Il 70% dei ragazzi intervistasti da Terres des Hommes pensa che non si faccia abbastanza per contrastare il bullismo a scuola. Lo dice l'ultima indagine Osservatorio Indifesa, condotta dall'associazione su un campione di oltre 3.400 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni.
Ogni anno, l'indagine rivela che in Italia, 6 adolescenti su 10 hanno assistito ad atti di bullismo e cyberbullismo. Inoltre, il 50% dei ragazzi delle scuole medie e superiori è stato vittima di bullismo di persona e sulla rete.
Troppo spesso si sente parlare del fenomeno del bullismo (e del cyberbullismo) in televisione. Al solo pensiero del danno fisico e mentale che provoca nei bambini e negli adolescenti, rabbrividiamo.
Ma come reagire se pensi che tu tuo figlio sia vittima di bullismo a scuola? Cosa fare se invece è lui o lei a comportarsi da bullo?
Cercheremo di fornire spunti di riflessione e consigli pratici in questo articolo.
Bullismo a scuola: come intervenire se tuo figlio ne è vittima
Riuscire a cogliere i segnali del bullismo è già un primo passo importante da fare come genitore. Se sospetti che tuo figlio subisca atti di aggressione nel suo istituto scolastico, devi reagire. Ecco come fare.
Come cogliere i segnali del bullismo

In un istituto scolastico, quasi la metà degli studenti rischia di cadere vittima di diverse forme di bullismo:
- Bullismo morale o psicologico, fatto di intimidazioni, minacce, insulti, calunnie
- Bullismo fisico, con colpi e aggressioni fisiche
- Cyberbullismo, attacchi personali tramite internet
- Molestie sessuali
Gli atti di bullismo si ripetono con costanza e sono dettati dall'intenzione di fare del male al bersaglio delle violenze di fronte al gruppo. A volte, il fenomeno è talmente sottile, specie se si tratta di bullismo psicologico, che il gruppo, che siano bambini, ragazzi o insegnanti, non riesce a percepirlo.
Per questo è importante riconoscerne i segnali in tempo.
Questi sono alcuni dei segnali che indicano che uno studente è vittima di bullismo
- Non vuole andare a scuola
- Spesso arriva a lezione in ritardo
- Non vuole prendere il pullman o andare a mensa
- Chiede ai genitori di accompagnarlo o andare a riprenderlo
- Chiede spesso del denaro
- Spesso ha lividi e graffi
- Perde o rovina spesso il materiale scolastico e personale
- Ha cambiato atteggiamento: più aggressivo, introverso...
- Prende dei brutti voti, anche se prima andava bene a scuola
- In classe ha un atteggiamento insolente o è assente
- Ha difficoltà a dormire
- E' sempre stanco
- Accusa mal di testa e mal di pancia
- Ha perso l'appetito oppure mangia molto più di prima
- Perde peso
- Ha degli incubi
- Ha degli eczemi
- Perde i capelli
- Ha uno scompenso ormonale o della crescita
- Non ha amici
- Sussulta quando riceve un messaggio
- Passa al telefono molto più tempo del solito
La cosa più importante da fare, come genitore, è prestare attenzione a tutti i cambiamenti nel comportamento dei bambini o dei ragazzi. Non è sempre facile individuare le situazioni di bullismo: gli studenti che ne sono vittima, generalmente, non ne parlano direttamente con i genitori o con gli insegnanti.
I segnali che uno studente è un bullo
Risulta ancora più difficile individuare lo studente bullo perché a casa si dimostra piuttosto discreto e si comporta bene con i genitori. I segnali d'allarme cambiano a seconda del profilo dell'aggressore:
- Il bullo che segue è un testimone passivo:
- Peggioramento dell'andamento scolastico
- Improvvisa modifica del comportamento
- Disturbi depressivi e senso di colpa
- Il bullo minore è all'origine dei costanti atti di bullismo:
- Ha molti amici
- Si prende cura di sé
- Non rispetta le regole e i limiti imposti
- Si prende gioco degli altri
- Non è dotato di empatia
- Il bullo aggressore ripete il trauma subito
- Non si prende cura di sé
- Ha un comportamento autodistruttivo (alcol, droga, sigarette, autolesioni)
- E' isolato
- Può sviluppare la fobia scolastica

Essere vittima di bullismo: le conseguenze
Quando pensiamo al fenomeno del bullismo a scuola, per prima cosa pensiamo alle vittime, perché sono loro in prima persona a subire il maggiore danno.
