Laureato Magistrale cum laude in Filologia Classica impartisce lezioni di Greco Antico e Latino.

Saperne di più su Ciro

• Da dove nasce la tua passione per la materia che insegni e per le lezioni private?

  L'amore per il latino e il greco antico è maturato nel tempo: ho iniziato a studiare queste discipline per acquisire competenze lessicali tramite la traduzione. Il mio sogno è scrivere un libro, e per farlo ho bisogno di conoscere più parole possibili e di saperle usare nel migliore dei modi. Questo è possibile traducendo le lingue classiche. Inoltre tradurre mi rilassa, e i classici nascondono sempre qualcosa di nuovo. Queste discipline, a mio avviso, insegnano l'evoluzione: chi si approccia alla letteratura classica (che non è solo quella latina e greca) comprende che l'uomo è in costante evoluzione, e che anche noi un giorno saremo "i latini e i greci" di qualche altra società. Pertanto, compreso questo, i classicisti e le classiciste non possono far altro che favorire l'evoluzione umana, aiutarla, supportarla. L'amore del classico è l'amore del nuovo, dell'apertura, dell'inclusione, del futuro.

• Quali sono le tematiche che preferisci trattare con gli allievi? E quali sono quelle che ti piacciono meno?

  Non ho particolari preferenze: ogni tematica, se contestualizzata, può risultare affascinante. Vien da sé, tuttavia, che le tematiche sentimentali, mitologiche, drammatiche e favolistiche, in quanto più "pop", possono coprire un bacino di utenza più vasto, mentre quelle più specifiche come storiografia e oratoria risultano più settoriali.

• Quali sono i tuoi modelli o punti di riferimento? C'è stato un insegnante o un'opera in particolare che ti hanno segnato e ispirato?

  Il mio modello è l'equilibrio. Le mie lezioni sono equilibrate. Non sono troppo scherzose, troppo pesanti, troppo serie, troppo monografiche. Le mie lezioni non sono troppo. E c'è un'elegia, di VIII secolo a.C. scritta da Archiloco (fr. 128 W), che invita al "non troppo" (μὴ λίην), all'equilibrio: capire il ritmo che regola la vita degli uomini, senza sovraeccitarsi nelle gioie e senza demoralizzarsi nelle sconfitte.

• Quali sono, secondo te, le qualità necessarie per essere un buon insegnante o un esperto nel tuo dominio?

  Lascio ad altri e altre la chiave per essere "esperti" nel settore della letteratura classica: io sono un principiante veterano che si fa ogni giorno lo stesso numero di domande del giorno prima, solo che a cambiare è la natura di queste. Un buon insegnante deve, ancora una volta, essere equilibrato. In equilibrio tra estremi che non vanno bene. Un insegnante deve sapere che non è un genitore, non è uno psicologo, non è un generale, non è un addestratore. Un insegnante è un ispiratore.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Una volta ho fatto tradurre Harry Potter e la Pietra Filosofale in latino. A partire dallo stemma di Hogwarts: "draco dormiens numquam titillandus".

• Rassicuraci, anche tu, come tutti noi, hai riscontrato qualche difficoltà a scuola.. ?

  La mia più grande difficoltà a scuola sono stato proprio io Più voti alti prendevo, più mi convincevo che il mio valore dipendesse da quei numeri: quando ho capito di non essere né un 6 né un 10, né un 18 né un 30 avevo già spento le mie 25 candeline.

• Quali sono le tue passioni, oltre alla materia che insegni?

  Amo leggere, amo i gialli, gli indovinelli, amo scrivere, conoscere storie, assorbire storie, amo i film, i videogiochi, i giochi da tavolo, e combatto per i diritti umani. Sono antirazzista, femminista, anticapitalista e convinto che la solidarietà (volendo citare Leopardi) ci salverà tutti e tutte.

• Cosa ti rende un grande Superprof (oltre al fatto di aver risposto a questa intervista :-P)?

  Ciò che mi rende un grande Superprof è il fatto che non alzo mai la voce, non do mai voti e, soprattutto, non porto mai i miei problemi personali a lezione.