in media dei professori italiani e 31 mila della media OCSE. Anche la Spagna, che ha un'economia più piccola, supera l’Italia, con 31 mila dollari per un docente a inizio carriera.
Andando avanti con la scuola secondaria e con l'anzianità, il divario si allarga: la retribuzione media dei professori italiani dopo 15 anni di servizio è di 39,8 mila dollari, mentre la media dei paesi OCSE è di 47,6 mila dollari.
Insomma, anche se gli stipendi della scuola sono in linea con il salario medio nazionale, rispetto ad altri paesi europei c'è ancora molto da fare per gli insegnanti di matematica e i docenti della scuola pubblica in generale.
Vale la pena laurearsi in matematica?
Nonostante ci siano ancora delle disparità di trattamento a scuola, la materia che si insegna non influisce sullo stipendio finale. Un insegnante di matematica prende esattamente quanto un docente di italiano che ha la stessa anzianità nello stesso ciclo scolastico.

Se hai la passione per la matematica e vuoi insegnare questa materia a scuola, non solo vale la pena laurearsi, ma è anche obbligatorio per partecipare al concorso e iscriverti alle graduatorie per le supplenze e d'istituto, finché rimarranno aperte.
E' vero che l'insegnamento è una vocazione e che dovrebbe essere fatto per passione. Però, è anche vero che il denaro, che di certo non è tutto, aiuta comunque a vivere meglio!
Quindi, è naturale chiedersi quanto guadagni un insegnante della scuola pubblica, prima di scegliere questo percorso che sembra quasi a ostacoli.
I sacrifici sono molti, durante un percorso di studi come quello che conduce alla laurea in matematica. L’investimento, specialmente nelle famiglie italiane, viene fatto da più generazioni che si impegnano affinché le nuove leve conseguano la laurea e trovino un impiego. Anche tu potresti pagarti gli studi dando ripetizioni matematica bologna con Superprof.
E alla fine, a conti fatti, conviene insegnare con la laurea in matematica?
Se si guarda alle prospettive lavorative presso aziende private – in Italia o all’estero – ci si rende conto che le possibilità per un matematico possono anche essere più rosee, economicamente, rispetto alla scuola pubblica.
Diciamolo apertamente: con la laurea in matematica potresti specializzarti in analisi dei dati ed essere assunto da aziende private che hanno bisogno di persone che sappiano leggere e interpretare i grandi numeri che la tecnologia genera ogni secondo.
L'altra opzione, per un giovane matematico di talento, può essere quella di perfezionarsi all’estero ed entrare a far parte di un gruppo di ricerca - in Italia o all’estero – presso le università oppure nel privato.
I più brillanti, poi, e coloro che non smettono mai di studiare, potranno lanciarsi alla cattura di tutte le borse di studio possibili e immaginabili.
Se hai un certo spirito imprenditoriale, potresti lanciare la tua idea di impresa e vincere un progetto a livello europeo per avviare la tua startup.
Gli sbocchi della laurea in matematica sono diversi e qualunque sia la tua scelta ne vale sempre la pena. E poi, se senti la chiamata dell'insegnamento, la risposta la conosci già.
Il trend delle discipline matematiche negli ultimi decenni
Dopo decenni in cui l’Italia lamentava una scarsità di iscritti e laureati in discipline matematiche, a dispetto di altri Paesi europei, studi recenti hanno messo in evidenza un aumento di una volta e mezzo dei dottori in matematica negli ultimi trent’anni.
I giovani sembrano aver superato il tabù della matematica, anche grazie alle ripetizioni matematica genova. Soprattutto, le ragazze sono oggi molto più numerose nelle scienze esatte rispetto al passato. E anche i mestieri della ricerca, infatti, vedono molte più donne.
Gli studenti di matematica, come abbiamo visto, hanno diverse possibilità di carriera e l'insegnamento non dovrebbe essere un'occupazione di ripiego. Occorrerebbe, per rendere quest’ultimo più attrattivo, che le condizioni salariali e quelle di stabilizzazione in ruolo fossero più attraenti.

