Relazione d'aiuto. Counseling a mediazione corporea - mindfulness - benessere della persona- gestione stress- crisi- motivazione- valorizzazione

Saperne di più su Daniele

• Da dove nasce la tua passione per la materia che insegni e per le lezioni private?

  Il mio cammino personale, negli ultimi anni, così complessi, mi ha portato a creare quasi naturalmente un vero viaggio attraverso il miglioramento personale e il benessere. Questo sia a livello di "promozione della salute" e ben-essere psicofisico e sociale sia artistico e comunicativo. Ho sentito maturare in me miglioramenti tali da non poter non condividerli con le altre persone. Oltre a un continuo bisogno di apprendimento dall'altro e sperimentazione proattiva.

• Quali sono le tematiche che preferisci trattare con gli allievi? E quali sono quelle che ti piacciono meno?

  Amo lavorare con le persone in transizione, i momenti di passaggio e di sviluppo, di "crisi" intesa nel senso della sua etimologia greca. Questa infatti ci racconta che la crisi altro non è che un momento di scelta, di decisione forte. Di rado capita che parole tanto potenti si ritrovino ad essere allocate tanto bene nella nostra lingua: ciò che possiamo fare, usandola come comunque faremmo, è solo ripulirla dal connotato pessimista che si concentra sul dolore o su un venturo esito funesto. Le crisi esistono e sono una delle infinite cifre della vita. Ecco come la relazione d'aiuto, la consapevolezza, il teatro e la parola scritta diventano fondamentali strumenti dell'espressione del sé. Definire il nostro qui ed ora in piena coscienza, consente la costruzione di una narrazione consapevole di ciò che siamo, dove siamo e verso dove scegliamo di andare.
  Purtroppo in questo periodo ci troviamo di fronte a molti Guru, Maestri e Maghi che, almeno nella loro comunicazione social, promettono soluzioni rapidissime e arrogano a sé una sapienza inarrivabile infusa da luoghi misteriosi e iniziatici. Fondamentale per me, nel mio lavoro, è la centralità della persona, e il potere dell'ascolto. Io non ho soluzioni pronte all'uso ma insieme ai miei allievi scelgo il percorso unico e irripetibile che ogni persona può fare nella sua vita, sia esso di crescita personale, professionale o artistica.

• Quali sono i tuoi modelli o punti di riferimento? C'è stato un insegnante o un'opera in particolare che ti hanno segnato e ispirato

  La mia formazione letteraria e artistica, ad un certo punto della mia vita, mi ha portato a cercare senso oltre e sopra le parole e i concetti, la definizione simbolica ha avuto improvvisamente bisogno di tempo e spazio, in una parola aveva bisogno del corpo. L'incontro con Alexander Lowen e la Bioenergetica sono stati per me fondamentali. Il mio sito personale l'ho chiamato "Il corpo non mente" dove il gioco di parole pone attenzione al linguaggio non verbale ma anche e soprattutto alla nostra capacità naturale di sentire, il corpo ci permette di metterci in ascolto di noi stessi e non nasconde niente. Attraverso il concetto di consapevolezza sono poi passato alla Mindfulness e anche la mia esperienza artistica si è rinnovata sia nell'arte performativa che nella poesia, la scrittura e la narrazione. Come espresso nella risposta precedente diffido di Guru e Maestri, ma adoro apprendere da insegnanti capaci e di maggiore esperienza di me e anche dall'esperienza preziosissima di ogni singola persona.

• Quali sono, secondo te, le qualità necessarie per essere un buon insegnante o un esperto nel tuo dominio?

  L'ascolto e la centralità dell'allievo come persona, col suo fondamentale bagaglio individuale e la sua ancora sconosciuta esperienza.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Una sera al Teatro Valle Occupato, partecipai con entusiasmo a un incontro lezione con Peter Brook (ecco un vero Maestro). Quasi novantenne camminava appoggiato di peso al suo bastone. Al centro del palco lo lasciò, rifiutando l'aiuto di chi gli stava vicino, e si sedette con le gambe ciondolanti in terra, al centro del boccascena come uno qualsiasi dei ragazzini partecipanti. Dopo una meravigliosa lezione su come il teatro per essere utile non possa rimanere ancorato alla realtà ma debba necessariamente restituirci almeno una realtà+1 (sic), lasciò sommergersi dalle domande dei giovani in platea. Un ragazzo di circa vent'anni si alzò e chiese "Maestro, da dove possiamo partire per migliorare questo mondo?" Peter Brook sorrise cercando, con i suoi occhi vivi e comunicativi, lo sguardo di ognuno di noi. Dopo questa comunicazione silenziosa aprì ancora di più occhi e sorriso e rispose, come fosse la cosa più banale del mondo: "Da qui! Da dove altrimenti?!"

• Rassicuraci, anche tu, come tutti noi, hai riscontrato qualche difficoltà a scuola.. ?

  A scuola mi annoiavo spesso e studiavo di malavoglia la maggior parte delle materie. Dedicavo ai compiti massimo 30 minuti. Ma ho imparato. Quasi senza intenzione.

• Quali sono le tue passioni, oltre alla materia che insegni?

  La musica, la cucina, ballare e organizzare grandissime feste.

• Cosa ti rende un grande Superprof (oltre al fatto di aver risposto a questa intervista :-P)?

  Anche attraverso Superprof ho scoperto di essere veramente un insegnante capace. La parte di counseling si chiama "Relazione d'aiuto", ecco credo di riuscire a interpretare e valorizzare gli strumenti di ognuno dei miei allievi direttamente attraverso le loro individuali capacità. La risposta finale non la darò mai io, ma attraverso il mio aiuto saranno loro a trovarla. E sarà l'unica risposta valida perché profondamente propria.
  Io tutt'al più tolgo la polvere o i veli imposti e preconcetti che la nascondevano.