Nessuno ne dubita: lo Yoga si è trasformato nel corso dei secoli.
Partendo dall’India, la pratica dello è stata esportata ovunque nel mondo, anche in Occidente.
In tutto questo tempo, si è arricchito di nuove culture che gli hanno consentito di acquisire diverse forme. Chi abbia già seguito delle lezioni di yoga, ne conoscerà senz’altro almeno una.
Ma in che modo lo yoga è evoluto per diventare dopo centinaia di anni come è oggi?
Quando saprai tutto sulla storia dello Yoga, leggi qualcosa sullo Yoga della risata!
Storia dello yoga dalle origini ad oggi
Nonostante vi siano pochi documenti scritti a testimoniare con precisione le origini dello yoga e il suo sviluppo, sembra assodato che abbia attraversato diverse fasi.
Gli inizi, prima di tutto. Il periodo classico e medievale, poi. L’epoca moderna e attuale, infine. Vuoi seguire un corso di yoga torino?
Gli inizi: lo sviluppo del proto-yoga
Per iniziare la nostra storia, dobbiamo proiettarci circa 3.000 anni prima di Cristo, nella Valle dell’Indo (che corrisponde all’incirca all’attuale Pakistan).

E interessante notare come, fino a prima del 20 secolo, questo popolo sia stato completamente dimenticato dagli storici. E ora, nonostante un risveglio dell’interesse storico da parte degli specialisti dell’area indiana, a causa di una scrittura difficile da decifrare, restano ancora molte zone d’ombra su questa civilizzazione, comunque estesa e avanzata: non si è ancora scoperto, ad esempio, come possa essere improvvisamente scomparsa attorno al 18 secolo a.C.
L’archeologia sembra aver individuato degli oggetti presumibilmente legati alla pratica della meditazione. Ma a parte queste vestigia, non esistono dei documenti, dato che la trasmissione dei saperi avveniva comunque oralmente tra maestro e allievo.
I testi sacri dell’epoca erano chiamati Veda e provenivano dalla civilizzazione vedica, anteriore rispetto a quella ariana (da non confondere con il termine utilizzato dai nazisti).
Già in quest’epoca, esistono le premesse per una forma di yoga: questi testi venivano ripetuti oralmente e pronunciati in una forma cantata (proprio come nei Mantra Yoga oggi), tenendosi in una posizione specifica e nota come Mudra.
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Il brahmanesimo prenderebbe origine proprio da qui: si tratta del sistema rituale formalizzato della cultura vedica. Il termine Bramino compariva in diversi testi vedici per indicare il Sé supremo (Sva), che si rapporta con l’Assoluto trascendente e la coscienza cosmica. Tutto questo si svolge tra il X e il VI secolo a.C.
Un’accelerazione nello sviluppo dello yoga si ha con la redazione degli Yoga Sutra attorno al IV secolo a.C. per opera di Patañjali.
Si sanno ancora poche cose relativamente a questo misterioso personaggio. Dato che la scrittura degli Yoga Sutra è scaglionata su diversi secoli possiamo supporre che lo stesso nome sia stato attribuito a diversi autori (un po’ come sarebbe successo nel caso di Omero).
Comunque sia, i 195 aforismi (i sutra) e le 1.161 parole di questo testo rappresentano il punto di partenza dello Yoga contemporaneo.
"Lo yoga per bambini non deve essere un'imitazione di quello per adulti", afferma l’insegnante di Yoga Alessandra de Salvo.
Strutturato in 4 capitoli, spiega lo Yoga e sviluppa precisamente il modo in cui raggiungere la pace interiore per mezzo della “liberazione”.
A partire da questo periodo, iniziano ad apparire diversi ordini di yogi, ognuno portatore di pratiche diverse. Tra questi: gli yogi sivaisti, legati a Shiva e quelli visnuisti (legati a Visnu), che hanno originato il Bhakti Yoga.
È chiaro dunque come lo Yoga si sia sviluppato in una relazione diretta con la religione indù. Tuttavia, non si tratta di una religione, ma piuttosto una filosofia il cui scopo è di comprendere meglio il nostro posto all’interno di un tutto universale.

