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• Da dove nasce la tua passione per la materia che insegni e per le lezioni private?

  Questa passione nasce quasi per caso quando, al quinto anno di liceo scientifico, la mia professoressa di fisica mi propose di aiutare delle studentesse del liceo linguistico che avevano difficoltà nelle materie scientifiche. Da quel momento è scattata la scintilla e non ho mai smesso di portare avanti questa professione.

• Quali sono le tematiche che preferisci trattare con gli allievi? E quali sono quelle che ti piacciono meno?

  Devo dire che non ho particolari preferenze tra materie perché il mio focus è posto sul migliorare la comprensione ed il profitto dello studente che mi chiede un aiuto. Generalmente però, più le cose si complicano e più mi sento stimolato professionalmente parlando.

• Quali sono i tuoi modelli o punti di riferimento? C'è stato un insegnante o un'opera in particolare che ti hanno segnato e ispirato?

  In passato, ho avuto un paio di professori in gamba e particolarmente preparati che erano in grado di incantare gli studenti con la loro dialettica nonostante le materie che insegnavano non fossero propriamente quelle di indirizzo del mio percorso scolastico: da ciò ho compreso l'importanza di saper essere coinvolgenti nell'insegnamento soprattutto verso quegli studenti che possano risultare meno appassionati e/o interessati alla materia che devo loro insegnare.

• Quali sono, secondo te, le qualità necessarie per essere un buon insegnante o un esperto nel tuo dominio?

  In primis tanta voglia di mettersi a completa disposizione dello studente, senza mai dare nulla per scontato e senza peccare di troppa superbia per il fatto di sentirsi in una posizione di persona più competente dell'alunno (cosa che succede ahimè di frequente nelle scuole italiane di tutti i livelli). Inoltre, bisogna sempre cercare di migliorarsi e approfondire le proprie conoscenze tecniche, per poter fornire un servizio il più possibile soddisfacente.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Una volta la mamma di uno dei miei primi studenti formati mi ha chiesto il favore di accompagnare suo figlio agli allenamenti di preparazione estiva di una squadra dilettantistica di calcio: il campo distava 2 ore di macchina e lei, non essendo munita di patente, non sapeva assolutamente come fare. Questo episodio mi ha fatto rendere conto della totale fiducia che le famiglie stesse dello studente ripongono in me e di quanto il mio ruolo vada oltre a quello del semplice insegnante privato ma sia quello di una persona con cui instaurare un rapporto non solo puramente lavorativo e, probabilmente, quello di punto di riferimento per i ragazzi anche a livello personale.

• Rassicuraci, anche tu, come tutti noi, hai riscontrato qualche difficoltà a scuola.. ?

  Certo che sì, ed è proprio per questo che amo ciò che faccio: quando insegno mi rivedo tra i banchi di scuola e, sapendo esattamente cosa si prova a trovare difficoltà (che a volte sembrano insormontabili), mi sento in dovere di prendere per mano lo studente e portarlo oltre l'ostacolo, facendogli capire che la soluzione ai suoi problemi esiste ed è davvero possibile raggiungerla. Tra l'altro, nel tempo ho notato che i problemi degli studenti si concentrano con una certa ricorrenza su alcuni punti comuni tra i vari indirizzi scolastici e che in passato anche io ed i miei compagni di classe abbiamo dovuto affrontare con maggiore impegno rispetto ad altri.

• Quali sono le tue passioni, oltre alla materia che insegni?

  Amo molto la musica elettronica e mi piace approfondire le materie che insegno andando oltre alle loro applicazioni puramente scolastiche.

• Cosa ti rende un grande Superprof (oltre al fatto di aver risposto a questa intervista :-P)?

  La grande serietà, impegno, diligenza e il senso di responsabilizzazione nello svolgere il mio lavoro, che ormai vedo più come una sorta di "missione" piuttosto che un semplice hobby o lavoretto per accumulare dei risparmi; la componente economica è ormai passata in secondo piano da tempo, ciò che mi motiva è il vedere gli studenti e le loro famigli essermi grati e riconoscenti del contributo che ho dato ed il senso di sfida che mi si pone davanti quando mi viene chiesto di porre rimedio ai problemi scolastici. Questo è uno dei motivi per cui tendo ad essere selettivo nell'intraprendere un percorso di formazione: mi stimola lavorare con chi vuole impegnarsi seriamente e mettercela tutta, non mi interessa se prendi 4, 6 o 10 (quelli sono solo dei numeri), ma voglio che tu sia partecipativo, interattivo e determinato a migliorare (anche se la tua situazione potrebbe sembrarti irrimediabile, cosa che in realtà scoprirai non essere). Tutti i miei studenti sostengono inoltre che io abbia una dote naturale nel trasmettere concetti elaborati in modo chiaro e immediato, motivo per cui più di una volta hanno scelto di interrompere le lezioni con altri insegnanti contattati in passato per lavorare solo con me (talvolta cercando il mio supporto anche per materie diverse da quelle che ho sempre trattato).