Effetti del bullismo a breve termine:
- Assenteismo e dispersione scolastica
- Isolamento relazionale
- Incapacità di coltivare delle relazioni
- Sentimento di abbandono
- Disturbi del metabolismo e del comportamento
Effetti a medio termine:
- Disturbi di ansia e depressione
- Comportamenti volenti verso gli altri e verso se stessi
- Tendenze suicide
Effetti a lungo termine:
- Disturbi nella socialità
- Disturbi psichici: depressione, disturbi del sonno, ansia cronica, fobia sociale, tentativi di suicidio
Prima tappa: parlane con tuo figlio
Sembra difficile adottare l'atteggiamento giusto e parlare con tuo figlio di violenza psicologica, fisica e sessuale. Innanzitutto, un ragazzo o una ragazza che si trova di fronte ad atti di bullismo a scuola, difficilmente ne parlerà a casa.
Dovrai toccare l'argomento con tatto.
Fare una domanda troppo diretta come, "Ti prendono di mira i bulli a scuola?" non ti porterà a niente.
Tuo figlio non vorrà farti preoccupare e ti risponderà di no. Sarebbe meglio, allora, trattare l'argomento senza tirare in ballo tuo figlio direttamente.
Potresti dirgli: "So che in alcune scuole ci sono dei casi di bullismo [magari prendi spunto da una notizia al telegiornale]. Mi domandavo, ma a scuola tua succede la stessa cosa? Hai mai visto degli studenti comportarsi da bulli?"
L'obiettivo è far capire a tuo figlio che può parlarne con te e può contare sul tuo aiuto per trovare una soluzione e far cessare le vessazioni.
Seconda tappa: parlane con il dirigente scolastico
Anche se tuo figlio ti indica chiaramente i nomi dei suoi aggressori, non confrontarti direttamente con i loro genitori. Potrebbe essere controproducente.
Il problema deve essere affrontato con la mediazione di una figura esperta: il dirigente scolastico, gli insegnanti della classe, il referente scolastico per il bullismo.
Prenditi il tempo per spiegare la situazione al responsabile scolastico con cui ne vuoi parlare. Sarà il dirigente a incontrare i genitori dei bulli e decidere sulle sanzioni da imporre agli aggressori e sulle soluzioni per tuo figlio.
Terza tappa: consulta un professionista della salute mentale
Se la scuola prevede un servizio di supporto psicologico alle famiglie, valuta la possibilità di iscriverti. In alternativa, puoi farti seguire da uno psicologo per promuovere la salute mentale di tuo figlio e aiutarlo a guarire dopo gli atti di bullismo.
La figura del medico e dello psicologo scolastico raramente si trova davvero nelle scuole, ma potrebbe essere il punto di partenza per prevenire episodi di bullismo lì dove si verificano più spesso.
Tieni presente che ogni scuola dovrebbe rendere pubblico un protocollo di intervento in caso di bullismo e cyberbullismo. Prendine visione per capire a chi puoi rivolgerti per offrire sostengo a tuo figlio.

Quarta tappa: sporgi denuncia alle forze dell'ordine
Sappi che nei casi di bullismo dove l'istituto scolastico non si muove, non cessano le vessazioni o pensi che sia la soluzione migliore per i tuoi figli, puoi cercare un'altra soluzione al bullismo a scuola: sporgere denuncia.
Il bullismo è un reato perché tutti gli atti che lo compongono, come l'intimidazione, la coercizione, la diffamazione, la violenza fisica e psicologica, sono punibili per legge.
Lo dice una sentenza della Core di Cassazione Penale (n. 163/2021) che riconosce che il fenomeno sociale del bullismo è perseguibile per legge a seconda del tipo di reato a cui è associato. Inoltre, la stessa sentenza dice che il bullismo rientra nella violenza privata se la vittima viene messe in una condizione di soggezione e coercizione a causa delle minacce e prepotenze subite. L'art. 612 bis del codice penale li definisce atti persecutori.
