Con il lancio di ChatGPT il mondo intero si è reso conto delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, anche a scuola. In particolare, l’IA generativa di ChatGPT è stata messa a disposizione di tutti per creare testi di qualsiasi tipo.
Con le varie integrazioni, oggi l’IA generativa è anche in grado di produrre video e immagini e dati gli ultimi sviluppi, può essere anche inserita in microchip da impiantare sui cervelli umani.
In ambito educativo l’IA può essere un valido sostegno per fare i compiti e preparare il materiale didattico, ma quali sono le sfide e le potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’educazione?
Lo vedremo in questo articolo.
IA ed educazione: quale impatto?
Prima di vedere qual è e quale sarà l’impatto dell’IA sull’educazione, facciamo un piccolo passo indietro per capire cos’è l’intelligenza artificiale in poche parole.
L’intelligenza artificiale, IA, è una scienza informatica che sviluppa prodotti hardware o software che insegnano alle macchine a ragionare come gli esseri umani.
Una branca dell’IA, l’apprendimento automatico o machine learning ha messo a punto delle soluzioni che consentono alle macchine di ragionare da sole. A partire da una grande quantità di dati, le macchine arrivano a trasformare i dati forniti (input) per creare qualcosa (output) in modo totalmente indipendente dall’uomo.

Intendiamoci, sono molti anni che usiamo l’IA per esempio, per dare un comando vocale al motore di ricerca, ma l’IA generativa di ChatPGT è rivoluzionaria perché possiamo parlare con la macchina e lei ci risponde come se fosse un essere umano. Inoltre possiamo chiederle di creare testi, immagini, video.
Ecco quale impatto può avere l’IA sull’istruzione:
IA per gli studenti
Il vantaggio è avere un assistente virtuale che aiuta a svolgere compiti e quiz, proporre materiale didattico personalizzato che aiutano a colmare le lacune e imparare divertendosi.
Uno dei rischi principali è che ci sia più dipendenza tecnologica e qualche aiutino di troppo, specie se si usa l'intelligenza artificiale per fare i compiti!
IA per gli insegnanti
Offre un aiuto per preparare velocemente materiale didattico, adatto alle esigenze di tutti gli studenti e supporto amministrativo con la correzione automatica dei compiti, per esempio.
IA per la scuola
Fornisce dati per monitorare le difficoltà degli studenti e degli insegnanti e migliorare la comunicazione scuola-famiglia.
IA per i genitori
Rappresenta uno strumento per supportare i figli nell’apprendimento, orientarli e comunicare in modo più efficace con la scuola.
I rischi dell’IA per il sistema scolastico li vedremo più avanti, ma in generale sono legati ai dati di partenza, all’inclusione e alla libertà di insegnamento e apprendimento.
IA e disabilità nell’apprendimento
Con la possibilità di creare contenuti personalizzati, tra cui testi, immagini, video, giochi interattivi o vere e proprie realtà virtuali, l’IA ha tutte le carte in regola per garantire che tutti abbiano accesso all’istruzione.
Innanzitutto, come tutte le tecnologie informatiche, l’IA deve garantire l’accessibilità ossia l’utilizzo dei contenuti digitali da parte delle persone con disabilità. I principi base che vigono in Europa e negli Stati Uniti, per esempio, stabiliscono che tutti i prodotti multimediali (video, immagini, gif…) di un sito devono avere una descrizione leggibile dalle tecnologie assistive, come un lettore che descrive la schermata a una persona con disabilità visive.

Come principio generale, i video devono essere sempre sottotitolati e gli audio devono essere trascritti e l’IA è perfettamente in grado di farlo in tempo reale.
Potenzialmente, i sistemi IA adottano tecnologie che consentono di creare audio, video, testi, immagini in tempo reale grazie a due sistemi principali:
- Riconoscimento vocale (da voce a testo): con un comando, possiamo dire all’IA di creare qualcosa e questo consente alle persone con disabilità uditive o motorie di navigare e creare contenuti online
- Sintesi vocale (da testo a voce): qualsiasi testo scritto è trasformato in audio ed è utilissimo per le persone con disabilità visiva
Il rischio però, è che questi strumenti non riescano a funzionare con le persone con disabilità perché per esempio non riconoscono alcuni modelli di linguaggio. Quanto alla sintesi vocale, se l’IA non usa un linguaggio corretto, rischia di usare descrizioni o immagini non inclusive.
La chiave è addestrare l’IA su dati inclusivi e coinvolgere le persone con disabilità sin dalla fase di sviluppo dei prodotti IA. Per esempio, l’Università dell’Illinois sta lavorando al progetto Speech Accessibility proprio per addestrare la propria IA al riconoscimento vocale di persone con disabilità legate al linguaggio.
Il futuro dell’IA potrebbe essere sorprendente: sensori indossabili che traducono in tempo reale la lingua dei segni o il braille, occhiali che assistono le persone con disabilità visiva. Qui e ora, è importante che le persone con disabilità siano attive nella progettazione di sistemi inclusivi.
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IA per imparare le lingue
Da tempo le maggiori app usano l’IA per le lingue straniere. Babbel, Duolingo o Mondly forniscono contenuti didattici a seconda delle risposte degli utenti. Se l’utente non supera un quiz, vengono riproposti gli argomenti che lo aiutano a colmare le lacune.
Pensiamo anche ai software di traduzione che da decenni si basano sull'apprendimento automatico (delle sorte di ripetizioni!), il punto di partenza dell'intelligenza artificiale.

