Laureata magistrale in tedesco come lingua straniera impartisce lezioni per tutti i livelli

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• Cosa ti ha fatto appassionare a questa lingua? Origini familiari, interesse personale, un insegnante ispirante o magari un grande amore?

  All'età di 6 anni sono andata in vacanza a Berlino con i miei genitori. La città in quel periodo aveva una mostra itinerante di sculture giganti che rappresentavano oggetti di tutti i giorni pastiglie, giornali, trucchi...), questa è una delle poche cose che ricordo di quel viaggio, ma ricordo anche che dal quel viaggio, ho iniziato a dire ai miei genitori di voler andare a vivere in Germania. Ho iniziato a studiare tedesco da sola alle medie e in prima superiore mi sono iscritta al liceo linguistico. Nel 2016/2017 ho realizzato il mio sogno e ho fatto l'anno all'estero in Germania.

• Quale personaggio, storico o inventato, secondo te rappresenta in pieno la cultura legata a questa lingua?

  Senza ombra di dubbio Christa Wolf. Una scrittrice che è stata in grado di descrivere una cultura e un popolo in un periodo storico frastagliato e pieno di insidie.

• C'è una parola, un'espressione, una tradizione o un'abitudine culturale che ti diverte o ti fa ridere?

  Vorrei provare a sdoganare lo stereotipo del tedesco con i calzettoni e le infradito, però quando mi sono vista il mio ragazzo (di Norimberga) andare al mare il 2 di agosto con le calze bianche e i sandali, il pantaloncino militare e la maglia con i fiori... ecco non posso proprio difenderlo. Una tradizione che trovo molto divertente è il carnevale nell'area di Colonia. Durante il carnevale le città si riempiono di colori, feste e musica.

• Perché per te è importante parlare questa lingua?

  Per me è importante perché rappresenta letteralmente un pezzo della mia vita. Tantissime amicizie, la mia vita in Germania... e la persona che amo.

• Qual è, secondo te, la caratteristica più ostica che si incontra nell'apprendimento di questa lingua?

  Ricordare il genere degli articoli... senza dubbio! Il giorno in cui hanno creato le lingue Dio disse "mettiamo un po' di der, un po' di das, un po' di die... e poi mixiamo tutto nel tritatutto" e così fece un insalata senza senso logico, senza una connessione tra nome e genere dell'articolo.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Una volta ero a scuola in Germania e durante la lezione avevo bisogno della gomma. Allora a bassa voce feci al mio vicino di banco "Heii hast du einen Gummi?" (Hai una gomma?") e lui mi rispose ridendo "Hab ich was?" ("Ho che cosa?") ed io che non capivo senza troppi giri di parole dissi in modo scandito "E-I-N G-U-M-M-I". Lui mi sorrise e rispose che in quel momento un "Gummi" non l'aveva ma aveva una "Radiergummi". Da allora ho imparato che non posso abbreviare le parole come meglio credo. E se, come feci io, vi stesse chiedendo cosa significa "Gummi" la verità è che significa proprio "gomma", ma quello che intende è diverso... Questa piccola avventura mi ha fatto imparare come lo slang sia ricco di termini che non sono presenti fra i libri di scuola.

• Aiutaci a conoscerti meglio: parlaci delle tue passioni, dei tuoi viaggi, dei tuoi hobby!

  Amo viaggiare, la musica e il buon cibo. Tre elementi chiavi per la mia esistenza. Ho degli hobbys un po' particolari.Adoro i mercatini dell'usato e collezionare vecchie foto in bianco e nero. Per lo più colleziono foto di matrimoni. Il mio altro hobby è la scrittura. Scrivere delle cose che mi sono intorno, scrivere sui treni e scrivere degli altri.

• Cosa ti rende un vero Superprof, oltre alla capacità di parlare ed esprimerti in più lingue?

  Mi considero una persona "easy-going"... mi bastano piccole accortezze nella vita per essere felice. Credo di essere un Superprof perché insegnare il tedesco per me significa condividere qualcosa di molto personale con i miei studenti, qualcosa alla quale tengo molto, e ci tengo a farlo nel migliore dei modi. Non è solo una lingua che ho studiato, ma è la lingua in cui penso appena mi sveglio al mattino ed è l'ultima lingua che ascolto prima di andare a dormire.