Laureata in Paleografia Latina e Greca propone ripetizioni di Latino, Greco e Italiano a Roma

Saperne di più su Ludovica

• Da dove nasce la tua passione per la materia che insegni e per le lezioni private?

  Nasce dal grande spirito di rivalsa nei confronti dei professori incontrati nel mio percorso scolastico, sicuramente poco adeguati all'insegnamento. Avevo paura dei miei insegnanti di greco e latino che gridavano convinti che il metodo più efficace, fatto di insulti e grida ed umiliazione, potesse funzionare. Personalmente mi passò la voglia di andare a scuola finché un giorno decisi che non mi sarei arresa, che non l'avrebbero avuta vinta. Mi sono laureata ignorando quelle voci del passato che dicevano che non sarei mai riuscita a fare le versioni.. mi sono laureata in diplomatica ed ora faccio la paleografa latina.

• Quali sono le tematiche che preferisci trattare con gli allievi? E quali sono quelle che ti piacciono meno?

  Adoro spiegare il programma di greco della quinta ginnasio, in particolare il futuro, l'aoristo e il perfetto. Mi piacciono sicuramente meno gli argomenti che sembrano più scontati ma che appartengono al programma sulla sintassi dei casi latina. Per fare un esempio, il complemento di vantaggio.

• Quali sono i tuoi modelli o punti di riferimento? C'è stato un insegnante o un'opera che ti hanno segnato?

  Come modello considero innanzitutto il mondo circostante, in cui includo anche me stessa. Imparo dagli altri, dall'osservazione e dai ragazzi. Una persona che rimarrà per sempre emblema di modello da seguire e di insegnante grandiosa è stata proprio la mia vecchia professoressa di ripetizioni durante il primo anno di liceo classico. Precisa, scrupolosa, delicata, gentile, compassionevole tanto paziente anche davanti alle mie domande ovvie. Rivedo in lei un modello di impegno e amore spasmodico per la materia e il tentativo quasi straziato di trasmettere questa passione.

• Quali sono, secondo te, le qualità necessarie per essere un buon insegnante o un esperto nel tuo dominio?

  Essere sempre autorevoli ma mai autoritari, permissivi davanti alle esperienze adolescenziali, chiari ed irremovibili davanti alle regole che serviranno da limiti nella vita dei ragazzi. Modesti nell'approcciare sia alla propria formazione che all'insegnamento, poiché si impara sempre osservando gli altri. Disponibili al dialogo e sempre contenti di rispiegare un argomento.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Ho ben due aneddoti divertenti, il primo riguarda me, il secondo un'alunna.
  Durante un'interrogazione di storia greca discutevo del fatto che i Persiani avessero perso innumerevoli guerre. Il professore insisteva perché non soddisfatto continuando a chiedermi: "Allora Ludovica i Persiani erano?".. io risposi: "Delle pippe". Silenzio. Risero tutti molto.
  Il secondo riguarda una mia alunna alla quale ho chiesto: "Cara, dove si trovano le Colonne d'Ercole?". Risposta: "A Pompei".

• Rassicuraci, anche tu, come tutti noi, hai riscontrato qualche difficoltà a scuola.. ?

  Purtroppo ho avuto una brutta esperienza di bullismo che mi ha isolata molto dagli altri i primi due anni di scuola, il professore di greco era un vero incubo e metteva i voti in decimi.. il mio voto allo scritto era spesso 4.6

• Quali sono le tue passioni, oltre alla materia che insegni?

  Amo fare sport, nuoto da agonista fin dall'età di 7 anni. Suono chitarra classica e flamenca. Adoro cucinare dolci per i quali sono veramente portata.. la crema pasticciera è il mio credo nella vita. Leggo romanzi russi perché sono nostalgici e drammatici come me. Ho una cultura musicale invidiabile e anche molto varia.. nessuno potrà mai privarmi del ROCK!

• Cosa ti rende un grande Superprof (oltre al fatto di aver risposto a questa intervista :-P)?

  La voglia di fare la differenza in un mondo come quello delle materie umanistiche, governato da dinosauri che con i loro metodi fatti di bastone e di mondi elitari immaginari (ho frequentato un liceo classico romano molto rinomato), rendono la vita degli alunni un inferno, contribuiscono al disinnamoramento di materie stupende come il latino e il greco e avvantaggiano l'abbandono scolastico proprio perché i ragazzi non si sentono all'altezza. Voglio convincere i ragazzi che loro possono, che tutti possono, che la scuola è e deve rimanere per tutti e nessuno potrà impedirglielo. Andare a scuola deve essere un momento di gioia, non un obbligo che lascia il magone nel petto tutte le mattine.