Lo yoga è la disgiunzione dall'unione con la sofferenza.
Bhagavad-gita
Lo yoga non è solo una pratica fisica, bensì un sistema filosofico e spirituale con radici millenarie. Alla base di questa articolata tradizione nata nel subcontinente indiano troviamo una vasta letteratura sacra che ne esplora i principi, le tecniche e il significato più profondo.
Dalle Upanishad vediche agli Yoga-sutra di Patanjali, dalla Bhagavad-gita ai testi dello hatha-yoga di matrice tantrica, ogni testo offre una prospettiva unica sul cammino yogico e sul rapporto tra corpo, mente ed energie sottili.
Lo yoga è uno dei sei sistemi filosofici dell'India antica, il cui testo fondamentale sono gli Yoga-sutra di Patanjali. Lo yoga è influenzato dalla filosofia del Samkhya, sebbene proponga un cammino incentrato sulla pratica e sulla meditazione. L'obiettivo dello yoga è la liberazione spirituale (moksha) dal ciclo delle rinascite, ottenuta quando lo spirito (purusha) viene liberato dalla schiavitù della materia (prakriti) causata dall'ignoranza e dall'illusione.
In questo articolo ti proporremo una guida introduttiva aii principali testi dello yoga e al loro contenuto fornendo una chiave di lettura semplice ma esaustiva pensata per chi desidera approfondire la dimensione filosofica e spirituale di questa disciplina.
Conoscere queste opere non solo arricchirà la tua pratica, ma ti consentirà di comprendere lo yoga nella sua essenza più autentica.
I testi principali della tradizione yogica classica
I testi sacri dello yoga rappresentano le fondamenta su cui si basa questa disciplina millenaria poichè contengono gli insegnamenti essenziali per comprenderne la sua dimensione più profonda. Studiare questi testi aiuta a preservare l’autenticità dello yoga e a praticarlo in modo consapevole, evitando di ridurlo a un semplice esercizio fisico o a una mera pratica di benessere.
Lo yoga classico è andato formandosi grazie a un incessante e progressiva riflessione filosofico-spirituale che ha preso il via agli albori della civiltà antica dell'India.

Lo yoga affonda infatti le sue radici nei Veda, i testi sacri dell'antica India, e in particolar troviamo i primi riferimenti alla parola yoga nelle Upanishad, i testi speculativi che costituiscono la parte finale della rivelazione vedica.
Le Upanishad esplorano la natura dello spirito individuale (atman) e dela sua relazione d'identità con la realtà ultima (Brahman), e introducono il concetto di liberazione (moksha).
La Bhagavad-gita
Il testo spirituale di riferimento per i praticanti di yoga è senza dubbio la Bhagavad-gita (II sec. a.C.): considerata il cuore della filosofia hindu. La Bhagavad-gita è un episodio inserito nel Mahabharata, il celebre poema epico dell'antica India composto in lingua sanscrita. È un testo religioso di rilevanza assoluta che assume la forma di un dialogo tra il principe Arjuna e Krishna, un avatara del dio Vishnu. Puoi chiedere al tuo maestro di yoga online di parlartene in maniera più approfondita.
La Gita è una sintesi di vari filoni del pensiero religioso indiano, tra cui il concetto vedico di dharma (dovere, azione giusta), di yoga basato sulla dottrina del Samkhya, di jnana (conoscenza) e di bhakti (devozione). Quest'opera fondamentale ha avuto storicamente un'influenza pan-induista ed è considerata il testo fondante della dottrina hindu ed è un testo centrale nel pensiero del Vedanta e delle correnti devozionali vaishnava.
Nella Gita si narra del guerriero Arjuna che, di fronte ai pericoli della guerra, esita a compiere il proprio dovere (dharma), ma Krishna lo convince a non avere paura e lo esorta a combattere senza attaccamento.

Nella Gita vengono illustrati i tre percorsi principali del cammino dello yoga, considerati come tre vie possibili per il conseguimento della realizzazione spiriyuale e della liberazione.
- karma yoga: consiste nel compiere un'azione "giusta" senza nutrire attaccamento ai frutti delle azioni e senza essere influenzati dai possibili risultati, coltivando una totale dedizione al proprio dovere pur rimanendo neutrali rispetto alle ricompense o ai risultati come il successo o il fallimento.
- bhakti yoga: percorso spirituale incentrato sulla devozione amorevole verso una divinità personale.
- jnana yoga: è una pratica spirituale che persegue la conoscenza attraverso la domandacome "Chi sono io?". Il praticante studia con l'aiuto di un guru, medita, riflette e reaòlizza l'identità del proprio Sé (Atman, anima) con il Brahman (Assoluto)
Yoga-sutra di Patanjali
Gli Yoga-sutra di Patanjali (IV secolo d.C.) rappresentano il testo di riferimento per il metodo psico-fisico dello yoga poichè forniscono un metodo sistematico per raggiungere la liberazione, caratterizzato da principi etici, tecniche di respirazione, posture e meditazione.

Gli Yoga-sutra illustrano il sistema dell'ashtanga yoga, lo yoga dalle otto membra che culmina nel samadhi. Gli otto rami (o membra) di questo percorso sono:
- yama (astinenze)
- niyama (osservanze)
- asana (postura yoga)
- pranayama (controllo del respiro)
- pratyahara (ritrazione dei sensi)
- dharana (concentrazione),
- dhyana (meditazione)
- samadhi (assorbimento o enstasi).
Quando la mente è immobile si può raggiungere il kaivalya ("isolamento"), ossia il discernimento definitivo di purusha (pura coscienza, sé, la coscienza-testimone) come distinto da prakriti (natura, apparato cognitivo e istinti).
Tantra e testi di hatha-yoga
Le dottrine esoteriche del tantra e i testi medievali dello hatha-yoga come la Gheranda-samhita o la Hatha-yoga-pradipika costituiscono un importante base testuale, ideologica e pratica per comprendere e approfondire la disciplina dello yoga.