Se il bullo è un minore che ha meno di 14 anni, il questore emette un ammonimento e si può sempre chiedere un risarcimento per qualsiasi danno morale, biologico o esistenziale subito. Chi ha più di 18 anni può subire un processo in base al reato commesso:
- Lesioni personali, art. 582 del codice penale
- Percosse, art. 581 del c.p.
- Diffamazione, art. 595 del c.p.
- Danneggiamento (alle cose), art. 635 del c.p.
- Minacce, art. 612-bis del c.p.
- Molestie, art. 660 del c.p.
- Discriminazione razziale, etnica e religiosa, art. 604 bis del c.p.
Se viene giudicato colpevole, il bullo maggiorenne dovrà scontare una condanna. Se invece è ancora minorenne, ne risponderanno le persone responsabili per lui: i genitori, gli insegnanti e il dirigente scolastico che hanno l'obbligo di protezione e sorveglianza.
Alcune circostanze possono essere delle aggravanti che pesano sulla sentenza come il razzismo o la condizione di invalidità della vittima. Tra queste aggravanti non figura l'omofobia, visto che il dibattito si è arenato in Parlamento.
Inoltre, la legge 29 maggio 2017 n° 71 contrasta il cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni.
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Bullismo a scuola: come intervenire se tuo figlio è un bullo

Probabilmente saranno il dirigente scolastico e gli insegnanti a rivelarti che tuo figlio ha commesso atti di bullismo contro un compagno di classe. Non ti colpevolizzare, perché in genere chi aggredisce i compagni a scuola tende a essere discreto a casa.
Inoltre, le azioni di bambini e ragazzi non necessariamente si spiegano con l'educazione ricevuta in casa. Alcuni fatti violenti si verificano anche in contesti familiari tranquilli.
I ragazzi possono diventare dei bulli perché imitano altri compagni, perché loro stessi sono stati dei bersagli dei bulli, perché sono insicuri e gelosi o perché pensano di sentirsi più potenti e ammirati.
Anche se i comportamenti sbagliati di tuo figlio non dipendono da te, il modo in cui reagisci quando ne vieni a conoscenza è decisivo.
Gli effetti del bullismo sui bulli
A differenza di quello si può pensare, i bulli subiscono delle conseguenze che possono deteriorare il loro percorso di vita, e non si tratta solo delle sanzioni scolastiche o giudiziarie. Anche i bulli hanno bisogno di accompagnamento per uscire dalla situazione in cui si trovano e minimizzare i danni.
Effetti sui bulli a breve termine:
- Mancanza di empatia
- Comportamenti violenti ripetuti
- Chiusura in un circolo vizioso di violenza
A medio termine:
- Insuccesso scolastico
- Marginalizzazione
A lungo termine:
- Vita sociale precaria
- Delinquenza
- Disturbi nelle relazioni e tendenza alla violenza contro la famiglia
- Depressione
- Consumo di alcol e/o droga
Primo consiglio: non negare quanto accaduto
Non farti sopraffare dalla notizia scioccante. Se il dirigente scolastico ti contatta, secondo il protocollo della scuola, significa che i fatti di bullismo sono stati verificati. L'istinto di un genitore è quello di proteggere i figli e, anche involontariamente, gettare la colpa sull'altro studente coinvolto.
Assimila l'informazione ricevuta, riprenditi dalla delusione e informati su quello che è accaduto. Ascolta le istituzioni scolastiche e prendi sul serio le accuse. In questo modo dimostrerai a tuo figlio che non accetti episodi di aggressione.
Se tuo figlio ha difficoltà in campo scolastico, aiutalo con le ripetizioni private!
Seconda tappa: mostra a tuo figlio le conseguenze serie del bullismo senza minimizzare
Tuo figlio deve capire che il bullismo è un comportamento inaccettabile (ma sappiamo bene che è anche un reato).