A fronte di uno stipendio che a malapena supera 1.400 euro netti per la scuola primaria, non si può chiedere a un docente di andare a insegnare a km di distanza da casa! Magari può integrare impartendo qualche ripetizione matematica online ...
Ci sono i costi degli affitti, degli spostamenti, del vitto fuori sede che rendono quei 1.400 euro davvero insostenibili, specie con l'aumento dei prezzi e del costo della vita.
Spesso si chiede alle famiglie con figli di spezzarsi a metà e vivere a mille chilometri di distanza. In tal caso, gli affitti possono essere due, così come le utenze.
Il clima psicologico in famiglia diviene pesante. Gli insegnanti separati dai propri congiunti, con mille preoccupazioni, non potranno di certo affrontare con serenità la loro giornata scolastica. In molti, così, finiscono col rinunciare alla cattedra assegnata.
Questi sono altri elementi da tenere in considerazione, quando si parla di stipendio dei docenti.
Anche se non sei venale, alla fine, specialmente se sei un matematico, sarai portato a fare quattro conti! E allora...se arrotondassi dando lezioni private, ad esempio delle ripetizioni matematica torino?
Accostare il mestiere di insegnante nella scuola pubblica a quello di insegnante privato di ripetizioni matematica può essere vantaggioso. La stessa cosa può dirsi per chi lavora come informatico, privatamente, che potrà, in parallelo, insegnare a scuola o dare lezioni a domicilio. Ed ecco che le entrate a fine mese potrebbero farsi più allettanti.
Ancora indeciso sulla tua iscrizione alla facoltà di matematica? Leggi i nostri articoli e fai quattro conti. Se valuti l’insieme delle possibilità e delle prospettive in parallelo potrai restare sbalordito e capovolgere una situazione che inizialmente pareva svantaggiosa!
Prova a raddoppiare il tuo salario insegnando matematica a casa tua o via Skype!










“Per accedere al TFA, oltre a essere laureati, bisogna dimostrare di aver sostenuto all’università alcuni esami psico-pedagogici e di didattica”. Un laureato in matematica non fa alcun esame psico-pedagogico né di didattica, così come un chimico , un geologo o comunque chiunque abbia frequentato facoltà scientifiche; potrei avere chiarimenti su questo punto? Grazie!
Ciao Andrea, al momento il TFA sembra essere stato sostituito dal FIT (formazione iniziale e tirocinio) un percorso post laurea per chi vuole insegnare alle medie e al liceo. Per accedere al FIT servono la laurea e crediti formativi in discipline psico-pedagogiche. Come sai, la riforma della Buona Scuola è ancora in fieri, per cui ti consiglio di seguirla passo dopo passo sul sito del MIUR oppure chiedere alla facoltà di matematica che hai frequentato le vie per l’accesso all’insegnamento.
cerchiamo di essere un po’ piu precisi, per favore ? spieghiamo meglio QUALE laurea e’ al momento richiesta per partecipare al concorsone ? la “laurea” sic et sempliciter non basta affatto. ci vuole la laurea magistrale.. in altri termini, ci vogliono due lauree per insegnare matematica a scuola, perche’ qualche genio li al miur ha deciso che una non bastava… una delle leggi piu idiote che io abbia mai visto, degna solo di un paese come il nostro
Insegnanti delle scuole superiori
Gli insegnanti (eliminare di matematica) del liceo sono i più pagati della categoria. I loro stipendi però, dipendono dal titolo di studi che possiedono.
Un insegnante (eliminare di matematica) del liceo che ha un diploma riceve uno stipendio che parte da poco più di 19.000 euro lordi a poco più di 29.000 euro a fine carriera.
Nota – Nella scuola secondaria superiore non ci sono mai stati docenti di matematica (o di fisica) senza laurea ma fino a qualche anno fa si poteva accedere all’insegnamento senza laurea per educazione fisica, disegno e storia dell’arte con lo specifico diploma.