In questi testi si insiste sulla necessità delle pratiche corporee e sull'autodisciplina, considerate propedeutiche per conseguire lo stato di assorbimento della meditazione. I testi di matrice tantrica introducono le pratiche energetiche dello yoga, tra cui l'attivazione dei chakra e l'uso del respiro per trasformare la coscienza.
L'influenza del tantrismo sullo yoga è stata profonda e trasformativa, introducendo pratiche che oggi sono considerate elementi essenziali di molte tradizioni yogiche. Grazie all’apporto del tantra, lo yoga si è evoluto da una disciplina eminentemente ascetica, focalizzata principalmente sulla rinuncia e sul distacco dal mondo materiale, a un sistema che riconosce il corpo, l’energia vitale e l’esperienza sensoriale come strumenti fondamentali per il cammino spirituale.
L’uso dei mantra, ad esempio, non è solo una forma di preghiera o invocazione, ma un potente mezzo per modificare lo stato di coscienza e sintonizzarsi con frequenze più elevate.
Le pratiche dedicate al risveglio della kundalini, spesso rappresentata come un’energia dormiente alla base della colonna vertebrale, hanno aperto la strada a un nuovo modo di intendere la trasformazione interiore, ponendo l’accento sulla capacità del praticante di canalizzare questa forza per raggiungere stati di realizzazione più elevati.

Le tecniche di visualizzazione e di concentrazione sui cakra, infine, ampiamente sviluppate nel tantrismo, e applicate anche nei corsi di yoga torino, hanno aggiunto un ulteriore strumento di esplorazione della coscienza, consentendo al praticante di manifestare intenzioni e stati interiori attraverso immagini simboliche e archetipiche.
Il ruolo dei testi nella pratica yogica contemporanea
I testi sacri dello yoga svolgono un ruolo fondamentale nella pratica, fungendo da bussola per orientare il percorso del praticante e offrendo insegnamenti che vanno oltre la semplice esecuzione delle asana. Tuttavia, esiste una differenza significativa tra lo studio teorico di queste opere e la loro reale applicazione nella vita quotidiana.

Approfondire testi come gli Yoga-sutra di Patanjali, la Bhagavad Gita o le Upanishad permette di comprendere i principi filosofici dello yoga, come il controllo della mente, il distacco dagli attaccamenti e la ricerca dell’equilibrio interiore, ma questa conoscenza rimane sterile se non viene vissuta nella pratica. Il vero scopo dello yoga non è solo intellettuale, bensì trasformativo: gli insegnamenti devono essere interiorizzati attraverso l’esperienza diretta, la meditazione e l’auto-osservazione.
Integrare la filosofia yogica nella vita quotidiana significa applicare concetti come il non attaccamento (vairagya), la disciplina (tapas) e la presenza mentale in ogni azione, dalle relazioni personali alla gestione delle emozioni e delle sfide quotidiane. Questo avviene coltivando una pratica costante che non si limita al tappetino, ma diventa un modo di vivere, in cui il respiro, la consapevolezza e l’etica personale riflettono i principi espressi nei testi sacri. Solo attraverso questa integrazione tra studio e applicazione pratica lo yoga può davvero realizzare il suo potenziale come strumento di evoluzione personale e spirituale.
I testi sacri dello yoga rappresentano il fondamento essenziale di questa disciplina millenaria, offrendo una guida insostituibile per comprendere la sua vera natura e preservarne l’autenticità. Nati dall’esperienza diretta di saggi e mistici, questi scritti non sono semplici trattati filosofici, ma strumenti pratici che rivelano i principi fondamentali dello yoga, intrecciando teoria e applicazione concreta.
Dalle antiche intuizioni delle Upanishad alla struttura metodica degli Yoga-sutra, fino agli insegnamenti della Bhagavad Gita e alle pratiche tantriche della Hatha-yoga-pradipika, ogni testo offre una prospettiva unica sulla natura del corpo, della mente e dell’anima, guidando il praticante lungo il percorso di crescita spirituale.
Nell’era moderna, dove lo yoga è spesso ridotto a un’attività esclusivamente fisica, il rischio di perdere la profondità della sua essenza è concreto.
Tuttavia, immergersi nello studio delle fonti originali, anche quando si pratichi yoga a casa, consente di riscoprire il vero significato di questa disciplina e di praticarla con maggiore consapevolezza. La filosofia yogica, lontana dall’essere un insieme astratto di concetti, fornisce strumenti per affrontare le difficoltà quotidiane, migliorare la gestione delle emozioni e sviluppare uno stato di presenza e armonia interiore.

Approfondire questi insegnamenti aiuta a comprendere che lo yoga non è solo un insieme di posture, ma un cammino di trasformazione che coinvolge ogni aspetto dell’esistenza, dall’etica personale alla meditazione, dalla respirazione consapevole alla ricerca della connessione con il divino. Solo attraverso una pratica che si nutre della saggezza dei testi antichi è possibile mantenere viva l’essenza autentica dello yoga e integrarlo nella vita quotidiana come un percorso di crescita interiore e realizzazione personale.