Non smettere di dialogare con tuo figlio. Chiedigli di spiegare il proprio comportamento. Per quanto tu sia contrariato, cerca di capire qual è il motivo che lo spinge a certi gesti e parole. A volte scopri una sofferenza che non riesce a esprimere, un sentimento di frustrazione intensa.
Metti tuo figlio di fronte alle proprie responsabilità e alle conseguenze del bullismo:
- dovrà scusarsi sinceramente con la persona che ha preso di mira
- dovrà affrontare le sanzioni previste dalla scuola che frequenta
- dovrà accettare anche la tua punizione e la perdita di alcuni privilegi
Fatti aiutare da un professionista, se possibile, perché questo tema rimette seriamente in discussione il tuo ruolo di genitore e il rapporto con tuo figlio. Prendi in considerazione anche le ripetizioni online!
Terza tappa: offri delle soluzioni
Cerca di capire perché tuo figlio sente il bisogno di perseguitare i propri compagni. Con uno psicologo questo percorso è meno tortuoso.
Cercate delle soluzioni per mettere fine a questi comportamenti.
Evita di comunicare in maniera aggressiva: se reagisci con violenza anche verbale, tuo figlio penserà che sia una reazione giusta anche per lui quando si sente frustrato o arrabbiato.

Quarta tappa: collabora con le autorità
Tuo figlio dovrà assumersi ufficialmente le proprie responsabilità.
Preparati a incontrare il dirigente e l'insegnante di classe e dialogare con loro sui fatti che vedono coinvolto tuo figlio. Verrai informato sulle sanzioni che gli saranno applicate e potrai verificare se le conseguenze sono appropriate e in linea con le politiche della scuola contro il bullismo.
Metterti nei panni del ragazzo o della ragazza perseguitato o perseguitata potrebbe aiutarti: come vorresti che reagisse la scuola se la vittima fosse tuo figlio?
Le sanzioni scolastiche che si applicano a chi commette atti di bullismo sono commisurate alla gravità dei fatti e includono:
- Richiamo verbale sul registro di classe
- Ammonizione scritta
- Temporaneo allontanamento dalla lezione e da altre attività
- Esclusione e sospensione da attività extra-scolastiche
- Allontanamento e sospensione dalle attività scolastiche per un massimo di 15 giorni
- Allontanamento fino alla fine dell'anno scolastico
- Esclusione dallo scrutinio finale e dall'esame di stato
Per i casi meno gravi, le autorità scolastiche prendono in considerazione sanzioni alternative come esperienze di volontariato e lavori socialmente utili.
Per aiutare tuo figlio hai pensato alle ripetizioni?
Denuncia per bullismo: come recuperare e guarire
E' fondamentale accompagnare il bambino o l'adolescente in un processo di recupero post-bullismo. Anche se cessano le vessazioni, gli effetti prodotti continueranno a sentirsi nella vita della vittime.

Aiuta tuo figlio
- Aiutalo a ritrovare la fiducia in se stesso: è fondamentale mostrare ai tuoi figli che non hanno niente a che vedere con l'immagine che i bulli hanno creato di loro, qualunque sia il motivo per cui sono stati presi di mira. Lo scopo è quello di mostrare a tuo figlio quanto vale e non solo agli occhi della propria famiglia. Proponi a tuo figlio di creare un elenco delle dieci cose che sa di saper fare bene o meglio degli altri. Potrebbe essere uno sport, una passione, un divertimento, una competenza o anche una semplice azione della vita quotidiana.
- Spiega a tuo figlio che nella maggior parte dei casi di bullismo, l'aggressore se la prende con gli altri perché non ha fiducia in se stesso. L'obiettivo non è dire a tuo figlio di diventare lui stesso un bullo o di essere violento. Al contrario, il messaggio è che i compagni che usano la violenza hanno problemi di autostima. Hanno bisogno di schiacciare gli altri per sentirsi più forti.
- Aiuta tuo figlio a rispondere ai bulli, con calma e sicurezza, spiazzandoli con frasi come "Ma la tua vita è davvero così poco interessante che hai bisogno di prendertela con me?" o "Aggredire sempre gli altri ti aiuta a sentirti meno inutile?"