Con l’arrivo dell’IA generativa ora è possibile parlare e scrivere con un vero e proprio tutor virtuale, il che rivoluziona completamente l’apprendimento delle lingue. Finora si potevano fare esercizi, ascoltare audio, guardare video. Ora l’IA è in grado di rispondere in lingua straniera e correggerti in tempo reale!
Ecco quali sono i migliori strumenti di IA applicati alle lingue.
IA per le lingue: migliori strumenti per parlare
Mondly è una nota app per le lingue della casa editrice Pearson. Sull’onda dell’IA generativa, ha introdotto due nuove funzioni che permettono di interagire in inglese con l’IA:
- ChatBot di Mondly usa il riconoscimento vocale per fare conversazione con gli utenti e dare suggerimenti sulla pronuncia in tempo reale.
- Mondly VR è una realtà virtuale per rivivere delle possibili situazioni della vita reale, come prenotare un tavolo.
ELSA, English Language Speech Assistant, nasce appositamente per parlare in inglese con un tutor virtuale (non una persona ma un’intelligenza artificiale) che risponde e ti corregge la pronuncia
TalkPal AI consente di parlare a voce o tramite messaggi con l’IA che ti corregge in tempo reale.
IA e lingue per la scrittura
Duolingo Max è una nuova funzione a pagamento che ti permette di chattare con un sofisticato chatbot basato du ChatGPT che ti spiega quali errori hai fatto nello scritto e ti permette di fare conversazioni realistiche con simulazioni e giochi di ruolo.
Write and Improve è uno strumento gratuito dell’Università di Cambridge che ti corregge lo scritto in tempo reale dandoti suggerimenti. Per avere feedback più dettagliati, puoi passare a un piano a pagamento.
Replika per fare conversazione e Grammarly per la scrittura non sono pensate per imparare le lingue, ma ti permettono comunque di parlare e scrivere in inglese con l’IA.
Il vantaggio dell’IA per chi impara le lingue è sicuramente quello di potersi esercitare in maniera attiva, parlando e scrivendo con un insegnante cibernetico, senza imbarazzo.
Il problema è che le domande a cui può rispondere l’IA sono limitate (e se non lo sono, ci sono seri rischi di contenuti non appropriati, come dimostra il caso di Replika che ha dovuto limitare le domande degli utenti per non toccare argomenti sensibili). Il più grande svantaggio, però, è che mancano la comunicazione non verbale e la curiosità per una cultura diversa che solo un essere umano riesce a veicolare.
IA e privacy: etica nell’istruzione
L’IA sta portando la scuola e la formazione nella quarta rivoluzione industriale. Le premesse sono che chiunque potrà imparare con i propri tempi e modi, immergendosi in mondi virtuali e creando solo con la propria voce o addirittura con il pensiero, superando qualsiasi disabilità.
Ma quali sono i rischi dell’IA nell’educazione? Che fine faranno le ripetizioni classicamente intese?
Privacy. È la prima preoccupazione perché offriamo una quantità impressionante dei nostri dati personali agli strumenti IA incorporati nel nostro telefono o nei sistemi di gestione di apprendimento (LMS) forniti dalla scuola o dall’università.
In realtà i sistemi IA come ChatGPT di OpenAI si sono già vincolati al rispetto dei dati personali richiesto dal GDPR, il regolamento generale per la protezione dei dati dell’Unione europea, UE.

Correttezza. La vera sfida va ritrovata a monte e cioè nel modo in cui è stata progettata l’intelligenza artificiale, in particolare i dati di addestramento. ChatGPT è stata addestrata su 500 miliardi di token presi da internet. Nel calderone “dell’educazione” dell’IA possono essere finiti dati presi da fonti affidabili, autentiche e verificabili, come un rinomato giornale, così come commenti inappropriati presi dai social.
Inclusione. Visto che non sappiamo con quali dati è stata addestrata l’IA, è possibile che non abbia imparato un linguaggio inclusivo (anzi è stato dimostrato da alcuni casi eclatanti) e che questo si rifletta nei testi creati per gli studenti. Inoltre, come visto, se alcune categorie come le persone con disabilità non fossero incluse nel processo di sviluppo potrebbero rimanere escluse dall’uso della tecnologia che non ne riconosce la voce o le esigenze.
Potere decisionale. Se nell’ambito dell’istruzione si permette all’IA di prendere decisioni importanti sul futuro degli studenti, dai voti dei compiti in classe alla scelta dei contenuti che devono vedere, in base alle loro risposte, si rischia di lasciarle il potere di influire sulla vita delle persone. Non solo, come fanno i video sui social, tanta personalizzazione rischia di cristallizzare l’andamento scolastico degli studenti, acuendo le distanze e le disparità.
Libertà. La curiosità e la motivazione sono alla base dell’apprendimento. Se l’IA continua a riproporre gli stessi argomenti in formati diversi, siamo sicuri che lo studente sarà motivato a continuare a progredire? Se gli insegnanti lasciano che sia l’IA a decidere qual è il contenuto adatto a uno studente, come possono acquisire l’autonomia e la libertà di esplorare nuovi metodi di insegnamento?
L’IA può rivoluzionare il nostro modo di imparare e insegnare, ma ha bisogno di essere sviluppata in modo inclusivo e di essere personalizzata continuamente perché si adatti lei alle esigenze di insegnanti e studenti e non il contrario.