Lo Yoga durante il periodo classico e medievale.
Tra il II° e il XV° secolo, lo Yoga si svilupperà e si scinderà in diverse nuove forme. E proprio in questo periodo, verrà scoperto dalle altre culture indoeuropee.
Il tantrismo farà la sua prima apparizione attorno all’anno d.C. e darà origine allo Yoga Tantrico.
Durante questo periodo, si rafforzano, all’interno dello Yoga, i concetti di Brahmano (inteso come principio fondamentale del mondo) e l’Atman (il sé), in quanto unità.
Tra le popolazioni che sono ad un certo punto entrate in contatto con l’India e quindi con la pratica dello Yoga, possiamo citare:
- Gli Arabi: Al Birini ha tradotto gli Yoga Sutra, comparandoli al sufismo
- I Persiani: dei Sufi come Bistami e Al-Ghazali si sono fatti da tramite tra le due culture
- I Greci: hanno tradotto uno dei libri fondamentali della cultura induista, la Baghavad Gita
- Marco Polo: il viaggiatore italiano ha descritto precisamente le figure degli yogi me suo Libro delle Meraviglie.
È proprio questo periodo, conclusosi attorno al XV° secolo, a giocare un ruolo fondamentale nella penetrazione dello Yoga nel mondo occidentale.
Grazie ai molteplici scambi commerciali e culturali, questa pratica indiana fu trasmessa dagli indiani ad altre popolazioni.
Se ne trovano infatti delle tracce anche in altre popolazioni, come nel Sufismo degli arabi, ma non solo. E anche in queste altre culture, si sono sviluppati dei rituali che implicano una purificazione interiore, la ripetizione delle formule tradizionali e sacri e posizioni ben precise, atte a consentire il raggiungimento dell’eccellenza mentale, fisica e spirituale.
Il periodo moderno dello Yoga e l’occidentalizzazione della disciplina
Arriviamo al XVI secolo. Sempre più spesso, in Occidente, si sente parlare dello Yoga.
Alcune persone si recano in India, appositamente per osservare da vicino gli yogi e per imparare le loro pratiche.
Tra gli autori occidentali di questo periodo, che nelle loro opere parlano di Yoga, possiamo citare:
- Alfonso de Albuquerque nel 1510 e Fernando Lopes de Castanheda nel 1553 (entrambi portoghesi);
- Bernard Picart nel 1723 (olandese);
- I missionari francesi Jean Calmette e Jean-François Pons nel 1731.
Più recentemente, non si può non citare Swami Vivekananda (nato nel 1863 e morto nel 1902), organizzatore di numerose conferenze mondiali sul soggetto in cui descriveva lo Yoga come una scienza dello spirito.
In India, una persona ha permesso allo Hatha Yoga di prendere la forma che, ancora oggi, noi gli conosciamo (agli inizi questo Yoga era più “rude”): Sri Krishnamacharia (nato nel 1888 e morto nel 1989). Creò la sua scuola di Yoga nel suo paese natale, che tra l’altro non ha mai lasciato, mentre suo figlio T.K.V. Desikachar, contribuì allo sviluppo di questa forma di Yoga in tutto il mondo.
Sri Krishnamacharia formò, come è ovvio, anche numerosi maestri di Yoga, tra cui:
- Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar (nato nel 1918 e morto nel 2014) all’origine dello Yoga Iyengar;
- Sri Krishna Pattabhi Jois (nato nel 1915 e morto nel 2009), che insegnò al mondo intero lo Yoga Ashtanga.
A partire dagli anni Cinquanta, in tutti i paesi del mondo, iniziarono a nascere e a svilupparsi diverse scuole e federazioni di Yoga.
Ovviamente, la pratica dello Yoga moderno differisce notevolmente da quella dello Yoga delle origini.

Alcune tecniche ancestrali erano più rudi e difficili per il corpo, di quelle che vengono insegnate oggi.
Per riassumere la storia dello Yoga
Ti interessa uno sguardo d'insieme sulle origini e sulla storia dello Yoga?