- Insegna a tuo figlio ad allontanarsi dagli aggressori e trovare degli amici che gli vogliono bene e di cui si può fidare.
Sei stato vittima di bullismo e tuttora ne subisci le conseguenze? Ecco alcuni consigli per affrontare la situazione e ridurre i danni anche in età adulta.
Aiutati
- Distaccati dal passato: in nessun momento della tua vita, il bullismo subito è dipeso da te.
- Crea un elenco di ciò che ti piacerebbe modificare, per esempio la mancanza di fiducia in te stesso o l'incapacità di essere felice e lavoraci da solo o insieme al tuo terapeuta.
- Fatti ispirare dalle testimonianze di altre vittime di bullismo. Non sei solo, con te ci sono altre persone che possono capirti e farti ritrovare la motivazione.
- Trova un'attività che ti fa stare bene: danza, canto, scrittura, teatro...
- Segui un percorso terapeutico adatto alla tua situazione, come la terapia cognitivo-comportamentale.
Ricordati che in caso di bisogno puoi chiamare il 114.
Bullismo a scuola: a chi rivolgersi per ottenere supporto
Per supportare tuo figlio è importante che la tua posizione sia solida e chiara. Il che non vuol dire che devi fare tutto da solo. Puoi rivolgerti al numero verde 114, dedicato all'emergenza infanzia oppure contattare delle associazioni:
- L'Associazione contro il bullismo scolastico, ACBS, è stata fondata da un ragazzo vittima di bullismo proprio per aiutare gli studenti come lui durante il percorso scolastico. Offre supporto con assistenti sociali e altri ragazzi che hanno vissuto sulla propria pelle atti di bullismo. Fa campagna di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole.
- BULLI STOP è un centro per la prevenzione e l'informazione sul bullismo che coinvolge i ragazzi in spettacoli teatrali, convegni ed eventi nelle scuole. Oltre all'aspetto comunicativo e mediatico (questa associazione è sostenuta da molti VIP), c'è anche un supporto legale con avvocati specializzati.
- L'Associazione italiana cyberbullismo e sexting, AICS, offre uno sportello di ascolto per le vittime di bullismo e organizza in tutta Italia eventi di informazione e solidarietà.
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L'informazione, l'ascolto e la comunicazione scuola-famiglia sono il modo migliore per prepararti a prevenire e reagire di fronte al bullismo scolastico.



















Grazie di cuore per le info.
Mia figlia è vittima di bullismo dall’ inizio dell’ anno scolastico. Siamo a febbraio e le cose vanno sempre peggio nonostante le dovute segnalazioni. Siamo al punto che se mia figlia si propone x andare alla lavagna, i compagni non vogliono e iniziano discussioni. Ho allertato prof e dirigente, ma ad oggi io non vedo miglioramenti, e siamo in prima media
Cara Giusy, ci auguriamo che la situazione migliori rapidamente per te e per tua figlia. Purtroppo non sempre la scuola è il luogo sicuro e benevolo che dovrebbe essere. Ci auguriamo davvero che i professori e il dirigente scolastico siano all’altezza della situazione.
Ciao, Giusy, dalla spiegazione dell’articolo, se la scuola non si muove, il passo successivo è la DENUNCIA ALLE AUTORITÀ
Buonasera anche mia figlia che ha una disabilità e vittima di bullismo un bambino la da a calci a pugni sul braccio ma le maestre non fanno niente come posso intervenire?non c è la facciamo più
Buongiorno Giovanni,
Ci dispiace sentire che tua figlia sta affrontando il bullismo e che le maestre non stiano intervenendo. È importante prendere provvedimenti per proteggere tua figlia e affrontare questa situazione. Ecco alcune azioni che potresti intraprendere:
– Parla con la scuola: programma un incontro con il dirigente scolastico o con il coordinatore di classe per esporre la situazione e richiedere un intervento immediato. Descrivi chiaramente gli episodi di bullismo e il coinvolgimento specifico del bambino aggressore.
– Richiedi un intervento formale: Se le maestre non stanno rispondendo adeguatamente al bullismo, potresti considerare di presentare una segnalazione formale alla scuola. Chiedi informazioni sulle procedure e i protocolli anti-bullismo della scuola e assicurati che vengano seguiti.