C’è un errore secondo me nel discorso più o meno verso la fine, si pensa che il matematico possa poi andare a fare l’informatico in proprio (quasi nessuno trova più spazio a farlo in proprio se non piccoli siti web per il barbiere (e c’è un corso di laurea dove studiano quelle cose per 3 anni quindi un matematico anche con tutta la sua buona volontà non potrà mai competere)),
Vorrei chiarire (per chi fa le superiori ed è venuto qui a leggere per farsi un’idea se conviene o no studiare matematica) che il matematico tratta informatica da un punto di vista astratto: un modo matematico per l’appunto (temi come il famoso P=NP?, macchine di turing, teoria della complessità computazionale)
Il matematico non studia informatica, se non un esame con le basi di programmazione in C, quando invece un informatico moderno che vuole arrangiarsi in proprio deve come minimo sapere:
– linguaggi per applicazioni web (html css javascript php)
(fattibili con corsi online gratuiti, richiedono molta pratica)
– uno a scelta tra python C++ (o Java ma sconsiglio fortemente visto l’andazzo)
Difficile con corsi online, meglio fare veri e propri corsi altrimenti uno ci perde mesi
– SQL assolutamente da sapere (quindi anche progettazione database)
(anche questo necessità di corsi a mio avviso)
– programmi di scripting vari e come funzionano i compilatori/sistema operativo su cui deve lavorare (molta pratica, iniziate ad usare qualche distribuzione di Linux piuttosto che windows e vi impratichite)
– conoscere (passatemi i termini perché sono più leggibili così) “come funziona l’hardware del pc” (ram, cpu, hard disk, periferiche) e “come funziona internet e l’hardware che occorre”
(ethernet, IP, switch router firewall, le basi crittografia tipo cosa sono le certification authority eccetera, eccetera, eccetera)
Esco da ingegneria e nella stessa sede avevo i matematici, posso dirvi che la matematica che si studia alle superiori viene considerata la base da cui iniziare all’universita per ingegneria o per matematica, è come saper fare le tabelline prima di arrivare alle medie, quindi sono cose molto più astratte come livello logico rispetto a quello che si fa alle superiori, che sono proprio i conti basilari da avere nel sangue.
All’università (mi hanno detto i matematici) ai corsi di matematica non si fanno conti, si studiano dimostrazioni e si va molto in profondità sugli argomenti senza dare applicazioni pratiche di quello che viene presentato…ad esempio i matematici più volte mi hanno chiesto dove usiamo in ingegneria i numeri complessi o le trasformate di fourier e laplace…se uscite da un istituto tecnico assolutamente non andate a matematica, non ha senso, rispetto a chi fa il liceo siete molto più pratici nell’affrontare i problemi quotidiani, perché anche inconsciamente avete maturato alle superiori praticità manuale e relazionale (lezioni materasso in cui non si fa una mazza e si parla, meno studio a casa e più uscite rispetto ad un liceale…la mia fidanzata che ha fatto il classico mi ha detto io alle superiori ero addormentata a forza di studiare a casa, mi sono svegliata all’università e ancora sento che tu mio fratello e mio papà che avete fatto un istitute tecnico siete molto più pratici nel quotidiano),
Se vi piace fare i conti andate piuttosto ad ingegneria/informatica/scienze ambientali/chimica che come richiesta nel mondo c’è…Mi raccomando assolutamente non ingegneria civile (con la crisi del settore immobiliare si stanno mangiando tra loro)…
Matematica la deve fare solo chi proprio è appassionato (esempio uno che si compra le uscite settimanali che fanno ogni tanto in bundle col giornale sul tema numeri primi o i frattali)…vi porto un esempio di chi conosco adesso dopo 5 anni di matematica si trova a scrivere libri di testo per le elementari, non assunto senza stipendio fisso viene pagato una miseria…se proprio entrate in un’azienda applicherete meno dell’1% di quello che studiare in 5 anni di matematica e i primi mesi vi re-istruiscono su quello che a loro serve che voi facciate….
l’elasticità mentale poi non è un’esclusiva del matematico, è stato provato empiricamente che dipende dal percorso (meglio scientifico che umanistico) e dal titolo di studio…i massimi livelli sono per chi studia statistica (che di solito è dentro al dipartimento di economia) ed è schifata dai matematici puri..
Se siete proprio convinti andate a fare matematica, non se ve lo consiglia il nonno o il professore di matematica al liceo..