Lo sviluppo dello Yoga risale ad oltre 5.000 anni fa, anche se alcuni ricercatori pensano che la nascita possa risalire ad addirittura 10.000 anni fa.
La lunga e ricca storia dello Yoga può essere divista in quattro periodi principali di innovazione, pratica e sviluppo.
- Yoga preclassico
Gli inizi dello Yoga sono stati sviluppati dalla civilizzazione Indus-Sarasvati, nel nord dell’India, oltre 5.000 anni fa. La parola Yoga è stata menzionata per la prima volta nei testi sacri più antichi, i Rig Veda. I veda erano un’enciclopedia di testi contenenti canti, mantra e rituali da utilizzare tra bramini, i preti vedici. Lo Yoga è stato lentamente affinato e sviluppato dai bramini Rsi (Rishì), che hanno documentato le loro pratiche e le loro credenze negli Upanishad, un enorme lavoro, contenente oltre 200 scritture. Il più celebre dei libri yogi è la Bhagavad-Gîtâ, composta circa nel 500 a.C. Gli Upanishads hanno preso l’idea del sacrificio rituale dai Veda e l’hanno interiorizzato, insegnando il sacrificio dell’io attraverso la conoscenza di sé, l’azione (Karma Yoga) e la saggezza (Jnana Yoga).
- Yoga Classico
Allo stadio preclassico, lo Yoga era un mix di diverse idee, credenze e tecniche che spesso si urtavano e si contraddicevano. Il periodo classico è definito dallo Yoga Sutra di Patanjali, la prima sistematizzazione dello Yoga. Scritto attorno al secondo secolo, questo testo descrive il cammino del Raja Yoga spesso chiamato anche “Yoga classico”. Patanjali ha sintetizzato la pratica dello Yoga in “otto percorsi”, contenenti le tappe verso l’ottenimento del Samadhi, o illuminazione. Patanjali è spesso considerato come il padre dello Yoga e i suoi Yoga Sutra influenzano ancora fortemente la maggior parte degli stili di Yoga moderno.
- Yoga Post-Classico
Alcuni secoli dopo Patanjali, i maestri di Yoga hanno creato un sistema di pratiche concepite per ringiovanire il corpo e allungare la vita. Hanno rifiutato gli insegnamenti dei Veda antichi e abbracciato il corpo fisico come mezzo per raggiungere l’illuminazione. Hanno sviluppato il TantraYoga, con tecniche radicali che consentono di ripulire il corpo e la mente, per sciogliere i nodi che ci legano alla nostra esistenza fisica. Questa esplorazione delle connessioni fisico spirituali e delle pratiche centrate sul corpo ha condotto alla creazione di quello cui ci si riferisce solitamente in Occidente quando si pensa allo Yoga: l’Hatha Yoga.

- Periodo moderno
Alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, i maestri di Yoga hanno iniziato a viaggiare verso Occidente, attirando a loro l’attenzione dei curiosi e quindi attraendo degli adepti. Tutto è iniziato al Parlamento delle Religioni nel 1893 a Chicago, quando Swami Vivekananda ha sedotto i partecipanti con le sue conferenze sullo Yoga e sull’universalità delle religioni del mondo.
Lo Yoga dinamico invece è un modo di praticare, più che uno stile.
Tra gli anni Venti e Trenta, l’Hatha Yoga è stato fortemente promosso in India con il lavoro di T. Krishnamacharya, Swami Sivananda e altri yogi praticanti lo Hatha Yoga. Krishnamachary ha aperto la prima scuola Hatha Yoga a Mysore nel 1924 e nel 1936 Sivananda ha fondato la Società della Vita Divina sulle rive del fiume Gange. Krishnamacharya ha prodotto tre studenti che continueranno la sua eredità e aumenteranno la popolarità dello Hatha Yoga: B.K.S. Iyengar, T.K.V. Desikachar et Pattabhi Jois. Sivananda è stato un autore prolifico, ha scritto più di 200 libri sullo Yoga e ha aperto ben nove ashram oltre a numerosi centri di Yoga situati nel mondo intero.
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