– Coinvolgi i genitori del bambino aggressore: se lo ritieni opportuno, potresti cercare di parlare con i genitori del bambino che sta bullizzando tua figlia. Descrivi loro i comportamenti violenti del figlio e il loro impatto negativo su tua figlia. Cerca di affrontare la questione in modo pacifico e cooperativo, concentrandoti sulla necessità di mettere fine al bullismo.
– Cerca supporto esterno: puoi cercare sostegno da professionisti, come psicologi o assistenti sociali, che possono aiutarti ad affrontare la situazione e fornirti ulteriori suggerimenti su come proteggere tua figlia. Possono anche essere in grado di offrire consulenza e supporto psicologico a tua figlia per affrontare le conseguenze emotive del bullismo.
Ricorda che la protezione e il benessere di tua figlia sono fondamentali. Agisci tempestivamente e non esitare a cercare supporto da professionisti e organizzazioni specializzate nell’affrontare il bullismo.
Buonasera
Sono un papà di una ragazzina di 13 anni .
Mia figlia è vittima di bullismo da parte di una sua coetanea di un anno più grande di lei.
Gli episodi si verificano solo agli allenamenti di calcio.
La bulla manifesta rabbia e azioni di provocazioni ingiustificate, sguardi prolungati di minaccia.
Mia figlia sopporta ma non si apre più di tanto con noi genitori a riferire gli episodi , prima lo faceva ed adesso non più di tanto.
Ho riferito tutto a l’allenatore senza ortenere nulla e avvolte ho pensato di parlare con suo padre ma che non ho ancora fatto.
Sono molto preoccupato per la salute psicologica di mia figlia.
Grazie se mi potete suggerire qualche azione da intraprendere.
Buongiorno Armando,
Ci dispiace sentire che tua figlia sta subendo atti di bullismo durante gli allenamenti di calcio. È comprensibile che tu sia preoccupato per la sua salute psicologica. Ecco alcune azioni che potresti intraprendere per affrontare la situazione:
– Parlare apertamente con tua figlia: cerca di creare un ambiente di fiducia in cui tua figlia si senta a suo agio a parlare dei suoi sentimenti e delle esperienze che sta vivendo. Assicurale che sei lì per sostenerla e che le credi e la sostieni.
– Coinvolgi il club sportivo: oltre ad aver parlato con l’allenatore, potresti cercare di parlare anche con altre figure di autorità nel club sportivo, come il direttore tecnico o il presidente. Descrivi loro la situazione e chiedi che siano presi dei provvedimenti per proteggere tua figlia.
– Comunica con i genitori dell’aggressore: se lo ritieni opportuno, potresti provare a parlare con i genitori della ragazza che sta bullizzando tua figlia. Fai presente loro le azioni della loro figlia e l’impatto negativo che stanno avendo su tua figlia. Sii calmo e rispettoso durante la conversazione, cercando di trovare una soluzione pacifica.
– Coinvolgi la scuola: se il bullismo sta avendo un impatto sulla salute e il benessere di tua figlia, potresti anche considerare di parlare con il preside.
Ti auguriamo che questa situazione venga presto risolta.
Dobbiamo domandarci ma bulli si nasce? Sono sempre più frequenti nella scuole gli episodi di violenza. Il bullismo purtroppo esiste e allarma tutti, insegnanti, genitori e bambini. Che cosa significa? Non si tratta delle solite bizze fra bambini ma ci si trova di fronte a tentativi di emarginazione ai danni dei più deboli che, a volte, sconfinano in vere forme di violenza. Umiliazione, vessazione, forme varie di ricatti, tentativi di estorsione che possono portare le vittime alla depressione, al calo dell’autostima, a un tale stato di sofferenza psichica da indurle alla fuga da casa, all’abbandono scolastico. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di episodi che sfuggono al controllo adulto, soprattutto perchè chi ne è vittima , temendo ritorsioni e vendette difficilmente si confida con gli insegnanti o i genitori. Ma questi bambini sono veramente dei mostri? O forse è più corretto domandarsi come possono arrivare a simili comportamenti violenti? Che cosa fare? IO penso che in vicende del genere la vittima non è solo chi subisce la violenza, ma anche chi la commette. Già , perchè, se da una parte abbiamo bambini che diventano bersagli preferiti di soprusi e vessazioni proprio perchè, evidentemente, avendo vissuto in ambienti affettivi scarsamente attenti alle loro esigenze, sono più fragili più remissivi e si ribellano meno facilmente alla prepotenza altrui, dall’altra “i carnefici” sono di solito ragazzini che, negli anni fondamentali della loro crescita, si sono nutriti di brutalità e violenza. Non solo e necessariamente perchè sono stati esposti a forme quotidiane di violenza intrafamiliare. Già. Secondo noi non è solo questa la modalità attraverso cui avviene il “contagio” alla violenza. La violenza si apprende anche per indifferenza, per mancanza di tutela, perchè noi adulti dimentichiamo di trasmettere valori positivi ai ragazzi. Ma non è mai troppo tardi per correggere il tiro. Un team formidabile di adulti composto non solo da genitori e insegnanti ma anche da chiunque abbia a anche fare con il mondo dell’infanzia, può, con l’ascolto, con il dialogo costante, con l’esempio personale, aiutare i bambini e i ragazzi a comprendere valori quali la collaborazione, la solidarietà il rispetto dell’altro, e impedire così che innocenti giochi infantili degenerino in maccanismi mostruosi. Quegli stessi meccanismi che fanno parte del mondo degli adulti.
Ciao Giovanna,
Hai toccato un tema profondissimo con parole autentiche e piene di consapevolezza. Grazie per questo contributo così lucido e sentito 🙏
Hai perfettamente ragione: il bullismo non è mai un semplice “scontro tra bambini”, e ridurlo a una questione caratteriale è un errore che, purtroppo, si commette ancora troppo spesso. Dietro ogni gesto violento c’è quasi sempre un vissuto trascurato, una fragilità non riconosciuta, un bisogno d’amore mai espresso.
È vero anche che chi compie atti di bullismo è spesso vittima a sua volta, non tanto nei fatti quanto nell’emotività, nella mancanza di modelli positivi, nell’assenza di ascolto. La violenza può nascere non solo da ciò che si subisce, ma anche da ciò che manca. E questa è una responsabilità collettiva che chiama in causa il mondo adulto nel suo insieme.
Bellissima la tua riflessione finale: non è mai troppo tardi per rimettere al centro i valori fondamentali, e farlo insieme — scuola, famiglia, comunità — può davvero fare la differenza. Perché è vero: quei “giochi innocenti” che diventano mostruosi, altro non sono che il riflesso, spesso inconsapevole, dei nostri silenzi e delle nostre assenze.
Grazie ancora per aver dato voce a un pensiero che vale la pena diffondere 💙
Sono quasi le 5 del mattino sono sveglia della 4 .mia figlia oggi ottiene.Episodi di bellissimo da parte del corpo docenti.Si tutto e iniziato i primissimi giorni della prima Elementare nuova esperienza per mia figlia .la nuova anche per affrontare da sola le decisioni sulla religione in quanto testimone di Geova vado al dunque mia figiia si era opposta nel fare hallowen dei disegni.non avendo familiarizato ancora con le docenti scambiava ka maestra di storia per quella di religione x cui all uscita vengo urlata contro che mia figlia crede che lei insegni reliogione.cmq da questo episodio che o risposto alla maestra di calmarsi .e succeso il calvario.ogni mattina venivo fermata perché non stava seduta poi la bambina al espoca sei enne.capi che dova stare seduta.allora poi iniziarono con signora sua figlia è una bambina triste davanti a lei.soiego che non e triste ma una bambina chiusa molto timida.mia figlia inzia a pesargli perché le dicevano sempre non ridi mai? Una volta mentre era in fila per salire la maestra fece il paragone tra mia figlia e il fratellino che il fratellino e solare e tu no.e salgono e io zitta .in un altra occasione davanti una mamma la maestra mi disse l altro giorno sua figlia mi stava portando io quaderno e sembrava che stava accompagnando io morto.e io zitta come una cretina che sono.poi o smesso di stare zitta xk mia figlia era indifferente nel andare a scuola e le cose sono peggiorate in seconda la maestra prende il quaderno dove sbaglia e lo fa vedere a tutta la classe dove viene presa in giro anche dai compagni in corro che era indietro .chiedo spiegazione e vengo urlata contro che visto che non voglio che mia figlia venga riproverata non seguirà più mia figlia (italiano) infatti mi trovo con la bambina che va in terza e l’unica materia unica che va male.appunto nn la segue corregge in silenzio e la mamda a sedere.allora ieri vadi con calma e gli dico sono preoccupata fa troppi errori non riesco ad aprirlo il quaderno ki ouo dire cone posso aiutarla?insomma va in classe e mi prende in giro la bambina che io o paura ad aprire il quaderno dove mia figlia ce rimasta male che o detto questo.io l avevo detto in privato alla maestra e lei lo a sventolato in classe.morale della favola negano sempre tutto io non o le prove.caoita che a maldipancia e non ki chiamano e gli dicono fai finta.e la prendo all uscita che sta male.
Ciao Jessica,
grazie per aver condiviso la tua esperienza, si sente tutto l’amore e la preoccupazione che hai per tua figlia ❤️. È davvero difficile affrontare certe situazioni, soprattutto quando a rimetterci è la serenità di una bambina che dovrebbe vivere la scuola come un ambiente di crescita e scoperta, non di disagio.
Ogni famiglia ha il diritto di educare i propri figli secondo i propri valori, ma è importante anche trovare un equilibrio che permetta al bambino di sentirsi accolto e non escluso, specialmente nei primi anni scolastici, quando la sensibilità è molto alta. A volte, un approccio troppo rigido, anche se mosso da buone intenzioni, può pesare su chi è ancora piccolo per gestire certe dinamiche da solo.
Ti incoraggio a continuare a dialogare con la scuola in modo calmo ma fermo, chiedendo rispetto e attenzione per tua figlia, senza rinunciare a farti ascoltare. Se senti che la situazione peggiora, non esitare a cercare un confronto anche con la direzione scolastica o con figure di supporto esterne. La cosa più importante è che tua figlia si senta protetta, capita e valorizzata per com’è. Un grande abbraccio a entrambe 🌷
Mio figlio in I media è vittima di bullismo psicologico (ma sta iniziando quello fisico). L’ho fatto presente ai docenti ma non mi sembra che serva, come non servono i corsi che fanno a scuola. Se ne parla tanto ma non si risolve.
C’è un numero da chiamare, oltre, chiaramente, ai carabinieri? Non voglio leggere il nome di mio figlio sul giornale. Grazie
Buongiorno,
Ci dispiace moltissimo leggere quello che sta vivendo tuo figlio — e quello che stai vivendo tu come genitore. È profondamente ingiusto, e hai tutto il diritto di pretendere attenzione, azioni concrete e protezione per lui.
Oltre a rivolgerti alle forze dell’ordine se la situazione dovesse peggiorare (soprattutto sul piano fisico), esiste un numero attivo e gratuito dedicato proprio alle vittime di bullismo e cyberbullismo:
📞 Numero Verde 1.96.96
È attivo 24 ore su 24, tutti i giorni, ed è completamente anonimo e gratuito. Può essere utilizzato sia dai ragazzi che dai genitori, e mette in contatto con psicologi ed esperti che possono ascoltare, offrire consigli pratici e anche intervenire nei casi più gravi.
Puoi anche scrivere via chat sul sito ufficiale del Telefono Azzurro: https://www.azzurro.it
In più, se senti che la scuola non sta facendo abbastanza, puoi:
1) Chiedere un incontro formale con il dirigente scolastico, documentando tutto per iscritto
2) Richiedere l’attivazione del protocollo anti-bullismo previsto dal MIUR, obbligatorio in ogni istituto;
3) E, se serve, coinvolgere l’Ufficio Scolastico Regionale.
Non sei sola. Tuo figlio ha il diritto di sentirsi al sicuro a scuola, e tu hai il diritto di pretendere che lo sia!